A Brighton, in Inghilterra, c'è una scuola interamente buddista. Non prevede corsi per gli adulti come le solite scuole buddiste, ma è dedicata proprio ai bambini e si struttura come una normale scuola primaria nella quale lo studio e l'applicazione della filosofia orientale si integrano perfettamente con i piani di studio.
Ecco Dharma, la scuola elementare buddista nel Sussex: un'educazione scolastica fondata sui principi della filosofia orientale che aiuta i bambini ad affrontare la vita
Partendo dalle basi, la prima informazione (ammirevole) è che la scuola primaria Dharma è non selettiva. Significa che tutti i bambini possono essere potenzialmente ammessi, senza requisiti particolari; la lista d'attesa si configura quindi solo in base all'arrivo delle domande, senza distinzioni di ceto o cultura e senza discriminazione alcuna.
I benvenuti, in questa scuola privata che sorge tra le mura di un'antica magione di Patcham (Brighton), sono quindi i bambini dai tre agli undici anni provenienti da tutti i background della città.
Dai primi anni dell'asilo fino all'ingresso alla scuola media questi bambini possono dunque imparare tanto le materia scolastiche più comuni quanto l'argomento principe, e cioè il buddismo.
La scuola esiste da 20 anni (fu fondata nel 1994 grazie ad un gruppo di genitori e alla loro iniziativa di raccogliere fondi privati), e da 20 anni, migliorandosi sempre, ha ottenuto notevoli successi, grazie alla perfetta integrazione della filosofia buddista e dell'etica olistica con un'educazione accademica completa ed efficiente.
Attraverso la pratica del “Mindfulness”, e cioè della “consapevolezza di se stessi”, la scuola vuole coltivare nelle menti dei suoi studenti la saggezza, la riflessione e la compassione, in modo da schiudere e rivelare tutto il loro personale potenziale.
L'ispirazione si trova tutta racchiusa in una frase del Dalai Lama: “(dobbiamo) educare bambini dal cuore caldo e dalla mente libera, bambini che un giorno aiuteranno a creare un mondo più compassionevole, intelligente e pacifico”.
Per raggiungere l'obiettivo, la scuola adotta un'educazione flessibile e creativa che tiene conto dei bisogni, dei talenti e degli interessi di ogni singolo bambino, che grazie al programma sviluppa così fiducia in se stesso, motivazione e amore per l'insegnamento.
Nelle classi, generalmente di 10 o 20 bambini, ogni giorno si praticano meditazione e ricerca della consapevolezza, incoraggiando i bambini a trovare il proprio focus, a riflettere sulla propria persona, ad allenare saggezza e compassione, a sviluppare un cuore buono, valori eticamente ineccepibili e un senso di responsabilità imprescindibile.
La scuola integra nei suoi programmi moltissime attività buddiste: brevi sessioni di silenzio e di meditazione guidata (da non confondere con il semplice rilassamento: si tratta di pratiche per focalizzarsi sul momento presente per conoscere a fondo se stessi e il mondo); la pratica del “mindfulness” nelle situazioni quotidiane come il mangiare, il lavorare e il giocare, in modo da sviluppare pazienza, compassione, empatia e consapevolezza; ore di meditazione (soprattutto tra i più grandicelli) per riflettere e discutere sulle esperienze del mondo e della classe. E, non da meno, lo yoga è parte integrante del programma.
Anche i genitori sono coinvolti: il venerdì sono invitati a partecipare alla Puja della scuola, il momento di preghiera e meditazione al termine del quale i bambini mostrano i lavori della settimana o narrano delle storie.
I benefici di questo approccio non sono solo filosofici, religiosi o astratti. Sono scientifici. La meditazione insegnata nella Dharma Primary School (slegata dalle credenze religiose di ognuno) aiuta i bambini in maniera concreta, sia negli anni di scuola elementare (imprimendo in loro un senso di educazione davvero ottimo e insegnandogli a controllare il loro comportamento), sia in quelli a venire: già dalle scuole medie, fino ad arrivare all'università, i ragazzi si trovano un bagaglio di atteggiamenti che permette loro in maniera naturale di affrontare le sfide scolastiche con molta più serenità, liberi dallo stress perché concentrati, piuttosto, sulle cose più importanti e sulla persona.
E prima i bambini imparano a meditare, più profondi e duraturi saranno i benefici: la scuola materna e quella elementare sono un periodo cruciale nella formazione della persona, e iniziare fin da subito a meditare significa portarsene dietro gli aspetti positivi sino all'età adulta.
L'intento della scuola è quindi quello di lasciare i bambini al termine degli anni di studio con un bel bagaglio personale, nel quale il cuore buono, il senso di responsabilità e l'etica stanno allo stesso livello di una buona educazione didattica (che naturalmente non ne risente, ma, anzi, ne esce fortificata). Il passaggio alla scuola secondaria diviene così semplice e di successo.
I bambini capiscono concretamente che la quiete, di cui fanno esperienza durante la meditazione, li aiuta a capirsi nel profondo e a capire il mondo. La filosofia buddista è infatti un ottimo modo per imparare direttamente (e quindi facendo profondamente proprio il concetto) la causa e l'effetto delle azioni, l'importanza della cooperazione e dei cambiamenti.
Karma, impermanenza e interdipendenza: pilastri della filosofia che si applicano alla vita.