In questo portale tutti i giorni creo informazioni su cosa mangiare, come comportarsi con i bimbi, che dobbiamo sentirci le mamme adatte per i nostri bimbi, che non dobbiamo farci venire i sensi di colpa, che la scuola spesso non è all'altezza delle esigenze creative dei bambini, che meglio la mandorla del parmigiano etc...
Poi ti segnalano un video di questo tipo, che ti fa vedere il mondo con occhi diversi, ricordandoti cosa davvero conta: l'amore e la famiglia. Per chi ne ha sempre avuta una non può capire, può solo immaginare cosa voglia dire guardarsi intorno e vedere tutti abbracciare la propria mamma e tu non averne una. Trae ispirazione dal lavoro fotografico dell'artista irachena BAHAREH BISHEH ma visto come video rende ancora più l'idea del vero vissuto del bambino..
Per chi come me ha avuto la sfortuna di perdere la mamma da piccola e vedere intorno a sè un papà che non si occupava di te, sempre ospite di parenti che si prendono la briga di tenerti con loro e di darti ciò che per gli altri è scontato, senti che il mondo non è un posto così bello: senti fin da piccola che quello che per gli altri è scontato per te non lo è; senti che ti manca qualcosa e incosciamente accumuli un misto di rabbia a profonda tristezza. Alla fine io sono stata fortunata perchè comunque ho avuto intorno a me amore e persone amorevoli che hanno fatto di tutto per rendermi felice. Ma comunque ricordo tantissime scene in cui gli altri bambini giustamente vivevano la loro infanzia con spensieratezza mentre io mi perdevo in persieri e dolorose constatazioni partendo da piccole scene di vita quotidiana: per questo mi sono rivista nel video quando i bambini giocano spensierati mentre il piccolo è travolto dal desiderio di mamma.
Al mondo ci sono davvero tantissimi bambini che non solo non hanno mamma e papà, ma neanche nessun parente che si possa prendere cura di loro; sono in istituti o in famiglie affidatarie, consapevoli di essere soli, soli in questo mondo grande grande. Sul web gira la lista dei 10 diritti fondamentali dei bambini: il primo però dovrebbe essere quello di avere una famiglia che lo ami e gli faccia sentire l'amore incondizionato, senza se e senza ma, solo perchè esiste ed è lui, un prolungamento dei propri genitori sbocciato in un fiore nuovo. Questo è il diritto fondamentale di un bambino.
Questo video ci va proprio vedere quello che prova un bambino che non ha più la mamma: il bisogno di sentirsi protetto e al sicuro, avvolto dall'amore materno che lo custodirà come suo tesoro più prezioso. Dalla mia esperienza personale ho imparato che il tempo è prezioso, e non si deve sprecare il tempo che si ha a disposizione per stare con ii propri bambini: memore di ciò che provato da piccola la cosa su cui punto maggiormente è quella di trasmettergli amore incondizionato, senza ma e senza se, per dargli quelle racidi profonde su cui possono costruire se stessi con fiducia.
A chi sta pensando di adottare spero che queste poche righe e questo video siano un'ulteriore scintilla, mentre per chi sta affrontando il lungo processo di adozione spero che siano un piccolo sostegno che li faccia sentire ancora più orgogliosi della loro scelta.
Giulia Mandrino
Immagine tratta da http://www.iwebstreet.com/heartbreaking-image-by-an-iraqi-artist-taken-in-an-orphanage
Le ume sono le prugne (in realtà albicocche) giapponesi, raccolte in estate in Cina e Giappone e lasciate essiccare e poi fatte macerare nelle foglie di shiso per 6-12 mesi. Dalla fermentazione delle ume si ricava l'acidulato di umeboshi, un condimento di colore tendente al porpora dal sapore acidulo, che può essere utilizzato come sostituto dell'aceto o come integratore, quindi un cucchiaino disciolto in acqua.
Vengono chiamate da alcuni le "le prugne dei miracoli" perché hanno davvero delle caratteristiche altamente benefiche: in primis sono altamente alcalinizzanti, per cui svegliarsi e bere subito un bicchiere d'acqua tiepida con un cucchiaino di umeboshi è davvero un toccasana. Inoltre in caso di difficoltà a livello digestivo come acidità, nausea, ma anche per indigestioni possono essere davvero un rimedio utile.
