Prebiotici, probiotici, simbiotici e fermenti lattici: la guida definitiva

Certi paroloni spesso arrivano ad essere d’uso comune, senza tuttavia la necessaria consapevolezza. Esempio lampante e calzante è quello dei probiotici, tanto esaltati, inseguiti e consigliati quanto sconosciuti nella loro reale natura. Perché certo, sono importantissimi, ma ancora più importante è conoscerne davvero i benefici e le potenzialità, i rischi e i limiti, prima di rischiare di assumerne troppi, troppo pochi o errare nella scelta. Anche perché non esistono solo i probiotici!

Prebiotici, probiotici, simbiotici e fermenti lattici: la guida definitiva ai benefici, alle potenzialità, ai limiti e alla reperibilità

Sul sito internet della Fondazione Veronesi potrete trovare un articolo davvero esaustivo a cura del dottor Giacinto Miggiano dell’Università Cattolica di Roma. Tuttavia ci siamo qui noi per riassumervi e darvi tutte le nozioni fondamentali per imparare a conoscere queste sostanze importantissime per il nostro organismo (e per quello dei nostri bambini).

Iniziamo quindi con una macro distinzione: è bene sapere che esiste una sostanziale differenza tra probiotici (i più conosciuti) e i prebiotici. Ma di cosa si tratta?

I probiotici sono batteri e microorganismi vivi che esercitano una attività positiva sull’intestino e sull’organismo, alimentando in maniera buona l’ecosistema naturale. Si trovano in alcuni cibi e in vari integratori, e a seconda della loro natura agiscono in maniera differente e mirata. Lactobacillus casei, Johnsonii, La1, eccetera: i probiotici sono diversi, ed è importante essere consapevoli che ognuno è benefico solo per certi stati.

Solitamente l’assunzione dei probiotici è raccomandata dal medico in diversi casi di alterazione della salute, ad esempio per ristabilire l’equilibrio intestinale in seguito all’assunzione di antibiotici, allo stress, alla dieta, oppure in età pediatrica per contrastare le infezioni gastrointestinali. Anche le dermatiti atopiche, tuttavia, ne traggono beneficio, in quanto i probiotici aiutano a ristabilire la flora batterica benefica presente nel nostro organismo.

La loro efficacia la si assicura assumendone per almeno tre o quattro settimane a stomaco vuoto. La quantità ottimale è di almeno un miliardo di batteri al giorno, ed è per questo che la semplice dieta non basta: bisognerà, sotto controllo del medico, integrare questi probiotici assumendo integratori. Già, perché anche se lo yogurt e altri alimenti fermentati (il tempeh, il kombucha, il kefir o i crauti) contengono effettivamente fermenti lattici e batteri, questi ultimi sono vivi ma non vitali: non si riprodurranno quindi nell’intestino. Importanti, certo; ma per altre funzioni rispetto a quelle dei probiotici vivi e attivi.

Importante è anche non confondere i probiotici con i fermenti lattici: i primi, come abbiamo visto, sono organismi vivi e vitali, che arrivano sani fino all’intestino; al contrario i fermenti lattici sono semplicemente batteri o lieviti capaci di far fermentare il latte, metabolizzando il lattosio. I probiotici sono quindi sì fermenti, ma sono gli unici compatibili con l’intestino umano.

Ed eccoci arrivati all’altra definizione, quella di prebiotici. Ormai è chiaro che non sono proprio come i probiotici: i prebiotici sono infatti sostanze non digeribili contenute in natura in svariati alimenti che aiutano la crescita di una o più specie di batteri all’interno del colon, in modo da sviluppare la microflora batterica probiotica. 

Questi prebiotici si possono trovare nella maggior parte degli integratori di fermenti lattici, nella farina di frumento, nelle germe di grano, nel miele, nelle banane, nell’aglio e nella cipolla, nei fagioli e nei porri. Attraverso la dieta la quantità ottimale di prebiotici è già abbastanza coperta, e pertanto è inutile, o comunque non ancora dimostrato, pensare che integrarli maggiormente porti benefici, soprattutto se si soffre di sindrome dell’intestino irritabile o se si è intolleranti al lattosio.

Il mix tra probiotici e prebiotici è infine detto “simbiotico”, definizione che deriva proprio dalla loro azione sinergica nell’organismo, molto benefica. Agendo insieme, infatti, i probiotici e i prebiotici (detti appunto simbiotici) migliorano la sopravvivenza degli organismi probiotici, e allo stesso tempo favoriscono la formazione di un substrato specifico in aggiunta alla flora batterica già esistente nell’intestino.

Usandoli insieme il miglioramento per alcune patologie è provato e reale: migliora l’intolleranza al lattosio, i minerali come il calcio, il ferro e il manganese vengono meglio assorbiti, la funzionalità intestinale viene regolarizzata e l’intestino è protetto maggiormente dalle infezioni e infiammazioni più comune, come gli stati diarroici.

Dalla nostra esperienza, assumere i giusti fermenti e probiotici è di vitale aiuto per la salute dei nostri bambini, che spesso si ritrovano, nella prima infanzia, con piccoli problemi intestinali fastidiosi e ricorrenti. 

Per raggiungere l’eubiosi, e cioè la presenza di una equilibrata flora batterica intestinale, è quindi necessario affidarsi a dei buoni integratori, associandoli alla giusta dieta pensata ad hoc per ogni bambino. Tra gli integratori migliori quello che ho scelto per i miei figli è Ld1 Junior, di Named (azienda farmaceutica naturale ed affidabile).

Grazie ad una formula brevettata, Ld1 Junior contiene tutto ciò che è necessario all’intestino dei bambini nei momenti più down: fermenti lisati batterici, ma anche fragola (con un’azione antiossidante) e cranberry (che sappiamo essere fondamentale nei casi di cistite e per favorire la regolarità del transito intestinale). Non solo: la lattoferrina, una proteina globulare, favorisce il trasporto di ferro nell’organismo, mentre il lattosio, lo zucchero del latte, va in aiuto della flora batterica intestinale.

Basterà dare ai nostri bimbi un flaconcino per due volte al giorno per ristabilire la buona flora batterica e tornare a sorridere senza fastidi, irritazioni o spiacevoli sensazioni!

 

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