Dopo avervi parlato di come insegnare ai bambini come tenersi puliti, capiamo ora come creare rituali e postazioni perfetti per spronare il bambino a lavarsi, vestirsi, curarsi e tenersi in ordine in generale sia un’idea davvero speciale. Già, perché creare abitudini e spazi organizzati è uno dei modi più indicati per stimolare il bambino a mantenere le buoni abitudini della cura di sé!
I rituali della pulizia e della cura di sé: i riti, le abitudini e gli spazi che stimolano il bambino a curarsi, lavarsi, pulirsi e amarsi
Ciò di cui vi stiamo parlando è molto montessoriano: il curarsi e lavarsi, infatti, è già di per sé in linea con i precetti di Maria Montessori, poiché farlo da soli significa imparare a diventare indipendenti, requisito fondamentale per la crescita sana del bambino. Se poi ci concentriamo anche sugli spazi organizzati e sui rituali, capiamo che anche questo ha molto a che fare con la didattica montessoriana, poiché la stessa Maria Montessori spiegava come tenere un ambiente ordinato, con tutto l’occorrente per una determinata attività a disposizione e a portata del bambino, sia propedeutico alla riuscita dell’attività, poiché il bambino viene attratto da quest’ordine, non viene distratto ed è stimolato a svolgere quel determinato compito.
Dopo aver quindi insegnato al bambino le basi del tenersi pulito (lavarsi le mani, lavarsi i denti, pulirsi dopo il vasino, l’igiene intima...) dobbiamo fare sì che non sia un insegnamento fine a se stesso, utile solo in quel momento, ma rendere l’attività quotidiana, insegnando al bambino che è importante farlo ogni giorno e rendendo tutto più semplice puntando sul fatto che in poco tempo può diventare un’abitudine. Ripetere infatti quei gesti ogni giorno significa far sì che poi appaiano naturali.
Per prima cosa, quindi, dobbiamo far sì che in bagno tutto l’occorrente sia ordinato e a portata di bambino. Innanzitutto, teniamo sempre una scaletta per bambini sotto al lavello, in modo che i bimbi possano sempre arrivarci senza problemi. In alternativa, possiamo sempre puntare sul bidet, che spesso ai bambini piace perché alla loro altezza e poiché sembra una “vasca in miniatura”. Quindi, accanto al lavabo o accanto al bidet, dobbiamo sistemare una piccola postazione lavaggio mani e denti, che potrà essere organizzata dentro ad un piccolo vassoio o sopra ad un tavolino.
Su questa postazione basterà mettere tutto ciò di cui il bambino ha bisogno, e che potrà e dovrà usare solo lui: il suo spazzolino e il suo dentifricio per bambini; un sapone delicato per il viso e per il corpo (come Sa di Me di Fiocchi di Riso, pensato apposta per i più piccoli); una crema idratante che potrà spalmarsi da solo (l’Emulatte è perfetto); una salvietta; un piccolo specchio infrangibile dai bordi in plastica; una spazzola per capelli o un pettinino.
Puntiamo poi su quelle attività quotidiane che possiamo rendere prima divertenti e poi abitudinarie, come ad esempio l’asciugatura dei capelli. A noi piace giocare al “salone di bellezza”, durante il quale ci si asciuga i capelli vicendevolmente, pettinandoli, massaggiandoli e asciugandoli! Ed essendo un salone di bellezza spesso cogliamo l’occasione per insegnare ai bimbi a tagliarsi le unghie (supervisionando, quando la loro manualità lo permette), a pulirsi le orecchie, a fare le trecce (anche questa un’attività utile all’indipendenza e alla cura di sé, ma anche perfetta per stimolare la coordinazione occhio mano!), a mettere la crema sul viso e sulle mani, ad utilizzare le forcine e così via.
L’importante, come sempre, è non obbligare i bambini a fare ciò che detestano, ma rendere sempre tutto piacevole. Se ad esempio odiano fare il bagno, proviamo a trovare qualche gioco da fare durante il bagnetto per renderlo più appetibile; se non sopportano ancora il lavarsi i denti, forse è perché lo sentono come un obbligo, mentre basterebbe inventare una canzoncina dei denti o un gioco di imitazione o di velocità per far sì che la voglia torni; se ancora non hanno l’abitudine di lavarsi sempre le mani, forse è perché manca loro lo stimolo, e le semplici postazioni di cui parlavamo spesso fanno la metà del lavoro. Insomma: non obbligateli o fategli sentire con pesantezza l’importanza della cosa, ma rendetela molto naturale e, perché no?, divertente!