Da non dimenticare i loro benefici come antipiretico, per cui in caso di febbre un cucchiaino di umeboshi aiuta a contenere l'innalzamento della temperatura per cui quando i piccolini manifestano febbre alta se vogliamo abbassarla utilizziamo un cucchiaino di umeboshi sciolto in acqua a temperatura ambiente: non è semplice farglielo bere in quanto il suo sapore è tendente all'acido ma pian piano magari accetteranno. Ricordiamoci che la febbre è un processo benefico per il corpo e non presenta alcun rischio come afferma il nostro pediatra Dott. Luca Roasio.
In gravidanza è possibile utilizzare l'umeboshi: questa prugna è in sè un detossificante (e sappiamo che i processi depurativi in gravidanza e allattamento non sono adatti perchè portano in circolo le tossine), ma se usato con moderazione favorirà naturali processi di eliminazione delle tossine, altamente benefici in grabìvidanza, senza innescari reazioni di vero e proprio detox.Quindi un cucchiaino di umeboshi al giorno come condimento oppure in un bicchier d'acqua favorirà in questo periodo delicato un valido aiuto contro spossatezza e problemi circolatori ma anche per le nausee mattutine e acidità di stomaco.
Giulia Mandrino
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
In Italia tendenzialmente mangiamo due tipi di cereali: pasta bianca e riso bianco. Ecco, sono esattamente ciò che dobbiamo eliminare dalle nostre tavole perchè non solo sono dal punto di vista nutrizionale il nulla (pensate che il grano durante il processo di raffinazione perde il 92% di vitamina E!) ma sono anche dannosi per il nostro organismo perchè:
- sono sbiancati con prodotti chimici
- vengono privati della fibra, necessaria per il loro smalltimento (poi spendiamo 20 euro per comprare integratori contenenti la crusca che hanno tolto dai nostri cerealiper riuscire ad andare in bagno)
- creano forti picchi insulinici (sappiamo che sono molto nocivi al fine della prevenzione dei tumori)
Questi sono solo 3 dei principali punti per cui dovremmo evitare di mangiarli. Ma la domanda è: come mai nelle nostre tavole compaiono solo quelli? Il grano che troviamo nella pasta in commercio è un grano selezionato per essere altamente produttivo ma risulta dannoso per il nostro organismo e soprattutto davvero povero di nutrienti. Il grano o per meglio dire "i grani" data la grande varietà di tipo di grano presenti in natura è naturalmente soggetto ad abbattimento, ossia data la sua conformazione di spiga alta il vento e in generale gli agenti atmosferici tendono a farlo chinare a terra(si dice che sono soggetti ad abbattimento), quindi diventa più difficile da prelevare; inoltre i grani tradizionali hanno una lavorazione più difficile rispetto a quello commerciale di oggi perché più densi e ricchi di nutrienti. Ma proprio eliminando questa parte per rendere la materia prima più restistente e più produttiva abbiamo ottenuto del grano poco nutriente ed estremamente allergizzante (vedi l'esplosione di celiaci nel mondo).
Cosa mangiare allora? E qui si chiude una porta ma si apre un portone! Oltre al classico riso integrale vi proponiamo cinque cereali da mangiare almeno una volta a settimana:
- grano saraceno: questo cereale è un vero portento, in quanto è molto proteico, e contiene tantissimi minerale tra cui ferro e potassio. Ha un indice glicemico basso e contiene 8 aminoacidi essenziali.
- avena: l'avena è un vero balsamo per il nostro intestino in quanto ha poteri emollienti e riequilibranti della mucosa intestinale. Al suo interno troviamo l'avenina, sostanza simile al glutine ma normalmente ben tollerato anche dai celiaci. E' un cereale che ha il grande beneficio non provocare picchi insulinici Alleato contro fame nervosa e stipsi, l'avena contiene glin avenantramidi, potenti antinfiammatori in grado di svolgere una funzione antitumorale e di mitigazione della proliferazione delle cellule tumorali.
