Ci sono alcune cose della tua infanzia che rimangono nel cuore: quel misto di sensazioni, profumi e gusti che ti travolgevano e ti facevano stare bene. A distanza di anni la parola "albergian" mi riporta alle mie vacanze estive di più di 20 anni fa che trascorrevo in montagna con la mia zia e la nonna: ricordo ancora la gioia che provavo quando mi chiedevano se avessi voglia di fare un giro nel negozio di Albergian a Pragelato.
La storia di Albergian inizia nel 1908 a Pragelato, quando Serafino e Secondina Ponsat aprono un albergo: per i loro clienti preparano marmellate, mieli, infusi di erbe, liquori e specialità gastronomiche della valle. Questi, affrascinati dai sapori, spesso chiedono qualche barattolo o qualche bottiglia da portare a casa o da regalare ad amici.
Inizia così la produzione artigianale della Casa Specialità Alpestri Albergian, prodotti realizzati con grande passione, la stessa che ancora oggi contraddistingue questa vera perla del Piemonte e ormai di tutta Italia dato il grande successo ottenuto.
Nonostante questo i posti, gli ingredienti e i criteri di qualità sono gli stessi per Albergian: il bar dell’Albergian Hotel è diventato la bottega storica Albergian; gli ingredienti arrivano sempre dalle splendide montagne piemontesi e il modo di preparare bottiglie e barattoli è praticamente lo stesso di cento anni fa.
La storia infatti continua con Adriano, Agnese e Giacomo Tillino che decidono di dedicarsi alle bontà di valle con una passione semplice e autentica, trasmettendo di padre in figlio l’amore, le conoscenze e l’esperienza necessaria a produrre le confetture ai frutti di bosco, gli antipasti con le verdure della valle, gli amari con erbe di montagna. Questa è la quarta generazione in cui ogni prodotto Albergian viene seguito da un Tillino, a cominciare dalla selezione delle materie prime, fino alla produzione e al confezionamento.
Un’azienda familiare dove da cento anni l’amore per il buon gusto è un bene di famiglia.
Così le marmellate hanno lo stesso gusto e consistenza di quelle fatte in casa perchè davvero sono cotte nei pentoloni come quelli che usavano le nostre nonne e contengono solo frutta e zucchero.
Da Albergian troviamo le composte 100% frutta che utilizziamo per la colazione ma anche come integratori: per esempio invece della solita acerola o rosa canina per integrare la vitamina C quando a mio figlio capita di soffrire di epistassi, uso anche la composta di rosa canina Albergian. La spalma il mio piccolo sul suo panino che porta a scuola come merenda.
Non posso che segnalarvi anche i Succosissimi, succhi 100% frutta: oltre a pere, mele e albicocche troviamo anche la preziosissima rosa canina, il mirtillo e il sambuco che come per le composte io considero veri e propri prodigi per il nostro benessere.
Altri prodotti che acquistiamo da Albergian sono il miele (castagno, acacia, arancio, eucalipto, millefiori, rododendro e tiglio) e la meravigliosa crema di pesche e amaretti che è proprio una delizia, sembra davvero di mangiare delle pesche con cioccolato e amaretti appena fatte.
E poi ci sono le mie caramelle prefite: sonno all'Arquebuse che in piemonetese pronunciamo "archibus", un meraviglioso misto di erbe tra cui Genepy, Verbena, Genziana e Tanaceto, da provare assolutamente!
Puoi conoscere e acquistare tutti i prodotti Albergian puoi andare sul sito http://www.albergian.it
Giulia Mandrino
Tempo di Pasqua, tempo di coniglietti e pulcini! Prendiamo l'occasione e insieme ai bambini tiriamo fuori l'anima DIY che c'è in noi!
Carta, stoffa, lana, erba: con pochissimo materiale e tanta fantasia possiamo creare coniglietti, ovetti e pulcini tenerissimi, allenando allo stesso tempo manualità e creatività.
1. Noi di mammapretaporter lo sosteniamo da sempre: i bambini dovrebbero iniziare a cucire fin da piccoli, un po' per non perdere questa preziosa arte, un po' perché il cucito, a mano o a macchina, è ottimo per allenare la manualità. Con della carta spessa sagomata a forma di coniglio e la macchina da cucire, potete creare insieme ai bimbi (sotto la vostra supervisione) degli animaletti che racchiudono dei buonissimi cioccolatini (magari fatti in casa!). Basta cucire i contorni, lasciare uno spiraglio, infilare i cioccolatini e chiudere bene con altri punti.
Non solo con la carta: provate anche in tessuto, oppure in iuta, saranno bellissimi!
foto 1 https://www.bloglovin.com/blogs/craft-gawker-1859473/paper-easter-bunnies-4265981516
2. Per cucire a mano, altra tecnica che è bene che i bambini imparino, c'è quest'altro lavoretto: usate delle vecchie pattine o degli scarti all'uncinetto e dell'ovatta. Non sono carinissimi?
foto 2 http://www.inspirativni.cz/kreativni-napady/velikonocni-inspirace/
3. Sempre nell'ambito dei tessuti, i coniglietti possono essere ricavati in maniera divertentissima anche dai pompon di lana! Bastano della lana, una forchetta e una forbice, e tanta immaginazione!
