I genitori di oggi sono probabilmente cresciuti tra gli anni Ottanta e Novanta. L’età D’ORO della genitorialità! Ancora ignari di commettere errori, gli spensierati figli di genitori hippy e del Baby Boom si sono ritrovati a fare da mamme a papà con molta più libertà rispetto ai loro stessi genitori, con l’aiuto aggiuntivo della tecnologia. Una spensieratezza che, sì, ha dato vita a molti sbagli, ma nessuno si sognerebbe di condannarli: questi sbagli erano in buona fede e, a volte, un po’ di spensieratezza in più in questi anni Dieci e Venti del Duemila non farebbe male!
Ecco quindi le 10 cose che hanno caratterizzato i genitori degli anni Novanta, che le mamme e i papà di oggi guardano con occhi sgranati!
10 cose che facevano i nostri genitori negli anni Novanta (e che noi MAI faremmo!)
Nessuna germofobia
Spesso i genitori negli anni Novanta non si curavano granché dell’igiene delle superfici di gioco, soprattutto fuori. Certo, si stava attenti ai pericoli, ma non si sentiva il bisogno di sanificare e disinfettare tutto! Una tendenza (in tempi NON di pandemia!) che sarebbe utile tornasse: è così, infatti, che i bambini sviluppano gli anticorpi!
Nessun senso del pericolo
Altalene rotte, scivoli in metallo che ad agosto provocavano ustioni di terzo grado, forchette da adulti, giocattoli non esattamente sicuri… Non solo sui germi: anche sulla sicurezza il metro di giudizio era leggermente più leggero!
Seggiolini? What?
Ecco, su questo punto oggi PER FORTUNA si è più attenti. Negli anni Ottanta e Novanta esistevano i seggiolini (ed erano regolamentati), ma, così come per le cinture di sicurezza, non era abitudine usarli con rigore. Meglio oggi, da questo punto di vista! Per non parlare dei bambini portati a scuola sul sedile davanti. Orrore!
In bicicletta per il paese
Oggi si vedono solo ragazzini delle medie o delle superiori in bici o in skateboard, ma quando eravamo piccoli noi anche i bambini delle elementari giravano con la loro bicicletta: i genitori insegnavano loro a pedalare in strada seguendo le regole, soprattutto nei paesi più piccoli, e questo portava i bambini a conoscere bene il senso del pericolo e della sicurezza.
A piedi a scuola
Stesso discorso: oggi i bambini non possono più tornare a casa a piedi da soli, un po’ perché i genitori hanno paura delle automobili, un po’ perché le scuole per tutelarsi non permettono di lasciare i bambini dopo scuola senza supervisione. Questo, tuttavia, è un male: i bambini non imparano più la responsabilità, la sicurezza, il pericolo e l’autonomia, se non quando sono già grandi. E non è neppure ecologico, perché, diciamolo, alla fine optiamo sempre per la macchina!
I cartoni? Pochi (e chissà se erano buoni!)
Non essendoci così tanti canali tv dedicati ai cartoni animati, si guardava quello che passava il convento. Niente cartoni “educativi” o “didattici”: si guardava quel che c’era!
Babysitter? I fratelli maggiori
Spesso e volentieri per risparmiare i genitori degli anni Ottanta e Novanta lasciavano i bambini più piccoli ai ragazzi più grandicelli. Fratelli, cugini, amici… Nessuna tata specializzata o babysitter qualificati, insomma.
I programmi TV
Non so i vostri genitori, ma a chi scrive è capitato spesso di guardare “X-Files” o “ER - Medici in prima linea” (così come film non esattamente per bambini!) senza grandi preoccupazioni: l’importante era la presenza di un adulto, poi si poteva guardare TUTTO.
Lasciare i bambini in macchina
Negli anni Ottanta e Novanta non era considerato maltrattamento o negligenza lasciare i bambini in macchina per qualche minuto (naturalmente NON DI PIÙ), senza supervisione: le mamme e i papà che dovevano andare in tintoria o a prendere il pane abbassavano il finestrino e tornavano dopo poco senza sensi di colpa. Discutibile? Forse, ma funzionava così e non possiamo negarlo.
Le merendine a scuola
No, non erano per niente healthy. E più confezionate erano, meglio era.