Per sicurezza non è meglio dare l'antibiotico?

Come spero sappiate, l'antibiotico non solo non è necessario ma è anche dannoso se viene somministrato in maniera impropria, ossia quando non sono presenti infezioni batteriche: come spiegato dalla Federazione Nazionale Medici Pediatri, " un uso eccessivo di antibiotici rende i microbi resistenti e riduce, nel tempo, l'efficacia di questi farmaci. Usati inutilmente potrebbero non funzionare più in caso di reale necessità." Fonte: http://www.fimp.pro/index.php/79-our-services/90-emilia-romagna-antibiotici.

L'antibiotico infatti ha due conseguenze:

1. indebolisce l'organismo, in particolare l'apparato digerente, esponendo ulteriormente il bambino a virus e batteri

2. può creare antibiotico-resistenza, ossia una situazione in cui l'antibiotico è davvero necessario ma sembra non essere più efficace contro quel batterio. In parole povere "i batteri diventano forti contro quell’antibiotico se se n’è abusato, e quando servirà purtroppo potrebbe non funzionare. Ecco perché quando visito i vostri bambini con febbre e tosse, io cerco sempre prima di verificare se davvero necessitano di essere trattati con l’antibiotico (avete presente quando si fa il buchino nel dito per prelevare le gocce di sangue?). Perché se la forma di cui sono affetti non ha bisogno dell’antibiotico sono certa che avrà maggiori probabilità di funzionare al meglio quando invece dovrò veramente prescriverlo" spiega la dott.ssa Fabiola Bertassi, pediatra di famiglia.

Così un bambino potrà veder protratta la febbre per 4 -5 giorni, ma se un'analisi medica non stabilisce la reale necessità di un antibiotico, quindi un tampone oro-faringeo, un esame del sangue o delle urine o una situazione clinica particolare dove il piccolo è realmente immunodepresso e presenta patologie pregresse, l'antibiotico non va somministrato.

E sopratutto è fondamentale abbinare un probiotico (io per esempio uso LD-1 della Named) per salvaguardare la flora batterica: questo dovrà essere mantenuto non solo per la durata della somministrazione del farmaco, ma per l'intero mese.

Consiglio inoltre di valutare con il proprio farmacista l'utilizzo di vitamina C naturale, ottima L'acerola, quando il bambino è soggetto a raffreddamento ed è presente una buona quantità di muco. Basta sciogliere un cucchiaino di polvere di acerola in acqua o latte vegetale una volta al giorno (chiedete consiglio al vostro farmacista per l'assunzione).

Ultimo ma in realtà primo per importanza, inutile riempire i bambini di integratori se poi la loro alimentazione, sopratutto da malati, è ricca di alimenti animali: è fondamentale quando il sistema immunitario del bambino è debilitato, far sì che le sue energie siano impegnate nello sforzo di tornare in equilibrio e combattere virus/batteri, non devono essere coinvolte nell'eliminazione delle tossine. I miei figli ormai sanno che quando non stanno bene si eliminano al 100% le proteine animali e si devo bere almeno due estratti al giorno contenenti verdura cruda, ricca di enzimi. La classica pastina in brodo di carne con il grana è un must da sfatare.

Proprio in queste settimane sento racconti di mamme che, senza aver effettuato alcuna visita, somministrano su consiglio del pediatra antibiotici perchè il piccolo dopo 5 giorni non sta ancora bene. E' bene sapere che l'influenza che sta decimando i bimbi nelle scuole in questo inverno 2016 ha due picchi di febbre: inizia con 3-4 giorni di febbre molto alta, poi scende per un paio di giorni e poi ricomincia. E' influenza, è virale. E mi chiedo come fanno pediatri di famiglia a sostenere via telefono che se il bambino dopo 5 ancora non sta bene non si è imbattuto in un virus ma in un batterio. E la somministrazione di un antibiotico nel secondo picco di febbre è assolutamente inutile se non per placare l'ansia di noi mamme e salvaguardare il pediatra dalla nostra insistenza "ma non è meglio per stare tranquilli dargli l'antibiotico?, per sicurezza": così assisto a racconti di magici antibiotici che dopo 6 ore fanno sparire febbre e malessere. Peccato che ormai è consolidata in ambito pediatrico la conoscenza che l'antibiotico necessita di almeno 48 ore prima di agire. E' evidente che il piccolo era in fase di guarigione e non aveva bisogno dell'antibiotico: la paranoia della mamma invece aveva raggiunto il suo massimo. Ecco allora, invece di proprinare inutili antibiotici e di provocare antibiotico-resistenza, meglio qualche goccia di Lexotan nel nostro bicchiere per placare l'ansia.

Giulia Mandrino

 

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