In questo periodo la "mia" tenda rossa compie 2 anni..
Ricordo la prima tenda, ricordo le Donne che erano con me e l'attaccare fili a teli improvvisati, ricordo la mia seconda figlia che si faceva grandi dormite su cuscinoni e stoffe che l'avvolgevano e l'accarezzavano..
Ricordo le tematiche affrontate in ogni tenda, i sogni, le speranze..
Ricordo i luoghi che la tenda ha visitato.. ed iniziano ad essere molti, anche se il mio preferito rimane sempre il bosco..
E ne sento le emozioni: gli sguardi, i sorrisi, le lacrime, il saper ascoltare ed il crescere come sorelle, l'atmosfera magica che la tenda racchiude e crea...
E sento quelle magnifiche Donne che vi son passate con la loro ricchezza e le loro vite.
Ieri, mentre montavo una tenda dedicata a "Donna Mondo" mi son resa conto che una buona parte delle stoffe che la compongono appartenevano a mia madre, quando 35enne abbandonò, per crescere noi bambini, la camiceria in cui lavorava. Un dono per me..
Poi ho guardato i borsoni che contengono e trasportano i teli e un lampo... "i borsoni, con cui mio padre girava la brianza con la maglieria".
La tenda, le Donne e le mie radici, le mie radici.. io che figlia "strana e selvaggia" continuo a dire a mia madre, d'esserne priva e di non trovarne nei miei avi.
Ed ora per le Donne che non sono mai entrate, in una tenda rossa.. due parole per capire cos'è..
Nel libro La Tenda Rossa di Anita Diamant, la Tenda Rossa è il luogo fisico e spirituale in cui le donne si ritrovano insieme nel momento del loro ciclo mestruale. Qui passano qulche giorno, mangiando, riposando, chiaccherando, scambiandosi esperienze e dando tempo ai loro corpi di "rinnovarsi".
Oggi in Europa Le Tende Rosse sono momenti di ritrovo fatti con e per le donne per sostenersi e raccontarsi inerentemente a tutti i temi riguardanti il femminile: sessualità, maternità, relazioni, saperi ancestrali...
Si possono anche organizzare Tende Rosse tematiche per celebrare avvenimenti che stanno a cuore: celebrare una nascita, una morte, il menarca o temi più leggeri come: i compleanni, l'addio al nubilato..
La tenda rossa sono teli con una storia, sono donne che si vogliono bene e che trovano nuove strade di sostegno e di sentire...
Se siete curiose non vi rimane che... Partecipare! In Brianza è presente la mia tenda rossa che viene allestita con cadenza quindicinale ed affronta tematiche "al femminile".
Per info in Brianza cerca qui una data:
https://donnadivento.wordpress.com/
Per info in generale sulla rete di tende italiane: https://www.facebook.com/pages/Tende-Rosse-in-ogni-Quartiere-Rete-Globale/134340570060609
Cora Erba
Pedagogista, Doula e Moon Mother
3922932963
Sappiamo che le problematiche inerenti al concepimento stanno aumentando vertiginosamente e sempre più donne hanno difficoltà a rimanere incinta. Se talvolta si riscontrano effettive alterazioni che rendono difficile o talvolta impossibile il concepimento, in numerosi casi apparentemente risulta tutto nella norma; i dottori consigliano di adottare uno stile di vita più sano, ma nella pratica, cosa possiamo fare?
In primis il mio consiglio che di fare attenzione alla benzina che introduciamo nel nostro corpo perchè siamo ciò che mangiamo ed è quindi necessario adottare uno stile alimentare sano basato su alcuni fondamentali pilastri:
- 5 porzioni di frutta e verdura al giorno
- 2 litri d'acqua
- cereali integrali
- pochissime proteine animali
- frutta secca e semi oleosi
- no a bevande gasate e zuccherate
- no a zucchero bianco
- no a dolci con olio di palma
L'atteggiamento mentale poi è assolutamente fondamentale: è importante chiederci se ci sentiamo in armonia con il nostro corspo, se lo stiamo rispettando, se ci stiamo ascoltando, e se abbiamo fiducia nella vita.
