L'utilizzo degli oli essenziali in famiglia deve seguire alcune regole ben precise: non tutti gli oli essenziali possono essere usati sui bambini, è necessario diluirli sempre e alcuni oli, gli agrumi in particolare, sono fotosensibilizzanti, quindi non bisogna esporsi alla luce solare se si vuole utilizzarli sulla pelle. Potete reperire le informazioni utili sull'uso dell'aromaterapia in famiglia nel il nostro articolo che trovate qui.
Ma un elemento da non sottovalutare mai è la qualità del prodotto che intendiamo utilizzare.
Pranarom: sono i miei oli essenziali preferiti insieme a quelli Puressentiel. Pranarom International SA è un laboratorio per l'aromaterapia scientifica e medica fondato nel 1991 da Dominique Baudoux, Farmacista Aromatologo conosciuto in tutto il mondo e apprezzato per le sue opere in aromaterapia. Già negli anni Ottanta, è uno dei primi farmacisti in Belgio ad interessarsi degli oli essenziali a fini salutistici "Pranarom" ha un doppio significato: Prana significa "alito di vita" (versione indiana di Chi). L’alito come inizio di ogni azione e di decisione, l'energia essenziale. "Arom" si riferisce alle piante aromatiche. Pranarom nasce nel 1991. La società, inizialmente composta da 3 persone, vende oli essenziali chemiotipizzati, 100% puri e naturali, di assoluta qualità. Nel corso degli anni, la piccola azienda di famiglia cresce e distribuisce i suoi prodotti in centinaia di punti vendita. La loro aromaterapia, sviluppata secondo rigorosi principi della scuola francese, viene esportato fino in Asia e in America. Potete acquistare gli oli essenziali Pranarom sul sito Tatanatura con uno sconto del 10% inserendo il codice: 2215
Puressentiel: azienda francese, fondata però da una famiglia italiana emigrata durante la seconda guerra mondiale. Sbarcata in Italia nel 2009, è in costante crescita su tutta la penisola grazie alla qualità dei suoi prodotti. Acquistate gli oli essenziali Pranarom in moltissime farmacie in tutta Italia: qui potete trovare i punti vendita più vicini a voi.
La saponaria: stupenda azienda 100% made in Itali. Producono saponi, oli essenziali e sempre sul loro sito potete acquistare brurri oli e tutte le materie prime per autoprodurre i vostri prodotti di cosmesi naturale a casa vostra. Organizzate un gruppo d'acquisto con le vostre amiche per risparmiare! Ecco il loro sito.
Flora: azienda anch'essa 100% made in Italy. Sono gli oli essenziali distribuiti nei negozi bio e in tantissime farmacie. I loro oli sono validi, certificati e assolutamente competitivi nel prezzo. Qui potete visionare il loro sito.
Saponificio Annamaria: la mia ultima scoperta! E' un piccolo lavoratorio di cosmesi e saponi non solo made in Italy ma anche Km 0. Da loro acquisto gli oli essenziali di agrumi per l'aromadiffusione: bergamotto, arancio amaro, mandarino e limone. Ecco il sito dove potete ordinare i vostri oli essenziali di agrumi!
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Siamo sempre qui a proporvi attività divertenti ed educative allo stesso tempo, e in qualche modo con tutti i giochi e le proposte artistiche potreste riempire l'estate intera! Ma anche i genitori hanno bisogno di riposo, così come i bambini, dopo aver fatto i loro compiti e essersi cimentati nelle mille mila attività didattiche (divertentissime, certo!) ogni tanto hanno bisogno di svagare la mente senza pensare davvero a nulla se non a svagarsi.
Che fare allora? Beh, ogni tanto organizzate una giornata off durante la quale la parola d'ordine è libertà! Oppure, ancora meglio, prendete spunto dagli anni passati e dalle estati super free. Ad esempio? Ad esempio gli anni Settanta!
- Innanzitutto, lasciate i bambini giocare all'aperto: lo diciamo sempre, è una parte fondamentale della loro crescita. Tuttavia non cercatevi risvolti educativi o didattici: lasciate che i bambini decidano di giocare davvero A CIO' CHE VOGLIONO! Possono essere giochi inutili, stupidi, senza capo né coda. Ma loro sapranno come riempire il tempo!
Non è necessario organizzare una gita fuori porta il la domenica a pranzo, bastano due ore al pomeriggio con una bici e un parco un po' selvaggio, oppure un campo di grano... insomma, metteli a contatto con la natura, quella vera, non quella di un prato inglese!
