Sempre di più l'Occidente positivista guarda all'oriente e in particolare all'India per raggiungere l'obiettivo di una salute fisica e mentale che supera il semplice non essere malati. Così attraverso le tradizioni del mondo indiano in tema di maternità possiamo riscoprire tanti elementi, tanti tasselli per vivere e donare al nostro bimbo momenti e gesti di cura e benessere profondi, riscoprirci nel nostro essere femminile, apprendere tecniche utilissime durante il parto come lo yoga in gravidanza.
Intervistiamo allora Francesca Joythimayananda, moglie di Kandeephan Joythimayananda, mamma ed esperta di yoga e ayurveda.
Francesca, ci racconti il tuo incontro con l'India e con tuo marito?
"Il mio incontro con l'India e specialmente con l'Ayurveda, è avvenuto molto tempo fa, conobbi Swami Joythimayananda molto giovane e mi dedicai allo studio dello yoga e dell' Ayurveda facendo 'seva' servizio incondizionato nei confronti del maestro, del guru; e proprio in quegli anni conobbi mio marito e mi ritrovai a livello karmico 'secondo un'azione predestinata' a seguire anche l'incontro con lui secondo le indicazioni del matrimonio hindu. Fu tutto molto forte, ma in quel preciso momento sentivo che quello era il mio cammino, e dovevo percorrerlo."
Come hai vissuto il tuo essere mamma? Hai seguito i dettami della tradizione di tuo marito?
"Ho desiderato profondamente entrambi i miei figli, ma non ho seguito i rituali preparatori per il concepimento, molto importanti per avere una prole sana e armoniosa, secondo l'Ayurveda; i miei figli sono arrivati naturalmente e concepiti in luoghi particolari. Il diventare mamma è stata una grande trasformazione , forse la più intensa della mia vita. Si dice che l'India abbia la dimensione del cuore, una dimensione senza confini,questo per me è essere 'mamma'. Sicuramente ho seguito i sanskar "i rituali di nascita' per entrambi, a volte un po' reticente, come sappiamo bene, quando si diventa madri, si è molto conservatrici, si tende a proteggere la prole, basta guardare il mondo animale...Ho cercato, comunque di far vivere ai miei figli, ogni sfumatura di una tradizione molto antica, alla quale in parte appartengono. In una famiglia tradizionale indiana, le indicazione, vengono trasmesse dai familiari del marito, che hanno un' importanza assolutamente rilevante, nell'unione matrimoniale, pervase da saggezza, esperienza e buon senso."
Come si articolava la tua giornata quando i bimbi erano piccoli?
"Ritmo, ogni giornata cadenzata dal ritmo, proprio come un rito, ogni giorno cercavo di compiere le stesse azioni, a parte l'allattamento che è sempre stato dato a richiesta e per lungo tempo. Ogni mattina, molto presto il massaggio, all'inizio solo 10 minuti, poi arrivavo a massaggiare i miei bambini anche mezz'ora al giorno; non di più, si dice che i bambini siano come gli anziani, vanno massaggiati quotidianamente, ma non più di mezz'ora al giorno, ciò sarebbe troppo per loro. il neonato è puro organo di senso, ha una percezione sottilissima a tutto ciò lo circonda, odori, suoni, luce. Quindi è necessario creare un ambiente consono per lui e per la madre, che lo ha appena dato alla luce. Ci sono stati momenti anche difficili, ma bellissimi. Un altro momento che ricordo in maniera vivida, è il bagno dopo il massaggio, quando tutto il corpo si rilassa, è come una sorta di abbandono da parte del piccolo, l'acqua è il suo elemento, lo ha accompagnato per tutta la gestazione e continua ad essere l'elemento o mahabhuta in cui si riconosce. "
Dal tuo fantastico corso di massaggio infantile ayurvedico ricordo che in India ci sono 3 tipi di maggio infantile: ce li puoi descrivere in breve?
"In realtà, non esiste il massaggio infantile ayurvedico, il massaggio del neonato è praticato in India da sempre, per due diversi motivi, uno puramente terapeutico: per rinnovare l'energia pranica (l'energia sottile), per stimolare la circolazione sanguigna, per rinforzare la muscolatura e per nutrire i tessuti; Infatti il primo massaggio viene praticato, tradizionalemente appena il neonato esce dal ventre materno, per correggere eventuali piccole imperfezioni e per far si che il corpo si formi correttamente, attraverso la crescita. Il motivo forse più importante, è trasmetterlo come mamma, come contatto d'amore tra madre e bambino, contatto davvero speciale, praticato nel più religioso silenzio, può essere paragonato a una meditazione a due. Inoltre ogni neonato è un essere individuale, con differenti esigenze e una diversa costituzione dal punto di vista ayurvedico, ognuno di noi nasce con una particolare costituzione, che può mutare nel tempo. La costituzione subisce i suoi cambiamenti naturali attraverso i tre settenni (0-7 anni; 7-14 anni; 14 - 21 anni). Il neonato Vata ricorda una scimmia, è di colore scuro, peloso, chiuso come una noce; il neonato Pita è muscoloso e striato come una tigre, ha sempre fame; il neonato Kapa ricorda una rana, è gonfio, bianco di carnagione e molto bello. Per ognuno di questi neonati possiamo applicare manualità diverse, per rispettare le differenti esigenze, il piccolo Vata avrà bisogno di un massaggio vigoroso, che crei calore; il piccolo Pita di un massaggio delicato e leggero, e il bambino Kapa di una massaggio pesante, sovente si addormenta durante il contatto con la madre attraverso il massaggio. Ogni madre, sa consapevolmente, quello di cui ha bisogno il proprio bambino."