Infine lo yoga può essere di quante aiuto in quanto ri-equilibrando il nostro corpo e la nostra mente agisce anche a favore del concepimento. In particolare sono 5 le possizioni che dovremmo assumere almeno una volta al giorno per qualche minuto:
La posizione del cobra: trovate qui la descrizione.
La posizione del loto: trovate qui la descrizione.
La posizione del ponte: trovate qui la descrizione.
La posizione delle gambe contro il muro: sdraiatevi a terra con le gambe che formano un angolo di 90 gradi rispetto al busto e appoggiate contro al muro. Le natiche devono essere ben vicine al muro e i piedi a martello, che formano quindi un angolo di 90 gradi rispetto alle gambe. Tenete la posizione per circa 5 minuti.
La posizione del calzolaio: trovate qui la descrizione.
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Ieri sera mentre mi struccavo usando il mio solito trucchetto e questa mattina mentre facevo la doccia ho pensato che non potevo non raccontarvi due trucchi che uso quasi quotidianamente a budget zero. Adoro il mondo della cosmesi e del make up, sia a livello di semplice autoproduzione, sia di prodotti che ritengo di grande qualità come per esempio quelli di Fantastika e di Weleda, le due aziende must della mia famiglia.
Ecco svelato il primo segreto: come eliminare il trucco dagli occhi in particolare quello water proof senza usare struccanti tossici o peggio ancora salviette struccanti? Con l'olio, eh si, proprio con l'olio: sia esso di oliva, di mandorle o il mio struccante occhi preferito, l'olio di jojba. Basta davvero una goccia sul dito o su un dischetto di cotone e riuscirete a togliere il 99% del trucco sugli occhi. Successivamente lavo il viso con il mio gel detergente Fantastika.
E il secondo? Il secondo è il mio magico scrub, che creo miscelando 3 cucchiai di sale fino con 1 cucchiaio e mezzo di olio di mandorle dolci o di girasole: a differenza del primo l'olio di girasole è molto meno caro ma è altamente benefico per la pelle in quanto contiene la Vitamina E, fondamentale nella prevenzione dell'invecchiamento. Il sale effettua lo scrub eliminando le cellule in eccesso e favorendo la penetrazione dell'olio e quindi anche della vitamina E all'interno dei pori. Possiamo anche aggiungere alcuni oli essenziali drenanti nel nostro scrub se non siamo in gravidanza e allattamento: ottima la sinergia 2 gocce di ginepro, 1 goccia di pompelmo, 2 gocce di cipresso per drenare i liquidi in eccesso e favorire l'eliminazione del tessuto adiposo.
Giulia Mandrino
La fascia sling è sicuramente un supporto molto comodo, pratico e utile fin dalla nascita del nostro bambino: è però necessario seguire delle indicazioni specifiche per portare in sicurezza i nostri piccoli. Come ci spiega Licia Negri nel suo libro dedicato al babywearing Lasciati Abbracciare "nel 2014 la CPSC ipotizza che la stima annuale di vendita di questi prodotti oscilli tra circa 600.000 e 1 milione di unità. Il dato non è preciso, in quanto l'analisi del mercato in questo campo è più complessa: non ci sono numeri certi sulla distribuzione, è difficile categorizzare il prodotto sling e inoltre vi è un mercato importante di seconda mano e di produttori non tracciabile che non va dimenticato.
Le cause di incidenti, sempre negli Stati Uniti, correlati all'uso delle sling sono suddivisibili in:
∞ problemi derivanti da errato posizionamento del bambino, che posso- no causare principalmente potenziale soffocamento;
∞ instabilità del portatore: ad esempio, scivolamenti, inciampi e piega- menti che hanno portato il bambino a cadere fuori dalla sling o con il portatore;
∞ problemi con le chiusure: ad esempio, fibbie o chiusure a scatto che non hanno tenuto, si sono rotte o hanno fatto scivolare il sistema di regolazione o simili, che hanno comportato caduta o instabilità gene- rando lesioni;
∞ altri problemi con il prodotto: rottura di componenti, tessuto troppo ruvido e quindi abrasivo etc., componenti che hanno generato rischio di strangolamento etc."
