Una lotta che sembra non finire mai: quella delle mamme che rivendicano, giustamente, il loro diritto di allattare in pubblico, in ogni occasione, contro le malelingue che le vorrebbero chiuse in casa e coperte fino al collo. Ma cosa c’è di più naturale di allattare un bambino? E cosa c’è di diverso dai mille seni che vediamo in spiaggia o sulle copertine delle riviste?
Questa domanda se l’è posta nientemeno che un angelo di Victoria’s Secret, Candice Swanepoel, neomamma che un semplice post su Instagram si è così schierata con bellissime parole al fianco delle mamme che vorrebbero allattare in pubblico, unendosi così, anche se in maniera differente, alla schiera delle star che da sempre sostengono la causa.
Allattare e mostrarsi in topless, due pesi e due misure: la delicata provocazione dell’angelo di Victoria’s Secret a favore dell’allattamento in pubblico
Che l’allattamento in pubblico sia un diritto è fuori discussione. Lo dice il buon senso, lo dice Papa Francesco, lo dice chiunque con un briciolo di sensibilità in corpo. Ma allora perché è ancora un tabù? Perché disgusta certe persone? Perché non dovrebbe essere visto per ciò che è, e cioè un naturale miracolo della vita?
Probabilmente si è fatta queste domande Candice Sweanepoel, la modella di intimo abituata a posare senza veli e in topless per le riviste più patinate: nel momento in cui, due mesi fa, a 28 anni è diventata mamma del suo primo figlio Anacã (avuto con il compagno Hermann Nicoli, anche lui modello) si è trovata, paradossalmente, a coprire il suo seno ogni volta che allatta. E così si è sfogata su Instagram, postando uno scatto davvero commovente del suo bambino che poppa e corredandolo con un pensiero più che condivisibile.
(foto https://www.instagram.com/p/BOLYoz3g2zk/?taken-by=angelcandices&hl=it)
“Molte donne - scrive Candice - oggi si vergognano di allattare in pubblico, o addirittura vengono cacciate da luoghi pubblici perché stanno allattando i loro bambini. Anche io mi sono ritrovata a sentire il bisogno di coprirmi, in qualche modo imbarazzata per il fatto di allattare mio figlio in posti pubblici, quando invece sono così a mio agio a scattare immagini in topless per le riviste in nome dell’arte”.
E ancora: “Il mondo è stato desensibilizzato e non si accorge più della sessualizzazione del seno e della violenza in tv. Ma perché dovrebbe essere diverso per l’allattamento? L’allattamento non è sessuale, è naturale. Chi trova sbagliato nutrire in pubblico il proprio bambino dovrebbe imparare a conoscere i benefici di questa pratica su mamma e bambino, ma anche sulla società”.
Lo scatto in bianco e nero è favoloso, tenero e intimo. Le parole, invece, sono furenti, e capiamo bene il perché. Come potrebbe un’immagine così delicata risultare fuori luogo o disgustosa? Per noi, non potrebbe. Ma c’è ancora chi non accetta la natura.
Ciò che più colpisce del post di sfogo di Candice è il fatto che lei abbia provato entrambe le situazioni sulla sua pelle. Insomma, non parla per frasi fatte o per sentito dire, ma riporta ciò che davvero le accade, e cioè l’accettazione di un seno scoperto a fini commerciali (e sessuali) e non quella di un seno mostrato (senza ostentarlo) per la sua funzione principale, e cioè quella di dare vita al proprio figlio.
I pregiudizi, insomma, sono duri a morire, ma soprattutto sono alimentati da una società che ormai non si accorge più della violenza ma che ha paura di una tetta che allatta.