Recentissimi studi a livello mondiale stanno dimostrando perché un cospicuo consumo di verdura e frutta svolge un'azione chiave nella riduzione del rischio di cancro. Non solo alcuni alimenti possiedono infatti la capacità di influenzarne e sopprimerne lo sviluppo, ma addirittura contribuiscono a curarlo.
Broccoli, pomodori e frutti di bosco, per esempio, contengono antiossidanti e composti fitochimici che intervengono sul meccanismo stesso della formazione del tumore, inibendo la riproduzione delle cellule mutanti e lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni (l'ultima frontiera delle terapie oncologiche).
Il che significa che possono debellare il cancro quando è a uno stadio precoce, ma anche rafforzare esponenzialmente l'effetto di chemio e radioterapia negli stadi successivi.
Ma l'aspetto più interessante di queste ricerche è che provano come la diffusione di particolari tipi di tumore in certe aree geografiche sia strettamente correlata al regime nutrizionale.
Grazie a un'alimentazione più consapevole sarebbe dunque possibile ridurre di circa un terzo l'incidenza media dei tumori. Un risultato sbalorditivo, ottenibile nel modo più semplice e naturale, integrando per esempio nella propria dieta preziosi cibi delle cucine di tutto il pianeta, dalla soia alla cipolla, dal cioccolato al tè verde, al curry, adattando le combinazioni alle esigenze di ogni singolo individuo.
La domanda è: come può un alimento aiutare a combattere una malattia come il cancro?
Ecco allora la connessione tra alimentazione e cancro: cosa mangiare e cosa evitare per limitare l'insorgenza del cancro e contrastare il suo sviluppo
La risposta è semplice: Il cancro è una cellula impazzita (mutata) e come tutte le cellule si deve nutrire ed eliminare gli scarti, ecco come possiamo intervenire conoscendo il suo metabolismo. È stato, inoltre, dimostrato in laboratorio che alcuni alimenti sono capaci di rallentare la crescita delle cellule tumorali così come altri la favoriscono. Infine, moltissimi alimenti agiscono sul microambiente, ovvero lo spazio tra cellula e cellula: in tal modo facilitano il lavoro del sistema immunitario, e ostacolano le cellule tumorali impedendo loro di crearsi un ambiente che ne faciliti la crescita.
Tre le premesse da fare:
1. Carne rossa e latticini devo essere consumati con moderazione e soprattutto, insieme a verdura di stagione e frutta, in modo da bilanciare l'apporto di acidi con le basi della frutta e verdura.
2. Uno studio recente, pubblicato su Science Translational Medicine, ha dato un nuovo e importante impulso alle già note conoscenze sulla restrizione calorica/digiuno, coordinato dal genovese Valter Longo, direttore dell’Istituto di Longevità alla University of Southern California di Los Angeles, e realizzato in collaborazione con il Laboratorio di Oncologia dell’Istituto Gaslini di Genova, diretto da Vito Pistoia, ha dimostrato che un breve digiuno (48 ore prima della chemioterapia) in un modello animale di neuroblastoma protegge le cellule sane, che riposano come in uno stato di ibernazione in attesa di nuovo nutrimento, e rende più vulnerabili le cellule malate, riduce gli effetti indesiderati della chemio e protegge anche dalla metastasi.
Il digiuno destabilizza le cellule ammalate, che cercano, invano, altre vie per rigenerarsi di fatto indebolendosi perché solo le cellule sane possono sopravvivere al digiuno. cosi facendo, si evitano picchi di produzione di insulina, ormone della crescita, prodotto dal pancreas in presenza di alimenti zuccherini.
3. cibi da evitare in caso di diagnosi di cancro e di forte famigliarità sono:
- carni rosse e bianche, in particolare insaccati.
- pesce di grossa taglia. Specialmente se di provenienza non mediterranea;
- latte e latticini;
- zuccheri raffinati, escluso il fruttosio naturale, quindi è concessa la frutta, meglio se poco zuccherina (limitare quindi banane, uva, cachi)
- zuccheri complessi, pane con farine raffinate e pasta con semola di grano duro;
- patate, pomodori, melanzane, zucchine, peperoni, banane;
- frutta, durante il trattamento antiblastico è ammessa spremuta di limone, con aggiunta di un pizzico di bicarbonato di potassio o di sodio;
- acqua e bevande gassate;
- soia (limitatamente alle neoplasie del tratto genitale-mammarie)
I cibi consigliati ivece:
- Pesce, preferibilmente quello “azzurro”;
- Verdure, preferibilmente crucifere, è ammesso pomodoro cotto;
- legumi (ottimo l'abbianmento legumi-cereali integrali per creare una catena di aminoacidi completa);
- frutta: frutti di bosco (mela e pera, dopo i sei mesi di trattamento);
- uova;
- pane e pasta integrale/kamut/farro;
- formaggio stagionato (tipo parmigiano);
- semi di sesamo, per una corretta integrazione di calcio;
- bevande vegetali come riso e avena e di asina;
- olio extravergine (provenienza riconosciuta italiana – spremitura a freddo);
- frutta secca, consigliato 2 mandorle “fresche” alla mattina;
- foglia di prezzemolo (prima di ogni pasto);
- spezie: zafferano/curcuma-miscelata con un pizzico di pepe;
- vino rosso (½ bicchiere a pasto).
Ultimo, ma non per ultimo, il movimento e l'attività fisica, sono molto importanti per mantenersi sani, snelli o in peso forma, per tutta la vita, mantenendo una vitalità dell'organismo al meglio delle proprie possibilità.
Prof. Giuseppe Di Fede
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