Per te, mamma casalinga che non l’aveva pianificato

No, non era stato pianificato. Ma la vita è ciò che accade mentre si è intenti a seguire il proprio programma definito, no? Ecco, accade anche questo. Accade che diventi una mamma casalinga anche se questo non era nei piani.

Diventare mamma era nei piani. Rinunciare a molte cose era nei piani. Ma il lavoro, quello no, non era nei piani abbandonarlo per stare a casa. Eppure ora è così, per molte mamme. E, volenti o nolenti, bisogna sempre trovare la bellezza della situazione, il lato positivo, il proprio posto nel mondo in un mondo che sembra sempre giudicare ogni scelta e ogni situazione.

Per te, mamma casalinga che non l’aveva pianificato: un articolo dedicato a tutte le mamme a tempo pieno

Non c’è un motivo prestabilito e non c’è un percorso univoco per tutte. Capita (troppo spesso) che ci si ritrovi senza lavoro perché i capi non permettono la maternità, con tanti stratagemmi che fanno accapponare la pelle e che mandano all’aria secoli di conquiste femminili. Capita anche che sia una scelta ponderata, perché per molte andare al lavoro significa pagare nido o babysitter, utilizzando tutto lo stipendio, e allora tanto vale stare a casa e godere noi i nostri figli, non un estraneo. C’è anche chi sceglie consapevolmente e volontariamente, perché, mai l’avrebbe pensato, fare la mamma a tempo pieno è ciò che riempie la sua vita.

Insomma, possono esserci tante motivazioni, ma il succo è che sono moltissime le mamme che decidono di fare le mamme a tempo pieno anche se non l’avevano pianificato. E questo cambia le cose.

Certo, c’è molta differenza tra l’averlo scelto e l’essersi trovate nella situazione, ma in ogni caso le cose cambiano e certi pensieri rimangono, così come certe dinamiche.

Una mamma a tempo pieno si trova innanzitutto a cambiare tutte le sue abitudini, tutta la sua vita. Stravolge tutto. Perché se prima il focus era su se stessa, ora è sui cuccioli di casa. Sulla casa. Sui cari a cui badare. Perché fare la mamma e la casalinga è un lavoro, e non ci si scappa.

Una mamma a tempo pieno guarda all’opportunità, e non a ciò che ha perso o rinunciato. Perché dopo l’eventuale scoramento iniziale, è normale guardare al bello della cosa: si è a casa con i propri bambini. Li si vive. Si gode del tempo di vera qualità con loro. E, come è stato difficile rinunciare al lavoro, sarebbe difficile rinunciare a questo, dopo che ci hai fatto l’abitudine!

Una mamma a tempo pieno ha sensi di colpa. Perché sente la pressione di una società che sembra non fare altro che giudicare e sputare consigli non richiesti. “Ah, ma allora fai tutto tu. Hai proprio rinunciato a te stessa”. “Ah, sei a casa tutto il giorno? Chissà che bello, chissà quanto tempo per te!”. “Ah, sei una casalinga? Io non potrei mai non lavorare”. Tutte frasi velenosissime che racchiudono insidie e violenza verbale che una mamma fa fatica ad accettare. Solo che a volte si cade nella trappola e affiorano sensi di colpa senza senso.

Perché “Stare a casa” non significa non fare nulla. Non significa non lavorare. Non significa non essere femministe (anzi: casalinga-femminista è un connubio possibile).

Ci vorrà tempo, per aggiustarsi in questo nuovo ruolo. Ci vorrà tempo per trovare le proprie abitudini, il proprio tempo per se stesse, il proprio ruolo, la propria voce. Ci vorrà tempo per accettare le cose, perché non sempre tutto va secondo i piani, in nessun settore della vita. Ma il premio sarà dolcissimo, perché in ogni caso questa scelta è dettata dall’amore, dall’amore di una nuova vita che sta occupando un nuovo spazio in casa, e che noi siamo tanto fortunati da vedere crescere (ancora di più se il nostro lavoro è proprio a casa!).

Sara Polotti

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