I giardinetti sono un luogo fantastico, ma anche un parco senza nulla è un'ottima palestra di gioco per i nostri bambini, basta essere in gruppo! Organizziamoci con amichetti e lasciamoli liberi di inventare giochi in ambienti naturali: costruiranno, inventeranno giochi e litigheranno anche un po', ma questo trasformerà un semplice pomeriggio in una avventura spaziale
- Usiamo le strade: cerchiamo dei vicoli dove non c'è traffico e lasciamoli liberi di andare in bicicletta con gli amici (supervisionando a seconda dell'età del bambino).
- I bambini adorano l'acqua, in ogni sua forma: non è necessaria una piscina con scivoli, basta un secchio d'acqua sul balcone o in cortile e delle ciotole e il tempo trascorrerà davvero piacevolmente.
- Se i bimbi sono abbastanza grandi potete anche lasciarli a casa di quell'amichetto che ha il giardino immenso. Beh, provate a dare loro un po' di responsabilità! Alla fine si divertiranno loro e avrete un pomeriggio libero voi.
- Oggetti rotti, dai pc, alle radio: i bambini adoreranno smontarli, tagliare a pezzetti i fili, usare il nastro adesivo per "ripararli", insomma, sarà un gran divertimento esplorare dall'interno quegli oggetti.
- Anche i pigiama party possono essere un'occasione off per loro e per voi: chissenefrega se i bimbi decideranno di passare tre notti dal loro amico. La prossima settimana ricambierete il favore.
- Anche il cinema può essere una buona idea. Ci siete mai stati di pomeriggio? Andiamo magari con un'amichetto e lasciamoli qualche fila davanti rispetto a noi così da lasciare loro un po' di autonomia.
- Mandateli in garage e ditegli di trovare tutto quello che potrebbe loro servire per costruire qualcosa. Qualunque cosa. Invece di preparare loro tutto il necessario per le attività creative lasciate che siano loro a inventare. Idea
- Le scenette sono da sempre un'attività che occupa i bambini per pomeriggi interi, e che poi la sera diverte i genitori. I bimbi possono decidere di ricreare un film, scriverne uno, o addirittura mettere in piedi un talent show nel quale voi siete la giuria.
- Idem i casotti, i fortini, le grotte: per qualche giorno i piccoli saranno impegnati con un'attività architettonica di altissimo livello, e una volta finito il fortino potrà diventare benissimo la sede del loro club segreto, il cui accesso sarà assolutamente proibito ai genitori. Le Simpatiche Canaglie non vi dice nulla? Ok, era degli anni Trenta, ma l'intenzione è la stessa.
Probabilmente tra poco cambierà tutto: l'apertura al mondo ha (finalmente?) permesso a Cuba di confrontarsi con la cultura globale, ed è probabile che molte abitudini varieranno e si rinnoveranno (speriamo però che i bellissimi colori e le tradizioni non scompaiano!).
Ma com'è essere mamma a Cuba, questa bellissima nazione coloratissima e circondata dal mare? Come ogni paese ha le sue abitudini e peculiarità, ma è ancora più interessante degli altri. Il turismo e l'embargo lo hanno reso infatti un paese tutto particolare!
Innanzitutto, per capire un paese bisogna capire la sua economia. In particolare il suo tenore di vita. I cubani guadagnano molto, molto, molto poco (meno di cinquanta dollari al mese): i prezzi sono certamente più bassi, ma in ogni caso è necessario sapersela cavare. Ecco anche allora spiegato il temperamento gioioso e positivo dei cubani, che hanno la chiacchiera facile e sanno trarre del positivo da tutto.
Anche in cucina: spesso i cibi scarseggiano, anche perché la maggior parte proviene dalle colture locali, e spesso i soldi non bastano; l'improvvisazione è quindi una bella abitudine per far fronte ai problemi pratici senza che diventino insormontabili!
Nonostante il paese sia così povero, la scuola e la sanità sono davvero ottime: la scuola è infatti gratuita e obbligatoria (per questo ci sono moltissimi laureati - anche se alla fine si ritrovano magari a fare i tassisti per guadagnare molti più dollari americani). E per la sanità vale lo stesso principio: Cuba è piena di piccole cliniche nelle quali la gente si reca per ogni problema, dal più piccolo al più complicato. L'unica pecca è che, per forza di cose, la medicina non è così avanzata e tecnologica.
