Chi ha un bambino che frequenta una scuola montessoriana lo sa: un momento importantissimo è quello dedicato ad apparecchiare la tavola. I piccoli camerieri imparano a disporre le stoviglie per i pasti in maniera precisa ed ordinata, diventando piano piano bravissimi in questa attività.
Tutto questo non ha valore solo perché "bon ton". No. L'importanza dell'apparecchiare la tavola è spiegata molto bene dalla stessa pedagogista: il lavoro necessario a questa attività quotidiana permette al bambino, grazie alla crescente difficoltà dei compiti e alla pazienza che deve saper dosare, di sviluppare il suo carattere e di provare sulla sua pelle il senso della responsabilità.
Perchè e come i bambini devono apparecchiare tavola secondo Montessori: come disporre tovaglie e stoviglie per far sì che il bambino sviluppi la sua indipendenza
Tutto deve essere insegnato gradualmente. Naturalmente i più piccoli (pensiamo a quelli di due anni) non sono in di maneggiare piatti in porcellana o bicchieri di cristallo (e non è nemmeno sicuro), ma se il bambino ha un'età in cui la sua manualità fine si sta sviluppando è necessario utilizzare le stoviglie vere.
Iniziate quindi (anche a casa, se già lo fa a scuola) a giocare all'"apparecchiare il tavolo"! Nella cameretta montessoriana di cui vi abbiamo parlato non deve mancare il tavolino (o la piccola scrivania) a misura di bambino. Si può quindi cominciare con l'apparecchiare per finta il piccolo tavolo. Con tovagliette di carta, piatti e bicchieri di plastica e posate adatte ai più piccoli iniziate a insegnare a vostro figlio i principi: il piatto al centro, le posate ai lati del piatto, e così via.
Non fossilizzatevi però sulle stoviglie anti-rottura, come dicevamo, e utilizzatele solo nel caso di bambini davvero piccoli piccoli. Nelle scuole montessoriane camerieri e dispensieri (i bambini che a turno si occupano della preparazione dei tavoli da pranzo) utilizzano vere tovaglie, veri piatti in ceramica e bicchieri di vetro. Questo perché è importante che i bimbi capiscano ed apprezzino il valore materiale delle cose: capiterà di rompere qualcosa, ma una volta accaduto il bambino capirà la delicatezza delle cose e sarà in grado di valutare come maneggiare tutto con la cura necessaria.
Provate quindi qualche gioco per rendere tutto più divertente prima di passare alla vera attività.
Ad esempio, prendete delle tovagliette di tela o sughero, bambù o legno: l'importante è che non abbiano pattern che disturbano, quindi meglio tinta unita. Su di esse disegnate quindi le silhouette degli elementi da posizionare (oppure ricamatele): il piatto, le posate (la forchetta alla sua sinistra e cucchiaio e coltello - con la lama rivolta verso il piatto - a destra), il cucchiaino sopra il piatto e il bicchiere in alto a destra.
Foto Credits: http://www.daniandcolf.com/wp-content/uploads/2015/02/tovaglietta-montessoriana2.jpg
Il bambino dovrà appoggiare gli elementi (meglio quindi quelli veri, di ceramica e vetro) seguendo le forme.
Tutto questo sarà svolto sulla tavola vera, quella dove la famiglia mangia: aiutandosi con uno sgabellino montessoriano, il bambino vi aiuterà fin da subito (magari, se piccolo, ricorrendo alle tovagliette preparate per poi toglierle gradualmente) in questa utilissima attività, che dovrà svolgere con cura e con costanza (può diventare un suo compito quotidiano).
Gradualmente le tovagliette che lo aiutano saranno eliminate: una volta imparata la disposizione il bambino potrà passare ad utilizzare la tovaglia vera e propria.
E, mi raccomando, insegnate anche a sparecchiare; lasciate che siano i bambini a riporre ordinatamente le tovaglie e a raccogliere le stoviglie sporche. Anche questa è un'attività importantissima per la vita pratica!
Sara Polotti