La festa di San martino, che cade l’11 di novembre ed è conosciuta anche come “estate di San Martino”, è una ricorrenza autunnale molto sentita e festeggiata nelle scuole steineriane, dove i bambini si divertono a progettare e a realizzare lavoretti a tema, come le lanterne luminose, per ricordare la fredda notte d’inverno in cui San Martino si levò il suo mantello per offrirlo a un mendicante infreddolito.
Ecco allora la festa di San Martino: la storia di un uomo buono che insegna ai bambini i valori della fratellanza e dell’altruismo.
Ormai è autunno inoltrato, inizia a fare freddo e le giornate sono sempre più corte, e quale periodo migliore per divertirsi con i bambini a realizzare lanterne luminose e lavoretti a tema? È quello che in questo periodo d’autunno succede a scuola, dove la ricorrenza di San Martino è molto sentita e diventa un’occasione per stimolare la creatività dei bambini con lavoretti creativi e manuali.
Ma che cos’è la festa di San Martino? E perché si festeggia? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima raccontarvi l’antica leggenda di questo santo, che tutti conoscono come una figura buona ed esempio di altruismo.
Era l’11 novembre di una notte fredda, buia e ventosa e un cavaliere avvolto nel suo mantello di guerriero stava percorrendo la sua strada, quando all’improvviso incontrò un povero mendicante, infreddolito e coperto di soli stracci. Martino, il prode cavaliere, rimase molto colpito dalla sofferenza dell’uomo e per questo decise di tagliare metà del suo mantello con la spada e offrirla al povero mendicante. Martino proseguì per la sua strada, sotto la pioggia battente e il forte vento, ma a un certo punto le nubi, si diradarono, smise di piovere, l’aria diventò mite e il sole fece capolino tra le nubi, come se fosse un giorno d’estate. Durante la notte, Martino fece un sogno; gli angeli lo ringraziavano per la metà del mantello donato, quasi a fargli capire che il mendicante era uno di loro.
Ed ecco spiegato perché la festa di San Martino è anche conosciuta come “estate di San Martino”. Ancora oggi, si pensa a questa festa come a un periodo dell’anno in cui, a seguito dei primi freddi, si può godere di qualche giorno di tepore e di sole.
Durante l’estate di San Martino, che in genere dura circa tre o quattro giorni, si assaggia anche per la prima volta il vino novello e da qui il detto: “A san Martino ogni mosto diventa vino!”.
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La redazione di mammapretaporter.it