A certe persone riesce benissimo, preparare un pranzo per tutto il parentado. Per altre è un incubo che comincia un mese prima della data stabilita, perché la testa continua ad arrovellarsi e a organizzare mentalmente il menu, la logistica, i dettagli…
In ogni caso, c’è da ammettere che ospitare il pranzo di Natale, per quanto meraviglioso per la compagnia, è anche molto stressante. Ma come fare per rendere l’organizzazione più semplice?
Innanzitutto, non lasciamoci prendere troppo la mano: spesso a ridosso della data si cambia il menu, si aggiungono piatti, si stravolgono le portate… Questo perché ogni idea che ci viene o che vediamo su Pinterest ci pare migliore di quella a cui avevamo pensato. Meglio però non lasciarsi tentare e decidere per tempo un menu, che rimanga poi quello.
Da lì, la lista della spesa sarà molto più semplice e definita, senza troppi cambi dell’ultimo minuto. E la lista della spesa è un altro dei nostri consigli: andare al mercato senza è una scelta kamikaze!
Dopodiché, passiamo alla preparazione del pranzo vero e proprio. Innanzitutto, accettiamo l’aiuto esterno degli ospiti. Ovvero: se qualcuno vuole portare gli antipasti, lasciamoglielo fare. Idem con il dolce, che può essere un semplice panettone o un pandoro con della tradizionale crema al mascarpone.
Se, tuttavia, nessuno si offre di dividere il carico, nessun problema. Basta organizzare la cucina al meglio, e anche per tempo. Per il dolce, ad esempio, possiamo di nuovo affidarci al comodo panettone, oppure, se proprio vogliamo fare una torta, possiamo prepararla qualche giorno prima e poi congelarla, scongelandola la mattina di Natale.
Per gli antipasti, scegliamo cose veloci, come delle tartine di salmone e burro, delle olive e dell’humus con tortillas, piuttosto che grissini fatti in casa e torte salate che fanno perdere tempo e occupano spazio nel forno.
Utilizziamo poi qualche trucco salva-tempo. Se il menu prevede le patate al forno o in padella, ad esempio, scegliamole biologiche, laviamole bene ed evitiamo la tortura della sbucciatura: la buccia delle patate è buona e ricca di nutrienti, e tagliate a pezzetti e le patate fatte al forno ancora “vestite” sono buonissime.
Importantissima è poi la collaborazione. C’è chi sarà addetto ai fornelli, preparando concretamente il pasto. Gli altri, bambini compresi, potranno aiutare come degli sous-chef. Basta dare compiti precisi prima, in modo da evitare il caos durante la mattina. C’è chi dovrà preparare la tavola, chi lavare i piatti mentre si cucina per avere sempre la cucina pulita, chi metterà in ordine la casa, chi taglierà le verdure…
Eh sì, tagliare le verdure: un altro consiglio è quello di tagliare prima, la mattina presto, tutte le verdure che serviranno durante la preparazione. Spesso sbucciare e affettare fa perdere molto tempo e causa disordine, ma se lo facciamo prima tutto sarà molto ma molto più semplice ed ordinato!
Infine, le decorazioni della tavola. Non serve strafare e perdere un sacco di tempo. A volte la semplicità è la soluzione migliore. Al posto dei segnaposto elaborati possiamo usare una statuina del presepe; aggiungiamo poi dei tovaglioli di carta natalizi (da riciclare a fine pasto!) e dei coriandoli su una tovaglia bianca e il gioco è fatto.
Sensorialità e bambini: un connubio indistruttibile, o che, almeno, andrebbe curato moltissimo. Perché è proprio attraverso i cinque sensi che i bambini scoprono il mondo, ed è attraverso essi che scoprono la bellezza, la creatività, l’arte, la vita.
Due personaggi unici del panorama italiano hanno proprio sviluppato un pensiero che si concentra molto sulla sensorialità. Si tratta della pedagogista Maria Montessori e dell’artista e designer Bruno Munari, che la Mole di Ancona ha deciso in questi giorni di unire per un attimo, allestendo una mostra per famiglie che pone l’accento sul senso del tatto, quale senso per scoprire la bellezza tanto quanto gli occhi.
