Come mantenere DAVVERO i buoni propositi di inizio anno

L’inizio dell’anno nuovo è spesso e volentieri l’occasione per fare un bilancio dell’anno passato e per stilare una lista di buoni propositi per il nuovo anno (soprattutto nel 2021, dopo l’anno della pandemia che ha devastato il mondo!). Buoni propositi che puntualmente si frantumano alla seconda o terza settimana. Perché? Perché li vediamo come costrizioni.

Eppure un modo per mantenerli c’è. Un modo semplice, leggero e per niente pesante.

Come mantenere DAVVERO i propositi di inizio anno: il metodo semplice ed efficace per cambiare le proprie abitudini in senso positivo

Che tu voglia imparare ad accettarti di più, che tu voglia darti maggiormente allo sport, pensare di più a te stessa o a te stesso, smettere di fumare, dimagrire, ingrassare, leggere di più, usare meno l’automobile, stare di più con i tuoi figli o i tuoi genitori… Qualunque siano, insomma, i tuoi buoni propositi per il nuovo anno, sappi che c’è un metodo per mantenerli davvero. E non è la classica e semplice “forza di volontà”.

I “buoni propositi”, in ogni caso, sono molto diffusi. Così diffusi che sono moltissimi gli studi psicologici e scientifici che sono stati condotti attorno a questo tema. Ad esempio? Questo o questo. Ma quello che ci interessa più di tutti si intitola “A large-scale experiment on New Year’s resolutions: Approach-oriented goals are more successful than avoidance-oriented goals”. Traduzione: “Un esperimento su larga scala attorno ai buoni propositi per l’anno nuovo: gli obiettivi propositivi sono più efficaci degli obiettivi per evitamento”.

Cosa significa? Significa che a volte basta davvero guardare al proprio obiettivo in una luce e una prospettiva diversa per ottenere lo scopo. O, semplicemente, cambiare la frase.

In altre parole, per mantenere davvero i buoni propositi basterebbe cambiare l’approccio. Invece di dire: “Voglio smettere di…”, dobbiamo cominciare a dire: “Voglio cominciare a…”.

Dal “Devo evitare” al “Voglio iniziare”.

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Questo approccio, secondo la ricerca, è molto più efficace. Se, infatti, i buoni propositi “evitativi” sono stati raggiunti dal 47% delle persone studiate, nel caso degli obiettivi propositivi questa percentuale sale al 60%. Il 13% in più, che è tantissimo.

Nella pratica, come per le dipendenze (e le abitudini, se ci pensiamo, un po’ lo sono), anche i buoni propositi possono beneficiare della sostituzione. In altre parole, se eliminare un’abitudine o un comportamento radicato è pressoché impossibile, sostituirlo con altro è di certo più semplice e benefico.

Qualche esempio.

Dobbiamo smettere di fumare? Meglio provare a rendere la propria quotidianità più sana, puntando su comportamenti benefici come la dieta equilibrata e le camminate. Oppure, darsi l’obiettivo di “arrivare a 500 sigarette non fumate” (e ci sono app molto belle, come Kwit, che permettono di tenere il conto in maniera attiva a propositiva).

Dobbiamo dimagrire? Invece di dirci “Devo smettere di mangiare schifezze”, poniamoci l’obiettivo di mangiare più verdure gustose e fare più movimento.

Dobbiamo leggere di più? Invece di vederlo come un sacrificio, cerchiamo di trovare dei momenti vuoti che possiamo riempire con questo piacevole passatempo, come la metropolitana o la sera prima di dormire.

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