Non parliamo di educazione o di approcci pedagogici particolari. Siamo dell’idea che ogni mamma e ogni papà sappiano cos’è più giusto per i propri bambini, e che l’unica cosa di cui abbiano veramente bisogno i nostri figli siano i loro genitori.
Detto questo, siamo anche dell’idea che ci siano certi atteggiamenti, da parte nostra, che formano i nostri figli tanto quanto i precetti educativi che cerchiamo di trasmettergli. In altre parole: essendo i nostri bambini come spugne, assorbono tutto ciò che siamo e facciamo noi, prendendoci, volenti o nolenti, come esempio.
Ecco perché dovremmo abituarci a pensare un pochino di più a ciò che facciamo noi, alle nostre abitudini, ricordandoci sempre che l’educazione passa prima di tutto dal nostro buon esempio.
7 atteggiamenti per crescere figli consapevoli: le buone abitudini per far sì che l’educazione passi anche dal nostro esempio
- Come guardiamo la vita noi genitori? Con lenti nere e pessimiste o con occhiali sfavillanti che vedono il positivo in tutte le cose? Non serve vivere in un mondo fatto di unicorni e arcobaleni, ma se noi stessi, per primi, cerchiamo il bello nelle cose della vita, allora forse trasmetteremo questo atteggiamento ai nostri figli, che non si abbatteranno di fronte alle difficoltà ma cercheranno sempre il positivo in tutto ciò che accade loro.
- Allo stesso modo, cerchiamo di capire come guardiamo i nostri figli. E con “guardiamo” intendiamo come li consideriamo. Anche quando sbagliano, non solo quando sono perfetti. Soprattutto, quando ci rendiamo conto che sono persone diverse da noi, individui a se stanti, diversi da come ce li immaginavamo e lontani dalle nostre aspettative. Ripetiamo “Stai sbagliando” o chiediamo il perché delle loro scelte? Sottolineiamo il negativo o cerchiamo aggettivi più positivi? Il linguaggio fa moltissimo. Attenzione.
- Viviamo in una società nella quale spegnere il telefono è impossibile. Lo sappiamo, e non siamo delle talebane della tecnologia. Ma sappiamo anche che è pericolosa, quando sfugge di mano, e non parliamo solo dei pericoli in rete per i bambini. Parliamo soprattutto di quando gli smartphone ci catturano, allontanandoci da tutto. Quando controlliamo le mail e i social ci stacchiamo completamente dal mondo circostante, e i bambini se ne accorgono. Scegliamo quando controllare i nostri cellulari, in momenti opportuni; non facciamo sempre, costantemente!
- Come ci relazioniamo agli altri definirà davvero moltissimo la vita dei nostri figli, e in primis sta la nostra relazione con loro. Meglio fondarla sul rispetto, più che sulla mera autorità, sull’empatia, sul dialogo, sul capirsi.
- Allo stesso modo, la relazione che noi stessi abbiamo con il nostro partner è qualcosa che definisce moltissimo i nostri figli, che crescendo utilizzeranno (anche inconsciamente) la relazione dei propri genitori come un esempio-base per le loro relazioni. Anche qui dovrebbe esserci sempre rispetto, ma soprattutto non dovrebbe esserci la paura di mostrare l’affetto che corre tra di noi.
- Le relazioni però non sono solo quelle in casa. Anche quelle all’esterno sono fondamentali e sono un esempio sociale che i bambini porteranno dentro di loro per sempre, perché spesso imitano noi nel porsi alle altre persone. Non parliamo solo degli amici, ma soprattutto degli sconosciuti. Diciamo sempre “per favore” e “grazie” al barista? Sorridiamo alla nonnina sull’autobus? Concediamo una gentilezza agli sconosciuti solo per svoltargli la giornata? Rispettiamo i camerieri del ristorante? Facciamo amicizia con le mamme al parco? Piccoli gesti, ma davvero significativi.
- Non dimentichiamoci, infine, di noi stessi. Anche noi stessi siamo importanti, e se ci vogliamo bene si vede (come si vede, viceversa, se non stiamo bene con noi stessi). Concedendoci del tempo per noi mostriamo ai bambini che è giusto anche stare bene con se stessi, curandosi, coccolandosi e concedendosi del tempo, perché stare bene con se stessi significa stare bene con gli altri.
Giulia Mandrino