La bellezza la si vede.
Un pensiero comune, ma anche molto banale, no?
Perché la bellezza, in realtà, la possiamo percepire con tutti i nostri sensi. Anche attraverso il tatto, quindi, che diviene mezzo perfetto per scoprire la meraviglia del mondo.
“Toccare la bellezza - Maria Montessori e Bruno Munari” è una mostra davvero incredibile, in questo senso. Ha inaugurato ad Ancona, presso le Sale Vanvitelli della Mole di Ancona, e mette in relazione il pensiero di Maria Montessori e le opere di Bruno Munari per riflettere sul ruolo attivo del tatto nella scoperta della bellezza del mondo.
Il tatto, il tocco, le sensazioni tattili, le mani: è questo il filo conduttore del percorso della mostra, che è divisa in nuclei tematici. Si parte dalle forme per passare ai materiali, alla pelle delle cose, al manipolare e al costruire, agli alfabeti e alle narrazioni tattili.
Il tutto condito da apporondimenti delle tematiche, passando in ambienti e stanze interattivi dove i visitatori, grandi e piccoli, diventano protagonisti di strane e coinvolgenti esperienze sensoriali.
Il curatore della mostra “Toccare la bellezza” è Fabio Fornasari, e l’esposizione è aperta fino al prossimo 8 marzo 2020, visitabile acquistando un biglietto a 5 euro (l’ingresso è gratuito per le scuole, i disabili e gli accompagnatori, i minori di 18 anni, le guide turistiche abilitate, i giornalisti accreditati e i soci ICOM). Le sale sono aperte il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19; il sabato, la domenica e i festivi (tranne Natale, giorno di chiusura) dalle 10 alle 19 e l’1 gennaio dalle 16 alle 19. L’ultimo ingresso è alle 19.15.
È possibile anche richiedere delle attività su prenotazioni, con visite guidate e laboratori sia per le scuole che per le famiglie (per le quali sono previsti laboratori ogni prima domenica del mese e durante le festività, con un costo di 20 euro).
Per tutte le informazioni si rimanda alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. La mostra è stata sviluppata da Museo Tattile Statale Omero; TACTUS. Centro per le arti contemporanee, la multisensorialità e l’interculturalità; Comune di Ancona. Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con Fondazione Chiaravalle Montessori e Associazione Bruno Munari.
Il primo anno di vita del nostro bambino è tra i periodi più meravigliosi della vita. Le novità, le scoperte, la costruzione della relazione… Ma è allo stesso tempo un momento pieno di sfide, stress e situazioni estenuanti!
Ma non preoccupatevi: l’equilibrio lo si trova, e seguendo questi nostri consigli il primo anno di vita del bambino sarà leggermente più semplice.
Il primo anno di vita del bambino è ricco di cambiamenti, e non solo a livello familiare, ma anche fisico. Il nostro bimbo sta crescendo e nel primo anno accadono cose meravigliose, ma anche dolorose e stressanti!
Innanzitutto, lo stress principale deriverà dall’esterno. Ovvero: tutti coloro che incontrerete avranno consigli (non richiesti) su come si dovrebbe fare ad educare il bambino, su come l’allattamento al seno debba avvenire, su quali siano i pannolini migliori… Bene, la soluzione, in questo caso, è fare un respiro profondo e non ascoltare. Senza essere maleducati, basta annuire, lasciando però che le parole degli altri non ci influenzino, soprattutto se ci rendiamo conto che non ci fanno sentire a nostro agio.
Altro stress deriva spesso dal disordine in casa, che volenti o nolenti quando arriva un bambino è più che normale. Gli equilibri cambiano, e mantenere l’ordine precedente diventa un’impresa. Meglio fare ciò che riusciamo senza frustrarci troppo, accettando anche l’aiuto di chi ci sta intorno. Se la suocera si offre di stirare, perché no? Se un’amica vuole portarci una piccola spesa per farci stare tranquille, perché no?
