La domanda sorge spontanea dopo aver letto una “poesia” bizzarra e divertente (ma veritiera) di una mamma blogger, che sul suo blog, “Love that Max”, ha stilato una lista delle cose che una mamma ricorda. “Ricorda” inteso nel senso dell’essere colei che non dimentica tutto ciò che c’è da fare in casa. “Sono colei che ricorda che sta finendo la carta igienica, che stanno finendo le mutande pulite, che stanno finendo i succhi, che sta finendo la pasta a forma di ruote”: e via così. E arrivare fino in fondo alla lista fa ridere, ma da anche riflettere.
Essere casalinghe, mamme e lavoratrici è un superpotere? Dal blog di Ellen Seidmann la riflessione sul lavoro infinito delle mamme di oggi, molto più duro di quello dei papà
Come dicevamo nel titolo, dalla poesia di Ellen Seidmann emerge che il lavoro delle donne è molto più duro di quello dei papà. Ma non si parla naturalmente del lavoro in sé, quanto del sommarsi del lavoro pagato fuori casa e di quello casalingo, di mamma e di moglie. Una volta a casa, infatti, le mamme si ritrovano con il loro secondo lavoro, quello più stimolante, ma anche estenuante (a volte).
Il concetto, comunque, riguarda la parte mentale di questo lavoro: non è tanto infatti l’eseguire tutto ciò che c’è da fare in casa. Anche i mariti e compagni aiutano in quello, non si può dire di no (e non si può non ringraziarli!). Tuttavia, anche con l’aiuto da parte di tutta la famiglia, alla fine è sempre la mamma a pensare, organizzare, ricordarsi e documentarsi, ed è per questo che il lavoro di casalinga può diventare faticosissimo soprattutto a livello mentale!
Le calze appaiate che finiscono, la carta igienica, il ketchup, l’Aspirina, le vitamine, la carta regalo, gli zuccherini per le torte, il copridivano da lavare, i device tecnologici da ricaricare, la frutta che sta marcendo nella fruttiera (“ma veramente, gente, non vi accorgete dei moscerini?!”)…: la lista che Ellen Seidmann stila è lunghissima, davvero, ma in ogni punto siamo sicuri che tutte le mamme si ritroveranno.
A questo proposito, interessantissimo è un libro del 1998, "Thinking about the Baby: Gender and Transitions into Parenthood” di Susan Walzer. Questa ricerca indaga infatti il ruolo della mamma e del papà nella genitorialità, studiando i due ruoli anche dal punto di vista pratico del 2chi si occupa di cosa”.
Lo studio della dottoressa Walzer si concentrò su 23 interviste da lei condotte ad altrettante coppie marito-moglie che descrivevano le loro routine famigliari e casalinghe. Ciò che emerge non è l’assenza dei padri dalle faccende, questo no: anche i mariti aiutano moltissimo, e non vogliamo assolutamente denigrare il loro ruolo, anzi! Tuttavia, forse per natura e forse per un’abitudine che dura da secoli, le donne sono sempre coloro che lavorano molto di più anche mentalmente, dal punto di vista organizzativo.
Insomma, una volta rientrate a casa dal lavoro ecco che inizia il secondo turno, quello famigliare, nel quale le mamme hanno quasi sempre il ruolo di leader. E’ loro infatti il lavoro intellettuale, mentale ed emozionale, sono loro in carico degli sviluppi intellettivi dei bambini, della ricerca di informazioni (come ad esempio quale pediatra sia il migliore, o quale allergia abbia il bambino), si preoccupano di più, e in tutto questo organizzano le cose concrete che c’è bisogno di fare in casa.
In soldoni: anche se è l’uomo a cucinare la cena o ad andare a fare la spesa per prendere quelle batterie che servivano, molto probabilmente è stata la moglie a scegliere il menù (in base a ciò che è rimasto commestibile in frigo) e ad accorgersi che mancava quell’oggetto.
Se alla fine i lavori di mamma e papà si equivalgono sul piano delle ore e su quello del pagamento (anche se purtroppo il gap di genere esiste ancora, eccome), è innegabile che il lavoro delle mamme non si fermerà all’ufficio, poiché la loro testa continuerà a lavorare, lavorare, lavorare.
Ma niente risentimenti: l’aiuto dei mariti c’è (spesso), e serve. Eccome se serve. Il bello è che le mamme questo superpotere non lo fanno pesare, in casa. Lo usano benissimo, con amore. E se a volte alla stanchezza prevale su tutto, fermatevi un attimo, e pensate con un sorriso a quanto è bello essere supereroine!
Sara Polotti