Il colesterolo troppo alto è un problema in tutte le fasi della vita, ma soprattutto in gravidanza, momento molto delicato per la vita di una donna. Detto questo, un aumento di colesterolo durante la gestazione è solitamente normale, e se resta entro certi limiti è da considerarsi fisiologico, ovvero privo di complicazioni.
Il problema insorge nel momento in cui il colesterolo aumenta troppo, con conseguenze negative per la mamma e per il bambino. In quel caso, si tratta di ipercolesterolemia gravidica, e sarà bene cercare soluzioni, come, ad esempio, degli integratori per abbassare il colesterolo, uniti ad uno stile di vita più sano.
Come abbassare il colesterolo in gravidanza: i consigli per tenere sotto controllo la colesterolemia gravidica
Come accennato, un aumento del colesterolo in gravidanza è normale: questo perché durante la gestazione aumenta il bisogno di questo elemento da parte delle cellule animali che devono costruire le membrane del feto. Pensiamo al caso della gravidanza: è un periodo in cui il corpo della mamma sta dando vita ad un altro organismo, e per questo motivo il fabbisogno aumenta.
I primi due mesi di gravidanza sono caratterizzati da un lievissimo e quasi impercettibile aumento del colesterolo. Sarà intorno al quarto mese che comincerà ad aumentare più significativamente, arrivando al culmine durante l’ottavo mese.
Il colesterolo durante la gravidanza, quindi, è essenziale per la salute della mamma e del bambino, dal momento che quest’ultimo, per svilupparsi, ha bisogno di grassi soprattutto a livello nervoso. E, non ultimo, il corpo della mamma utilizza il colesterolo come base per la sintesi degli ormoni steroidei.
I valori di riferimento dovranno però rimanere sempre compresi tra i 200 e i 337 mg/dL. Se il colesterolo non supera i 337 mg/dL non ci saranno dunque problemi. Se, invece, i valori superano questa cifra, si parla di ipercolesterolemia gravidica, che, oltre alle classiche conseguenze negative legate al colesterolo alto nel sangue (come l’ictus, l’infarto del miocardio e l’arteriosclerosi), aumenta il rischio di parto prematuro. Non solo: recenti studi hanno messo in luce il legame tra il colesterolo alto in gravidanza e l’aumentato rischio di arteriosclerosi e di malattie cardiovascolari per il feto.
Nel momento in cui ci si trova di fronte ad una situazione di ipercolesterolemia gravidica (che spesso è causata all’aumento degli estrogeni unito alla resistenza insulinica, oppure da uno stato infiammatorio in atto) è bene dunque rivolgersi al proprio medico, che saprà indirizzarci verso la terapia adatta e che saprà consigliarci metodi per abbassare questo colesterolo troppo alto.
Una dieta povera di grassi animali (dal momento che il colesterolo è dovuto soprattutto all’elevato consumo di prodotti di origine animale come carne e latticini) sarà il primo passo per abbassarlo, insieme ad un esercizio fisico (nel caso di una gravidanza fisiologica, senza problemi) e ad uno stile di vita più sano, attivo e unito ad una dieta corretta. Anche il controllo del peso aiuta: lungi dall’utilizzare la regola “Si deve mangiare per due”, una donna in gravidanza non dovrebbe, tendenzialmente, superare i 10-12 chili in più rispetto a prima.
Esistono in commercio anche integratori che abbassano il colesterolo nel sangue, e il nostro medico o ginecologo, dopo aver valutato le nostre analisi, saprà indicarci quali sono i migliori per la nostra situazione.
Dopo la gravidanza è bene sapere che i livelli di colesterolo tornano solitamente normali dopo circa 4-6 settimane dal parto, e che si abbassano più velocemente nel caso delle madri che allattano al seno. Se dopo un mese e mezzo i valori faticano a tornare normali, è consigliato chiedere il parere del medico, che saprà indicare terapie e precauzioni per riportare il colesterolo a livelli normali, in modo da scongiurare le complicazioni legate all’ipercolesterolemia, quelle legate alla salute cardiovascolare.