Ecco i consigli per portare nella sling in maniera sicura i nostri bambini:
Giulia Mandrino
Articolo tratto dal libro Lasciati abbracciare, di Licia Negri, Mental Fitness Publishing
Oggi vi parlo di un'iniziativa davvero stupenda che si svolgerà a Torino all'interno della Fiera Libro sabato 16 maggio alle ore 16,00: è il Flash Mob "Per fare una mamma ci vuole un Sol". Ecco le indicazioni per chi volesse partecipare:
E per chi volesse già allenarsi con la musica di Donadolando in basso trovate il video di questa stupenda melodia con un gruppo di mamme che dimostrano i movimenti da effettuare.
l progetto Mamme in Sol nasce a Torino dall'esperienza dei corsi di Musicoterapia creativa postparto condotti da Francesca Borgarello.
La premessa è molto semplice: la musica è il linguaggio stesso del neonato. Ecco perché la mamma si rivolge naturalmente a lui con i suoni, privi di significato ma così pieni di espressività. Piccoli versi, risa, pianti, parole: nei primi anni di vita mamma e neonato si parlano essenzialmente in musica.
Specialmente nei primi mesi di vita del bambino, quando mamma e neonato sono a contatto tutto il giorno - tutti i giorni! la musica può diventare un ottimo strumento per rafforzare la relazione che si sta creando. Mamme in Sol approfondisce e coltiva questa intesa sonora.
A differenza dei percorsi tradizionali dell'educazione musicale per bambini (centrati principalmente sullo sviluppo dell'orecchio del bambino) il progetto si rivolge direttamente alle mamme, le vere protagoniste, per tirare fuori le loro risorse sonore e trasformare la musica in territorio di contatto e comunicazione.
La mamma impara, o "reimpara", a giocare con i suoni, trova nuovi stimoli per inventare rime, filastrocche e canti. E allora che la mamma si scopre competente e agente dei benefici che la musica produce sul proprio bambino.
Quando si crea una buona relazione sonora, il bambino ne avrà grandi benefici sulla sua crescita psicologica, affettiva e relazionale, e il senso di gratificazione e divertimento renderà la mamma più serena.. facile no?!
Giulia Mandrino
Il calco del pancione o Belly Cast è un calco tridimensionale del pancione di una futura mamma che viene crreato come ricordo di questo periodo speciale della sua vita e di suo figlio.
Vengono create normalmente intorno al settimo-ottavo mese di gestazione attraverso un processo semplice che può essere effettuato da una vera e propria specialista di Belly Cast oppure dal proprio partner o da una doula durante il blessingway. Esistono in commercio dei veri e propri kit per crearlo a un prezzo che si aggiora intorno ai 20 euro.
Il processo è molto semplice: prima di tutto si spalma uno strato di vasellina sulla pancia della mamma (oopure un lubrificante simile) e poi pian piano si aggiungono dell strisce di garza bagnata con il gesso liquido fino a corprire il pancione e il seno. Alcune donne decidono di creare il busto completo, oppure le mani appoggiate sul pancione, o ancora le mani del papà. Si lascia in posa il gesso per 20-30 minuti circa, poi il calco viene delicatamente rimosso e lasciato asciugare per bane per almeno due giorni.
Dopodichè il calco può essere decorato a piacimento sia con colori che con tecniche di decoupage. Ecco un video che illustra bene il procedimento.
Giulia Mandrino
Mi sono fatta un'idea su come gira il mondo del lavoro, almeno il mio, ed ho partorito questa mia convinzione: stare al mondo è faticoso!
Ci sono lavori e lavori: lavori a scadenza, lavori fisici, divertenti, logoranti e poi c’è il vero lavoro cioè far finta di lavorare.
Se io fossi una venditrice di scarpe costosissime, con tacco 12 a spillo probabilmente dopo un po’ mi annoierei e, per la legge dantesca, finita la mia carriera di commessa, finirei nel girone delle callosità ai piedi, se fossi un pasticcere mi verrebbe a noia la crema e la panna ma a quel punto passerei il resto della vita a cercare di smaltire i mie 150 kg. ... ma mi chiedo: se fossi milionaria, ricca da far schifo, da potermi permettere di inventarmi un lavoro, farlo senza aver bisogno di guadagnare, andare in vacanza quando voglio, insomma se potessi veramente Vivere ... Ho detto che ci sono lavori e lavori, il mio è uno di quei lavori che definirei "tipo latticino" cioè hanno una scadenza.
