Il 25 aprile si festeggia la Festa della Liberazione, una giornata molto importante per l’Italia. È un giorno in cui si ricordano tutte le persone che hanno lottato per rendere il nostro Paese libero e democratico. Ma che cosa significa “liberazione”? E da chi siamo stati liberati? Spiegarlo ai bambini e alle bambine è possibile, partendo da parole semplici e da concetti che hanno a che fare con il coraggio, la giustizia e la libertà.
Che cosa succedeva in Italia prima del 25 aprile 1945
Per capire bene il significato del 25 aprile, bisogna fare un piccolo viaggio indietro nel tempo, fino agli anni della Seconda guerra mondiale. In quel periodo, l’Italia era governata da un dittatore, Benito Mussolini, che aveva imposto un sistema chiamato fascismo. Con il fascismo, le persone non potevano esprimere liberamente le proprie idee, i giornali erano controllati, molte leggi erano ingiuste e chi non era d’accordo con il governo veniva spesso arrestato o maltrattato.
Durante la guerra, Mussolini si era alleato con la Germania di Adolf Hitler e il Giappone, e insieme combattevano contro altri Paesi europei, tra cui Francia, Inghilterra e Russia. Quando la situazione peggiorò, molti italiani e italiane capirono che era ora di cambiare.
Chi erano le partigiane e i partigiani
Nel nord Italia, tante persone decisero di non accettare più il fascismo e l’occupazione dei soldati tedeschi. Così nacquero i partigiani e le partigiane, donne e uomini, giovani e meno giovani, che si nascondevano nelle montagne e nei boschi per organizzare la resistenza. Cercavano di ostacolare i soldati, di liberare i paesi e le città, e di proteggere chi era in pericolo, come le famiglie ebree o le persone perseguitate dal regime.
Erano persone comuni: studenti, contadini, operaie, maestre. Avevano ideali forti, come il desiderio di libertà, di giustizia e di pace. Anche se avevano pochi mezzi e rischiavano la vita, continuarono a combattere per mesi, fino a quando arrivò il momento della liberazione.
Cosa accadde il 25 aprile 1945
Il 25 aprile del 1945 fu il giorno in cui le città più importanti del nord Italia, come Milano e Torino, vennero finalmente liberate dai nazisti e dai fascisti. In quelle ore, le partigiane e i partigiani entrarono nelle città, tolsero le bandiere del regime e iniziarono a restituire la libertà alle persone. Mussolini cercò di scappare, ma fu arrestato e poco dopo morì.
Quel giorno segnò la fine della guerra in Italia e la nascita di un nuovo futuro, più libero, più giusto, in cui tutte le persone avrebbero potuto votare, parlare, scrivere e vivere senza paura.
Anche se sono passati tanti anni, ricordare il 25 aprile è importante ancora oggi. Ci aiuta a capire quanto siano preziose la libertà e la democrazia, e quanto siano state difficili da conquistare. Ci ricorda che le ingiustizie possono essere combattute, che le scelte coraggiose fanno la differenza e che ogni persona può contribuire a costruire un mondo migliore.
Il 25 aprile si fanno feste nelle piazze, si ascoltano canzoni della resistenza, si depongono corone di fiori ai monumenti dei caduti, e molte scuole raccontano la storia di quel periodo. È anche un momento per dire grazie a chi ha lottato per la libertà di tutte e tutti noi.