Possiamo poi affidarci ai servizi online, che sono molto, molto comodi nel primo anno di vita del bambino. Innanzitutto, la spesa online, che possiamo fare direttamente da casa e ricevere in poco tempo, evitandoci le uscite al supermercato e soprattutto evitandoci di ritrovarci con borse, borsone e bottiglie dell’acqua in equilibrio insieme all’ovetto.
Ma non solo la spesa: possiamo acquistare online anche i pannolini, un altro elemento che crea spesso disagio nel momento in cui li finiamo senza rendercene conto. Lillydoo offre un servizio di pannolini in abbonamento, con la fornitura di pannolini senza profumi e senza lozioni (e quindi super sicuri e di qualità) che arriva ogni mese direttamente a casa, con la taglia che cresce in base alla crescita del bambino (basta semplicemente variare le opzioni sulla nostra pagina personale; per provare, c’è anche il pacchetto prova).
Tra tutte le situazioni stressanti c’è poi l’arrivo dei dentini, a partire più o meno dai sei mesi di età. Pianti, dolore, notti insonni e nervosismo generale saranno all’ordine del giorno. Meglio quindi portarsi avanti e comprare subito, ancora prima che spunti il primo dente (in modo da averlo già a portata di mano!) un giocattolo per la dentizione, come ad esempio la famosa Giraffa Sophie, di quelli fatti apposta per essere masticati in maniera sicura, per alleviare il dolore e il nervosismo delle gengive del bambino.
E quando vogliamo fare la doccia? Sembra non esserci mai tempo. A volte è bene approfittarne, e farla insieme. Mettiamo una seggiolina nella doccia e laviamoci con il bimbo in braccio. Giocheremo, ci laveremo e costruiremo un legame fisico molto forte, mentre, nel frattempo, supereremo il problema della doccia!
Fare riflettere è da sempre una delle prerogative di Disney Pixar: attraverso la forma d’arte più “infantile” a cui siamo abituati, il cartone animato, la casa di produzione statunitense propone sempre film bellissimi, coinvolgenti, divertenti e strappalacrime, con moltissime metafore che bambini e adulti possono cogliere in maniera delicata e molto semplice.
Anche quando si tratta di semplici cortometraggi Pixar fa magie. E stavolta lo fa parlando di autismo, attraverso due storie molto diverse tra loro che hanno ognuna alla propria maniera moltissimo da insegnare. Il primo si intitola “Float”; il secondo “Loop”.
Recentemente, Pixar ha annunciato che da marzo 2020 sulla nuova piattaforma on demand Disney+ saranno disponibili anche in Italia 6 nuovi cortometraggi realizzati dagli artisti della casa di produzione, sulla scia dei precedenti amatissimi cartoni come “Piper”, “Bao” e “Lava”. Tra questi sei cortometraggi (“Float”, “Purl”, “Kitbull”, “Smash and Grab”, “Wind” e “Loop”, già disponibili per il pubblico americano), due avranno come soggetto l’autismo, affrontato in due magnifici approcci.
Il primo trailer che ha preannunciato uno di questi cortometraggi è quello di “Float”, disponibile su Disney+ in Italia dal prossimo marzo. La storia narra le vere vicende famigliari dell’autore e regista del cortometraggio, Bobby Rubio, che ha deciso di animare la vita di un padre alle prese con Alex, il figlio autistico. Con moltissima poesia ed emozione, Bobby Rubio mostra al pubblico di grandi e piccini come l’autismo sia sì una sfida, a volte frustrante, ma una sfida da affrontare ogni giorno con positività e coraggio.
E, in effetti, il cortometraggio diventa una favola moderna, ma basata sulla quotidianità e su situazioni assolutamente comuni e non straordinarie. Il regista ha infatti dichiarato che la storia è nata grazie alla moglie: dopo che lei si accorse che il marito faceva fatica ad accettare la diagnosi di autismo di Alex, gli ha suggerito di rendere la loro vita uno script, per riflettere lui stesso e per mostrare al mondo cosa significhi convivere con questa condizione.