Per fare i pompon qui trovate delle istruzioni super semplici:
foto 3 http://www.adventuresofadiymom.com/2014/02/how-to-make-pom-poms-from-yarn.html?m=1
Dopodiché potete trasformare questi pompon in simpaticissimi animaletti pelosi:
foto 4 http://wonderfuldiy.com/wonderful-diy-easy-pom-pom-bunny/
4. Non buttate i pompon rimasti: potete usarli per realizzare un bellissimo runner per apparecchiare la tavola il giorno di Pasqua. I bambini si divertiranno moltissimo a dipingere le sagome dei coniglietti (utilizzando uno stencil) sul ritaglio di iuta!
foto 5 http://eclecticallyvintage.com/2013/03/burlap-bunny-table-runner/
5. Non solo: i piccoli pompon possono diventare le codine morbidose dei coniglietti che ritaglierete e organizzerete a formare uno striscione supercarino!
foto 6 http://like-the-cheese.com/2015/03/easter-bunny-banner/
6. Non solo coniglietti: la ghirlanda potrebbe essere realizzata anche cambiando il soggetto, rimanendo però sempre nell'ambito pasquale. Con della pasta di sale potete realizzare uno striscione di ovetti di mille fantasie!
foto 7 http://thedesperatecraftwives.blogspot.it/2012/03/salt-dough-easter-egg-garland.html
7. Gli auguri possono essere fatti anche a Pasqua, non solo a Natale! Con della carta spessa e dei fili di lana sarà bellissimo realizzare cartoline d'auguri davvero favolose. Coniglietti, ovetti, piccoli pulcini: la silhouette può variare, così come i fili di lana super colorati che riempiono la figura.
foto 8 http://katiescrochetgoodies.com/2014/04/easy-easter-craft-for-toddlers-bunny.html
8. Anche il giardinaggio è un'attività bellissima da svolgere con i bambini, didattica e super manuale come piace a noi. Le uova di Pasqua possono diventare occasione per colorare i pollici di verde: rompete le uova togliendo la parte superiore del guscio, svuotatele, riempitele di terra e piantate i semi dell'erbetta che avete scelto; dopodiché appoggiatele in un portauova, annaffiatele e attendete che i piccoli ciuffetti spuntino. Bellissime!
foto 9 e 10 http://www.gardenista.com/posts/diy-grow-your-own-wheat-grass-eggs
9. Con la Pasqua si avvicina la primavera, e con la primavera rinascono i fiori. Oltre all'erbetta nelle uova, potete trasformare Pasqua in un'occasione per risvegliare la voglia di giardinaggio, e con dei vecchi barattoli riciclati potete realizzare dei piccoli vasi super teneri per i fiori che iniziate a raccogliere in giardino!
foto 11 http://weekendcraft.com/journal/diy-recycled-easter-bunny-vases
Sara Polotti
Ve lo abbiamo detto: secondo noi la vita dei bambini va semplificata. "La semplicità è la chiave per crescere bambini felici": eh già.
Siamo sicuri di sapere di cosa hanno veramente bisogno i bambini? Spesso li sommergiamo di attività e beni materiali pensando di dargli così il loro amore, ma la verità è che basta davvero poco.
Ai bambini infatti basta pochissimo: lo sanno quando sono amati, sentono quanto è forte l'affetto, riconoscono una famiglia felice.
Lo sa bene Erin Kurt, una madre e maestra statunitense che ha fatto un piccolo esperimento (potete leggerlo qui): sapendo in prima persona gli sforzi che un genitore compie tutti i giorni per trasmettere il suo amore ai piccoli di casa, ha chiesto nel giorno della festa della mamma ai suoi alunni di scrivere quali erano per loro le dieci cose che più di tutto avrebbero voluto fare con i loro genitori. Insomma, le cose che sentono davvero valere la pena.
Vi stupirete, ma sono veramente le piccole cose a piacere ai figli. Sono i piccoli gesti a conquistare il loro cuore. Sono le azioni quotidiane a prendere il primo posto in classifica.
- Quando entrano in camera la sera, mi rimboccano le coperte e mi cantano una canzone. Oppure quando raccontano storie di quando eravamo piccoli.
- Quando ci abbracciano e baciano, e quando si siedono con noi per parlare in privato.
- Quando passano del tempo con noi, senza fratelli e sorelle intorno.
- Quando ci danno cibo nutriente in modo che cresciamo sani.
- Quando a cena parliamo di cosa potremmo fare nel weekend.
- Quando la sera parlano con noi di qualsiasi cosa: amore, scuola, famiglia, eccetera.
- Quando ci lasciano giocare un sacco di fuori.
- Quando ci coccoliamo sotto le coperte e guardiamo il nostro programma preferito in TV.
- Quando ci sgridano. Ci fanno sentire che ci tengono.
- Quando ci lasciano messaggini speciali nel sacchetto del pranzo o sulla scrivania.