Per quanto riguarda i pannolini, purtroppo a Cuba sono costosi e di bassa qualità, e in generale nei supermercati scarseggiano. Ecco perché spesso le mamme, che non possono nemmeno ordinarli online, utilizzano quelli usa e getta come se usa e getta non fossero, lavandoli, stendendoli e riutilizzandoli. Purtroppo i moderni pannolini lavabili non sono ancora un'abitudine e per questo non si trovano...
Questi problemi tuttavia svaniscono quando per strada la gente ammira il tuo bambino, facendoti sentire davvero fortunata: per anni Cuba ha infatti sofferto di un pesante calo delle nascite, dovuto a moltissimi fattori tra gli economici e i sociali. Ecco perché i cubani sorridono ai bambini, li benedicono, gli toccano le manine: gli vogliono davvero bene. Nei quartieri (che sono sicurissimi: le armi sono pochissime e la criminalità molto bassa) tutti conoscono tutti, e per un bambino è il paese ideale per crescere tranquillo e spensierato!
L'allattamento? Beh, allattare in pubblico non è un problema. Sono poche le mamme che ricorrono al latte in polvere, sia per il costo sia per la scarsità, quindi è assolutamente normale. E, strano rispetto a tutti gli altri paesi, i pediatri consigliano di dare in aggiunta al latte materno anche delle puree vegetali, per assicurarsi che i bambini prendano peso.
E quando i bambini crescono diventano, come tutti i cubani, amanti assoluti dello zucchero. Lo zucchero di canna è uno dei prodotti più esportati, Cuba ne produce moltissimo, e molti dei cibi sono così zuccherati. E in tivù capita spessissimo di trovare esperti che parlano dell'alimentazione elogiando lo zucchero!
Per quanto riguarda i giochi e il tempo libero, non stupitevi se vedrete bambini impegnati in attività super anni Novanta come i rollerblade: qui sta arrivando tutto ora! Anche internet non è ancora radicato nelle abitudini, quindi giocare più analogicamente creandosi i propri giocattoli con ciò che si trova e soprattutto stare all'aperto è ancora l'attività principale.
La danza così come la musica è una grande tradizione di Cuba e coinvolge maschi e femmine indiscriminatamente: dalle strade alle scuole di danza per i più fortunati, sembra che già da piccoli la musica scorra nelle loro vene.
I bimbi non conoscono gli Ipad e gli Iphone: sembra una benedizione, no?
Sara Polotti
Ma cosa sono le salad jar? Sono un'idea fantastica e sfiziosa! Si tratta semplicemente di insalatone preparate precedentemente da sfoderare a pranzo o cena senza doversi impegnare troppo!
Il bello è che queste insalatone complete degli ingredienti più deliziosi sono preparate direttamente nei barattoli di vetro, quelli per le conserve e le marmellate, e che oltre ad essere super comode sono anche davvero belle! I barattoli poi si chiudono con il loro tappo e le insalate possono essere conservate in frigorifero per qualche giorno (fino ad una settimana!).
Il segreto sta nel sistemare il condimento sul fondo del barattolo, riempiendo poi il contenitore con strati su strati di ingredienti diversi: insalata verde, legumi, frutta, frutta secca...
Non c'è un ordine esatto, ma un consiglio è quello di partire con il condimento sul fondo (tre o quattro cucchiai), continuare con ingredienti vegetali non assorbenti (le carote, i ceci, i pomodori...), con ingredienti soffici (mais, cetrioli, avocado...) e cereali, fare uno strato con l'insalata e finire guarnendo con proteine (noci, formaggio, pollo...). Dopodiché chiudetelo e mettetelo in frigorifero, e quando arriva il tempo di mangiarlo versatelo in una ciotola. Tutto qua!
(foto 1 http://www.purewow.com/food/How-to-Make-the-Perfect-Mason-Jar-Salad)
1. L'insalata di pollo: sminuzzate del pollo saltato in padella e fatto raffreddare unendolo con dello yogurt greco, della cipolla rossa, del sedano, alcune mandorle sminuzzate e del succo di limone. Dopodiché prendete un barattolo e riempitelo con il vostro preparato di pollo seguito da uno strato di foglie di cavolo, uno di mirtilli, uno di mele, uno di noci pecan e uno di acini d'uva.
(foto 2 http://damndelicious.net/2015/09/25/chicken-apple-and-pecan-salad-in-a-jar/)
2. L'insalata Tex Mex: dopo aver preparato una salsa messicana di vostro gradimento (basta frullare pomodori, olio, sale e peperoncino!), iniziate a riempire il barattolo con essa, proseguendo con uno strato di lattuga a pezzetti, uno di pomodori tagliati, uno di fagioli neri, uno di pollo marinato alla soia e ridotto a pezzettini e infine uno di tacos, le polentine messicane.
