"Adolescence": perché la nuova serie Netflix piace così tanto e perché va guardata

"Adolescence" è una nuova miniserie drammatica disponibile su Netflix: affronta temi complessi legati alla violenza giovanile e alle influenze sociali contemporanee. Il tutto come un thriller psicologico.

La trama segue la famiglia Miller, la cui vita viene sconvolta quando il figlio tredicenne, Jamie, viene accusato dell'omicidio di una compagna di classe. Questo evento traumatico costringe la famiglia, insieme al detective incaricato e alla terapeuta di Jamie, a interrogarsi su cosa sia realmente accaduto e sulle cause profonde di tale gesto. 

Mascolinità tossica e influenze online

La serie - di puntata in puntata in un crescendo continuo - esplora in profondità il fenomeno della mascolinità tossica e il modo in cui le piattaforme online possono contribuire alla radicalizzazione dei giovani. Personaggi come Jamie sono esposti a pressioni sociali, culture incel e figure controverse come Andrew Tate, noto per le sue opinioni misogine, che possono influenzare negativamente le percezioni e i comportamenti dei ragazzi. Sebbene "Adolescence" non sia basata su una storia vera specifica, trae ispirazione da eventi reali e dati allarmanti. Nel Regno Unito, gli attacchi con coltello tra i giovani sono in aumento, con il 17,3% degli autori di reati appartenenti alla fascia d'età 10-17 anni. Questa crescente violenza giovanile ha spinto i creatori della serie a sensibilizzare il pubblico su queste problematiche urgenti. 

Una produzione innovativa e coinvolgente

La serie si distingue anche per la sua realizzazione tecnica. Diretta da Philip Barantini, ogni episodio è stato girato in un unico piano sequenza, e questo fa sì che l'esperienza sia immersiva e intensa: amplifica la tensione narrativa e avvicina il pubblico alle emozioni dei personaggi. 

E poi il cast. Attori e attrici di "Adolescence" si misurano con performance di altissimo livello, finalmente naturali e credibili. Stephen Graham interpreta il padre di Jamie, mentre Ashley Walters e Erin Doherty ricoprono ruoli chiave nella narrazione. I giovani attori Owen Cooper e Fatima Bojang emergono per la loro autenticità e profondità nelle interpretazioni: rendono ancora più credibili e toccanti le vicende dei loro personaggi. 

"Adolescence" non si limita dunque a raccontare una storia drammatica, ma serve anche come monito sulle conseguenze delle influenze negative nella vita dei giovani. La serie incoraggia genitori, educatrici ed educatori a prestare maggiore attenzione alle attività online dei ragazzi e a promuovere un dialogo aperto su temi come la violenza, la mascolinità e l'uso responsabile dei social media. Ecco perché, pur drammatica e molto forte, andrebbe guardata.

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