Questo studio ci pare davvero interessante. Perché la voce dei nostri bambini è quanto abbiamo di più caro: appena nascono vogliamo sentire subito il loro pianto, per capire che stanno bene. Perché nei primi mesi e nei primi anni le loro lacrime e i loro urli sono la forma di comunicazione che utilizzano per parlare con noi e dirci di cosa hanno bisogno. E perché, semplicemente, la adoriamo moltissimo.
Il pianto di un bambino ci dice molte cose (come spiegavamo qui), soprattutto sui bisogni primari. Ma a quanto pare ci dice anche altro, secondo un recente studio: pare infatti che ascoltando bene il pianto del nostro bambino possiamo sentire già l’intonazione della sua voce, quella che avrà anche da adulto.
Il pianto di un bambino? Ha già l’intonazione che avrà da adulto: uno studio rivela che il pianto dei neonati nasconde già i toni della voce che avranno quando cresceranno
“The pitch of babies’ cries predicts their voice pitch at age 5”, che tradotto significa: “L’intonazione del pianto di un neonato predice l’intonazione della voce che avrà a cinque anni”. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Biology Letters a luglio di quest’anno e ha evidenziato come certi toni della voce di un essere umano rimangano invariati per tutta la vita, nonostante lo sviluppo e i cambiamenti.
I ricercatori hanno registrato e studiato il pianto di diversi neonati tra i due e i cinque mesi di vita, comparandoli poi alla voce degli stessi bambini al compimento di cinque anni. Ciò che è emerso è che certi toni e certe intonazioni, fin dai primi mesi di vita, possono suggerire come sarà la voce del bambino nel corso nella vita.
Addirittura, gli scienziati si sono spostati avanti, trovando toni invariati addirittura nella voce adulta. E hanno anche ipotizzato che questi toni possano addirittura essere ritrovati nell’utero, facendo un passo indietro, poiché i nove mesi passati nella pancia della mamma hanno un effetto a lungo termine che influenza moltissimi aspetti della vita.
Questo studio apparentemente frivolo in realtà nasconde più letture. Già, perché sono moltissimi i ricercatori e gli psicologi che ritengono che l’intonazione della voce sia di fondamentale importanza per la vita di una persona.
Il tono della voce, il suo timbro e le sue sfaccettature sono un pilastro delle relazioni umane. Sulla voce di una persona fondiamo moltissime cose: la fiducia, il piacere, l’attrazione. Ma il motivo non è ancora stato trovato. In altre parole: non si sa perché certe voci ci risultino più attraenti e altre più repulsive. Gli studi mancano, quindi questo potrebbe essere un passo verso la comprensione di un fatto davvero interessante che influenza la vita di tutti.
Insomma, lo studio suggerisce un fatto che sembra scontato ma che in realtà è stato portato alla luce per la prima volta: la nostra voce si sviluppa prestissimo, ha un’origine profonda, e potrebbe influenzare lo sviluppo in maniera concreta. Il pianto del nostro bambino potrebbe essere stato determinato molti mesi fa, ancora in utero, è potrebbe determinare la voce futura che avrà da adulto.
Quindi, la prossima volta che sentiremo il nostro bambino piangere (anche di notte, anche se speriamo per voi che i pianti notturni finiscano presto!), proviamo ad ascoltare più profondamente, cogliendo quelle sfumature che sentiremo per tutta la vita, facendoci adorare la voce di nostro figlio anche nei momenti più esasperanti!
Giulia Mandrino