Non sentitevi quindi insoddisfatti, genitori, o come se non steste facendo abbastanza. Semplificate, ma rendete il tempo passato insieme più qualitativo e meno quantitativo. I bambini apprezzeranno molto più di un tablet nuovo!
La redazione di mammapretaporter.it
Un urlo, come un fischio mi sveglia nella notte, poi ancora, un salto giù dal letto con il cuore impazzito ed un nodo alla gola, non lo avevo mai sentito ma ho subito capito cos’era e sveglio lui o ci svegliamo insieme è tutto rocambolesco a tratti ancora non capisco, ma di una cosa sono stata subito certa: è l’urlo della morte.
Cucciola ci ha lasciati dopo una malattia che silente l’aveva colpita e che appena lo abbiamo scoperto non ci ha dato il tempo di capacitarci di quanto fosse grave. O forse semplicemente non lo volevamo capire.
A distanza di giorni che da una parte sembrano stati un’eternità e dall’altra ci pare passato così poco, chiudo gli occhi e sento le mie mani che sfiorano la sua testina, che si perdono nel folto e morbido pelo caldo e che vengono travolte dai bacini più delicati e pieni d’amore che io abbia mai provato.
Ascolto “A te” e “Per dirti ciao” e guardo le sue foto mentre le lacrime mi velano lo sguardo ed il cuore mi si frantuma letteralmente nel petto in un dolore così vivido da essere fisico e palpabile.
La aspetto, aspetto ancora il suo musino che mi tocca le caviglie, le frasi che ci sussurravamo quando io interpretavo i suoi bisogni come a darle una voce e poi le rispondevo assecondando ogni sua richiesta.
Ho paura di poter dimenticare quella sensazione a livello fisico, di svegliarmi un giorno e non ricordare più la sofficità di quel pelo e il calore del suo fiato sulle mie mani.
Aspetto che il tempo plachi delle ferite che pare al momento non vogliano sapere di rimarginarsi, vivo nella speranza un giorno di riuscire a cancellare qualunque senso di colpa provo in questo momento e che tutte le mie paure, angosce e soprattutto i rimorsi possano cedere il posto al solo rimpianto di non averla più e poi alla gioia di aver goduto per più di otto anni di questa meravigliosa esperienza.
Perché non tutti ti possono capire e forse nemmeno tutti quelli che hanno avuto animali ti possono comprendere.
Con i conigli è così: ti entrano nel cuore silenziosamente, come silenziosamente vivono ma se sai dare loro quello di cui veramente hanno bisogno ad un certo punto ti renderai conto che ti sono entrati così tanto dentro che ormai il tuo cuore è loro, che ormai vivi e pensi lapino, che sei in sintonia e non potrai mai più darli per scontati, né dimenticarli.
Ci ha stravolto la vita come solo lei poteva fare, ci ha dato un amore che non credevamo possibile, ha reso le giornate quello che erano con la consapevolezza che solo gli animali hanno: vivere è il dono più grande ed il più semplice.
Ci ha amati sempre, in qualunque stato fisico o emotivo ci trovassimo, senza chiederci nulla se non la nostra presenza ed il nostro amore, e più le davi e più lei ti dava in misura esponenzialmente maggiore lei di noi.
Ho il cuore a pezzi e non trovo un modo per dare un senso a quello che è successo, semplicemente ancora non mi sembra reale, non lo riesco a razionalizzare.
Compiamo da giorni ancora tutti quei movimenti che facevamo quando era con noi: la verdura per lei nella lista della spesa, la tavoletta del wc sempre abbassata, non appoggiare nulla di rosicchiabile a terra, camminare stando attenti a dove metti i piedi, alzarci la mattina alla stessa ora anche la domenica, non stare troppo lontani di casa e cercare di darci i turni per farle più compagnia possibile...
Entro in casa e non la trovo, non posso salutarla e lei non ci verrà più incontro con i suoi baffetti in movimento.
Sento ancora il suo profumo caldo, di fieno e fiori ed è lì, nel mio naso, a tendermi un doloroso tranello.
Mi manca come non mi era mai capitato, così indifesa e piccola ha vissuto una malattia che sapeva di avere, perché ora ogni suo modo di fare ha un significato, perché quel suo atteggiamento e quel suo sguardo... lei sapeva che questo momento sarebbe presto arrivato ed ha vissuto per noi per darci gioia fino all’ultimo secondo.
Aspetto che le immagini dolorose dell’ultimo suo giorno si affievoliscano e lascino il posto ai bei ricordi, all’amore che ci siamo scambiati, alla gioia ed ai disastri...
Cerco di ascoltare le persone che mi stanno vicino e di farmi forza nel non scoppiare a piangere o nel non scattare in uno stato di ira, perché quando mi chiedono come stai vedo già la differenza sulla faccia delle persone e nella loro voce, quelli che te lo chiedono perché sanno cosa è successo e sperano che tu finalmente dica bene, perché un tuo tentennamento non è previsto, per loro è una domanda retorica ed aspettano una risposta tale e non arrivano a comprendere il perché tu ora non possa stare meglio; e quelli che te lo chiedono in punta di piedi e ti guardano negli occhi, ti tendono una mano e qualora tu vacillassi sarebbero pronti a prenderti, perché invece loro sanno e capiscono e tu non vorresti dire bene perché per te è presto e ti sembra una mancanza di rispetto verso Cucciola, ma puoi continuare a dire “male”... per quanto?
