Siamo genitori. Anzi, neo genitori. E non dormiamo più. No, non dormiamo una notte filata da mesi. Non riusciamo più a concederci il pisolino pomeridiano nemmeno nel fine settimana. Le vacanze e le ferie non fanno eccezione: i nostri bimbi non hanno orari come i nostri. Hanno solo il loro orologio biologico a suggerirgli quando svegliarsi. E quando svegliarci.
Ma siamo felici. Siamo estasiati dalla bellezza dei nostri bambini, dalla loro perfezione, dal loro essere un miracolo.
Ma anche perdere le staffe è normale. Esasperarsi è normale. La deprivazione del sonno non è una passeggiata e non è da prendere alla leggera. Anche se a volte la leggerezza è necessaria, per non affogare nella disperazione e nella stanchezza devastante!
Ecco quindi una serie di fatti, pensieri e leggerezze che vi saranno molto ma molto familiari se state passando quella fase di “non dormire” che, anche se passerà (e passerà, state tranquilli!), per ora vi fa impazzire, vi fa arrabbiare. Ma può anche farvi sorridere e apprezzare ancora di più i mesi passati e quelli a venire.
Siamo genitori e non dormiamo da mesi: la depravazione del sonno, questo grande mostro che i neo genitori devono combattere con forza e serenità
Partiamo da una concessione: sì, siete autorizzati a rispondere male a chiunque vi chieda “Ma che brutta faccia, e come mai sei così irritabile?”. Perché nei primi periodi della maternità e della paternità il non riuscire a dormire rende le giornate molto più pesanti. E chiunque sappia della recente condizione della vostra famiglia, allora ha qualcosa fuori posto se non capisce quanto possiate essere stanchi.
Detto questo, lo sappiamo: fare la doccia sembra il premio finale di una gara interminabile. Asciugarsi i capelli facendo una piega decente? Pfiui, quando mai? Le tazze di caffè giornaliere aumentano continuamente, perché in qualche modo dovrete svegliarvi… E la stanchezza, spesso e volentieri, vi fa sentire come se foste ubriachi.
Tutto questo è normale. Perché ci sono bambini che aggiustano presto il loro orologio biologico sul nostro “artificiale”, mentre altri, moltissimi, ci impiegano mesi e mesi. Non è colpa loro e non è assolutamente colpa nostra.
Sarà normale anche mettere in dubbio le proprie capacità genitoriali. Soprattutto se è il primo figlio. Ma è assolutamente legittimo, anche se errato. Errato nel senso che non c’è un modo giusto o sbagliato di essere genitori. Si possono fare errori, si può aggiustare il tiro, ma non è assolutamente giusto sentirsi in colpa. Soprattutto nei primi mesi, quando i cicli di sonno e veglia dipendono poco da noi.
E sì, alla fine quando riuscirete a dormire per una notte intera vi sentirete dei campioni. Del mondo. Dell’universo. Vi sembrerà di avere conquistato l’Everest. Sarà una sensazione magnifica, e i vostri occhi (e le vostre membra) stenteranno a crederci: sì, possiamo ancora dormire per una notte intera. Ed è meraviglioso!
Ne vale la pena? Sì, totalmente. E lo saprete non appena quel grufoletto che sembra volervi tenere svegli per giorni vi sorriderà, vi abbraccerà, vi dirà la prima parola e riderà con voi. Ne vale la pena, senza alcun dubbio. Berremo un caffè in più, dormiremo più avanti. Ma ora ci godremo questi piccoli esseri umani che così piccoli ci resteranno per pochissimo, crescendo a vista d’occhio.
Giulia Mandrino