- miglio: il miglio è un cereale poco conosciuto ma ha grandi proprietà, prima tra tutte quella di essere il cereale con ph quasi alcalino a differenza di tutti gli altri. E' molto utile in caso di acidità di stomaco e nella prima infanzia. Ha proprietà diuretiche ed energizzanti. E' benefico per unghie, capelli e pelle ed è ricchissimo di minerali tra cui ferro, potassio e fosforo. Ottimo per insalate, polpette e zuppe.
- amaranto: ricchissima di magnesio, ferro, fosforo e calcio l'amaranto è un altro cereale altamente proteico che vanta numerosi aminoacidi tra cui la lisina, del quale la maggior parte degli altri cereali è carente. Lo possiamo utilizzare per fare squisite polpette, ma anche pop corn per esempio!
- quinoa: è un vero e proprio super alimento, in quanto al suo interno troviamo moltissime proteine e tutti gli aminoacidi essenziali e magnesio, fosforo, ferro, zinco ma anche vitamina C, E oltre che vitamine del gruppo B. Ottimo in insalate e zuppe ma anche polpette.
Giulia Mandrino
immagine tratta da https://www.kashi.com/
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Ecco quattro ricette personalmente testate per preparare del balsamo labbra o del burro di cacao. Ovviamente super easy!
1. Dal sito de La Saponaria, mia primaria fonte di approvvigionamento, ecco una ricetta di Balsamo Labbra a base di burro di Karitè:
Ingredienti:
- 3 cucchiai di Burro di Karitè puro
- mezzo cucchiaino di miele
- 4 gocce di olio di oliva
Per realizzare un ottimo balsamo per labbra tutto naturale facciamo sciogliere a bagnomaria gli ingredienti sopra elencat, poi trasferiamo il composto in un contenitore piccolino (orrimi quelli dei campioncini, basta lavarli e farli asciugare bene prima di riempirli con il nostro balsamo; oppure trovare dei contenitori perfetti da Sephora o da Tiger, venduti come set per il viaggio in areo quando si devono trasportare liquidi).
2. Ecco una ricetta per un perfetto burrocacao, tratta sempre dal sito de La Sponaria ma adattata da me:
Ingredienti:
- Cera d'api 8 g ( per chi è vegan potete usare cera candelilla)
- Burro di karitè 10 g
- Olio di mandorle dolci 5 g oppure la stessa quantità di olio di cocco
- Vitamina E 1 g
- un cucchiaino di miele (da eliminare per chi è vegan)
Procuriamoci dei contenitori di plastica, poi assicuriamoci che siano ben asciutti. Passiamo dello scottex imbevuto di liquore per disinfettare bene e lasciamo asciugare. Versiamo la cera in un bicchierino e la facciamo sciogliere a bagnomaria, poi una volta che ha raggiunto la consistenza liquida inseriamo gli altri ingredienti e
Il trucchetto degli spignettatori, chiamati così coloro che autoproducono cosmetici in casa, per creare i burrocacao da inserire all'interno di stick di burrocacao acquistati una volta terminati, è quello di utilizzare una siringa. Si elimina l'ago e la parte superiore e si cola il composto quando è ancora allo stato liquido come nell'immagine che trovate qui sotto tratta dal sito http://cosmesibioenatura.blogspot.it/. Sarà poi facile facendo pressione estrarre il nostro burrocaco e inserirlo negli stick. Nel caso però vogliamo utilizzare questa soluzione dobbiamo adattare il nostro burrocacao per renderlo più solido: passeremo quindi da 8 g a 12 grammi di cera ed elimineremo il miele.
Per creare un burrocacao colorato aggiungete delle polveri minerali. Io uso quelle di Neve Cosmetics
3. Scrub per le labbra: per prevenire le screpolature invernali abbiamo la necessità non solo di idratare ma anche di favorire la rigenerazione delle cellule epiteliali delle labbra. Uno scrub delicato è quello che fa per noi!
- 1 cucchianino di olio di oliva o di germe di grano o di jojoba
- 1 cucchiaino di malto o di miele
- 1 cucchiaio scarso di zucchero di canna
Mescoliamo bene insieme e il nostro scrub è fatto! Basta poi passarlo delicatamente sulle labbra effettuando dei cerchiolini in modo da eliminare bene la pelle in eccesso.
