"Come essere un papà moderno"

Si può essere papà femministi. Si può essere papà combattendo il patriarcato. Si può essere papà riconoscendo e smascherando il sessismo della società. Che non fa male solo alle donne e alle bambine, ma che ingabbia tutti. Jordan Shapiro lo sa: è un papà divorziato e il suo libro Come essere un papà moderno è appena uscito, pubblicato da Newton Compton.

La premessa è molto semplice: il femminismo non deve fare paura, perché il femminismo altro non è che il tentativo di rendere la vita più semplice per tutti. Non per tutte. Per tutte e tutti. Donne e uomini. Il femminismo vuole porre fine al sessismo e all'oppressione, e i padri moderni hanno la possibilità di ribaltare i preconcetti relativi alla figura paterna nella società, promuovendo una famiglia finalmente libera dal sessismo, dall'eteronormatività, dall'autorità paterna a tutti i costi e dagli stereotipi di genere.

Il processo per diventare papà femministi

Prima di tutto, per Shapiro essere un papà femminista non è solo qualcosa che si è, ma soprattutto qualcosa che si fa, continuando a osservare e a scardinare gli stereotipi, impegnandosi, rifiutandosi la divisione degli impegni domestici basandosi sul sesso, osservando le disuguaglianze che emergono e provando ad evitarle.

Il libro presenta quindi alcuni passaggi: Shapiro suggerisce ai papà di adottare questi atteggiamenti per diventare genitori davvero inclusivi. Prima di tutto, ci sarà bisogno di coltivare una coscienza critica e di mettere in dubbio il patriarcato capitalista, imperialista e bianco-suprematista, guardando il mondo attraverso una lente intersezionale (ovvero che guardi a tutte le disuguaglianze, dopo aver riconosciuto il proprio privilegio). Dopodiché, c'è da esercitare la genitorialità responsiva, per essere più adattabili, riflessivi e aperti, sradicando con le azioni l'assunto per cui gli uomini cisgender plasmano le esperienze e le vite di tutti gli altri (assunto che Shapiro nel libro mostra bene, per fare capire come sia necessario capirlo e come non sia niente di radicale o estremo!). Un papà moderno, poi, dovrà sostituire le convinzioni basate sulla biologia di genere con discorsi antisessisti. Infine, dovrà imparare a praticare una rigorosa inclusività.

Le convinzioni che Shapiro scardina

Sin dal primo capitolo, "Nel nome del padre", si capisce la piega che il libro vuole prendere (e che ci trova completamente d'accordo). Perché la base da cui tutti i genitori dovrebbero partire è la consapevolezza riguardo ai ruoli di genere: come spiega Shapiro, portando studi e ricerche a supporto, "non c'è nulla di solido alla base dei ruoli genitoriali specifici per genere". Da qui, una bellissima regola che Shapiro propone: per essere bravi padri, padri femministi, c'è da essere disposti a mettere in discussione questi presupposti scontati  reimmaginandosi in chiave antisessista.

Il libro presenta quindi una serie di immagini e narrazioni che hanno da sempre modellato le nostre aspettative paterne, proponendone delle alternative più inclusive e meno sessiste, più libere per tutti, mamme E papà.

A chi si rivolge il libro

A tutti. Davvero a tutti. Tutti, tutte e tutti coloro che non si identificano nei generi binari. I papà all'antica. I papà moderni che vogliono esserlo fino in fondo. I nonni. I papà di figli maschi. I papà di figlie femmine. Semplice, diretto e illuminante: "Come essere un papà moderno" è un libro che mancava in un mare di manuali sulla maternità, un primo tassello di parità e un primo tassello nello scardinamento delle gabbie che imprigionano mamme e papà in ruoli assolutamente superati, che guardano alla società capitalista e patriarcale mentre entrano, di fatto, in una nuova epoca. Che se vuole DAVVERO essere paritaria ed esclusiva, deve essere intersezionale.

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Sara

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Cecilia

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