Ieri è stata trasmessa la prima puntata di 4mamme su Fox Life: mi aspettavo fosse un programma divertente, un bel modo di passare una serata, invece ho visto molto più. Non una semplice gara ma ho percepito le emozioni di 4 mamme, l’amore smisurato verso i propri bimbi, ho visto competizione (poca e sana) ma anche comprensione tra donne, ho visto occhi lucidi e sguardi carichi di pensieri che solo noi mamme possiamo avere e capire: un bel mix di emozioni tutte insieme, così difficile da trovare.
Ieri sera si “sfidavano” mamma Moira la mamma verace, la mamma social Flora, Simona la mamma tassinara e Anita la mamma ipercinetica.
In questo mio primo articolo/commento non vorrei analizzare punto per punto quello che condivido o quello che suggerirei a queste mamme: i cardini che per me sono basilari li sapete: i bambini non devono mangiare da soli, l’alimentazione sana è fondamentale come anche il gioco all’aria aperta, l’autonomia nelle scelte che ogni bimbo può e deve fare, limitare l’uso di tecnologia etc…. Ma quello su cui desidero puntare l’attenzione in questo nostro primo articolo per 4mamme è uno e molto semplice: non esistono scelte o comportamenti giusti o sbagliati esistono i comportamenti giusti o sbagliati per ogni famiglia. Non esiste il bianco e nero nella vita di noi mamme, esistono solo variabili. Gli sbagli fanno parte di noi esseri umani, fanno parte della vita e come tali anche della crescita dei nostri figli. Lo sbaglio permette di comprendere e riprovare, permette di cercare una nuova strada, una diversa via, di crescere e diventare ciò che siamo.
Parliamo per esempio dell’addormentamento in macchina di mamma Moira.
Quante di noi lo hanno fatto? Alzate la mano! Mi ricordo quando è nata Emma e tutti e quattro salivamo in macchina il sabato e la domenica pomeriggio e facevamo lunghi giri di almeno due ore: Como, Lecco, strade sconosciute con un’unica caratteristica, ossia l’assenza di semafori! Lo sappiamo tutte è sbagliato, non ha alcun senso, in primis per i bambini perché non riposano bene e non associano il momento della nanna al letto (sia esso di mamma e papà o il loro), ma anche per noi genitori perché non possiamo essere costretti a salire in macchina e girare come pazzi per ore per avere un attimo di pace: basterebbe magari mettersi nel lettone con loro mezz’ora per farli addormentare, no? Magari leggere loro una fiaba, mantenendo la luce soffusa e facendosi tante coccole. Quello che però non si racconta spesso è che la teoria è molto bella, interessante e utile, ma la vita vera, soprattutto quella di mamme come me, come Moira, come Anita e credo anche come voi, è che a volte sei sfinita, davvero sfinita: sfinita fisicamente perché non dormi la notte, perché hai la casa da riordinare, lavatrici sempre da fare, camicie da stirare; perché hai sempre arretrati, bollette da pagare e bonifici da fare; scadenze da rispettare, appuntamenti con le scuole dei bambini, pediatra e compleanni. Certo sei felice, ma non hai tregua e anche se in cuor tuo lo sai che la cosa migliore sarebbe addormentarsi vicino al tuo bimbo nel suo lettino, in quel momento il solo pensiero ti fa venir da piangere, perché hai bisogno di sentire silenzio nel più breve tempo possibile, perché non ce la puoi fare a fare un’altra cosa per loro… hai bisogno della soluzione che porti al miglior risultato nel minimo tempo. Così salti in macchina dopo aver caricato entrambi e ti godi quell’oretta e mezza che ti rigenera mentalmente e fisicamente e ti sembra di essere quasi in una spa.
Così quel momento in macchina di mamma Moira le da l’energia e l’invettiva per realizzare deliziosi cestelli delle emozioni in camera dei suoi figli. Il tempo che mamma Flora ha a disposizione per prendersi cura di sé, la rende particolarmente paziente nell’addormentamento e trasmette il concetto che prendersi cura di sé fa bene non solo a sé stessi ma anche all’intero nucleo famigliare o le richieste di ordine e linearità di Anita insegneranno concentrazione e ordine mentale alle proprie bimbe.
Il bello di questa trasmissione credo sia proprio questo, cioè che i nostri comportamenti (giusti o sbagliati che siano, tanto è tutto relativo) sono tutti fatti assolutamente a fin di bene, sia nei confronti dei nostri figli sia nei confronti di noi stesse. Sono dettati dalla stanchezza, dalla voglia di dare e fare il massimo, dalla sopravvivenza alle mille difficoltà quotidiane e certamente dall’amore smisurato verso i nostri figli. Così non possiamo che capire mamma Simona, che non sa come gestire le richieste del figlio sui giochi non adatti alla sua età, ed è preoccupata che il figlio possa essere tagliato fuori. E capiamo anche mamma Moira, che chiede al figlio maggiore di fare silenzio, anche se il suo gesto era una naturale richiesta di attenzione. Perché lo sappiamo che non è giusto chiedere troppo al figlio maggiore, ma quando hai un bambino grande in casa e una neonata di un mese da addormentare e sei a casa da sola, è umano sbagliare (se così possiamo definirlo) è la vita e a volte non si può far diversamente, o forse sì, ma non abbiamo le energie mentali per pensare ad alternative. O ancora sappiamo che i ricatti non servono a nulla e sono solo controproducenti: ma siamo oneste, chi di noi non hai mai detto: “se non la smetti di fare questo non ti porto a danza!” o “se non fai i compiti non andiamo alla festa di compleanno?” Succede, cavolo se succede.
E’ difficile, è molto difficile trovare la strada giusta. Ma se sappiamo accettare il punto di vista di altre mamme che danno una visione diversa di una problematica, e riusciamo a trasformare questi consigli in una risorsa, penso che faremo il nostro bene e il bene della nostra famiglia.
Giulia Mandrino