4. Lip gloss: ricetta fantastica e velocissima del sito Beautylish
1 cucchiaio di puro aloe vera in gel
1/2 cucchiaio di olio di cocco
1/2 cucchiaino di vitamina E
oli essenziali a scelta
Mescolare insieme tutti gli ingredienti e inserire il composto in un contenitore.
5. Quali oli essenziali usare per aromatizzare i vostri prodotti per le labbra? Prima di tutto usate massimo una goccia per circa 4 cucchiai di prodotto, altrimenti richierete di renderlo davvero troppo forte e fastidioso. Le labbra sono molto sensibili non sono al gusto ma anche all'olfatto essendo vicino al naso, per cui vige la regola meglio meno nel dubbio. Possiamo utilizzare i seguenti oli essenziali:
- arancio dolce
- pompelmo
- menta
- lime
- vaniglia
- lavanda ibrida
- cannella
Giulia Mandrino
Oggi vi proponiamo una nuova idea regalo per Natale che unisce bellezza ma anche grande solidarietà: sono gli angioletti della cooperatica Focus, realizzati per sostenere il progetto "Un abbraccio che fa crescere" della cooperativa Focus di Milano: "un abbraccio che fa crescere nasce con l'intento di portare un sostegno concreto ai genitori di bambini nati prematuri attraverso un processo di sensibilizzazione sull'importanza del contatto corporeo all'interno delle unità di Terapia Intensiva Neonatale. L'obiettivo è dare valore alla "cura affettiva" del neonato prematuro come parte integrante della terapia neonatale, sostenendo al contempo i genitori e riconoscendone il ruolo terapeutico" viene spiegato nel sito della cooperativa.
"Il progetto prevede una prima fase di formazione degli operatori, attraverso l'organizzazione di corsi indirizzati al personale dei reparti di Terapia Intensiva, ed una seconda fase di sensibilizzazione dei genitori, attraverso la distribuzione di materiale informativo ed il sostegno mirato.I reparti di Terapia Post Intensiva verranno inoltre forniti di fasce lunghe Mammarsupio Biosoft, specifiche per portare i bambini prematuri, perché i genitori possano scoprire già in reparto una prima modalità di contatto con il proprio bambino. Il progetto ha avuto il patrocinio della Socetà Italiana di Neonatologia e il riconoscimento di Sodalitas Social Innovation. Un abbraccio che fa crescere è stato realizzato presso l'Ospedale V. Buzzi di Milano e presso l'Ospedale F. del Ponte di Varese nel biennio 2011-2012, grazie al co-finanziamento di Regione Lombardia, Asl Milano 1 e Ospedale dei Bambini di Milano – Buzzi Onlus." Attualmente il progetto è attivo presso l'Ospedale Buzzi, Niguarda e Mangiagalli di Milano, San Gerardo di Monza, allospedale di Novara e in tutte e 4 le Terapie Intensive di Torino.
Ogni angioletto è confezionato con al polso una piccola pergamena che rimanda al progetto sostenuto.
Per acquistare questi piccoli grandi doni potete scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giulia Mandrino
Moltissimi neonati la sera, inspiegabilmente incominciano a piangere: è un pianto terribile, inconsolabile che fa sentire noi mamme impotenti e genera una grande frustrazione. A volte dura ore, proviamo a darlo in braccio al papà, sembra andare meglio, poi di nuovo e ancora ancora urla disperate. Poi, finalmente si addormenta e noi ci sentiamo svotate completamente di ogni energia e il nostro sistema nervoso è ridoddo come uno straccio. Ma cosa succede di preciso? Saranno coliche? Sarà il nostro latte?
Ecco la risposta dell'ostetrica Angela Dinoia, autrice di Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing: "A partire in genere dal 10°-15° giorno di vita, nella fascia oraria tra le 18 e le 22-23, le mamme lamentano il sopraggiungere di frequenti episodi di crisi di pianto del neonato, per una durata che varia dalle 2 alle 4 ore. Dei veri e propri momenti di pianti incon- solabili! Perché questo comportamento serale? Ancora la causa viene imputata a un generico "mal di pancia", ma non è così. Esattamente come le mamme giunte a sera hanno accumulato un'enorme stanchezza per la giornata trascorsa con il bambino, allo stesso modo anche il neonato risulta essere molto stanco per tutti gli stimoli ricevuti. Non era una casualità il fatto che un tempo, nemmeno tanto lon- tano, durante tutto il primo mese di vita la mamma e il bambino venissero protetti dal sovraccarico di "stimoli nuovi" mediante la famosa quarantena. Oggi invece, sin dai primi giorni di vita, si pretende che il neonato sia tranquillo e gestibile in contesti, magari adeguati per un adul- to, ma non sempre adatti a lui."