Mi spiego: la commessa è una tipo "Udinì” una pseudo psicologa – truffatrice, una che vende un paio di decoltè di vernice rosse tacco a spillo 10 a una donna "alta" 1.50 che pesa 100 kg. o è il mago Udinì oppure è così brava che le converrebbe giocare in borsa; il pasticcere è un lavoro socialmente utile, fai del bene alla gente che mangia le tue cose buone e fai "ingrassare" ... battuta doppia ... le fila di quelli che si cureranno dal dentista per le carie e dal dietologo per il diabete, insomma lui fa girare l'economia ... la segretaria è un lavoro latticino cioè a breve scadenza, nel senso che ti logora talmente dentro che dopo un tot di anni devi staccare la spina o finirai che la staccheranno a te, devi cambiare per non diventare serial-killer.
Le segretarie sono psicologhe ma non con quelle parcelle, sono badanti ma spesso non in regola e non possono andare a casa per fare 2 o 3 mesi consecutivi di ferie, siamo un po’ delle maghe del bricolage perchè facciamo da collante tra i vari componenti dello studio ed i clienti e quando ci rompono le palle dobbiamo aggiustarcele da sole; siamo cameriere, serve (almeno Cenerentola ha trovato il Principe), delle tuttofare e più facciamo più siamo definite stronze o presuntuose: già questa è l’invidia delle colleghe, noi facciamo il nostro e il loro e passiamo da lecchine perché vogliamo apparire le super segretarie, se facessimo solo il nostro saremmo stronze perché non collaboriamo e non aiutiamo le altre.
A tutto questo si deve aggiungere il difficile rapporto con i superiori, che di solito sono il doppio dei dipendenti.
Facciamoci caso: nelle grandi aziende tutti fanno carriera tranne le segretarie che al massimo vengono promosse a segretarie personali, che è come dire ad un carcerato che è stato promosso di grado e per questo passerà nel braccio della morte.
La segretaria deve presidiare la scrivania come Fort Knox, a costo della vita perchè già sa che appena si allontana avranno bisogno di lei, solo il cielo lo sa come fanno a sapere che ti sei alzata dalla tua cadreghetta, ma appena lo fai qualcuno ti cerca, suona il telefono, si inceppa la fotocopiatrice, finisce il toner della stampante.
Sembra di avere un GPS nel culo, appena ti allontani dalla tua postazione scatta l’allarme e non importa se è luglio, nel tuo ufficio ci sono 48° a dovevi raggiungere il boccione dell’acqua per reidratarti, non importa se non svuoti la vescica da tredici ore o non mangi da colazione e sono le otto di sera, non importa se hai le piaghe da decubito sul culo e le gamba anchilosate, la scrivania va presidiata!
Anche perché vuoi mettere il lavoro della segretaria è un lavoro indispensabile all’umanità: ora voglio capire dove sta la gabola!
Siamo trattate come se fossimo portatrici di ebola, dovremmo essere onnipresenti e onniscienti, siamo pagate al mese meno di un abbonamento a teatro, siamo invisibili ai più tranne quando in un anno abbiamo necessità di prendere un’ora di permesso; ecco lì è proprio il momento che ti senti dire “cavoli, proprio domani, avevo bisogno per un lavoro …” ma cazzo non posso fare quel lavoro nelle altre sette ore della giornata o nei successivi 364 giorni dell’anno!?
