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Fateci caso: quando andiamo a prendere i nostri bimbi a scuola o all’asilo, non capita di rado che, entrando, abbiamo la sensazione di essere circondati da un’aria pesante, densa, insalubre. Questo perché, per quanto gli insegnanti si sforzino di aprire le finestre per fare girare l’aria, l’aria viziata è quasi inevitabile, in questi ambienti nei quali almeno una ventina di bambini stanno chiusi dalla mattina fino al pomeriggio.
Come sempre il consiglio migliore è naturalmente quello di scegliere scuole che prediligano l’insegnamento all’aperto, con vari momenti della giornata dedicati al gioco e alla didattica fuori dalle aule (non solo per i risvolti salutari, ma anche per quelli educativi).
E se queste scuole facessero fare anche il pisolino all’esterno, cosa ne direste? Anche in inverno. Anche con la pioggerella leggera. Beh, c’è una scuola materna, in Australia, che lo scorso anno ha deciso di provarci. Ed è andata davvero molto bene.
L’esempio dell’asilo che porta il sonnellino all’aperto: in Australia, la scuola materna che porta i bimbi a dormire fuori, anche in inverno, per prevenire i malanni stagionali
Esatto: nel titolo diciamo “per prevenire i malanni stagionali”. E non è un ossimoro l’associazione "dormire al freddo/ammalarsi meno". Anzi. È lo stesso discorso della salubrità del fare giocare i bambini all’esterno anche quando fa freddo, o quello dei bambini sporchi che a quanto pare sono davvero più sani. Semplicemente, siamo abituati ad un altro stile di vita, che ci porta a pensare che più ci copriamo e più stiamo al caldo e più non ci ammaleremo. Non è così.
In Scandinavia e in Islanda lo sanno bene, da molto più tempo di noi. Dormire al freddo, ben coperti, fa molto bene al sistema immunitario, e basta fare una passeggiata nelle loro città per vedere come applicano bene questa regola: fuori dai locali è zeppo di carrozzine con i bimbi che se ne dormono tranquilli, mentre i genitori bighellonano nei bar o fanno compere.
Sulla falsa riga di queste esperienze nordiche, un direttore d’asilo dall’altra parte del mondo, in Australia, ha fatto suo il motto “non esiste cattivo tempo, solo cattivo abbigliamento” e ha deciso di provare a portare i bambini fuori per proteggerli dai malanni di stagione.
Per circa 11 settimane Ken Scott Hamilton ha così portato i bimbi tra i due e i cinque anni della sua scuola (la Little Learners Early Develompment and Education Centre di White Gum Valley) a dormire di fuori, anche quando cadeva una leggera pioggia (con il permesso dei genitori: l’asilo dava naturalmente la possibilità di scegliere se farli uscire o se lasciarli in classe). Ben coperti e vestiti a dovere e seguendo qualche regola (ad esempio, non li si portava fuori se c’era il 40% di probabilità di pioggia o meno di 16 gradi, e in estate si evita di dormire all’aperto se la temperatura supera i 30 gradi), hanno portato le brandine fuori dalla scuola materna (ma anche semplici teli, perché i bimbi possono scegliere dove dormire!) ed è lì che i bimbi hanno fatto il loro sonnellino pomeridiano.
Il direttore ha fatto sapere che è arrivato a questa iniziativa dopo essersi documentato sui malanni stagionali che affliggono sempre di più i bambini durante l’inverno. La conclusione era semplice: dormire all’interno insieme a tanti altri bambini non è salutare, ma, anzi, influisce negativamente sulla salute dei bimbi, che respirano aria viziata e densa di germi e batteri. Al contrario, dormire all’esterno significa respirare aria pulita, pura, fresca e preziosa perché stimola il sistema immunitario.
Dopo una prova di 11 settimane il direttore si è accorto che meno dell’1% dei bambini è rimasto a casa per malattia; un fenomeno incredibile, se pensiamo che parliamo di una scuola materna.
Bambini felicissimi, ma soprattutto più sani. E genitori estasiati. Ecco perché Ken Scott Hamilton vorrebbe implementare il programma portandolo in diversi asili. Un’iniziativa che sarebbe da supportare in tutto il mondo.
Giulia Mandrino