(foto 3 http://pocketchangegourmet.com/taco-salad-in-a-jar/)
3. Insalata 7 strati ai fagioli: sta tutto nel nome. Una insalatona super proteica e veggie, che prevede oltre al condimento base con olio evo, cipolle rosse, sale e aceto, strati di fagioli e legumi: borlotti, fagioli neri, ceci, cornetti...
(foto 4 http://theviewfromgreatisland.com/minimal-monday-layered-7-bean-salad-in-a-jar/)
4. Insalata di pasta fredda veg: non buttate gli spaghetti alle zucchine di ieri sera (quelli preparati semplicemente con aglio, olio e zucchine saltate). Potete utilizzarli come base per la salad jar! Alla base preparate una guacamole, poi sistemate gli spaghetti e completate con scalogno saltato in padella, asparagi e piselli, completando con un top di feta.
(foto 5 http://inspiralized.com/mason-jar-zucchini-noodle-salads/)
5. Alla Persiana: Uvetta, ceci, cetrioli grattugiati, yogurt alla menta e nocciole. Tutto qua!
6. Insalata Tahi di carote: prima di tutto create degli spaghetti di carote con gli appositi utensili, oppure sminuzzatele alla julienne. Quindi preparate la salsa tahi da mettere sul fondo: olio di sesamo tostato, salsa di chili dolce, aceto di riso e salsa di soia. Sopra il condimento appoggiate le carote, quindi della quinoa bollita e infine le foglie di spinaci.
(foto 7 http://www.noshandnourish.com/content/mason-jar-carrot-noodle-salad-wsweet-chili-vinaigrette)
7. Spinaci e fragole: di nuovo gli spinaci per questa salad jar, ma stavolta abbinati alla dolcezza delle fragole. Il condimento sarà base: olio, aceto balsamico, una spruzzata di limone e un pizzico di sale. Sopra partite con le fragole tagliate a metà e proseguite con dell'avocado a pezzetti, le punte di asparago, del pollo saltato in padella (opzionale), foglie di spiancio e infine mandorle a lamelle.
(foto 8 http://www.eatingbirdfood.com/strawberry-spinach-salad-in-a-jar-with-citrus-poppy-seed-dresssing/)
Sara Polotti
Sappiamo che il limone è un alimento davvero utile per la nostra salute: stimola il metabolismo, favorisce l'eliminazione delle tossine, riduce gli stati infiammatori e molto altro. Un bicchiere di acqua e limone al giorno, a meno che non soffriamo di bruciore di stomaco o di reflusso, è davvero una buona abitudine per tutti.
Possiamo però realizzare una ricetta dagli altrettanti benefici ma dal gusto davvero delizioso: é la limonata, bibita famosissima, che già le nostre nonne conoscevano bene.
Lo diceva Aristotele, ma ora lo dice anche la scienza: noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. Le nostre abitudini ci formano come essere umani. Quando siamo adulti, certo, ma soprattutto quando siamo bambini, quando il nostro essere è ancora in divenire e quando la nostra mente assorbe tutto con estrema costanza ed efficienza.
Rachel Gillett e Drake Baer, in un articolo pubblicato su Tech Insider (http://www.techinsider.io/how-parents-set-their-kids-up-for-success-2016-4) hanno raccolto le 13 abitudini quotidiane che, secondo studi scientifici, aiutano i bambini a crescere qualitativamente meglio, per diventare persone “di successo”, un successo inteso come personale e come professionale. Sembra un discorso semplicistico e superficiale, ma non lo è: ogni genitore dovrebbe preoccuparsi di come i propri figli crescono, in modo da dargli solide basi per diventare adulti rispettosi ed educati.
In effetti alcuni fattori famigliari influiscono sul successo (le mamme che lavorano hanno figli più scolarizzati e professionalmente avviati, uno status economico più alto spesso significa un'educazione “migliore”, purtroppo, e i genitori laureati hanno più possibilità di vedere i propri figli raggiungere lo stesso livello), ma non sono solo quelli a determinare tutto.
Sara Polotti
Spesso noi genitori siamo davvero troppo apprensivi. La supervisione è importante, i nostri figli sono una nostra responsabilità, è vero. Ma siamo sicuri che controllare tutto ciò che fanno ha solo risvolti positivi? No. In effetti non è così. Perché i bambini hanno bisogno di esplorare il mondo, ma soprattutto hanno bisogno di esplorarlo (anche) per conto loro, imparando da ciò che incontrano sul loro cammino, capendo i limiti e i pericoli e curiosando senza paura di chi li guarda.