La segreteria è l’unica che, a differenza degli altri che lavorano in quell’ufficio da vent’anni, in venti minuti deve aver imparato le password di tutti i computer, il funzionamento delle stampanti, deve saper cambiare il toner alle fotocopiatrici, sistemare la carta che si inceppa, fare un minimo di pulizie, un ottimo caffè (in cialde!), ricordarsi i codici di avviamento postali anche dei paesi del terzo mondo, i numeri di telefono di tutti i clienti e fornitori, gli interni dei duecento dipendenti dell’azienda, le scadenze fiscali di tutti e dei parenti di tutti, le date di compleanno e le varie ricorrenze, un minimo di idraulica, logicamente è l’unica che cambia il rotolo di carta igienica, bagna i fiori, risponde al telefono, smista la posta, riceve i clienti, la segreteria è l’unica a sapere dove sono le pratiche (anche quelle personali degli altri collaboratori), l’archivio, il materiale di cancelleria, deve essere aggiornata sulla cronaca locale e sulla politica estera, l’andamento della borsa e dei titoli, deve sempre sorridere, non avere mai problemi, trucco e parrucco impeccabili, correre come una gazzella per gli uffici con i tacchi a spillo ma senza far rumore, deve essere invisibile come un’ombra ma presente come una pietra di testata d’angolo, deve essere la prima ad arrivare e l’ultima ad uscire, deve avere un viso d’angelo ma il piglio della signorina Rottermaier, forte ma educata, il tutto senza proferire parola al di fuori di “sì”.
Per ogni ufficio che si rispetti c’è almeno una persona che riequilibra il lavoro degli altri ed è quello/a che fa finta di lavorare.
Il soggetto non meglio identificato, lo si intravede raggirarsi per i corridoi come una foglia al vento senza meta, solitamente con una penna e una pratica non meglio precisata in mano, vaga come un’anima del purgatorio, inconcludente sotto ogni umano aspetto.
Sembra sempre trafelato/a, magari sbuffa, ogni tanto sbarbotta tra sé, non ha mai tempo e per ogni lavoro propostogli risponde “sì poi lo guardiamo”, a qualcuno sembra pure veramente indaffarato/a, riesce davvero a coglionare la gente, il suo stipendio è inversamente proporzionale al suo non fare un cazzo, batte tutto il giorno sulla tastiera del computer ed è un mistero alla X-file il fatto che abbia sempre qualcosa in arretrato sulla scrivania, un arretrato calcolato, quel tot di pratiche abbandonate per dare sempre l’impressione di avere tanto lavoro e di non farcela fisicamente.
Lui (o lei), a suo dire, è quello che non dorme molte ore ma si corica soltanto per riposare, non pranza ma sbocconcella un’insalata o un tramezzino, non fa la pausa caffè è che deve ricaricarsi un secondo.
Poi c’è il capo, l’illuminato, colui che siede sul trono, l’anima a cui è stato dato un soffio di vita direttamente dall’Altissimo, solitamente va d’amore e d’accordo con il/la fancazzista: il capo ignora che sia tale ma gode della presenza della sua lingua sul suo culo, tutte le volte che ti parla ha quel tono di compassione e misericordia e un filo di insofferenza perché tu sei quella che non può capire i problemi e le responsabilità del suo lavoro, tu sei quella che si gode la vita spensierata, quella che non ha problemi su come va l’andamento dei titoli azionari, hai la fortuna di essere pagata quel minimo che basta per sopravvivere, in modo che non ti resti del tempo vuoto durante la giornata e ti possa venire l’idea di spendere e spandere.
Un consiglio: ogni volta che avete un conglione o una stronza in ufficio con voi e vi viene voglia di piantargli il tagliacarte nel cuore ricordatevi di stare bene attenti ai piedi che pestate oggi perchè potrebbero essere direttamente collegati al culo che dovrete leccare domani.
Elena Vergani, autrice di il mondo è bello perchè è variabile
Dopo l'esperienza poco edificante di Londra abbiamo deciso che se vacanza sarebbe stata, sarebbe stata una vacanza a tre.
Organizzarla era un po' come stabilire le tappe del tourist trophy per due che girano la domenica con il Ciao della Piaggio...
Lista (io adoro le liste... da mezza malata quale sono mi da l'impressione di avere tutto sotto controllo e depennare le voci mi fa sentire padrona di me stessa... illusione di una mente contorta!):
Località vicina (Cucciola odia la macchina)
Appartamento o B&B che accetta animali
Possibilità di avere un piccolo spazio per lei tipo un giardinetto
Veterinario per animali esotici abbastanza vicino
Ora la mia lista prevedeva quattro priorità, tutte rivolte verso Cucciola, il che la dice lunga!