Perché io sto male, davvero, tanto.
Cerco di riordinare i pensieri e capire se devo scrivere altro, se ho dimenticato qualcosa ma ancora non ho ordine nella mente, nel cuore e nell’anima. E’ difficile, tanto perché il mio petto è carico di dolore che non riesco ad esprimere e di aneddoti che sono troppo gelosa, ora, per poterli condividere con gli altri.
Se avessi solo un altro minuto, se potessi toccarla anche solo per un secondo, se potessi parlarle per l’ultima volta le dire:
“Cucciola ti amo, come si amano le cose speciali, ci hai reso delle persone migliori, ci hai insegnato a fare scelte etiche sia nel cibo che in mille altre cose della vita quotidiana, mi hai sorpresa in un modo che non riesco a spiegare e ci hai fatti sentire amati in un modo così spontaneo ed incondizionato da essere disarmante. Quel pomeriggio lungo e doloroso, mentre eravamo sole e tu ad ogni mia lacrima alzavi lo sguardo verso di me ti ho mentito, ti ho detto che se volevi potevi andare, perché avevo l’impressione che ti aggrappassi con tutte le tue ultime forze ad un momento in più di vita pur di non vedermi piangere, ti ho mentito e lo sapevo già mentre lo dicevo ma ho finto per te, ma poche ore dopo ho gridato con la voce rotta dal pianto nel cuore della notte, con gli spasmi di dolore che mi laceravano il petto, perche non ero pronta a perderti e ancora non lo sono. Hai dato un senso alla mia vita e non potevo pretendere di più. Ora sei in un posto dove non puoi avere paura di nulla, né dei gatti (il tuo tormento) né dei rumori forti, sei tranquilla anche se noi non siamo lì e non ti senti sola, perché superato il ponte dell’arcobaleno c’è pace e l’erba è bella verde come piace a te, si può correre senza temere nulla. Sei il mio primo pensiero del mattino e l’ultimo prima di cercare invano di dormire. Mi hai regalato dei momenti preziosi che solo io, Daniele e te possiamo sapere e capire. Grazie Cucciola sei nella mia anima in un modo così profondo che ti sento e questo non me lo porterà via mai nessuno. Ciao amore stai tranquilla la mamma ti sente e ti è vicina. Ciao Cucciola.”
Devo assolutamente ringraziare delle persone:
la mia famiglia che sapeva l’amore che provavo per lei e mi sta vicina, tanto
il mio veterinario di fiducia che ha sempre compreso i miei stati da mamma ansiosa e mi ha consigliato sempre per il meglio
l’associazione Collina dei Conigli di Monza, i loro volontari svolgono un lavoro impeccabile ed amorevole con animali poco conosciuti, hanno una sensibilità speciale e parole di conforto consapevole visto quello che vedono ogni giorno, sono certa che le cose ed il cibo di Cucciola non poteva avere migliore destinazione, andateli a trovare e sosteneteli, scoprirete un mondo fantastico
Giulia (la nostra super blogger) sa cosa sto passando ed è riuscita a ricavare del tempo per me anche quando doveva destreggiarsi tra mille cose
Rossella che mi ha rassicurata con parole dolci, di comprensione ed affetto e con la certezza che la sua Birba starà già accudendo Cucciola per spiegarle lì le cose come funzionano
Corinne che si è rivelata quello che sospettavo, una ragazza con una dolcezza ed una profondità rare, che ha avuto le parole giuste al momento giusto, ha saputo toccare le corde più profonde del mio dolore e dirmi quello che avevo bisogno di sentire anche se ancora non lo sapevo nemmeno io, una ragazza dall’animo buono che con il suo cagnolino Kibo affronta quotidianamente la malattia di quest’ultimo con coraggio, amore, dedizione ed una profondità che noi tutti dovremmo avere
Ringrazio tutti quelli che, pur sapendo cosa ci è successo non hanno speso per noi un minuto, non si sono fatti vedere né sentire, grazie perché in questi momenti si ha l’opportunità di fare delle “scremature” e di tagliare i cosiddetti rami secchi, i nostri ricordi di Cucciola sono troppo preziosi per essere condivisi e sprecati con voi, peccato non sapete cosa vi siete persi
Ultimo solo in ordine di lista mio marito, è l’amore della mia vita ed ha assecondato tutto quello che in questi anni ho voluto fare e non fare per amore della mia coniglietta, mi capisce e mi supporta, mi consola e mi sostiene, mi da la forza, pur avendo anche lui nel cuore un dolore profondo che manifesta solo in modo differente dal mio. Grazie.