Il secondo cortometraggio Disney Pixar SparkShorts che affronterà il tema dell’autismo si intitola “Loop” e oltre all’autismo in sé parla dell’empatia e dell’affrontare la vita al di fuori della propria comfort zone, avvicinandosi all’altro anche quando questo sembra troppo distante da noi.
La storia narra di una ragazza autistica e di un ragazzo chiacchierone (per non dire logorroico), che si ritrovano a dover affrontare una situazione per loro completamente nuova, una prova difficile che li metterà in difficoltà. Su una canoa, dovranno accettarsi l’un l’altra, attraversare un lago e, soprattutto, ascoltarsi, per superare insieme gli ostacoli collaborando.
In questo caso non si parla solo di autismo, ma di diversità in generale, mostrando come le diversità non siano un ostacolo o qualcosa da temere, ma una risorsa di crescita importantissima.
I lavoretti di Natale sono un must durante il periodo delle feste. E non solo perché ci permettono di realizzare decorazioni e oggetti da sfoggiare poi in casa (o da regalare!), ma anche perché attraverso il divertimento possiamo allenare la manualità fine dei bambini e stimolare la loro creatività.
Ecco quindi 5 lavoretti di Natale montessoriani per passare creativamente le feste in famiglia.
Infilare le perline in un filo in maniera ordinata è un’attività molto montessoriana. Per renderla natalizia, prepariamo uno spago, delle perline rosse e delle piccole stelline ritagliate dalle bucce di mandarino o arancia (stagionale e di riciclo!), alle quali faremo un buchino al centro. I bambini prepareranno così dei bellissimi braccialetti da sfoggiare al pranzo di Natale!
Credit: https://www.pinterest.it/pin/275493702192453273/
Con i bambini usciamo nella natura e raccogliamo un po’ di sassi piatti. Con dei pennarelli a tempera disegneremo poi dei soggetti natalizi (un Babbo Natale, delle renne, un pupazzo di neve, una tazza di cioccolata fumante, un albero di Natale…). Dopodiché li infileremo in un sacchetto e per giocare ne sfileremo uno alla volta, inventando storie in base ai sassi che usciranno.
https://www.etsy.com/it/listing/643659494/pietre-di-natale-rocce-dipinte?ref=shop_home_active_15
Con i bambini un po’ più grandi (dai 6 anni) per allenare la manualità fine, che serve moltissimo anche a scrivere, ago e filo sono molto utili. A Natale possiamo utilizzarli per cucire dei bottoni su un albero di feltro, come fossero palline decorative.
https://www.naturalbeachliving.com/montessori-diy-button-christmas-tree/
Di nuovo la manualità fine, ma stavolta anche per i più piccoli, non essendoci l’ago pungente. Ritagliamo da del cartoncino spesso verde dei triangoli abbastanza grandi, quindi con la forbice facciamo dei piccoli spacchi orizzontali di un centimetro lungo i lati lunghi. Dopodiché, con del filo di lana, i bambini creeranno la decorazione, avvolgendolo attorno all’albero e infilandolo negli spacchi in modo che non si muova.
Questo più che un lavoretto è un’attività montessoriana educativa, ma se poi appendiamo il risultato avremo una bella decorazione! L’occorrente sono delle piccole mollette di legno, un filo e delle calze natalizie ritagliate da vecchi tessuti. I bambini (dai 2-3 aanni) semplicemente appenderanno le calze al filo con le mollette, allenando la manualità e la coordinazione occhio mano e ottenendo un bel filo natalizio.
La cultura Hygge sicuramente fa moltissimo: la ricerca della confortevolezza in ogni aspetto della vita, in un paese nordico bianco e freddo, porta gli svedesi a sentirsi più soddisfatti e a stare insieme più serenamente.
Ma al di là del vivere Hygge (qui 10 attività Hygge per bambini), anche la struttura delle loro case, che segue certamente questa filosofia di vita, aiuta moltissimo lo star bene: nelle loro abitazioni gli svedesi cercano confortevolezza, atmosfera coccolosa e comodità. Sembra sempre Natale, insomma. E a Natale si è tutti più felici, no?