La prima voce prevedeva logicamente mete non particolarmente esotiche, abitando in Brianza se ti sposti relativamente poco certo non puoi avere l'aspettativa delle palme. Individuate varie mete sono partite le telefonate: "salve, vorrei sapere che disponibilità avete per agosto ... a ok ... mezza pensione o completa o appartamento ... perfetto ... accettate animali? ... ah solo di taglia molto piccola ... guardi conosco alani meno infastidenti dei chihuahua ... comunque ok io ho una coniglietta ... ah non li accettate? Ok grazie... grazie al cazz....
Dopo un'ora ero infastidita, già sponsorizzano le vacanze con gli animali e poi metà dei posti non li accetta, quelli che li prendono non hanno strutture vicine attrezzate (cosa pensi che lo posso chiudere in camera tutto il giorno?!!), gli altri solo di piccola taglia e quelli che dopo aver superato una dura selezione di discriminazioni tutti alla parola "coniglio" reagiscono come se al telefono ci fosse uno da esorcizzare!
Alla fine gira che ti rigira chiamo per un appartamentino sul lago di Garda, mi risponde una ragazza gentilissima "allora sei a cinque minuti a piedi dal lago se vuoi fare delle passeggiate c'è tutta una pista ciclabile che gira intorno, immerso nel verde delle colline, al centro del paese a due minuti di strada dei mini supermercatini e vari negozietti, la casa è nuova, appena ristrutturata, voi sareste i primi ad abitarla, abbiamo anche un piccolo giardino di vostro esclusivo utilizzo" ... "ascolta ho un coniglio" ... "ma dai che bello io adoro gli animali, ho un cane ma ho avuto anche un gatto e amo i coniglietti sono così... batuffolosi amorosi pelosi coccolosi e ..." ... "guarda ti avviso sono anche rosicchiosi" ... "non c'è problema, ogni animale ha il suo, la casa è fatta per essere vissuta". Un sogno? Beh visto il prezzo non proprio ma dai, lavoriamo tutto l'anno, abbiamo anche diritto a svagarci: affare fatto.
Pronti, partenza... via... carichi come dei profughi, con una dose di fieno per Cucciola che sarebbe bastato per far pascolare le mucche una settimana, indicazioni sul veterinario, suo libretto sanitario, sue medicine di emergenza, rete per costruirle il "recinto nel prato", premietti, tappeto per farla sentire a casa, sue mille altre cose e poco altro per noi.
Viaggio un po' traumatico, io seduta dietro con lei, lei che ha passato metà strada a tremare nella gabbietta, l'altra metà con aria rassegnata e triste perché quel supplizio non finiva più, lui che guidava con la responsabilità di arrivare il prima possibile ma non "far sentire la macchina" a lei dietro... vabbè dopo circa due ore buone arrivati.
Appartamentino delizioso, località deliziosa, prato delizioso, proprietari deliziosi, Cucciola stravolta, io anche, lui affamato ... questione di priorità.
Per tutta la giornata Cucciola non è uscita dalla gabbietta, troppa la paura di un posto nuovo e io preoccupata che la vedevo tromolina accovacciata e triste, poi ha iniziato ad esplorare l'appartamento lasciano qualche sfregatina di muso e delle piccole ma adorosette pisciatine e io preoccupata perché (logicamente) l'appartamento non era a prova di coniglio!
Fase uno: spostamento mobilio. Sedie con gambe di legno via, usiamo quelle di plastica del giardino, tappeto tipo canapa, assolutamente via, lampada di carta appoggiata a terra, subito via, fili della tv e avanti così...
Fase due: sistemazione giardino. Super recintone con rete in modo da circoscrivere una zona solo per Cucciola e creare con teli da mare ed ombrellone una zona di ombra nel giardino per Cucciola.
Fase tre: vacanzare.