Quali oli vengono utilizzati nel massaggio al bambino?
"In India nelle comunità rurali, vengono utilizzati olio di senape per riscaldare, durante la stagione fredda e nel Nord, dove per diversi mesi l'anno il clima è più rigido, e olio di cocco durante la stagione calda e nel Sud, per rinfrescare il corpo; la testa dei neonati viene inoltre unta abbondantemente con ghee-gruta (burro chiarificato) e ricoperta con una garza di cotone all'altezza delle fontanelle, per apportare beneficio al cervello e rinfrescare la testa. In Ayurveda, ci sono due oli medicati (Tailam o Taila), che vengono utilizzati Bala Tailam, che è il primo olio che si utlizza per il massaggio, e l'ultimo olio che si utilizza per la gestante, prima del parto. Dopo il primo mese dalla nascita si utilizza Shantala Tailam."
Una delle pratiche consigliate alla donna durante la gravidanza è di ricevere massaggi: con quali oli e con quale frequenza?
"Durante i primi tre mesi di gestazione non è necessario ricevere il massaggio (Abhyanga) per agevolare la formazione corretta dell'embrione. Voglio darvi un'immagine: l'embrione è come una pianta. Il suo seme riposa sotto la terra, durante la stagione invernale, il terreno corrisponde alla madre, l'acqua provvede al nutrimento del piccolo seme. Quando l'inverno termina l'embrione (piccolo seme) è pronto per germinare, crescere e diventare una pianta. L'embrione diventa pianta alla fine del terzo mese di gravidanza (14° settimana di gestazione).
All'inizio del quarto mese, si può ricevere con regolarità il massaggio, per stimolare la tonicità e l'elasticità della muscolatura, i muscoli per sostenere travaglio e parto, devono essere tonici, ma morbidi, se sono troppo rigidi, si crea eccessiva tensione e l'espulsione rimane più difficile; inoltre il massaggio serve per rinforzare i nervi e per rendere più flessibile la colonna. A livello emozionale dona sicurezza, conforto ed anche in questo caso è un atto di amore. Il massaggio dovrebbe essere ricevuto una volta al mese con regolarità. L'olio medicato in Ayurveda viene utilizzato ogni giorno, l'oliazione o snehana, è consigliata durante tutta la gestazione, Pinda tailam viene utilizzato fino all'ottavo mese. per nutrire in profondità i sette tessuti e rinforzare il sistema nervoso; Bala tailam viene utilizzato l'ultimo mese, come applicazione esterna, e gli ultimi 10 giorni circa, prima dell'inizio del travaglio come somministrazione interna, poi dopo il parto la puerpera può continuare a utilizzarlo per via interna (circa 10 goccie al giorno) e per via esterna. Ha un'azione tonica e nutriente sul sistema genito-urinario, guarisce i disturbi causati da Vata, questo dosha (energia) si alza dopo il parto, creando sovente squilibrio, Bala tailam, riporta la donna a un equilibrio pisco-fisico, bilanciando in maniera naturale i tri -dosha"
Come vive la gravidanza una donna in India?
"In India, tutt'oggi la struttura familiare tradizionale è differente da quella occidentale,la donna normalmente vive con la famiglia del marito, quindi è sostenuta durante i momenti più difficili, e si può riposare quando ne ha necessità; tutti i membri della famiglia, le riservano grandi cure e attenzioni. Il cibo che le viene offerto è salutate, adatto al suo stato, sempre fresco. Possiamo che in questa momento della vita, la donna è considerata "sacra", come una divinità. Dopo il parto, invece, resterà in uno stato d'impurità fino alla fine della lochia (la prima mestruazione post-partum), per la casta brhamana (sacerdotale) la donna può avere contatti solo con il bambino, noi anticamnte , chiamavamo questo periodo quarentana, dove la madre si ritirava i primi quanranta giorni, dopo la nascita di suo figlio. Ciò al giorno d'oggi non avviene più, per diversi motivi, intanto i neo- genitori, spesso non sono sostenuti da i nonni, perchè vivono lontano o non ci sono, la donna rimane sola e in balia delle sue insicurezze, e paure. E' per questo che le donne normalmente, si avvicinano allo Yoga e all'Ayurveda durante il periodo della gestazione, per ritrovare quella coralità al femminile, che si è persa nella nostra società, e per acquisire la forza per diventare madre."