Se pensiamo ai paesi nordici, in effetti le prime parole che ci vengono in mente sono coccole, accoglienza, calore. Nonostante fuori sia quasi sempre buio e bianco di neve. Il clima e le poche ore di luce invernali hanno fatto sì che nei secoli i popoli nordici cercassero la felicità nelle piccole cose, contrastando anche l’oggettiva depressione che deriva dalla poca esposizione alla luce naturale.
Ecco che allora le case degli svedesi sono portatrici di felicità, anche grazie a piccoli accorgimenti che rendono tutto molto, molto accogliente e caldo.
In primis, le luci: attraverso un’illuminazione strategica, calda e soffusa, con tante file di led caldi e molte candele naturali, gli svedesi ricreano in casa un’atmosfera godibile e confortevole, perfetta per le serate sul divano in famiglia, per le cene con gli amici e per leggere un buon libro.
Le luci non vengono disseminate solo all’interno, ma anche in prossimità delle finestre, creando piccole fonti luminose calde e accoglienti. Si possono mettere lumini a led, oppure piccole abat-jour. In questo modo anche da fuori si nota la presenza in casa.
La scelta degli arredi segue poi regole ben precise. Tanti colori pastello si accostano agli arredamenti nordici classici di modernariato, che mescolano linee geometriche rigorose a materiali naturali caldi. L’amore per la natura e l’armonia con essa, infatti, sono parte integrante del design d’interni svedese, che coniuga Hygge e Friluftsliv, ovvero l’amore per la natura.
I pavimenti sono spesso e volentieri in legno, materiale naturale caldo al tatto e caldo alla vista. Via libera, poi, a tessuti di ogni tipo, con coperte calde e cuscini in ogni angolo della casa, così come i tappeti.
Oltre ai colori pastello, anche il bianco è molto utilizzato, soprattutto per le pareti. Di nuovo, una scelta che asseconda il clima e il meteo nordico. Essendoci poche ore di luce e un sole piuttosto spento, per avere stanze più luminose in inverno si punta sui colori chiari. Dopodiché, si riempiono le stanze di colori più caldi attraverso, appunto, le luci e i tessuti.
Infine, senza spendere capitali per riempire la casa di oggetti(anche se spesso ci sono un paio di icone del design in ogni casa), gli svedesi puntano piuttosto sulla felicità dello stare insieme, apprezzando ciò che si ha e puntando ai piccoli piaceri quotidiani. Quindi, a volte, bastano davvero una coperta calda, qualche candela e una bevanda fumante!
Non serve uscire per il cenone, andare al ristorante (spendendo un capitale) o ritrovarsi schiacciati in una piazza. Le feste più belle, secondo noi, sono quelle casalinghe!
Chiamate qualche amico, la nonna, gli zii, e organizzate il Capodanno da voi. Sì, anche con i bambini! Perché non è assolutamente difficile, stressante o impossibile. Basta rendere la festa godibile dagli adulti e a misura di bambino, con qualche piccolo accorgimento.
Chi lo dice che le feste in casa siano noiose? Possiamo organizzare una festa semplicissima, ma darle un tocco prezioso semplicemente vestendosi con cura. Diamo quindi un dress code agli invitati: tutti dovranno vestirsi come se andassero ad un gran gala. Anche i bambini, che si divertiranno moltissimo a sfoggiare i loro outfit! Basta che siano loro a scegliere. Divertimento assicurato.
In questo modo, possiamo fare il tavolo dei bambini, oppure mescolarli a tavola con noi per coinvolgerli nella conversazione. Ma, in ogni caso, invitare 5 o 6 bambini sarà meglio, in modo che si facciano compagnia e che si divertano tra loro, oltre che con noi!
Basterà tenere le decorazioni natalizie e completare il tutto con tantissimi palloncini colorati (che costano pochissimo!), dei coriandoli e delle stelle filanti.
Ci sono moltissimi giochi che possiamo organizzare, che faranno divertire i bambini ma che faranno sbellicare anche noi! Qui trovate proprio 10 giochi da organizzare a Capodanno con i bambini.