Adesso cerchiamo di vivere così, dando tempo al tempo, al momento siamo come su una linea che separa i ricordi dalla realtà e ancora non riusciamo a superarla né da una parte né dall’altra; ora voglio vivere questo dolore pienamente, tuffandomici a capofitto, fino in fondo, perdendomici dentro e fino all’ultima lacrima perché credo che sia di questo che ho bisogno, capire, ragionare, rimuginare fino a trovare un equilibrio che solo il tempo ci farà capire dov’è, ora dobbiamo spostare il baricentro della nostra vita e non è facile perché mentalmente siamo ancora legati ad avere lei come priorità, mettendo al secondo (se non al terzo) posto i nostri bisogni per dare spazio ai suoi, come è giusto che sia, fino a che non troverò la forza nel mio cuore di risollevarmi e sarò pronta a dire, senza più lacrime: ciao Cucciola.
www.confidonelcuore.com/ponte-dellarcobaleno
Elena Vergani, autrice di Il mondo è bello perchè è variabile
Chi l'ha detto che maternità e carriera stanno agli antipodi? Ormai sono sempre più le mamme che riescono a non sacrificare la carriera per stare con i pargoli tutto il giorno (e lo fanno anche bene, guadagnandoci in serenità per tutta la famiglia). Ora, per di più, stanno nascendo un sacco di spazi di coworking proprio per le madri lavoratrici in proprio, sulla scia dell'ondata degli spazi con postazioni libere di lavoro (come il Talent Garden diffuso in tutto il mondo). L'ultimo a Roma, nell'affascinante quartiere di Trastevere!
Quello di Trastevere si chiama "I love mum", ha inaugurato proprio due giorni fa, 28 febbraio, e si trova all'interno della Casa Internazionale delle donne. Proprio come uno spazio di coworking di tutto rispetto ispirato agli ambienti nordici si presenta come un loft dotato di dieci postazioni per il lavoro (con, ovviamente la connessione internet), e s'affaccia su un cortile alberato che dà la giusta serenità durante le pause.
L'idea del coworking è semplice: affittare un piccolo spazio a costi molto ridotti rispetto ad un normale ufficio per condividere la zona lavoro con altri lavoratori in proprio, con tutti i confort di un ufficio e il piacere della compagnia.
Rispetto ai tradizionali spazi di coworking, "I love mum" è pensato nello specifico nelle mamme lavoratrici che non vogliono rinunciare alla carriera, ed oltre a riservare loro le postazioni dà la possibilità di portare i bimbi al seguito, senza però doverli seguire ogni secondo: il servizio di baby sitting da zero a tre anni si propone esattamente questo! Quindi: scrivania, connessione, spazio giochi e asilo per il bimbo: cosa serve di più?
Sempre a Roma, un altro spazio offre le stesse opportunità: si tratta dell'Alveare, che offre scrivanie (a mamme e papà!), uno spazio di babysitting e attività extralavoro durante il weekend.
(foto 2 http://www.vocidiroma.it/articolo/lstp/43139/)
Per fortuna non è solo la capitale ad essersi dotata di spazi coworking dedicati alle donne che vogliono conciliare carriera e maternità.
A Milano i due principali sono Piano C e Qf.
Piano C (il primo spazio di coworking e cobaby in Italia) si trova via Simone d'Orsenigo 18. Oltre al coworking con ben diciannove postazioni personali (dotate di connessioni, stampanti e segreteria) offre sale riunioni per incontri e workshop, una cucina, un'area relax, una zona pensata appositamente per le telefonate di lavoro e lo spazio cobaby per bimbi di tutte le età.
Qf sta invece per "quoziente famiglia": sta sempre a Milano, in via Procaccini 11, e offre uno spazio per incastrare lavoro e famiglia senza rinunciare al benessere. Ci sono 10 postazioni di lavoro, un micronido, corsi e laboratori per bimbi fino ai 6 anni, 2 uffici privati, una sala riunioni e una zona relax e food. Tutto dal design meraviglioso.
(foto 4 http://www.qf11.it/gallery/)
Gli altri spazi sparsi in tutta Italia sono Kilowatt a Bologna (all'interno delle Serre di Giardini, con uno spazio dedicato ai bambini), Casa Netural a Matera (una casa a quattro piani nel centro storico, super confortevole e dotata di tutto ciò di cui i lavoratori hanno bisogno oltre che dello spazio dedicato ai più piccoli) e Lab Altobello a Mestre per i genitori freelance che non vogliono staccarsi troppo dai bimbi di casa.
Inverno. Mandarini e arance invadono le nostre case e le nostre fruttiere, alleati da sempre nella caccia alla vitamina C e alle sue proprietà contro i malanni stagionali.
Già, gli agrumi ne contengono molta, ma dall'America centrale e meridionale e dai tropici arriva una pianta i cui frutti sono i secondi più ricchi di vitamina C al mondo (dopo quelli della Terminalia Ferdinandiana): l'acerola!
Esatto: lo guardate e pensate che ricorda una ciliegia o un'amarena, o addirittura una minuscola mela. Ma non appena lo sbucciate vi accorgete che il suo interno, di un rosso vivissimo, è diviso in spicchi e che il gusto aspro lo avvicina più alla categoria degli agrumi.
