Non è un caso se "I love you" viene spesso scritto "I <3 you". E se, chissà perché, il simbolo del cuore indica l'amore e l'emozione.
La sensazione di emozione che si percepisce ad altezza cuore, quindi, non è solo una sensazione: a dirlo sono dei ricercatori e delle ricercatrici che hanno finalmente scoperto che le emozioni non si percepiscono solo nel petto, ma nascono direttamente lì.
L'eterno dibattito: mente o cuore?
Ormai è chiaro e noto: le emozioni non sono solo una funzione mentale, ma coinvolgono anche numerose funzioni corporee. In altre parole: il corpo umano intreccia le sue funzioni alle emozioni in maniera costante e attiva. Pensiamo solo alle risposte psicosomatiche alle emozioni (come lo stress che prende immediatamente la pancia). Ma proprio perché conosciamo questa correlazione, la domanda persiste: le emozioni riguardano più la testa o più il cuore? Sono quindi più cerebrali o più viscerali?
Alcuni studiosi si sono quindi chiesti se fosse possibile trovare una risposta coinvolgendo alcune persone e studiandone elettroencefalogrammi ed elettrocardiogrammi durante la percezione di alcune emozioni.
Lo studio
Ad aver scoperto il protagonismo del cuore nella nascita delle emozioni - una scoperta che in qualche modo conferma la convinzione umana, non solo poetica e romantica - sono dei ricercatori e delle ricercatrici di bioingegneria dell'Università di Pisa, che in collaborazione con l'Università di Padova e quella di California Irvine hanno analizzato i meccanismi che fanno nascere una determinata emozione provocata attraverso determinati stimoli, individuando proprio nel cuore la culla di quest'emozione.
Lo studio con i suoi risultati è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Science of the USA, e dall'estratto si evince che le persone, quando sollecitate da contenuti particolarmente emotivi, avvertono l'emozione prima di tutto nel cuore (con la modificazione dell'attività cardiaca). A questo punto, il cuore stimola la risposta della corteccia cerebrale, ed è lì che prende avvio lo scambio di informazioni cuore-cervello, che diviene costante e bidirezionale.
Cosa significa?
Questa relazione cuore-cervello, che si scambiano informazioni, permette agli esseri umani di percepire le emozioni e di farne esperienza cosciente, riconoscendone l'intensità. Una scoperta che conferma la bellezza del corpo umano, di questa macchina emotiva che fatichiamo a capire e che è sempre più affascinante via via le scoperte scientifiche ne rivelano il funzionamento.