Il tremendo episodio in America che ha portato alla morte di George Floyd ha scatenato proteste in tutto il mondo. Anche in Italia le voci si sono alzate e si stanno alzando. Ma non solo per protestare nei confronti delle forze dell’ordine americane: qui il razzismo è diverso, ma non per questo non esiste (anzi!), e prendere posizione partecipando al movimento #blacklivesmatter significa sostenere tutte le persone che anche nel nostro paese vengono continuamente discriminate.
Ma come fare per trasmettere questi valori ai nostri bambini? Come far sì che i nostri figli crescano antirazzisti?
Come crescere figli antirazzisti: qualche spunto di educazione per crescere bambini che siano sempre rispettosi nei confronti di ogni essere umano.
Innanzitutto, dobbiamo noi per primi ascoltare le voci degli altri. Perché se siamo bianchi, non sapremo mai cosa significa vivere in una società che discrimina, e non noteremo mai le piccole spiacevoli cose che altri sono costretti a vivere quotidianamente. Ecco perché dobbiamo sfruttare i social media e cominciare a seguire quelle persone che ci spiegano in prima persona cosa significhi (come Afroitalian Souls o l’attivista Espérance Hakuzwimana Ripanti).
La filosofia che dobbiamo seguire è quella dell’“I understand that I never understand, however, I stand”, “Capisco che non potrò mai capire, ma ti sostengo comunque”. Continuando sempre ad ascoltare, documentandoci e leggendo libri scritti da persone afrodiscendenti.
Se noi per primi rispettiamo gli altri, a prescindere da etnia, religione, sesso, eccetera, i nostri figli, poi, avranno già un esempio di come ci si comporta nella vita. Ricordiamo sempre che le nostre azioni sono la prima educazione!
Dopodiché, possiamo leggere tanti libri contro il razzismo, parlandone poi insieme ai bambini.
Anche i giocattoli possono diventare uno strumento utile: le bambole, infatti, possono trasmettere il valore della diversità. Basta circondare i nostri bambini di modelli diversi, e non i classici bambolotti biondi con gli occhi azzurri.
Incoraggiamo, quindi, i nostri bambini ad allargare il loro giro di amicizie, includendo quante più diversità possibili. Sarà arricchente per tutti, e si creeranno dinamiche uniche, sane e positive. E noi per primi possiamo cominciare a farlo, mettendo da parte i pregiudizi della nostra società e facendo amicizia con i genitori stranieri o di origine straniera che conosciamo a scuola, all’oratorio, a calcio, a danza… Per i bambini diventerà più semplice interagire con i ragazzini della loro età, si sentiranno meno intimiditi!
Altra regola dovrebbe essere quella di smascherare gli stereotipi (e non solo quelli legati al colore della pelle) nei film che guardiamo o nei libri che leggiamo. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma il “cattivo” ha la pelle nera, l’”immigrato” o fa ridere o è un delinquente, le donne sono tutte casalinghe…
Infine, è importantissimo non azzerare le differenze dicendo meramente “siamo tutti uguali”. Sì, siamo tutti essere uguali, ma siamo tutti diversi. Ed è proprio la diversità il valore aggiunto, la bellezza!
E non è nemmeno giusto dire che il razzismo non esiste. Parliamo quindi apertamente ai nostri figli del razzismo e di come il pregiudizio legate alle differenze esista e renda la vita delle persone difficile. Parliamo anche dei nostri pregiudizi, senza timore di venire sgridati, ma, anzi, con l’intento di smascherarli, e infine incoraggiamo i bambini a sfidare questi pregiudizi sempre, ogni giorno della nostra vita e con tutte le persone che ci troviamo di fronte.