E come gli agrumi, in effetti, l'acerola fornisce un sacco di vitamina C (o acido ascorbico), importantissima perché non sintetizzabile dall'organismo, che è costretto ad assicurarsene le giuste quantità solo attraverso l'alimentazione (consumando molta frutta e verdura fresca).
Rispetto ad un'arancia l'acerola contiene dalle 30 alle 50 volte in più questa vitamina, e quindi, beh, è una bomba di vitalità!
Il suo consumo è ottimo per rinforzare le difese immunitarie, è antiossidante e quindi contrasta i radicali liberi e ostacola lo stato ossidativo anche in casi più bisognosi (come nei fumatori). Favorisce l'assorbimento del ferro contenuto nei vegetali (e quindi è consigliata ai vegetariani). Previene e combatte i malanni di stagione e gli stati influenzali, ed è un valido aiuto contro il sanguinamento gengivale. Contrasta gli ematomi, è antinfiammatoria e può avere anche una azione antistaminica, utile in primavera quando compaiono i primi fastidiosi sintomi delle allergie.
E' il rimedio perfetto per i bimbi (ma anche per gli adulti) che soffrono di epistassi, quindi quando sanguina il naso: un cucchiaino di acerola in polvere (ottima quella dei Prodigi della Terra) in un biberon di latte vegetale la mattina è assolutamente consigliata.
Negli ultimi anni gli studi hanno mostrato come questa vitamina sia anche in grado di diminuire la formazione degli N-nitrosocomposti, contrastando e prevenendo quindi la possibilità di sviluppare tumori del tratto gastrointestinale.
Sostanzialmente, quindi, l'acerola è consigliata sempre, quotidianamente ma soprattutto durante la convalescenza e gli stati di astenia, in gravidanza, durante i mesi dell'allattamento (quando il fabbisogno raggiunge il picco di 120mg al giorno), in età avanzata e nel decorso delle malattie infettive.
Anche perché non contiene solo vitamina C: anche quelle del gruppo B (B1, B2, B3, B5 e B6) sono presenti in forte quantità nell'acerola, così come la vitamina A, il ferro, il fosforo, il calcio, il magnesio e il potassio.
Nei paesi in cui lo si coglie, questo frutto viene consumato fresco oppure sottoforma di marmellata o immerse nello sciroppo zuccherato.
Da noi, tuttavia, non è facile trovarlo, ma è possibile consumarlo sottoforma di polvere, capsule gelatinose, integratori o succo concentrato (anche se ovviamente la vitamina C fornita dal frutto fresco non è paragonabile).
L'unica controindicazione è per quei soggetti che soffrono di acidità gastrica e calcolosi renale: la vitamina C, infatti, favorisce la formazione dei calcoli!
La redazione di mammapretaporter.it
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Quando si ha bimbi in casa gli avanzi sono all'ordine del giorno: dalle verdure al riso è essenziale riuscire a reciclarli. Ecco allora la ricetta di polpette di riso alla curcuma e piselli: come reciclare un risotto in pochi semplici step
Foto Credits: https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3ABasmati_Rice.jpg
La semplicità: un ingrediente che ormai sembra a poco a poco sparire dalla ricetta delle nostre vite. La tecnologia è sempre più invasiva, il lavoro ci sommerge, gli impegni sono infiniti, si sovrappongono, non ci lasciano più spazio libero.
Lo stesso vale per i nostri figli: la nostra tendenza a fare, fare, fare si riflette su di loro, indotta anche dalle agende fittissime, dai mille sport, dalle innumerevoli attività post-scuola, dalla miriade di giocattoli che scorrazzano per casa.
Siamo sicuri che assicurare delle giornate piene ai nostri pargoli sia effettivamente positivo e salutare come crediamo? Certo, diversificare gli interessi, assicurare loro giornate piene e costruttive e fornirgli gli stimoli di cui hanno bisogno non è un male. Ma quando è troppo è troppo, e rischia di diventare controproducente.
Già, perché in fin dei conti ai bambini è giusto lasciare i loro spazi e i loro tempi, senza che vengano sotterrati dal "troppo". Se liberi, possono esplorare il mondo con i loro mezzi e le loro tempistiche, stressandosi meno e, rilassati, gustarsi la loro serenità.
La vita quotidiana è ormai diventata un flusso inarrestabile, e i tempi morti oltre che ad essere ritenuti perdita di tempo prezioso sono praticamente un miraggio. Fare tutto, avere tutto, sapere tutto: sembra che tutto sia necessario ed irrinunciabile, e i genitori tendono a trasmettere questo senso del tempo ai bambini.
Scuola, pranzo, compiti, lezione di flauto traverso, allenamento di basket, laboratorio di cucina, scuola, compiti, recuperare il solfeggio, nuotare un po' che non fa mai male: siamo sicuri che i bambini abbiano davvero bisogno di tutto questo?
In questo modo ogni momento di calma in famiglia viene vissuto inevitabilmente con ansia, con uno stress latente, con la sensazione scalpitante di dover fare altro. Non ci si gode più un momento di relax.