Fateci caso: ai bambini piacciono moltissimo i nascondigli. E' per l'intimità che danno loro, ma soprattutto perché nascondersi significa avere un momento nel quale si è soli con se stessi, nel quale ci si può comportare come si vuole, come ci si sente, magari strappando qualche regola.
Questo concetto può essere espanso più in grande, e cioè riguardo al gioco e all'esplorazione. Giocando ed esplorando i bambini imparano tutto ciò che di basilare c'è nella vita, e i genitori possono dare qualche linea guida, certo, ma ciò che fa di più è il loro esplorare in autonomia.
Se quindi avete un giardino, un cortile, un bosco vicino, un luogo particolarmente adatto all'esplorazione, lasciateli liberi di fare. Lasciateli passeggiare mentre voi state a casa. Un po' com'era tanti anni fa: le generazioni sono cambiate, ma a volte è bene fare un passo indietro, nella direzione della libertà responsabile.
L'età ideale? Dai 6, 7 anni. I bambini a quell'età sanno già cos'è la responsabilità, e cosa c'è di meglio di lasciargliela sperimentare concretamente? Basta fissare qualche regola fondamentale: non allontanarsi troppo, tornare quando li chiamiamo da lontano, portare il cagnolino, stare sempre vicino (quando sono in compagnia)... E se sono ancora troppo piccoli, secondo il vostro giudizio, iniziate tenendoli sott'occhio, ma da un distanza accettabile (dalla finestra, ad esempio) e intervenite solo se sono DAVVERO in pericolo.
Passeggiando, magari insieme ai fratelli o all'amico del cuore, possono giocare, inventarsi ruoli e attività, e soprattutto curiosare e conoscere gli elementi naturali del mondo.
Ma anche stando in casa si può sperimentare questa libertà responsabile. Basta impegnarsi a lasciare i bambini liberi di inventarsi i giochi e le attività, senza supervisionare (o al massimo guardando passivamente senza mai, mai mai intromettersi).
E' questo il “gioco libero”. E' importante quanto le attività scolastiche ed extrascolastiche (i corsi e gli sport) ed è solo attraverso esso che i bambini fanno esperienza della spontaneità. Un gioco interamente diretto da loro senza il controllo degli adulti è fondamentale per il loro sviluppo intellettivo ed emozionale. Solo così sperimentano le loro capacità, quelle staccate dalla direzione genitoriale.
Il gioco libero serve a lasciarli liberi di sperimentare i propri ragionamenti, il problem solving, gli schemi mentali e i sogni.
Provate a dare una chance a questo approccio educativo. Chiaramente non serve lasciare liberi e slegati tutti i giorni i bambini; anzi! Però programmare ogni tanto un pomeriggio senza supervisione non può fare che bene.
Parlate poi con i genitori degli amichetti: se anche loro sono della stessa idea, il gioco libero in compagnia diventa ancora più stimolante.
La vostra settimana poi potrà strutturarsi in maniera ancora più bilanciata di prima: non rinunciate ai corsi e agli sport, ma fate spazio anche a qualche finestra di esperienze liberi dalla guida adulta.
Alla fine, dopo averli lasciati liberi e senza esservi intromessi mai, chiedete loro cosa hanno fatto, cosa hanno imparato, se si sono divertiti. Fa davvero bene, sapete? Fa capire loro che la loro indipendenza è importante per voi, e che il tempo passato da soli ha valore. Che LORO hanno valore come persone uniche.
Foto Credits: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6e/Children_Participate_in_Annual_Training_During_Kids_AT_DVIDS294537.jpg
Già, è una scelta importante. Che cambierà la vostra vita, ma anche quella di un'altra piccola persona che sconvolgerà completamente le sue abitudini. Come fare allora a scegliere il paese nel quale fare la richiesta?
Adozione internazionale: ma come scegliamo il paese? I nostri piccoli consigli per una scelta serena.
Sì, la scelta è importante e profonda, ma la cosa fondamentale è che i futuri genitori, dopo aver ricevuto la dichiarazione di idoneità dal tribunale dei minori, vivano questo passo in maniera serena. Dopotutto sarà da lì che arriverà il fortunato bambino!