Giulia Mandrino
immagine tratta da
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Queste polpettine sono davvero velocissime e facili da fare: potete personalizzarle a seconda dei vostri gusti e ingredienti che avete a disposizione.
Ingredienti:
- 1 confezione di ceci in scatola bio
- 1 confezione di fagioli borlotti bio
- farina di ceci
- 1 cucchiaino raso di sale marino integrale
- 1/3 cipolla rossa
Scoliamo bene e sciacquiamo sotto acqua corrente i legumi poi frulliamoli insieme con il sale, poi quando abbiamo ottenuto una consistenza cremosa aggiungiamo le cipolle tritate finemente, ed eventuali erbe aromatiche o spezie. Poi inseriamo a mano la farina di ceci mescolando bene finchè non riusciamo a creare delle palline. a questo punto versiamo un filo d'olio in pentola e mettiamo le polpette a cuocere a fuoco medio facendole rosolare bene, poi a fiamma bassa per circa 10 minuti. Potete aggiungere del popodoro: in questo caso vi consiglio di preparare a parte un po' di roffrittino con carota e cipolla tritate e un paio di spicchio d'aglio che toglierete a fine cottura: poi aggiungerete le polpettine fatte rosolare e la passata di pomodoro.
Giulia Mandrino
Ecco alcune idee regalo per Natale da preparare con i vostri bimbi, facili, veloci ed economiche!
1. Decorazione a renna
Idea velocissima e deliziosa del portale Happy Hooligans.
Occorrente:
- pezzi di puzzle vecchi
- filo di lana o altro cordoncino
- occhi di plastica
- pallina di lana rossa
- colla atossica
- tempere marroni
Procedimento:
Coloriamo i pezzi di puzle e lasciamoli asciugare. Trascorse le ore necessarie, incolliamo tre pezzi di puzzle in modo da formare il viso di una renna, poi aggiungiamo gli occhi e il naso. Incolliamo infine il cordoncino.
Ecco il risultato!
2. Decorazioni con la pasta
Scatenate la vostra fantasia e svuotate la vostra dispensa dei rimasugli di pasta! Dal sito DIY Enthusiasts un'idea davvero splendida!
Occorrente:
- pasta di vario tipo
- colla atossica
- colori oro-argento o bianco o rosso
- glitter o affini (facoltativo)
- cordino, spago o filo trasparente
Procedimento:
Coloriamo la pasta con i colori oro o argento (o altro colore da noi scelto) e facciamola asciugare. Incolliamola poi insieme per formare delle splendide decorazioni.
3. Palline natalizie
Sempre dal sito Happy Hooligans ecco una pallina da creare insieme. Questo progetto è interessante sotto diversi punti di vista:
- i bambini devono scegliere cosa inserire dentro e a chi regalare quell'oggetto, per cui possono spaziare tra diversi materiali messi a loro disposizione da voi che entrano nella pallina e oggettini a loro scelta da inserire nella pallina regalo per la nonna, piuttosto che per l'amichetto; sarà interessante osservare cosa scelgono per uno e cosa per l'altro.
- devono negoziare le loro idee con un buchino piccolo all'interno del quale fare entrare il materiale!
- devono farlo entrare! Provate con un imbuto.
Occorrente:
- Una pallina natalizia trasparente
- Colla
- neve sintetica
- perline
- altro materiale a vostra scelta
Procedimento:
Apriamo le palline ed eventualmente con l'aiuto di un imbuto inseriamo il materiale da noi scelto all'interno.