Semplificare la routine dei nostri figli, quindi, significa dargli la possibilità di crescere più rilassati, tranquilli e produttivi. Lasciargli del tempo libero è ottimo per stimolare la creatività che possiedono naturalmente (spesso lasciata addormentata perché i troppi stimoli non permettono che la fantasia faccia il suo corso), ed è lo strumento ideale per far sì che non ricevano troppe informazioni: se troppo stimolati i nostri piccoli rischiano di esplodere!
Le troppe informazioni derivano tanto dalle innumerevoli attività alle quali troppo spesso sono costretti a partecipare quanto dai giocattoli senza fine, dagli strumenti tecnologici che ormai si trovano in tutte le case, dalla troppa tivù. Insomma, da una vita troppo piena.
Ma la mente dei bambini ha bisogno del suo tempo e delle sue quantità di input. Fornire troppi giocattoli è il primo passo per far sì che il bambino disimpari a giocare profondamente nel modo che gli è più utile e quindi ad esplorare il mondo: salterà di giocattolo in giocattolo senza soffermarsi il giusto tempo su ognuno. E trasmettergli la frenesia adulta è deleterio: lo sviluppo non ha fretta! Anzi.
Perché quindi non prendere l'occasione e iniziare a pulire la routine?
- Possiamo partire dagli oggetti, eliminando i più superflui (quelli con cui giocano meno e che non attirano la loro attenzione) e tenendo quelli con i quali passano più tempo. Vi stupirete, ma vi accorgerete che quelli più utilizzati sono anche i più semplici.
- Idem con i libri: non tenete una biblioteca intera in cameretta, ma assicurate al bambino l giusta quantità di libri, tenendo a portata di mano quelli che più gli interessano e ruotandoli di tanto in tanto.
- Soprattutto, però, è bene dare una ripulita alla routine settimanale. Non accatastate attività su attività senza respiro tra una e l'altra, ma fate sì che le giornate somiglino di più ad un flusso piacevole di tempo. Le pause sono benaccette, i momenti di relax in cui il bambino deciderà da solo cosa fare idem.
- Ma ricordate di non farlo solo con l'agenda del vostro bimbo: fatelo anche con la vostra! Farà bene a voi, e di riflesso a lui, avendo tutti più tempo a disposizione per rilassarsi in famiglia.
La redazione di mammapretaporter.it
L'estate s'avvicina, il pollice si fa un pochino più verde e la voglia di sistemare il giardino impazza? Non limitatevi alle solite routine di giardinaggio. Quest'anno potete decidere di intraprendere insieme ai bambini una nuova attività, bellissima, divertente e che renderà il prato fuori casa davvero incantato.
Avete mai visto un giardino delle fate? Sono piccoli angoli ricreati nel prato allestiti come fossero habitat artificiali in miniatura per i teneri esserini magici. Non c'è una regola: basta che siano favolosi! Realizzarli insieme a tutta la famiglia può diventare un progetto divertentissimo e super creativo per passare insieme un po' di tempo facendo qualcosa di davvero unico.
- Prendete un vaso bello capiente, magari dai colori pastello, e invece di piantare nella terra quella pianta di limoni che avevate in testa ricreate un piccolo angolo dove le fate possano bere il tè in compagnia e rilassarsi all'ombra delle vostre piante!
foto 1 http://www.thegardenglove.com/unique-and-creative-fairy-gardens/
- Anche un tavolino può fare al caso nostro: basta aggiungere un paio di sponde e allestirlo all'interno con piccole casette (magari quelle per gli uccellini), sedie, tavolini, recinzioni, fiorellini e tutto ciò che i bimbi ritengono possa servire alle loro piccole amiche.
foto 2 http://innerchildfun.com/2013/06/lets-build-a-fairy-garden-table.html
- Chi l'ha detto che le fatine non mangiano? Anche loro hanno bisogno di rifocillarsi, meglio ancora se in un'atmosfera un po' bohemien chic. Non trovate?
foto 3 http://melissamercier.com/Blog/?p=8220
- Anche una di quelle aiuole che corrono lungo il muro può diventare un giardino in miniatura. La casetta per gli uccellini può essere ricoperta di muschio e legnetti, i rametti tagliati diventano alberi a dimensione di fata, le sezioni di piccoli tronchi sono un vialetto perfetto per i piedini delle fatine.
foto 4 http://craftsbyamanda.com/how-to-start-a-fairy-garden/
- Anche un semplice vialetto in miniatura ha il suo perché. Dipingete con dei gessi da lavagna color pastello i tronchi tagliati: diventano perfette sedute per le fate che a fine giornata vogliono rilassarsi!
foto 5 https://www.etsy.com/listing/231916556/acorn-lantern-fairy-light-fairy-garden utm_source=Pinterest&utm_medium=PageTools&utm_campaign=Share
- Il massimo della romanticheria: creare il piccolo giardino incantato in una tazzina dal sapore un po' retrò. Vedete? Anche solo una seggiolina basta per dare l'idea che quel luogo sia super fatato!
foto 6 http://www.lifeisaparty.ca/2015/teacup-fairy-garden/
- Un piccolo arco di rami intrecciati: già è bello di per sé. Se poi ci aggiungete delle lucine che si arrampicano sulle sue sponde e che di notte ricreano un'atmosfera da favola la composizione è semplicemente perfetta.
