Non demonizziamo la tecnologia: i nostri figli e le nostre figlie sono nativi digitali e fin dai primi anni di vita hanno a che fare con gli strumenti digitali che ogni giorno utilizziamo. E che sono una risorsa, se sfruttati nella giusta maniera. Anche perché è impossibile non lasciare che prendano familiarità con smartphone, tablet e computer, e non è nemmeno giusto tenerli lontani, rischiando che crescano fuori dal mondo.
Naturalmente però c’è un’età per tutto. E una misura. Anche perché passare troppo tempo davanti agli schermi non è deleterio solo a livello educativo, di concentrazione e di motricità. Anche la vista ne risente e ora a dirlo è anche la scienza.
Miopia e bambini, lo studio
Qualche giorno fa è comparso sulla rivista The Lancet digital health un articolo scientifico dal titolo “Associazione tra l’uso di strumenti digitali smart e la miopia: una revisione sistematica e una meta-analisi”. I ricercatori, guidati dal dottor Joshua Foreman, hanno riassunto così lo studio: “Excessive use of digital smart devices, including smartphones and tablet computers, could be a risk factor for myopia. We aimed to review the literature on the association between digital smart device use and myopia”. Tradotto, dice questo:
L’utilizzo eccessivo di device smart digitali, inclusi smartphone e tablet, potrebbe essere un fattore di rischio per la miopia. Il nostro obiettivo era studiare la letteratura che tratta l’associazione tra l’uso di questi device e la miopia.
I ricercatori hanno dunque preso in considerazione la letteratura scientifica, analizzando più di 3000 articoli riguardanti la salute optometrica dei ragazzi fra i 3 e i 16 anni, dai quali si evince che più ore passate davanti allo schermo aumentano il rischio di sviluppare miopia del 30%. Addirittura, si arriva all’80% se tra gli schermi viene utilizzato anche un personal computer.
Anche in Cina i risultati sono gli stessi
Un altro studio che dimostra la correlazione tra device digitali e miopia nei bambini è stato condotto recentemente in Cina. Alcuni studiosi dell’Università Yat-Sen di Guangzhou hanno analizzato i bambini provenienti da 12 scuole primarie cinesi e hanno notato come la miopia tra i bambini sia peggiorata durante la pandemia da Covid-19, periodo nel quale i piccoli si sono trovati chiusi in casa con un campo visivo ridotto e con la possibilità (e necessità, se pensiamo alla DAD) si utilizzare schermi digitali. I dati parlano chiaro: se, ad esempio, nelle classi terze nel 2019 c’era un’incidenza di miopia del 13%, nel 2020 si è passati al 20%.
Il ruolo della pandemia
Se i casi di miopia stanno aumentando uno dei motivi è di certo da ricercare nella pandemia. I vari lockdown e le quarantene preventive che in Italia hanno riguardato moltissime scuole hanno portato i bambini ad isolarsi in spazi ridotti e a tagliare la possibilità di passare tempo all’aperto (abitudine benefica per la vista). Soprattutto, tanto la DAD quanto le attività svolte in lockdown (guardare video, telefonare ad amici e parenti…) hanno contribuito all’abbassamento della vista dei bambini, a cui troppe ore davanti agli schermi fanno effettivamente molto male a livello ottico, come questi studi hanno dimostrato e come altri continuano a dimostrare.
L’ideale è quello di limitare sempre le ore passate davanti agli schermi digitali, soprattutto quelli più piccoli, favorendo il gioco all’aperto e la lettura di libri cartacei.