Quali sono i rituali a cui il neonato viene sottoposto nella tradizione ayurvedica?
"I jatakarma, i rituali di nascita, secondo la tradizione sono vari, e differiscono a seconda della casta a cui si appartiene e della provenienza, dalla regione delle
'India dalla quale si è originari. Vi parlerò dei più significativi:
Risveglio della coscienza: è necessario risvegliare la coscienza subito dopo la nascita, si possono battere le mani vicino all'orecchio del piccolo, oppure alternare acqua fresca e tiepida, o ventilarlo con un ventaglio di bambù. Il Risveglio del respiro (Prana) del nuovo nato viene evocato, anche attraverso il suono dell'Udukai (un piccolo tamburo in pelle) uno degli strumenti del Dio Shiva, oppure facendo tintinnare dei metalli o due pietre. In questo modo il Prana viene risvegliato, prima espressione di vita.
Purificazione: La purificazione, è la vera prima azioneche si compie, si tolgono tutti i residui di vernice caseosa, liquido amniotico e a volte meconio, tutto ciò viene eliminato con il dito indice di entrambe le mani, vengono unte le fontanelle con ghee gruta o Bala Tailam; viene pulita la gola e il palato con un telo di cotone del salgemma mischiato con ghee.
Costituzione Ayurvedica: Il neonato ora pulito, vine osservato per comprendere la sua costituzione in relazione ai dosha, la crescita mese per mese renderà più difficile il suo riconoscimento.
Somministrazione del Tonico: Viene somministrato un tonico a base di ghee-gruta, oro, miele, amalaki, vasambu, brahami, haritaki). L'oro stimola i Chakra (Le ruote di energia), il ghee stimola la digestione, il miele stimola il cuore, l'amalaki stimola i polmoni, il vasambu stimola i nervi, il brahmi stimola il cervello; l'haritaki l'intestino.
Taglio del cordone: otto dita sopra l'ombelico, il coltello ardhadhara è fatto d'oro o d'argento, il cordone deve smettere di pulsare prima di essere reciso.
Bagno: Prima di fare il bagno, viene unto il corpo con Bala tailam. Viene fatta un decotto di cortecce di alberi del gruppo ksiri, e vengono immersi nella prima nuova acqua dell'oro e dell'argento. Dopo il bagno, il piccolo, viene avvolto in un telo di seta e steso su un letto con lenzuola di seta. Il suo cuscino sarà intriso di Bala Tailam e il suo corpo viene fumigato per proteggerlo dai batteri e dall'energia negativa
Gli viene infine somministrata dell'acqua addolcita da una conchiglia sacra e gli/le viene offerto il seno della madre, il destro o poi il sinistro.
Le donne che possiedono qualità nobili e benefiche per il bambino, dovrebbero vigilare su di lui per 10 -12 giorni, giorno e notte.
Tutto ciò avviene nella tradizione."
In Occidente si è diffusa l'idea che la mamma dopo il parto sta bene, per cui usciti dall'ospedale si ritorna a casa con gli stessi carichi di lavoro in aggiunta alla cura del bambino. In India è molto diverso, le donne della famiglia si occupano anche della mamma e la sostengono. Ci racconti qualcosa in più?
"La puerpera in India, riposa per circa sei settimane, in questo periodo segue una dieta particolare, molto liquida, nutriente e untuosa, per poter ripristinare i fluidi persi nel corpo durante il parto e alleviare Vata di per sè aggravato. Deve mantenere il corpo al caldo, deve rinunciare ai rapporti sessuali e a fare qualsiasi lavoro fisico. Non deve essere soggetta a rabbia, ansia, sfrozo mentale di qualsiasi natura. Viene sostenuta da tutte le donne della famiglia, che si prendono cura di lei amorevolmente, finita la lochia, la mestruazione post-partum, può iniziare a praticare di nuovo yoga e a ricevere il massaggio. Inoltre deve intraprendere un percorso di purificazione, non le è permesso di adempiere ai rituali religiosi, nè di cucinare. A causa dei ritmi di vita odierni, le puerpere occidentali non possono permettesi quaranta giorni di riposo, necessari per un pieno recupero e per concentrarsi sulla cura del proprio bambino. Tuttavia, se questo riposo viene negato, possono insorgere problemi relativi all'affaticamento e allo stress. Oggi abbiamo sicuramente un livello di vita migliore rispetto all'antichità, ma stiamo perdendo il contatto con i ritmi naturali del nostro corpo e della Terra su cui viviamo. "
Puoi fornirci i tuoi contatti per chi di noi volesse seguire un tuo corso?
Francesca Joythimayananda - Tiari Yoga e Ayurveda - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.tiari.it
Grazie, sarà molto bello per le mamme che ci leggono entrare nel tuo mondo.
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