foto 7 http://lisasteatime.blogspot.it/2012/05/fairies-in-garden.html
- Non solo in giardino: i terrari possono diventare uno strumento perfetto per realizzare un giardinetto che accolga tutte le fatine che si aggirano nei dintorni! Uscite di casa con i bimbi, raccogliete sassi, muschio e legnetti e in una boccia ricreate il perfetto habitat: sarà divertentissimo e appoggiato al davanzale starà benissimo.
foto 8 http://mrs-ferguson.blogspot.it/2012/02/magical-forest-in-jar.html
- Un cestino di vimini starà benissimo in giardino se sistemato in modo da diventare Giardino delle Fate. E al manico si può appendere una piccola altalena, deliziosa!
foto 9 http://www.elowezil.blogspot.it/2013/07/more-fairy-gardens.html
- E se le fate volessero fare giardinaggio a loro volta? Beh, lasciate loro tutto il necessario, ricreando un tavolo con delle pietre e i vasi con i ditali (riempiti con le piccole foglioline che si staccano dalle succulente). La tenerezza è infinita.
foto 10 http://thinkcrafts.com/blog/2012/12/08/tiny-fairy-garden/
Non tutti ne sono a conoscenza, ma il magnesio è un elemento importantissimo per il nostro organismo. Esso è responsabile di numerosi processi metabolici (circa trecento), dalla crescita al mantenimento delle ossa e del benessere del sistema nervoso.
Oltre ad essere responsabile del metabolismo e del buon funzionamento di ossa e sistema nervoso, il magnesio è importantissimo quando si parla di pressione arteriosa, sistema immunitario e muscolatura.
Una dieta sana solitamente apporta al nostro organismo il giusto quantitativo di magnesio necessario per una buona salute, vale a dire tra i 300 e i 500 mg quotidiani. Mangiando frutta e verdura, quindi, l'intestino assorbe il magnesio di cui ha bisogno.
Non tutti però seguono una dieta corretta, e il rischio di carenza è dietro l'angolo. Ma sopratutto i ternneni su cui attualmente si coltiva sono assoltutamente poveri di questo minerale a causa dello sfruttamento intensivo e dell'uso di pesticidi: per questo si stima che circa il 90% delle persone soffrano della carenza di questo minerale. Non solo, il consumo di caffeina e alcool (così come lo stress) può abbassare ancor di più i livelli di magnesio del corpo.
Altre di carenza di magnesio sono l'alcolismo, le diete troppo ferree o i digiuni prolungati, il morbo di Chron (che impedisce all'intestino il giusto assorbimento degli elementi), sport troppo intensi e mal organizzati, diarrea e vomito prolungati e terapie con lassativi.
Quando questa carenza di magnesio diventa deficit importante, il corpo ci invia alcuni segnali, spesso non riconoscibili o lievi, ma riconducibili a questa insufficienza.
Confusione mentale, spasmi, crampi muscolari e scoordinazione, tremori, umore scostante (e in effetti la carenza di magnesio è spesso confrontata con la sindrome premestruale), iperflessione delle ossa e dei tendini, formicolio agli arti e stanchezza.
Ma, quando grave, l'insufficienza di magnesio diventa ancor più pericolosa: la sua azione infatti aiuta il cuore e il sistema cardiocircolatorio, ma quando manca il rischio di pressione alta, aritmie e calcificazione delle arterie è altissimo.Questa calcificazione è pericolosissima: può portare ad attacchi di cuore e problemi cardiaci.
Anche ansia e depressione possono essere riconducibili ad una carenza di questo minerale. Esso ha infatti un impatto notevole sulla salute mentale. Non a caso la carenza può portare anche ad avere problemi del sonno.
I livelli ormonali, poi, influiscono moltissimo su questa insufficienza: più alto è il livello di estrogeni e progesterone (come in gravidanza e dopo l'ovulazione), più s'abbassa quello del magnesio. La voglia di cioccolato, alimento che ne contiene in buona quantità, non è solo un capriccio, quindi! E' il nostro corpo che ci comunica che ha bisogno di qualcosa di cui sente la carenza.
Una volta capito che i problemi sono dovuti a questa carenza, fortunatamente la soluzione è semplice, e consiste cioè nel ristabilire i giusti livelli di magnesio nell'organismo, sia attraverso una dieta più completa e possibilmente con vegetali bio, sia attraverso integratori specifici, che possono essere presi sottoforma di pillole o spray cutanei.
Optando per la dieta più completa, bisognerà fare attenzione ai cibi più ricchi di magnesio (assicurandosi di comprarne di biologici, in modo da essere un po' più sicuri sulla ricchezza del terreno): cioccolata, avocado, cipolle, banane, spinaci, semi di zucca, mandorle, fagioli neri e fichi faranno al caso nostro!
Basta inserire nella nostra alimentazione quotidianamente 8 mandorle, 10 semi di zucca 1 banana, 4 fichi secchi per aumentare in maniera importante l'apporto di questo minerale.
La redazione di mammapretaporter.it
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