L’integratore per bocca da usare per proteggere i bambini dai danni del sole

 

Perché integrazione? Perché anche se non ci pensiamo, i solari topici (per intenderci, le creme solari che siamo soliti utilizzare) proteggono sì la cute dai raggi UV, ma non fanno lo stesso con gli occhi, la mucosa labiale e il cuoio capelluto. Non solo, per essere davvero protetti dal sole dovremmo usare circa un tubetto di crema ogni due ore, una cosa abbastanza assurda no? Non solo, sappiamo che il sole è importantissimo nel processo che porta all’assorbimento della vitamina D. Qual è il giusto equilibrio quindi?

L’integratore per bocca da usare per proteggere i bambini dai danni del sole: perché i solari topici non bastano a proteggere tutto il corpo dai raggi UV e come fare per esporre i nostri bambini al sole in sicurezza.

Fino al compimento dei vent’anni il corpo umano è in fase di sviluppo. I primi anni di vita sono quindi fondamentali per quanto riguarda la crescita, ma è anche fondamentale capire che in questo periodo i pericoli esterni si acutizzano. I bambini, in generale, sono più soggetti ai pericoli, appunto perché il loro corpo è in fase di sviluppo.

Questo discorso lo si può applicare anche quando si parla di protezione solare. Fino allo sviluppo completo, infatti, è importantissimo proteggere la pelle dei bambini, in quanto i danni provocati dal sole e accumulati negli anni (se snobbati) possono emergere molti anni dopo. Prevenire è meglio che curare, si dice, e anche in questo caso nessun detto calza meglio.

Siamo quindi abituati a proteggere la pelle dei nostri bimbi, quando stiamo al sole. Compriamo le creme migliori, e facciamo benissimo, e cerchiamo di far sì che siano costantemente protetti, riapplicando ogni 2 ore la crema, assicurandoci che l’acqua del mare o della piscina non la cancelli e premurandoci di applicarla almeno mezz’ora prima dell’esposizione. Tutte queste sono buonissime abitudini da mantenere! 

Tuttavia spesso la quantità di crema che utilizziamo è davvero poca rispetto a quanto avremmo bisogno, poiché dovremmo usarne circa 25 ml alla volta per tutto il corpo (2 mg per centimetro quadrato di pelle), e cioè mezza bottiglietta, mentre in media ne usiamo 0,5 mg per centimetro quadrato. La protezione 50, in questo modo, si abbassa in modo esponenziale.

Inoltre, anche se non ci pensiamo ci sono certe zone del corpo scoperte, che non beneficiano della protezione dei solari topici. Parliamo, appunto, del cuoio capelluto, della mucosa labiale e degli occhi.

Per gli occhi una buona regola è quella di indossare dei buoni occhiali da sole. Ma anche questi spesso non sono amati dai bambini, che li tolgono spesso, e gli occhi rimangono comunque scoperti. Per i capelli e le labbra, invece, non c’è molto che possiamo fare. Almeno esternamente. Già! Perché invece internamente possiamo correre ai ripari, fornendo ai bambini la giusta integrazione per proteggerli dal sole proprio dall’interno.

L’elemento che dobbiamo integrare è il Polypodium Leucotomos, protettore della pelle derivato dalla felce che la rende più forte impedendone il danno ossidativo, stimolandone le difese e prevenendone le alterazioni. Questo elemento è stato studiato da Difa Cooper IFC insieme all’Università di Harvard in seno a ricerche volte a capire come combattere i radicali liberi causati dall’esposizione al sole. Il risultato è stato Heliocare Pediatrics Oral, un prodotto in bustine che contiene la tecnologia Fernblock, un estratto di Polypodium Leucotomos, di origine naturale, che aiuta la pelle a resistere alle scottature e a ridurre l’invecchiamento della cute grazie al giusto mix di antiossidanti.

Il Polypodium Leucotomos, come accennato, è una felce, in origine acquatica, che è evoluta nel corso dei secoli a pianta terrestre sviluppando all’interno delle sue cellule un sistema di protezione naturale contro le radiazioni UV. 

Per aiutare i nostri bambini a proteggersi dal sole in maniera completa basterà quindi affidarsi, un paio di settimane prima dell’esposizione al sole, a Heliocare Pediatrics Oral. Si scioglie una bustina in bocca, in acqua o in succo, una volta al dì, e nei giorni dell’esposizione basta continuare a prenderla al mattino, prima dell’esposizione. Dopodiché ci si affida comunque alla protezione solare (utilizzando, ancora meglio, i prodotti topici della linea Heliocare della stessa azienda, che contengono anch’essi la stessa tecnologia), mantenendo l’ottima abitudine dell’applicazione costante della crema solare.

 

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Sara

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Cecilia

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