Innanzitutto, dopo aver ricevuto la dichiarazione di idoneità, entro un anno la coppia deve decidere a quale ente autorizzato affidare il suo percorso. Un'idea sul paese dal quale vorrà vedere arrivare il proprio bambino allora deve averla.
Ogni ente infatti lavora con uno o più paesi, e scegliere un ente significa scegliere uno dei paesi nei quali questo opera.
Detto questo, i coniugi possono iniziare a ragionare a macro zone, oppure selezionare un ventaglio di paesi, e in base alla scrematura finale scegliere l'ente che ne tratta il maggior numero. È sempre meglio comunque affidarsi ad un ente che tratta più paesi, per non rischiare di trovarsi con un percorso eccessivamente lungo, oppure uno interrotto: quando un ente opera con un solo paese può capitare che quel paese entri in guerra, oppure decida di chiudere le frontiere. E allora lì la faccenda si fa davvero seria e complicata.
Ma facendo un passo indietro, come ci si orienta sulla mappa mondiale?
Non capita spessissimo, ma se i genitori hanno un legame particolare con un determinato paese (perché hanno fatto volontariato lì, perché conoscono molto bene la zona, perché hanno legami di sangue...) è possibile che scelgano proprio quel luogo specifico: in quel caso si affideranno, appunto, ad un ente che vi opera, raccontando il perché di una scelta così determinata.
Se invece non si ha nemmeno un'idea su dove buttare l'occhio, bisogna iniziare a pensarci seriamente (soprattutto quando in mano si ha già il decreto del giudice).
Innanzitutto, sarebbe bene restringere il campo ad un continente: una piccola idea in fonda al cuore la coppia la avrà!
Bene, quello è già un primo passo che permette di recarsi dagli enti prescelti. Saranno poi loro a indicarvi tutte le caratteristiche di ogni paese, e sarà in base a quelle che vi indirizzerete (o vi indirizzeranno se seguirete alla lettera) in una specifica nazione.
Tutto questo in base al tipo di famiglia di ogni coppia, in base all'età, in base al contesto culturale: ogni paese ha infatti le sue abitudini, le sue tipologie di famiglie (e questo influisce sulla scelta da parte degli istituti, che possono preferire una famiglia italiana rispetto ad un'altra), le regole e le leggi per tutelare i bambini (una minima e una massima differenza di età con i genitori, un reddito minimo...) e la sua lunghezza di viaggio (ad esempio, in Kenya deve restare almeno un genitore per 8 mesi: per molti è dura).
Alla fine, la valutazione richiede la considerazione di così tante variabili che davvero ogni coppia non può sapere dove finisce.
L'importante è avere un cuore aperto e una mente serena: il vostro piccolo da qualche parte sicuramente nascerà.
La redazione di mammapretaporter.it
Tutte, tutte, tutte siamo convinte di almeno un paio di queste dieci cose. Queste dieci cose riguardano le diete: che certi cibi facciano solo male, che altri siano solo benèfici. Beh, non è proprio così: ogni dieta deve essere chiaramente aggiustata sulla persona, e ogni considerazione o credenza non è mai granitica!
- I media ci bombardano per metterci in testa l'idea che i grassi fanno male. I prodotti poveri di grassi e "light" spopolano, ma attenzione: privarsi dei grassi è controproducente e assolutamente pericoloso per la salute. Mangiare alimenti che contengono tutti i loro grassi significa aumentare la dose delle calorie, è vero, ma quelli "poveri di grassi" sono deleteri, perché hanno spesso un valore più alto di zuccheri e sono stati trattati chimicamente (per non parlare del fatto che distruggono la flora batterica). E, in ogni caso, i grassi buoni (quelli vegetali e non complessi) fanno bene all'organismo: w l'olio di oliva, di semi di lino, di canapa e di cocco!
- Anche le calorie sono circondate da un alone mitico che le vorrebbe uniche responsabili dell'aumento di peso. Ma una dieta ipocalorica funziona davvero? Ogni persona reagisce diversamente ai cibi che mangia e l'organismo si adatta in maniera differente. Ecco perché mangiare alimenti con lo stesso numero di calorie ha effetti completamente diversi sulle persone, ed ecco perché non è detto che tutti con una dieta generica ipocalorica potrebbero non perdere il peso che desiderano. I nutrizionisti servono a questo: a capire quali cibi è meglio assumere e quali no, non tanto quante calorie assumere giornalmente.
- In molti credono che la caffeina faccia dimagrire. E in effetti è vero! Tuttavia per ottenere questo effetto dimagrante si dovrebbero assumere dosi di questo elemento in quantità elevatissime, che risulterebbero velenose per l'organismo. Meglio non strafogarsi di caffè, quindi.
