Arriva l'autunno e con esso incominciano a scorrere mari di muco e cori di tossi incalzanti.
Troppo spesso però, inconsapevolmente, non facilitiamo il processo di espulsione del muco ma anzi facciamo di tutto per incrementarlo.
Abbiamo allora intervistato il dott. Luca Roasio, Pediatra ospedaliero e omeopata pediatrico, per capire come possiamo sostenere i nostri bimbi e sopratutto a cosa fare attenzione: come affrontare i malanni invernali con l'omeopatia
Partiamo da una doverosa domanda base. Cos'è il muco e perchè si manifesta?
"E' una formazione che si verifica frequentemente nei bambini: può avere consistenza e colore differenti ed è localizzato spesso nel cavo oro-faringeo. La produzione di muco e' un fenomeno regolare che si può verificare anche nel bambino sano infatti la presenza di muco non è sinonimo di malattia: ci sono bambini che ne producono tanto e altri meno, in quanto ogni individuo è un individuo a sè."
Cosa dobbiamo sapere noi mamme in merito alla presenza di questo ospite indesiderato?
"La prima cosa da sapere è che non è un fenomeno da bloccare con un'azione di tipo "soppressivo" ma è necessario favorirne la
fuoriuscita insegnando precocemente a soffiare il naso ai nostri cuccioli oppure utilizzando alcuni rimedi omeopatici. Nella prospettiva omeopatica è importante capire qual'è il vero motivo della presenza di muco e procedere quindi con un percorso di terapia indirizzata alla radice "miasmatica" del problema. Numerosi studi hanno confermato la correlazione tra la produzione din muco e la presenza di intolleranze alimentari come quella scatenata dall'eccessiva introduzione di latte e derivati.
Possiamo quindi affermare che il latte vaccino e derivati possano favorire la produzione di muco. "
Quando si manifesta come bisogna procedere?
"I miei consigli sono:
- allattamento al seno esclusivo fino ai sei mesi
- eliminare o ridurre di molto latte e derivati
- diminuire ampiamente l'assunzione di proteine animali e di
- incrementare di molto quelle vegetali
- eliminare il più possibile i grassi animali come burro e strutto
- lavaggi nasali con la soluzione ipertonica: una soluzione salina ad alta concentrazione di sodio (fino al 3% invece che il tradizionale
0,9%)."
E' necessario utilizzare una terapia antibiotica se il muco è giallo?
"Assolutamente no. E' normale che il muco possa assumere un colore giallo. Il muco giallo denota la presenza, oltre che di cellule di muco, di altri batteri ma ciò non è sinonimo di infezione. L'antibiotico sarà utilizzato da chi seguirà un approccio di medicina
tradizionale solo ed esclusivamente dopo analisi cliniche che ne attestino l'effettiva necessità.
La terapia antibiotica non è certamente da utilizzare in prima battuta per chi utilizza un approccio basato su medicine non convenzionali. Attraverso l'utilizzo di rimedi omeopatici riusciamo ad ottenere ottimi risultati sia nelle fasi acute della malattia sia a livello di stato generale del paziente con una particolare attenzione alla prevenzione"
Possono essere utilizzati i fluidificanti?
"I fluidificanti sono poco utilizzati in quanto sconsigliati dal Ministero della Salute che ne vieta la somministrazione sotto i due anni di età: numerosi studi hanno dimostrato che l'utilizzo di fluidificanti sotto tale età è correlato alla comparsa di peggioramenti della difficoltà respiratoria.
In termini generali il nostro corpo è naturalmente predisposto all'eliminazione del muco attraverso le vie aree rinofaingee: infatti
sono presenti nelle vie nasali delle celulle respiratorie che hanno proprio la funzione di eliminare il muco, convogliandolo con un'azione centrifuga verso l'esterno. Il naso che cola quindi è un segnale sempre positivo, in quanto indica il corretto funzionamento di questi processi benefici per l'organismo."
Quali sono i tipi di tosse più preoccupanti che devono far accendere il campanello d'allarme a noi mamme?
"Prima di tutto bisogna distinguere due tipologie di tosse, quella grassa e quella secca. Nel primo caso la tosse si presenta con catarro, quindi è definibile come tosse produttiva. E' consigliabile recarsi dal pediatra se questo tipo di tosse è accompagnata da febbre alta per più di due-tre giorni.
La terapia omeopatica prevede non di reprimere il sintomo ma di sostenere il corpo nello sforzo fisiologico di cura: il medico
omeopata potrà optare tra rimedi come silicea, pulsatilla, hepar sulfur, calcarea carbonica nelle varie diluizioni per esempio.
Nel caso di tosse secca invece abbiamo due categorie la tosse: la tosse stizzosa e quella laringea: la tosse stizzosa è una tosse secca appunto, che tiene sveglio il bambino la notte, provocata da un solletico alla gola; questa tosse seppur fastidiosa non è spesso preoccupante. In questo caso un rimedio utile può essere Bryonia o Spongia Tosta come si può vedere dalla scheda dei rimedi dell'omeopatia Asdoh; il secondo tipo di tosse secca è quella laringea che si presenta con un suono simile a quello dell'abbaiare di un cane o al verso di una foca, il bambino fa fatica a respirare e denota un'infiammazione della laringe; in questo caso è necessaria una visita medica in modo da valutare i rimedi omeopatici adatti e seguire questa tosse più
complessa.
Nel caso in cui si presentasse un'attacco di tosse notturna di questo tipo è necessario rendere umide le vie respiratorie aprendo per
esempio il rubinetto dell'acqua calda oppure effettuare un areosol con soluzione fisiologica"
Quando recarsi al pronto soccorso?
"E' necessario recarsi in pronto soccorso non solo per il sintomo "tosse" isolato ma quando questo di associa a difficoltà respiratoria, che si manifesta con movimenti di espansione e rientramenti anomali del torace".
Giulia Mandrino
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