Nel mondo complesso e variegato dell'infanzia, ci sono molte esperienze emotive che i bambini attraversano mentre crescono. Una di queste esperienze è lo spasmo affettivo, un fenomeno che può essere fonte di preoccupazione per i genitori e chi si occupa dei bimbi.
Si tratta, infatti, di episodi di pianto o accessi di rabbia che portano addirittura all'apnea e ad altri sintomi respiratori e neurologici che destano preoccupazione, ma che tendenzialmente sono fisiologici.
Cos'è lo spasmo affettivo
Lo spasmo affettivo, conosciuto anche come pianto inconsolabile o attacco di pianto con apnea, è un fenomeno comune nell'infanzia.
I medici lo descrivono così:
Lo spasmo affettivo è un episodio di apnea, in cui il bambino smette di respirare involontariamente e perde conoscenza per un breve periodo, immediatamente dopo un'esperienza spaventosa o con forte valenza emotiva oppure dopo un'esperienza dolorosa (MSD Manuals)
Si manifesta come un improvviso e intenso pianto nel bambino con conseguenze sulla respirazione e può durare da pochi minuti a diverse ore. Non serve sottolinearlo: può essere molto stressante per il bambino e per chi lo circonda, oltre che spaventoso.
Come riconoscerlo
Lo spasmo affettivo può manifestarsi in modi diversi nei bambini, ma ci sono alcune caratteristiche comuni da tenere in considerazione. Il bambino potrebbe iniziare improvvisamente a piangere in modo inconsolabile, con difficoltà a calmarsi nonostante gli sforzi di chi se ne sta occupando, mantenendo uno stato agitato, ansioso o disorientato. Alcuni bambini potrebbero anche manifestare sintomi fisici come arrossamento del viso, sudorazione e difficoltà nella respirazione.
I sintomi variano a seconda della forma.
Lo spasmo affettivo cianotico - il più frequente - si manifesta dopo un episodio di rabbia o di emozione molto forte. Di solito il bambino inizia a piangere, poi smette di respirare per un momento (senza rendersene conto). Poco dopo, il bambino diventa blu e perde conoscenza. A volte può anche avere una breve convulsione. Dopo qualche istante, riprende a respirare, il colore del suo viso torna normale e si risveglia. Se uno spasmo appena iniziato può essere interrotto mettendo una pezza fredda sulla sua fronte.
Lo spasmo affettivo pallido è invece causato da un forte dolore fisico, magari in seguito a una caduta, oppure da uno spavento. Si riconosce anche per il cambiamento del ritmo cardiaco: il bambino infatti smette di respirare e perde conoscenza molto velocemente, diventando pallido e flaccido. Se lo spasmo dura più di qualche secondo, i muscoli diventano tesi e può verificarsi una convulsione, insieme a perdite di controllo. Dopo lo spasmo, il cuore torna a battere più rapidamente, la respirazione si normalizza e il bambino torna cosciente senza bisogno di trattamenti.
Fino a quando si verifica?
Lo spasmo affettivo può verificarsi in bambini di diverse età, anche se è più comune nei primi anni di vita. Nei neonati, lo spasmo affettivo può manifestarsi come un pianto inconsolabile che inizia nelle prime settimane di vita. Nei bambini più grandi, lo spasmo affettivo può persistere fino all'età prescolare e oltre, anche se tende a diminuire in frequenza e intensità con il passare del tempo.
Come intervenire?
Quando un bambino è coinvolto in uno spasmo affettivo, è importante mantenere la calma e offrire conforto e sostegno.
Nonostante gli spasmi possano essere spaventosi, è importante non rafforzare il comportamento che li ha scatenati. Quando il bambino si sente meglio, si può dunque continuare a far rispettare le regole quotidiane distogliendo anche l'attenzione del bambino da ciò che ha scatenato il fatto ed evitando situazioni che possono portare a crisi di rabbia.
La ricerca ha mostrato che gli spasmi affettivi cianotici possono essere trattati e contenuti con la terapia con integratori di ferro, anche se non c'è anemia, e con il trattamento per le apnee ostruttive del sonno, se presenti.
I genitori possono poi cercare di tranquillizzare il bambino con carezze, parole rassicuranti e una presenza costante. È utile creare un ambiente sicuro e rassicurante, evitando situazioni stressanti o stimoli eccessivi. Se lo spasmo affettivo persiste o diventa frequente, potrebbe essere necessario consultare un professionista della salute mentale per valutare ulteriori interventi.
Come prevenire lo spasmo affettivo?
Anche se lo spasmo affettivo può essere difficile da prevenire completamente, ci sono alcune strategie da adottare per ridurne la frequenza e l'intensità. Mantenere una routine regolare per il bambino, assicurare un adeguato riposo e nutrizione, e fornire un ambiente ricco di amore e sicurezza possono contribuire a ridurre lo stress emotivo e prevenire lo sviluppo di spasmi affettivi. Inoltre, è importante essere sensibili alle esigenze emotive del bambino e fornire un sostegno emotivo adeguato durante i momenti di difficoltà.
Quando rivolgersi al medico?
Se uno spasmo affettivo persiste o diventa frequente, è consigliabile consultare un medico o una medica o in generale un professionista della salute mentale. Questo è particolarmente importante se lo spasmo affettivo interferisce con il benessere generale del bambino o se ci sono altri segni di preoccupazione, come cambiamenti nel comportamento o nei modelli di sonno. Il pediatra o la pediatra, innazitutto, può valutare la situazione del bambino e fornire indicazioni su eventuali interventi o trattamenti necessari.
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