Durante i 4 anni di lavoro come presidente della mia associazione ho dedicato molto tempo alla divulgazione della pratica del babywearing e mi sono imbattuta spesso in mamme che lamentavano il fatto che i loro piccoli si rifiutavano di stare in fascia: perchè una pratica consigliata dagli "esperti" come particolrmente benefica per il bambino a 360° non era accettata dal loro piccolo? Sbagliavano qualcosa? Il loro bambino era atipico e "strano", diverso dagli altri neonati?
Molti articoli che si trovano sul web o gruppi di supporto sui social partono forse giustamente dal concetto che tutti i bambini amano essere portati, allo stesso modo in cui tutti i seni producono latte. Se qualcosa non va la "colpa" è della mamma: se per quanto concerne l'allattamento credo sia importante farsi seguire da un'ostetrica al consultorio o privatamente (credo che sia il regalo più bello che i parenti e gli amici possano fare a una neomamma), per il portare in fascia mi sorgono sinceramente dei dubbi. Per quanto io ritenga questa pratica meravigliosa (la mia seconda figlia è stata messa in fascia due ore dopo il parto ed è rimasta lì praticamente 6 mesi ad eccezione del trasporto in macchina), credo che in alcuni casi sia assolutamente controproducende insistere eccessivamente con una mamma se il suo piccolo non sembra voler stare in fascia. Una dei motivi per cui ho creato prima la mia associazione e poi il portale mammapretaporter.it è che notavo come spesso l'approccio della maternità naturale sia un'arma a doppio taglio in quanto la mamma sembra scomparire travolta, anzi, sommersa dai bisogni del bambino. Se 100 anni fa era tutto estremamente più semplice per una serie di fattori, ora le cose sono molto cambiate: siamo donne diverse, con capacità cognitive ben superiori normalmente, con competenze pedagogiche spiccate in molti casi, leggiamo, ci informiamo. Ma come spiego in questo articolo abbiamo perso 3 pilastri fondamentali rispetto alle nostre bisnonne: la sicurezza in noi stesse, il supporto del gruppo di donne di appartenenza che trasmetteva saperi ma anche un grande aiuto pratico ed emotivo. L'ultimo punto è che i ritmi di vita sono differenti, molto meno lenti e decisamente più frenetici, ed è difficile per molte di noi riuscire a entrare all'interno dei tempi dell'accudimento del neonato, passare ore ferme e poi ancora sedute o sdraiate spesso da sole in casa.
Ma una cosa è certa: il cuore di una mamma che legge un articolo in cui si dice che tutti i bambini amano e devono essere portati mentre il suo strilla come un'aquila e che se questa cosa succede è colpa della mamma, bè, queste parole trafiggono il suo cuore di mamma e saranno l'ennesima pugnalata alla sicurezza in se stessa. Non solo, spesso una mamma che sperimenta il rifiuto della fascia con il suo bambino è anche in un periodo della sua vita particolare, è stanca, alle prese con numerose sfide come i risvegli notturni, l'allattamento magari misto o non avviato comunque al 100%, le colichette. Ed è questo punto che dobbiamo considerare: il periodo di vita e la grande quantità di stanchezza fisica ed emotiva a cui la mamma è sottoposta.
Detto in parole semplici, mamme, la fascia è un grande aiuto per voi e un favoloso strumento di benessere per entrambi, ma se vostro figlio la rifiuta e per voi sta diventando fonte di stress vi dico che va bene così, puntate a essere serene nella vostra relazione. Non è colpa di nessuno, non siete mamme di serie B, vostro figlio non è anormale. Nel lavoro di supporto alle donne nella mia associazione ho imparato che la teoria è bella e utile, ma che ogni donna è diversa e che ogni coppia mamma bimbo è unica, per cui sono infinite le variabili e non si possono tentare tutte all'infinito perchè non siamo macchine che devono ottenere un obiettivo, ma donne con dei neonati da accudire, esseri umani con emozioni, sentimenti e grandi vissuti per cui posso affermare con certezza che nella mia esperienza personale (e ripeto il mio non è un campione statistico) 10 mamme su 100 che ho incontrato avevano bambini che non amavano lo stare in fascia. Forse tentando strade diverse, facendosi seguire da gruppi di donne esperte o da consulenti del portare sarebbero riuscite a portare i propri piccoli, sta di fatto che è andata così, ed è andata benissimo così perchè c'è chi ha il tempo, la forza fisica e mentale e le risorse per farlo e chi invece decide che va bene così e accetta con serenità e amore che non userà la fascia, e va bene così. Ribadisco trovo davvero intollerabile per una neomamma sentirsi dire che "è colpa sua se il bambino non vuole essere portato" perchè "è lei che inconsciamente non vuole portarlo", oppure "è a causa del fatto che lei è agitata e il bambino lo sente". Cacchio ragazze, facciamo quel che possiamo e spesso anche di più e queste frasi nessuno deve pensare di propinarle a una neomamma.