Per quanto riguarda il cibo, per non doversi arrabattare con mille ricette il 31 dicembre, chiediamo ad ogni invitato di portare qualcosa, e organizziamo una cena in piedi, senza doversi sedere attendendo le portate. In questo modo, tutto sarà più semplice e spensierato.
Lasciamo che i bambini scelgano la musica: in questo modo si sentiranno super coinvolti, cominceranno a ballare e anche noi ci sentiremo più festosi!
La festa di Capodanno può essere un’occasione per fare uno strappo alla regola, andando a letto tutti tardissimo. Ma se non vogliamo stravolgere le abitudini e mandare a letto i bambini prima, alla solita ora, possiamo fare un countdown in anticipo! Sapete? Netflix solitamente intorno al 26 dicembre inserisce nel catalogo il “Countdown”, il “Conto alla rovescia” per Capodanno, proprio per i bambini che non vogliono perderselo! E possiamo farlo partire all’ora che preferiamo.
Con i bambini possiamo fare anche la lista degli obiettivi per il nuovo anno. Una cosa “da adulti”, è vero, ma che se declinata in chiave familiare diventa occasione di scambio e di crescita.
Mentre noi beviamo del buon vino, anche i bambini possono festeggiare da grandi! Esistono in commercio bevande per bambini frizzanti e imbottigliate proprio come i nostri champagne e prosecchi. Facciamoli sentire chic per una serata!
Non so voi, ma a casa mia quando la tv è accesa c’è poca scelta: è obbligatorio guardare Paw Patrol! La serie tv animata per bambini è ormai un successo planetario che non accenna a spegnersi, e un motivo c’è: piace davvero a tutti i bambini, anche ai più grandicelli, che, cresciuti, continuano comunque ad amare questi cuccioli eroici!
In questi giorni, dal 21 al 25 dicembre 2019, c’è un evento da non perdere: arriva infatti al cinema “Paw Patrol - Mighty Pups, il film dei supercuccioli”, per passare una serata natalizia al cinema con tutta la famiglia!
Gli ascolti da record non sono casuali: i “Paw Patrol”, i cuccioli-eroi, piacciono ai bambini perché attraverso la fantasia incuriosiscono i bambini su elementi del mondo reale. Il protagonista Ryder, un bambino di dieci anni, e i suoi sei cuccioli dai superpoteri vivono ad Adventure Bay e ogni cucciolo-eroe ha un’abilità tutta sua ispirata ad una professione. Ci sono il pompiere, il poliziotto, il muratore…
Ogni puntata vede la squadra, la Paw Patrol, entrare in azione per compiere delle missioni di salvataggio. E ora questa missione di salvataggio diventa SUPER, arrivando al cinema. Nickelodeon e Adler Entertainment hanno infatti fatto approdare i Paw Patrol (che solitamente vanno in onda su Nick Jr, sul canale 603 di Sky) sul grande schermo.
Dal 21 al 25 dicembre in tutta Italia ecco dunque “PAW PATROL – MIGHTY PUPS IL FILM DEI SUPERCUCCIOLI”, cartone animato nel quale Ryder e i suoi cuccioli Chase, Marshall, Rubble, Zuma, Skye, Rocky ed Everest dovranno salvare la città di Adventure Bay da un meteorite la cui traiettoria è stata inavvertitamente deviata dal nipote del sindaco Humdinger, Harold.
Questo meteorite, tuttavia, non è solo pericoloso: al suo passaggio i super cuccioli acquisiscono inaspettatamente e per la gioia di tutti i bambini dei superpoteri, diventando dei MIGHTY PUPS, ovvero dei cuccioli ancora più eroici e forzuti! Ma questi superpoteri li acquisisce, purtroppo, anche Harold, che tenta così di imprigionare Ryder nella torre della città e di impossessarsi di Adventure Bay.
Come sempre, il messaggio è chiaro e tondo: anche i cuccioli più piccoli possono salvare il mondo e cambiare le cose, ognuno con la sua personalità e la sua abilità!
