Già dai primi mesi di gravidanza le mamme si danno da fare a preparare i vari mezzi di trasporto che saranno utili al bebè nei primi mesi di vita: carrozzina, passeggino, marsupio, fascia..e seggiolino per l'auto.
Il mercato ne offre svariati modelli, ma sappiamo cosa acquistare?
Facciamo una premessa e raccogliamo un pò di dati.
Secondo fonti WHO (World Health Organisation) si stima che i bambini vittima di incidenti siano ogni anno centinaia di migliaia, e questa rappresenta la prima causa di morte o di danno permanente cerebro-spinale.
In Europa ogni anno sono 164.000 a perdere la vita in incidenti in età compresa tra 0 e 18 anni (anche se la variazione da un paese all'altro è elevata, aumenta anche di 1,6 volte nei paesi con condizioni socio-economiche medio-basse).
Ogni giorno 115 dei "nostri figli" perdono la vita per incidenti, la metà dei quali potrebbero essere evitati se fossero adottate adeguate normative di sicurezza.
La convenzione della Nazioni Unite sui diritti del bambino si è prefissata l'obiettivo di diminuire dei 2/3 le vittime di incidenti entro il 2015. Obiettivo che può essere raggiunto solo con molta determinazione e collaborazione.
Bisognerà attuare tre tipi di prevenzione: primaria (evitare che avvengano gli incidenti), secondaria ( diminuire il rischio di lesioni una volta che l'incidente è accaduto), terzaria ( diminuire le conseguenze dell'infortunio fornendo soccorsi adeguati).
Si è stimato che rispettando le norme di sicurezza diminuirebbero della metà sia i morti che gli invalidi permanenti.
Noi adulti rivestiamo un ruolo fondamentale nella sicurezza dei nostri figli, resi più vulnerabili dalla loro condizione: la loro conformazione fisica li rende infatti più suscettibili a infortuni sia per numero che per gravità in rapporto all'energia meccanica che viene scaricata durante un impatto stradale.
Pionieri della sicurezza stradale in Europa sono la Svezia e la Norvegia che già dai primi anni sessanta stanno investendo in materia di sicurezza stradale sottoforma di infrastrutture (strade ecc) e sviluppo di presidi di sicurezza da utilizzare sui mezzi di trasporto (seggiolini, caschi, cinture).
Quindi siamo chiamati in causa per proteggere i nostri figli ... fin dal concepimento!
Per quanto riguarda l'utilizzo di seggiolini questi sono obbligatori dalla nascita fino al 36 kg di peso: quindi no alle navicelle e si al seggiolino auto fin dall'uscita in ospedale.
ECE R 44/04 sottolinea il concetto di utilizzo dei seggiolini in senso contrario rispetto al senso di marcia almeno fino ai 15 mesi , ma più si prosegue meglio è (le ditte all'avanguardia in questo campo stanno sviluppando seggiolini e adattatori per bambini anche più grandi). Inoltre vengono introdotti gli agganci Isofix che riducono al minimo la possibilità di agganciare in modo scorretto i presidi.
E' fondamentale questo cambiamento perchè il posizionare il seggiolino in senso opposto a quello di marcia permette di ridurre notevolmente il rischio di danni. Infatti, sempre considerando un impatto frontale , un bambino che procede in senso uguale a quello di marcia subirebbe una sollecitazione meccanica di almeno 200 kg ( sempre che l'auto viaggi a 50 km/h); nel caso opposto, quindi in senso contrario, questa sollecitazione si ridurrebbe a 60 kg....chiunque ne può intuire i vantaggi. Non dimentichiamo infatti la struttura anatomica e funzionale del bambino, che non è un piccolo uomo! La testa in proporzione al corpo occupa un volume maggiore e la colonna vertebrale è ancora elastica e ha una struttura ancora in pieno sviluppo. L'utilizzo dei seggiolini del gruppo 2/3 (i cosiddetti "rialzi") sono consentiti dalla legge, ma bisogna fare alcune valutazioni. L'itegrazione della norma ECE R44/04 con la i-size prevede una attenzione maggiore alla combinazione di altezza e peso del bambino , anziché solo al peso e all'età.