Non è stata una brutta esperienza, alla fine è andata abbastanza bene, ma non era proprio come avremmo sognato: in primis il viaggio in macchina per Cucciola era ed è troppo stressante e se non necessario preferiamo non spostarla, secondo al lago quando piove proprio tutta questa vita non c'è, d'altro canto dovevamo scegliere se andare a farci un giro chiudendo Cucciola in gabbia (troppi pericoli in una casa che non conosci per lasciarla libera) o stare con lei lasciandola girare tra casa e giardino e stare lì anche noi, va anche detto che nei piccoli paesi i supermercatini che vendono dal pane al salvagente per i bambini un po' cari sono e nemmeno così forniti. Però è stata un'esperienza per lei e per noi. La cosa carina che noi pensavamo di fare per lei, facendole cambiare aria e svagandola un po' si è tramutata in una vera e propria riscoperta di casa, appena tornate lei era felicissima, saltava per casa come se le fosse mancata, come se l'avesse sognata di notte sperando di tornarci al più presto.
Cucciola 2 – Vacanze 0.
Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile
"Ti sei perso?". A chi non è mai capitato di fare questa domanda a un bambino in lacrime in un parco divertimenti, al centro commerciale o in spiaggia? Se il bambino è troppo piccolo per spiegarsi, ritrovare mamma e papà può rivelarsi un'impresa.
Per questo Infoband (distribuito in Italia da Damblé) propone una colorata gamma di morbidi braccialetti S.O.S. per bambini su cui scrivere i dati di contatto dei genitori: se il piccolo si perde, identificarlo e aiutarlo a riunirsi ai genitori sarà semplice e veloce.
I braccialetti S.O.S. Infoband sono disponibili in 12 coloratissime varianti, sono privi di PVC, lattice e altre sostanze che potrebbero causare allergie. Il fermaglio di chiusura (che permette di riutilizzare il braccialetto più volte) è apribile soltanto con l'uso di due mani: il bambino non può aprirlo da solo.
Vi si possono inserire vari dati, dal nome e cognome del piccolo al numero di telefono dei genitori, dalla lingua parlata dal bambino (nel caso ci si trovi all'estero) ad avvertenze essenziali quali malattie e allergie. E' sufficiente scrivere i dati desiderati con una comune penna a sfera: il testo diventa istantaneamente resistente all'acqua, perfetto al mare o in piscina.
PREZZO AL PUBBLICO SUGGERITO: 4,20 euro
Giulia Mandrino
La facia portabebè non è solo uno strumento meraviglioso da utilizzare dopo la nascita del nostro bimbo, ma può essere davvero utile anche in gravidanza attraverso il pregnancy belly wrapping.
"Il percorso può cominciare fin da prima della nascita "portando" il pancione in modo da offrire un benefico sostegno, "aiutando" la schiena della donna che, con l'avanzare della gravidanza, sente il peso in più. In questa fase la mamma può, così, anche prendere dimestichezza con la fascia in modo tale da arrivare più consapevole al momento in cui "indosserà" il proprio bambino pancia a pancia" spiega Licia Negri nel suo libro Lasciati Abbracciare, edito da Mental Fitness Publishing.
Ecco allora il tutorial di questa tecnica tratto proprio dal libro Lasciati Abbracciare, un manuale assolutamente consigliato per chi vuole comprendere come portare in sicurezza il proprio piccolo.
Prendete la fascia e cercate il suo centro (.1). Drappeggiatela con entrambe le mani fino ai 3⁄4 della sua altezza (.2). Appoggiate la parte drappeggiata della fascia all'altezza dell'ombelico, cingendovi la vita (.3). Incrociate i lembi di fascia dietro i reni, riportateli in avanti e stendete la fascia tenendola dagli orli (.4 e .5).
Alzate i lembi sulle vostre spalle (.6 e .7). Drappeggiateli in modo da ottenere due corde sulle spalle e tirate ogni distretto di fascia verso l'alto e verso l'esterno per far aderire bene il tessuto al pancione (.8). Dietro la schiena avrete formato così una X (.9). Portate i lembi dietro la schiena (.10).
Incrociate i lembi di fascia dietro la schiena all'altezza dei reni (.11). Riportate entrambi i lembi in avanti (.12) e fate un doppio nodo sotto al pancione (.13). Dietro la schiena risulterà una doppia X che vi darà un'apertura delle spalle e un sostegno molto confortevoli (.14 e .15)."
Articolo tratto dal libro Lasciati Abbracciare di Licia Negri, Mental Fitness Publishing
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.