Il film è adatto, come la serie tv animata, ai bambini in età prescolare, ma anche i più grandicelli apprezzano moltissimo questo film (che dura suppergiù 45 minuti). “Paw Patrol -Mighty Pups” è dunque l’occasione perfetta per passare una serata al cinema con tutta la famiglia, proprio sotto le feste!
Il colesterolo troppo alto è un problema in tutte le fasi della vita, ma soprattutto in gravidanza, momento molto delicato per la vita di una donna. Detto questo, un aumento di colesterolo durante la gestazione è solitamente normale, e se resta entro certi limiti è da considerarsi fisiologico, ovvero privo di complicazioni.
Il problema insorge nel momento in cui il colesterolo aumenta troppo, con conseguenze negative per la mamma e per il bambino. In quel caso, si tratta di ipercolesterolemia gravidica, e sarà bene cercare soluzioni, come, ad esempio, degli integratori per abbassare il colesterolo, uniti ad uno stile di vita più sano.
Come accennato, un aumento del colesterolo in gravidanza è normale: questo perché durante la gestazione aumenta il bisogno di questo elemento da parte delle cellule animali che devono costruire le membrane del feto. Pensiamo al caso della gravidanza: è un periodo in cui il corpo della mamma sta dando vita ad un altro organismo, e per questo motivo il fabbisogno aumenta.
I primi due mesi di gravidanza sono caratterizzati da un lievissimo e quasi impercettibile aumento del colesterolo. Sarà intorno al quarto mese che comincerà ad aumentare più significativamente, arrivando al culmine durante l’ottavo mese.
Il colesterolo durante la gravidanza, quindi, è essenziale per la salute della mamma e del bambino, dal momento che quest’ultimo, per svilupparsi, ha bisogno di grassi soprattutto a livello nervoso. E, non ultimo, il corpo della mamma utilizza il colesterolo come base per la sintesi degli ormoni steroidei.
I valori di riferimento dovranno però rimanere sempre compresi tra i 200 e i 337 mg/dL. Se il colesterolo non supera i 337 mg/dL non ci saranno dunque problemi. Se, invece, i valori superano questa cifra, si parla di ipercolesterolemia gravidica, che, oltre alle classiche conseguenze negative legate al colesterolo alto nel sangue (come l’ictus, l’infarto del miocardio e l’arteriosclerosi), aumenta il rischio di parto prematuro. Non solo: recenti studi hanno messo in luce il legame tra il colesterolo alto in gravidanza e l’aumentato rischio di arteriosclerosi e di malattie cardiovascolari per il feto.
Nel momento in cui ci si trova di fronte ad una situazione di ipercolesterolemia gravidica (che spesso è causata all’aumento degli estrogeni unito alla resistenza insulinica, oppure da uno stato infiammatorio in atto) è bene dunque rivolgersi al proprio medico, che saprà indirizzarci verso la terapia adatta e che saprà consigliarci metodi per abbassare questo colesterolo troppo alto.
Una dieta povera di grassi animali (dal momento che il colesterolo è dovuto soprattutto all’elevato consumo di prodotti di origine animale come carne e latticini) sarà il primo passo per abbassarlo, insieme ad un esercizio fisico (nel caso di una gravidanza fisiologica, senza problemi) e ad uno stile di vita più sano, attivo e unito ad una dieta corretta. Anche il controllo del peso aiuta: lungi dall’utilizzare la regola “Si deve mangiare per due”, una donna in gravidanza non dovrebbe, tendenzialmente, superare i 10-12 chili in più rispetto a prima.
Esistono in commercio anche integratori che abbassano il colesterolo nel sangue, e il nostro medico o ginecologo, dopo aver valutato le nostre analisi, saprà indicarci quali sono i migliori per la nostra situazione.