Molto utile e obbligatorio in alcuni paesi europei l'utilizzo di appositi cuscinetti da inserire intorno al collo del bambino così da sostenere la nuca durante l'addormentamento.
La normativa i-size prevede che tutti i seggiolini vengano prodotti con agganci isofix a eccezione del gruppo 2/3. Si è indicata fino a poco tempo fa l'età di tre anni (quindici kg circa) come passaggio all'utilizzo di rialzi . Con le nuove normative questo non basta. Si può passare all'uso del booster solo quando le spalle del bambino superano di 2 cm le fessure più alte delle cinture di sicurezza, con il poggiatesta nella posizione più alta. Pur essendo i booster adatti dai 3 anni e mezzo circa, fino ai 7 o 8 anni presentano dei limiti non indifferenti. La testa e il corpo del bambino non sono protetti lateralmente e durante i sonnellini dei bambini la testa tende a penzolare in avanti e a rotolare di lato: devo essere io medico di pronto soccorso a dirvi cosa può succedere se si verifica un impatto in queste condizioni di tale vulnerabilità? Inoltre mi preve ricordarvi che la cintura di sicurezza non deve mai arrivare all'altezza del collo. Consiglio quindi vivamente, per avere una maggiore sicurezza, l'utilizzo di un seggiolino per bimbi dai 18 ai 36 kg, dotato quindi di maggiori rinforzi laterali, supporto per la testa e schienale.
Alcune note aziende prodruttrici di supporti da viaggio per bambini stanno immettendo sul mercato seggiolini con sistemi di ritenuta a cinque punti (cioè cinque principali punti di attacco delle cinture); in questo modo viene assicurato il fatto che il bambino venga trattenuto attraverso le parti più rigide del corpo (spalle e anche) trasferendo le forze che si sviluppano durante un impatto proprio a queste zone (oltre che al seggiolino). Di facile intuizione il fatto che rimangono comunque più saldi all'interno del seggiolino permettendo alle parti non in grado di sopportare carichi elevati (collo, addome per esempio) una protezione migliore. Infatti se il bambino fosse trattenuto nella parte inferiore dell'addome, in caso di incidente, complici anche i riflessi non ancora sviluppati, potrebbe piegarsi facilmente sulla cintura che provocherebbe un trauma addominale importante. Sono comunque in corso studi per la valutazione dei carichi di forze realmente sopportabili da addome e torace (studi condotti da esperti della technical university di Berlino). Ovviamente le cinture a cinque punti sono regolabili in altezza in modo da ancorare sempre le spalle seguendo la crescita del bambino.
Non va mai comunque dimenticato che le dinamiche stradali in corso di incidente studiate durante i crash test non riproducono in modo fedele gli incidenti reali, in cui di solito è tutto molto più complesso . A tal proposito si stanno approfondendo gli studi riguardo soprattutto il capottamento (comunque si vede ancora che dopo due capottamenti consecutivi il manichino viene sbalzato fuori dall'auto).
Dott.ssa Laura Scarpa, medico chirurgo esperto in Medicina d'urgenza, medico di pronto soccorso
AGGIORNAMENTO ALL'8 OTTOBRE 2019:
Da ieri sera è passato l'obbligo di installazione dei dispositivi antiabbandono sui seggiolini per i bambini di età inferiore ai 4 anni. A firmare il decreto attuativo dell'articolo 172 del Nuovo Codice della Strada per prevenire l'abbandono dei bambini nei veicoli è stata la ministra Paola De Micheli.
Questo obbligo prevede che sul seggiolino ci sia un sistema di allarme che, connesso allo smartphone, ricorderà al guidatore tramite un avviso sonoro della presenza del bambino ancora a bordo, ancor prima che il guidatore scenda dal veicolo.
Questo importantissimo decreto sarà operativo non appena legge sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.