4. Candy house o Christmas tree?
Per creare un albero di natale decorativo possiamo optareper due semplici modalità: cecorare con striscioline di carta un alberello disegnato o incollato su un foglio di carta, come ha proposto Camp Sloop oppure disegnare un albero stilizzato e decorarlo con le impronte delle loro dita Mums Make Lists.
Oppure possiamo decorare un alberello di cartone con materiale a scelta dei vostri bimbi come ho fatto io:
Occorrente:
- cartoncino colorato
- cotone
- bottoni
- piccoli pezzi di lego sparsi per casa
- pezzetti di carta colorata
- altro materiale a disposizione per decorare
- gancetti o spago se vogliamo appendere il nostro alberello
- colla atossica
Ritagliamo due alberelli di Natale su un cartoncino colorato, poi selezioniamo del materiale da far loro scegliere per decorare l'albero. I miei pupetti adorano ritagliare quindi ho lasciato loto sminuzzare la carta e in alcuni casi li ho invitati a creare delle piccole palline.
Le candy house o gingerbread house sono delle deliziose decorazioni di tradizione anglosassone che non possiamo raccontare ai nostri bimbi attraverso la storia di Hansel e Gretel, magari resa un po' più soft e adattata nei contenuti alla loro età e alla loro sensibilità.
Per creare la nostra gingerbread o candy house disegnamo una semplice casetta e poi mettiamo a disposizione dei bimbi del materiale come quello elencato precedentemente per l'alberello da incollare sul cartoncino: noi abbiamo scelto il cotone per il tetto e tanti tanti bottoni!
Giulia Mandrino
La candela è un regalo perfetto per tutti, grandi e bambini: i miei piccoli si incantano davanti alla luce prodotta e uno dei giochi più divertenti è quello di spegnere e riaccendere la candelina, semplice ma sorprendentemente impnotizzante. Spesso la sera dopo essere riuscita nella grande impresa che è l'addormentamento, non ho bisogno di relax, ma di una spa vera e propria. La mia tecnica preferita per riuscire a staccare e rigenerarmi è proprio quella di accendere una candela, magari accompagnata da una tisana calda.
Quest'anno c'è una candela speciale da regalare a Natale, o perchè no, da regalare a voi stesse, ed è quella del progetto Chicco di felicità: è la Candela della Vicinanza, raffinata candela maxi-size color crema dalla delicata fragranza di vaniglia. Attraverso questa candela Chicco sostiene Ai.Bi. nel progetto "Chiccho di felicità per bimbi speciali", il cui obbiettivo è garantire sostegno psicologico, medico e legale a bambini con lievi handicap durante il percorso di adozione: sono proprio questi "bisogni speciali", spesso risolvibili nel tempo, che spesso riducono le loro possibilità di adozione di questi bimbi. Fornendo questo tipo di supporto prima, dopo e durante l'assegnazione della nuova famiglia," Chicco di felicità per bimbi speciali" è davvero un regalo che illumina il Natale di Amore.
La vostra candela della vicinanza la trovate in tutti i negozi Chicco al prezzo di 15 euro.
Grazie al progetto Chicco di felicità sono state sostenuti 745 bambini, di cui 590 con bisogni speciali!
Davvero carino anche il sito www.iltuochiccodifelicità.it che ti consente di caricare fotografie e frasi che appunto illustrino il tuo mondo di felicità: troverete così una grande wall finalizzata a promuovere il progetto dove sono presenti tantissime immagini e frasi speciali, tra cui quelle di alcuni vip come Paola Marella e Camila Raznovich.
Giulia Mandrino
Desideri approfondire la tua conoscenza delle potenzialità didattiche e terapeutiche dello yoga?
Per il tuo benessere personale, per il benessere della tua famiglia, ma anche per allargare la tua visione e diventare insegnante di yoga a tutto tondo? Allora questo articolo fa per te. Sappiamo che il mondo del naturale sta iniziando a offrire opportunità lavorative concrete: sempre più persone sono interessate a modificare il loro stile di vita per renderlo più sostenibile, cambiano la loro alimentazione limitando o eliminando le proteine animali, frequentano corsi e sport che mirano a unire benessere del corpo e della mente. La disciplina principe in questa tendenza è lo yoga. Ma come si diventa insegnanti di yoga? Lo abbiamo chiesto a Clemi Tedeschi, insegnante di yoga e responsabile didattica della scuola yoga Samatva dell'associazione Aipy.