Dopo la gravidanza è bene sapere che i livelli di colesterolo tornano solitamente normali dopo circa 4-6 settimane dal parto, e che si abbassano più velocemente nel caso delle madri che allattano al seno. Se dopo un mese e mezzo i valori faticano a tornare normali, è consigliato chiedere il parere del medico, che saprà indicare terapie e precauzioni per riportare il colesterolo a livelli normali, in modo da scongiurare le complicazioni legate all’ipercolesterolemia, quelle legate alla salute cardiovascolare.
In copertina ci sono loro, i ragazzi protagonisti del libro. Ma ci sono anche gli animali e le piante, perché sono in primo piano quanto loro. La penna di Fulvio Evras ha deciso stavolta di scrivere un libro per ragazzi, e il risultato è “Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo”, un romanzo delizioso per risvegliare le coscienze ambientaliste in maniera perfetta, in un momento storico nel quale i ragazzi stanno davvero diventando i protagonisti del cambiamento green.
A chi consigliamo questo libro? A tutti i ragazzi, a quelli che amano leggere e a quelli sensibili riguardo alle tematiche ambientali, ma anche a quelli più svogliati, che potranno così identificarsi nei protagonisti della loro età!
Il libro di cui vogliamo parlare è “Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo”. L’ha scritto Fulvio Ervas (scrittore veneziano noto per il romanzo "Se ti abbraccio non aver paura", storia vera del viaggio di un padre con il figlio autistico da cui Gabriele Salvatores ha tratto il film "Tutto il mio folle amore"), è edito da Marcos y Marcos (nella collana Gli Scarabocchi) ed è pensato per i ragazzi a partire dai 10 anni. Il bello di questo libro è che pone in forma di romanzo, e quindi super coinvolgente più di ogni altra forma libraria, un tema a noi molto caro, quello della salute del nostro pianeta.
La trama è semplice e deliziosa: si parte con D.D.T., una sorta di super cattivo della plastica, che non crede ai cambiamenti climatici e che ridicolizza il movimento giovanile dei ragazzi che cercano di sensibilizzare su questo tema. Molto attuale, no? In un mondo nel quale Greta Thunberg viene troppo spesso schernita o minimizzata, c’è bisogno come non mai di sbugiardare chi la addita di essere solo una ragazzina!
D.D.T., Mister Daniel Douglas Tossic, adora riempire gli oceani di plastica e guidare i suoi Buttacarte insieme al suo braccio destro Regis Regis. Ma fortunatamente i ragazzi di ottocentosei paesi del mondo sanno che è tremendo, ciò che fa D.D.T., e che il mondo DEVE essere salvato. Ecco che allora organizzano un super convegno planetario, a cui arrivare ognuno con i propri mezzi, che siano la bicicletta, il treno, la camminata… E, naturalmente, D.D.T. vuole boicottare e sabotare questo convegno.
I protagonisti sono moltissimi, ognuno con la propria storia, la propria idea di ecologia, i propri valori. Ci sono Cleo con la sua iguana, Irma che trova creature nei tombini, Zack e la sua ape (pardon, il bombo Leone!) e la macchina fotografica al collo, Ocean, Rand, i Botanics (la band che canta canzoni sulla natura)…
Il bello di questo libro è che parla ai ragazzi attraverso la loro lingua, fa capire loro l’importanza delle idee (non importa l’età) e li coinvolge in maniera diretta. E le cose che insegna sono moltissime, e non solo a livello ecologico: Zack che prende il treno da solo, con i tanto temuti cambi, mostra, ad esempio, come si possa essere indipendenti anche quando temiamo di non farcela; il linguaggio usato dai ragazzi fa vedere come si possa combattere per le proprie idee pacificamente; la sorellina di Zack, quattro anni, chiarisce che si possa credere in qualcosa anche da piccolissimi.
Ciò che ci piace di questo libro è proprio la forma: non è il solito saggio, non è la solita infografica, ma è un romanzo completo e coinvolgente, che parla ai ragazzi senza un briciolo di paternalismo ma con concretezza e serietà, buttandoci pizzichi di divertimento e tante riflessioni, in mezzo ad una trama che fa difficilmente staccare gli occhi dalle pagine.
Un libro davvero consigliato a tutti i ragazzi, un regalo diverso che sarà sicuramente apprezzato!