Sembra un clichè, uno stereotipo, una vecchia convinzione che, come tutte le convinzioni, andrebbe presa con le pinze. E invece è così: gli adolescenti e le adolescenti non ascoltano i genitori. E sì, potremmo dire tranquillamente che si tratta di uno stereotipo reale. Il motivo, infatti, non è solo sociale, ma anche neurologico.
Perché, in pochissime parole, durante l'età dello sviluppo e della crescita, i ragazzi e le ragazze sono "programmati" per ascoltare le voci meno familiari, a discapito di quelle che fino a quel momento hanno fatto parte della loro quotidianità. Il motivo? Eccolo presto spiegato.
La ricerca
Pubblicata sul Journal of Neuroscience, la ricerca che spiega come gli adolescenti ascoltino meno le voci adulte familiari si intitola A Neurodevelopmental Shift in Reward Circuitry from Mother's to Nonfamilial Voices in Adolescence, ovvero Un cambiamento neuroevolutivo nei circuiti della ricompensa dalle voci materne a quelle non familiari nell'adolescenza. Lo studio è stato condotto dai dottori
E la dimostrazione è arrivata: se nei bambini più piccoli è la voce della madre ad attivare certe attività cerebrali, raggiunte la preadolescenza e l'adolescenza i ragazzi rispondono con la stessa attività cerebrale solo quando stimolati da voci diverse da quella della madre, e quindi da voci non familiari. Queste attività, nello specifico, riguardano i circuiti della ricompensa e altri processi uditivi, cognitivi e di valutazione sociale. Quelli, quindi, che fanno dire se un'infomazione sociale sia utile o meno.
In altre parole: se quando i bambini di 7 o 8 anni sentono la voce della madre attivano certe zone del cervello, lo stesso non accade con i ragazzi e le ragazze di 13 anni. Queste zone non si attivano più quando sentono la voce della propria madre, ma quando ascoltano quella di un'altra donna a loro sconosciuta.
Gli adolescenti costruiscono la propria indipendenza
La motivazione alla base di questo cambiamento potrebbe essere una preparazione inconscia che gli adolescenti portano avanti nel corso di questo periodo della vita, un tentativo di adattarsi all'età adulta cercando di trovare una propria indipendenza.
Ascoltando voci diverse da quelle familiari e di cura, possono studiare meglio le interazioni con gli altri, capire i punti di vista altrui, uscire dalla propria zona di confort... E allo stesso tempo danno priorità a ciò che hanno voglia di fare e a chi hanno voglia di ascoltare, come i nuovi amici (che spesso si fanno proprio a quest'età, magari anche per questa motivazione neurologica).
Se prima, quindi, davano priorità ai propri genitori, più o meno consapevoli dell'importanza della loro cura, in adolescenza si focalizzano (giustamente) su ciò che sta fuori casa e fuori-famiglia, preparandosi così all'età adulta.
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