Tenendo sempre presenti le buoni abitudini dello svezzamento, e cioè la naturalezza dei cibi, la varietà e i nuovi sapori (essendo lo svezzamento il periodo di assoluta novità per il bambino, è bene abituarli subito all’apprezzamento delle nuove proposte alimentari, non fossilizzandosi su cibi sempre uguali!), c’è un’altra regola non detta, che tuttavia le mamme dovrebbero conoscere, per venire incontro alle esigenze di scoperta del mondo del bambino: il mangiare con le mani! Che, se ci pensiamo, è assolutamente in linea con i principi di Maria Montessori, generali e sullo svezzamento naturale: secondo la pedagogista, infatti, le mani sono il principale organo di conoscenza dei bambini!
Avevamo già accennato al fatto che giocare con il cibo è assolutamente salutare, ma vediamo insieme cosa significa davvero, in termini di benefici, lasciare che il bambino, durante lo svezzamento, mangi con le mani.
4 motivi per fare mangiare con le mani il bambino durante lo svezzamento: perché il galateo deve passare in secondo piano quando si tratta di mangiare durante lo svezzamento
Riprendendo ciò che diceva Maria Montessori, e cioè che “le mani sono il principale organo di conoscenza del bambino”, il mangiare con le mani diventa uno strumento imprescindibile per la scoperta e l’esplorazione del mondo. Il bambino tocca, pasticcia, spalma, assaggia, annusa... Tutto questo usando praticamente tutti i suoi sensi. Il cucchiaio, la forchetta o l’imboccarlo limitano tutto questo.
Il secondo motivo? È divertente. Ma non pensate che sia un motivo futile. Il gioco è il lavoro del bambino, come l’esplorazione è il suo strumento per scoprire il mondo, e rendere un’attività divertente significa stimolarlo.
Se inizialmente le pappe sono perlopiù liquide o fluide e il “mangiare con le mani” è un bel pasticcio (ma ogni tanto lasciateglielo fare!), pian piano si passa a pezzetti di cibo più solidi, piccoli e sicuri. Se il bambino inizia a maneggiarli, imboccandosi da solo, toccandoli, annusandoli e gustandoli, si abitua sin da subito a conoscerli personalmente. Insomma, acquisisce più familiarità con il cibo, che diventa “suo amico”, e in questo modo la sua alimentazione in futuro ne beneficerà.
Perché? Perché prendendo questi pezzetti di cibo in piccole dosi il bambino capisce pian piano il valore nutrizionale del singolo pezzetto, molto di più rispetto all’essere imboccato con pappe frullate che nascondono il cibo. Questa abitudine va però presa sin da subito, perché altrimenti il bimbo che vede sempre frullato tutto pretenderà, giustamente, che i cibi (soprattutto le verdure) vengano sempre “nascosti”, e, come dicevamo, non capirà il valore energetico di certi cibi ricchi di vitamine e minerali.
Un bambino sempre imboccato imparerà molto più tardi a mangiare da solo. Se invece inizia sin da subito a nutrirsi con le mani (il primo strumento di cui può usufruire, dal momento che le posate, ovviamente, potranno essere maneggiate solo in un secondo momento) comincia immediatamente a intraprendere la strada per l’autonomia.
Pensateci: lo svezzamento è il primo passo verso l’autonomia dalla mamma e dal papà, dal momento che è la prima attività che imparerà a fare da solo. Mangiare con le mani è quindi innanzitutto una scorciatoia verso l’autonomia e l’indipendenza, concetti che come ben saprete Maria Montessori ha sempre messo in primo piano nell’educazione del bambino! Insomma, se lasciate che vostro figlio mangi con le mani, imparerà più prontamente a servirsi da solo e la sua autostima ne trarrà un grande beneficio.
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