Buongiorno Clemi, prima di tutto una curiosità. Cosa significa Samatva?
"Samatva significa equanimità. Nella visione yogica, in cui piano fisico, mentale e spirituale si compenetrano, corrisponde a uno stato psicofisico di stabilità, leggerezza ed equilibrio. Condizione che richiede sincerità, misura e produce allineamento.
L'incontro tra tecniche tradizionali di Hatha yoga e lo studio di discipline riabilitative è alla base del programma di asana e riequilibrio posturale-energetico Samatva Yoga L'Aura ® frutto di una ricerca-sperimentazione ventennale condotta con i miei allievi".
Come è strutturato il percorso formativo?
"Dal 2013 intorno a questo percorso si è strutturato un percorso di formazione per insegnanti con la supervisione culturale del prof. Giuliano Boccali.
- primo biennio, livello base 200 ore
- livello intermedio 300 ore- (fruibile anche a moduli)
- livello avanzato 500 ore- (fruibile anche a moduli)
Ci sono due Sedi: Pontoglio (Brescia) e Milano. La scansione modulare offre la possibilità di partecipare a singoli stage di pratica (asana, pranayama e nada yoga) aperti anche ad allievi avanzati o a un modulo di post formazione di 50 ore (8 incontri di sei ore + 2 ore di prova finale) per insegnanti già diplomati. A ogni incontro viene rilasciato un attestato".
A chi si rivolge?
"Il corso è rivolto a tutti coloro che hanno già sperimentato alcuni anni di pratica dello yoga e desiderano approfondirne la conoscenza sia per una crescita personale, sia come preparazione all'insegnamento dello yoga."
In cosa si differenzia la vostra proposta?
"Lo yoga tramanda da secoli la "visione" di esseri umani completi: corpo, mente anima. Forse quello che manca oggi nella scuola è proprio questo: una visione della persona, tutta intera, che faccia da sfondo ai vari interventi educativi. Tutti viviamo nel mondo e il mondo vive in noi. Questo mondo si rispecchia in modo ancora più evidente nei nostri figli. L'incertezza, il consumismo, l'indifferenza, l'eccessiva competitività, i conflitti inter-etnici, il bombardamento di parole e di stimoli producono turbolenza. Desideravamo portare nella scuola e nelle famiglie quel patrimonio di conoscenza e di benessere psicofisico che si chiama Yoga, ma nei programmi scolastici tradizionali non c'era e non c'è neppure oggi uno spazio specifico. Perciò per anni nella scuola il gruppo fondatore dell'Associazione italiana pedagogia yoga ha sperimentato approcci parziali, all'interno di progetti "speciali". L'esperienza è stata condotta con bambini e ragazzi di tutte le età dai due ai diciotto anni. Da una decina d'anni si riscontra una maggiore sensibilità da parte di genitori, insegnanti e anche da parte del Ministero, perciò Aipy ha elaborato un progetto organico di corso per l'età evolutiva, con attenzione alle tematiche più sensibili, quali intercultura, sostenibilità e bisogni speciali. Tutti coloro che intendono favorire la crescita di persone più consapevoli di sé, delle relazioni e del mondo sono invitati a unirsi all'Associazione italiana pedagogia yoga e a frequentare il corso Yoga per Crescere."
Quindi oltre al percorso Samatva avete anche un corso specifico per l'età evolutiva?
"Si, Yoga per Crescere: è un corso annuale di specializzazione/post formazione per insegnanti di yoga per l'età evolutiva che si articola in otto week end di dodici ore ed è rivolto a insegnanti di yoga, educatori e docenti dei vari ordini di scuola.
Le attività sono proposte ai partecipanti come esperienza, gioco e riflessione didattica.
Docenti universitari, psicoterapeuti, esperti di pedagogia e didattica yoga, di pratiche meditative, di arte, musicoterapia e animazione teatrale collaborano a un progetto comune, articolato in modo coerente."
I vostri corsi sono riconosciuti?
"I programmi SAMATVA e Yoga per Crescere sono approvati da Csen- CONI che appone il suo riconoscimento agli attestati di fine percorso."
Giulia Mandrino