Partendo da queste premesse posso fornirvi alcuni suggerimenti per comprendere perchè alcuni bambini non vogliono essere portati in fascia:
1. HANNO CALDO: noi mamme italiane tendiamo a vestire molto i nostri piccoli. Se il bambino è in braccio a noi con una tutina di ciniglia non possiamo pensare di metterlo in fascia con la stessa tutina e pretendere che non abbia caldo, perchè chiaramente essendo a stretto contatto con il nostro corpo ed essendo avvolto da ulteriore tessuto. Se alcuni bimbi sembrano non lamentarsi anche in queste condizioni, altri necessitano di indossare per esempio una tutina di cotone, altri ancora solo un bodino, altri chiedono di essere messi in fascia solo con il pannolone (il mio primo figlio apparteneva a quest'ultima categoria). In generale quando il bambino anche di un anno piange (anche non in fascia) e non capite il motivo, provate a spogliarlo e osserverete che a volte sembra passare magicamente tutto.
2. NON AMANO QUELLA POSIZIONE O QUEL SUPPORTO: spesso la posizione culla non è amata dai bambini. Provate la posizione ranocchio In alcuni casi bambini che sembrano non amare la fascia lunga accettano volentieri il mei tai, per cui il mio consiglio è di provare le fasce con il bambino prima di acquistarne una.
3. POSIZIONE FRONTE STRADA: alcuni bambini, sopratutto dopo i 3-4 mesi accettano di essere portati solo in posizione fronte strada. Negli anni passati questa prassi era assolutamente sconsigliata e diverse mamme hanno abbandonato la pratica del portare perchè veniva suggerito loro di evitare assolutamente questa posizione. Ora la scienza ha fatto chiarezza e nel libro Lasciati Abbracciare di Licia Negri, trovate questo mito completamente sfatato (leggi qui): quindi mamme, se il vostro piccolo apprezza la posizione fronte strada assecondatelo, ovviamente senza abusarne.
4. INIZIAMO IL PRIMA POSSIBILE A USARE LA FASCIA: come consigliato in questo articolo sempre tratto da Lasciati Abbracciare di Licia Negri, è importante, se possibile, utilizzare la fascia fin dai primi giorni di vita, così da accompagnare il bambino dalla pancia al mondo esterno. Se iniziamo a portare dopo qualche settimana o addirittura mesi, il mio consiglio, come detto nel paragrafo precedente, è di aspettare a comprare la fascia per provarla prima con lui e vedere le sue reazioni; se invece decidiamo di portarla con noi in ospedale e indossarla da subito, possiamo secondo me azzardarci ad acquistarla o farcela regalare durante il nono mese di gravidanza. Nella mia esperienza non ho mai visto (ma ripeto nella mia esperienza) un bambino che rifiuta la posizione a ranocchio in una fascia lunga di bamboo (se ben svestito) dopo poche ore dal parto.
5. EVITIAMO I MOMENTI CRITICI: se il nostro piccolo non è abituato a stare in fascia evitiamo di tentare di usarla quando è già particolarmente irritato, durante le coliche o quando è molto stanco. In quei momenti ha la necessità di sentirsi al sicuro non di scoprire e provare esperienze nuove. Avviciniamolo allo stare in fascia quando è sereno e tranquillo, poi una volta che si è abituato, possiamo usare la fascia come strumento per calmarlo nei suoi momenti no e per l'addormentamento.
6. IL MONDO E' BELLO PERCHE' E' VARIABILE: sì, "il mondo è bello perchè è variabile" come dice la nostra Elena Vergani nella sua rubrica. Siamo esseri umani, i nostri figli sono esseri umani. La vita è fatta di infinite variabili, siamo unici e irripetibili per cui può esistere il bambino che non ama essere portato, può esistere una mamma che non ama portare, può esistere una coppia mamma-bimbo che in quella fase della vita è in qualche modo incompatibile con il babywearing . E va bene così, perchè credo che sia umanamente accettabile che un bambino possa non amare lo stare in fascia.
Questi sono i consigli basati sulla mia esperienza personale ma sarò lieta di arrichire la lista con i vostri suggerimenti e le VOSTRE esperienze di mamme portatrici e non-portatrici! Grazie!
Giulia Mandrino