- C'è poi chi è convinto che i cibi integrali siano più leggeri. No, non lo sono. Le loro calorie non cambiano di molto rispetto a quelli raffinati. Tuttavia è una scelta sempre, sempre preferibile: non faranno dimagrire, ma il vostro organismo starà molto meglio evitando l'assunzione degli elementi chimici utilizzati per il raffinamento dei cibi! Quindi mangiamoli, ma attenzione alle quantità!
- Lo stesso vale per lo zucchero di canna: è comunque zucchero, e lo zucchero non fa certamente dimagrire. Tuttavia se proprio non se ne può fare a meno meglio scegliere tra i nostri dolcificanti naturali.
- Ed ora veniamo al (presunto) nemico delle diete: i carboidrati! Toglierli completamente dalla propria dieta può fare bene? No! Tagliare del tutto un gruppo di alimenti dalla propria alimentazione non fa mai bene, e si rischia di far soffrire l'organismo per l'assenza di nutrienti che solo quel determinato alimento apporta al corpo. Più c'è varietà, più il corpo sta bene. Meglio quindi scegliere sempre cibi differenti, soprattutto vegetali, senza eliminarne uno in particolare (se non in presenza di particolari patologie).
- Anche sostituire la pasta con il riso non ha senso: esso ha praticamente lo stesso contenuto calorico della pasta, ma in più ha un indice glicemico molto più elevato. Meglio sempre alternarli! Chiaramente prediligiamo cereali integrali e in chicci ed evitiamo quelli raffinati.
- Il cioccolato e la birra fanno ingrassare moltissimo? In effetti sono potenzialmente pericolosi, ma questa affermazione va contestualizzata. Il cioccolato in effetti è molto calorico, ma se non si eccede la dose giornaliera consigliata esso fa molto bene. E la birra, che spesso viene paragonata al vino, è considerata molto calorica, quando invece rispetto ad altri alcolici contiene molta meno energia. Il problema è che, essendo più leggera, spesso se ne beve molta di più, rischiando sì in quel caso di fare ingrassare.
- Molte persone non credono nel potere dei probiotici. Ma essi sono davvero importanti, soprattutto in questo periodo storico: gli antibiotici e il loro abuso (ne assumiamo anche senza accorgercene, mangiando la carne) distruggono i batteri cattivi, ma anche quelli buoni che ripuliscono il nostro intestino. Mangiare cibi fermentati quindi fa davvero bene: ripristina la flora batterica (che ha un ruolo nel controllo del peso, non credete il contrario!).
- E i succhi di frutta? Quelli fanno benissimo, ma non considerateli sostituiti dell'acqua. E sopratutto scegliamo i succhi vivi, quindi estratti e centrifugati, di sicuro non quelli confezionati a base di zucchero. In generali hanno zuccheri e calorie, quindi sempre meglio consumarli in sostituzione della frutta che si mangerebbe (per variare la consistenza e provare nuove ricette) e sopratutto sempre bene creare estratti con una proporzione tra frutta e verdura di 1:4.
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
Ieri pomeriggio sono andata a prendere i bimbi a scuola e come spesso capita proprio nel momento dell'uscita ha iniziato a piovere. Ero senza ombrello, quindi un minuto di panico e senso di colpa per essere la solita svampita l'ho provato: appena sono scesa dalla macchina, ho iniziato a camminare sotto la pioggia e mi sono chiesta "ma perchè devo privare i miei figli di questa esperienza meravigliosa: stare sotto la pioggia è lavare l'anima, le preoccupazioni, mettere ogni cosa al suo posto.
- ELIMINA CAPRICCI DEI BAMBINI E MALUMORE DEI GENITORI
Non sono un campione statistico, ma se deve piovere generalmente lo fa nel week end, o almeno io percepisco questo: una domenica di pioggia inchiodati a casa con due bimbi, magari senza papà, è qualcosa che mette davvero alla prova ogni mamma. I bambini generalmente si innervosiscono, piazzarli davanti alla tele tutto il giorno non mi sembra una buona idea (anche perché accumulano adrenalina dalla visione chiaramente passiva di questa quindi dopo saranno ancora più scatenati per la necessità di doverla scaricare). Non solo, spesso ci sentiamo sopraffatte dalla loro energia e sentiamo venir meno la nostra: niente di meglio quindi di fare una passeggiata insieme “ a caccia di pozzanghere”.
