C'è un nuova corrente di pensiero riguardante la gestione della pipì e pupù del bambino che viene da lontano, da alcune zone rurali del pianeta dove l'apprendimento
all'assenza del pannolino inizia fin dalla nascita. Tre sono i concetti principali che guidano questo metodo: imparare a riconoscere i segnali di bisogno di fare pipì utilizzando segnali di mimica facciale e fornendo associazioni positive tra il bagno e l'atto della pipì/cacca. Le figure che si occupano dell'accudimento del bimbo quindi imparano a comprendere il linguaggio non verbale del bambino che anticipa la pipì e la cacca e cerca di sostenerlo maggiormente impostando una ritualità, come un suono.
Se gli aspetti positivi sembrano evidenti (quindi grandissimo risparmio e impatto zero sull'ambiente) dobbiamo anche valutare alcune questioni: la teoria ci dice che prima dei tre anni il bambino non è normalmente in grado di riconoscere lo stimolo di andare in bagno e la richiesta da parte dei genitori di farlo è causa di frustrazione, in quanto domandiamo loro di fare qualcosa che richiede troppo sforzo o che proprio non riescono a riconoscere. Consigliamo per chi fosse interessato ad approfondire questo approccio di visitare il sito www.diaperfreebaby.org.
Giulia Mandrino