Da qualche tempo ci siamo innamorate della fotografia neonatale: grazie ad Afineb, associazione di donne fotografe che vogliono diffondere questo nuovo tipo di scatti, sappiamo che la ritrattistica di famiglia non è più statica e tradizionale come un tempo, ma si sta trasformando in qualcosa di magico. I fotografi per bambini ormai si stanno adeguando alle nuove tendenze e il risultato sono immagini immortali ed eterne in cui i bambini, specialmente quelli appena nati, si mostrano in tutta la loro meraviglia.
Piccoli corpi elastici che sembrano ancora nella pancia della mamma, rannicchiati e coccolosi; occhietti chiusi in dolci nanne indisturbate; sguardi nuovi su un mondo sconosciuto: le fotografie dei bebè appena usciti dal ventre materno sono bellissime, vero?
Ma come si svolgono i servizi fotografici ai neonati? Una domanda che ci siamo poste e alla quale Afineb, con tutta la sua professionalità, dà la risposta
Innanzitutto, l'intento di un fotografo durante una "sessione neonato" è quello di fermare il tempo e immortalare gli attimi di bellezza unica che caratterizzano i primi giorni di vita dei bambini. I loro corpicini, ancora flessibili e quasi "uterini", si prestano alle pose più dolci, e approfittarne significa ottenere bellissime fotografie che resteranno per sempre ai genitori.
Solitamente, i bambini devono avere tra i nove e i quindici (al massimo venti!) giorni di vita, proprio per cogliere la flessuosità di un corpo che piano piano si trasformerà. E, da non sottovalutare, solitamente in questi giorni le colichette non sono ancora comparse: un vantaggio non da poco, se si pensa ad una sessione fotografica che richiede un minimo di immobilità, no?
La prima cosa fondamentale è la sintonia con il bambino (e con la famiglia). Il fotografo con delicatezza cerca di entrare in empatia con il piccolo con il quale nelle poche ore di servizio creerà un legame unico, necessario a cogliere l'emozione, la bellezza e l'unicità del piccolo essere umano. Ma anche con mamma e papà: tranquilli loro, tranquillo il piccoletto.
Regole imprescindibili sono naturalmente il rispetto della sicurezza e del benessere del bambino, che sarà in ogni caso costantemente in contatto con i genitori, presenza necessaria e irrinunciabile. In questo modo anche loro, con gli occhi sempre sul loro bimbo, possono rilassarsi e vivere in completa serenità un momento speciale e irripetibile, che può trasformarsi in un'occasione per fermarsi un attimo ad osservare tutti i dettagli del proprio figlio senza le pressioni e i milioni di cose da fare tipici dei primi giorni fuori dall'ospedale e da un'angolatura diversa: gli occhietti chiusi che sognano, le pieghe del corpo, i tratti perfetti e le somiglianze!
Affidarsi ad un fotografo specializzato significa proprio questo: essere sicuri che la sessione sia sicura, serena e professionalmente ineccepibile. I professionisti della fotografia neonatale sanno infatti come trattare con i piccoli e con i genitori, sono consapevoli della delicatezza del momento, ed entrando in sintonia con la famiglia possono assicurare il più tranquillo svolgimento del tutto, consigliando anche i neogenitori, guidati da mani esperte.
Il bimbo viene così adagiato sullo sfondo in studio, sempre accompagnato con delicatezza e sensibilità di tocco; viene protetto, controllato e assicurato; viene conosciuto, in modo da capire quando è a proprio agio, quando raggiunge il benessere, quando le posizioni sono a lui consone. E, non ultimo, viene osservato per coglierne tutta l'unicità.
Ma, da parte sua, cosa devono fare una mamma e un papà per essere sicuri che la sessione si svolga nella maniera più dolce e tranquilla possibile?
Innanzitutto, quando allattato, è bene ricordare che un bambino mangia tutto ciò che assume la mamma; nei giorni precedenti è quindi bene fare attenzione ai cibi ingeriti: meglio che non siano troppo pesanti, altrimenti potrebbero insorgere leggeri mal di pancia o fastidi che renderebbero il bambino più irritato e irritabile.
Poiché gli scatti più magici (e in effetti i preferiti dai genitori) sono quelli dei bimbi profondamente addormentati, accoccolati in morbidi sfondi o tra le mani di mamma e papà, nelle due orette precedenti la sessione è consigliato evitare di lasciare il bimbo addormentato o in un ambiente troppo tranquillo. Meglio riempirlo di stimoli, giochi, giostrine sopra il lettino e suoni (cantategli, parlategli, fate smorfie davanti al suo viso!), di modo che una volta in studio sia più propenso ad addormentarsi, o, comunque, sia molto più tranquillo e docile.
Anche per questo le sessioni durano abbastanza a lungo: il fotografo sa che deve seguire i ritmi del bambino, senza sforzare o imporre nulla. Genitori, evitate quindi di prendere troppi appuntamenti durate la giornata designata: ci sono bimbi che si addormentano subito, che sono bravissimi, che non fanno storie; altri, tuttavia, hanno bisogno di più tempo per adattarsi all'ambiente.
E se non fa il bravo? Non preoccupatevi, il fotografo si prende proprio per questo tutto il tempo che serve. Basta che voi ne siate consapevoli e non vi agitiate; vostro figlio ha un legame profondissimo con voi, soprattutto nei primi giorni di vita. Se quindi siete nervose pensando "farà il bravo? Riusciremo?", o avete troppe aspettative ("dormirà, vero?"), lui lo sentirà, e di conseguenza sarà davvero più difficile!
Nelle ore precedenti state quindi rilassate, mamme, e quando arrivate in studio vivete il momento come giusto che sia: in serenità. Sarà come andare a bere il caffè con un'amica: mentre voi chiacchierate, mentre gli fate le domande che vi balzano in testa (il fotografo è lì anche per questo!), mentre vi mettete reciprocamente a vostro agio, il bimbo sentirà questo vostro stato d'animo, saprà che non ha niente da temere, che quello è un ambiente sicuro e intimo e, di conseguenza, si addormenterà profondamente e docilmente.
Semplice, no? E da questi consigli si evince soprattutto una cosa: sempre meglio (anzi, d'obbligo!) affidarsi all'esperienza di mani esperte, di professionisti che sanno come trattare con creature così fragili e delicate. E per questo c'è Afineb, non dimenticatevene!
Sara Polotti
Foto Credits: Federica Purcaro Photography
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