- CI INSEGNA A NON AVER PAURA DELLA NATURA MA COSTRUIRE FIDUCIA VERSO ESSA
La Natura è secondo me ciò che possiamo percepire e toccare con mano della vita: è un ragionamento contorto lo so, ma per me la vita è Natura in potenza. Questo vuol dire che dall’osservazione della Natura, dallo stare dentro ad essa noi possiamo percepire il senso della vita, accettare il fluire di essa e in qualche modo sentire la perfezione, il messaggio anche nei momenti dove un senso non sembra avere. Quando a 7 anni mi hanno comunicato la morte di mia mamma in una assolata giornata estiva, ho subito chiesto a mio padre di andare a fare un giro in bici nei boschi: e il sollievo l’ho percepito immediatamente perché la natura è ordine.
Questa tendenza di iper-protezione da tutto ciò che è naturale, dalla febbre (che poi sappiamo è lo strumento dell’organismo per debellare batteri) con farmaci, dal freddo vestendo in maniera spropositata i bambi e chiudendoli in casa per mesi, dai microbi con vari disinfettanti per le mani la trovo molto deleteria per il bambino, sia a livello fisico che mentale perché genera grande insicurezza.
- APPRENDONO LA RESILIENZA
La resilienza è definita come l’abilità di gestire le avversità della vita e di trarne vantaggio. Uno studio del 2010 della British forest school dimostra come giocare tutto l’anno all’aperto anche sotto la pioggia “incrementi le competenze personali del bambino sia a livello fisico che mentale e promuova sicurezza di sé e resilienza”.
- VENGONO STIMOLATE LE NATURALI DIFESE DELL'ORGANISMO
Ormai lo sappiamo, più sterilizziamo, disinfettiamo e teniamo i bambini sotto una campana di vetro più questi si ammaleranno. Se invece fin da piccoli li facciamo stare in mezzo alla natura stimoleremo le loro difese immunitarie perchè abitueremo il loro corpo ad agire per contrastare batteri patogeni. Allo stesso tempo il loro organismo si abituerà a non attivarsi contro tutto, quindi anche contro cibi, pollini ed elementi naturali: molti studi hanno infatti dimostrato che il modo migliore per incrementare le possibilità del proprio figlio di allergie e asma è quello di tenerlo lontano dalla natura e utilizzare la pratica della sterilizzazione.
- SPERIMENTANO L’UNICITA’ DI OGNI STAGIONE
Per i bambini il concetto di ritmo e quindi la percezione del tempo scandito e l’alternanza di stagioni è davvero fondamentale perché rassicurante. Il primo modo di apprendere e conoscere il mondo è quello di giocare con la natura a 360°, in ogni stagione, così da sperimentare ciò che offre in ciascun periodo dell’anno, dai rami secchi, alle bacche, alle gemme, ai fiori (pensiamo alla raccolta del tiglio in estate!). Possiamo poi tornare a casa e fare un calendario delle stagioni con sacchetti di elementi che troviamo a terra per ogni mese.
- LI STIMOLANO AD AVERE UNA VITA ATTIVA
Lo sport fa indubbiamente bene, ma avere una vita attiva lo è altrettanto. Stare all’aperto, muoversi, osservare e scoprire il mondo con i propri occhi non con quelli della tv, tablet e pc insegna loro che il mondo è un luogo sicuro e adatto dove stare in armonia: voglio che i miei figli si sentano a loro agio fuori casa e il senso di benessere che si percepisce con una camminata all’aperto, anche sotto la pioggia, è impagabile.
- LA NATURA ACCOGLIE, CONSOLA E METTE IN ORDINE
Voglio che i miei figli imparino una cosa in questo mondo post moderno dove la chiave per essere felici sembra essere la Louis Vuitton e il cellulare da 800 euro appena uscito: stare all’aria aperta in mezzo alla natura è bellissimo, fa stare bene e le possibilità di fare cose in mezzo ad essa sono infinite. Non è necessario avere tanti soldi, basta lavorare il giusto e trovare la felicità nelle cose piccole. La pioggia e la neve non devono essere delle barriere: anzi, è proprio l’alternanza delle condizioni atmosferiche e del tempo che rende tutto sempre nuovo, costantemente in cambiamento. Così, il cattivo tempo ci insegna a trovare piacere nell’apparente difficoltà o come dice il The Guardian “winter is about the joy…of finding pleasure in discomfort.” http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2014/dec/29/some-like-it-cold
Giulia Mandrino
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