10 suggerimenti per crescere bambini consapevoli

Mercoledì, 02 Dicembre 2015 16:17

Gironzolando tra i social, chiacchierando per strada, guardando la tivù: l'odio e l'ignoranza ormai pervadono le opinioni di troppa gente. Gente mediocre, certo, ma pericolosa. Razzismo, omofobia, sessismo: sono solo una piccola parte di una preoccupante gamma di sentimenti che i nostri bambini, purtroppo, dovranno affrontare, sentire e combattere durante la propria vita.

Vi proponiamo 10 suggerimenti per crescere bambini consapevoli: semplici consigli per aiutare i nostri bimbi a diventare adulti consapevoli, tolleranti, che rifiutano il razzismo e non semplici pecore del gregge. 

1. Prima di tutto, affrontiamo noi i nostri pregiudizi

Prima di insegnare ai bambini il rispetto per tutti, è bene che ognuno pensi ai pregiudizi che a volte ha maturato anche inconsapevolmente. Siamo cresciuti ascoltando barzellette razziste, risatine nei confronti dell'omosessualità e battute tremende in film e pubblicità. A volte un pregiudizio permane: è bene però pensarci, rifletterci e sbarazzarcene. Solo così saremo sinceri con i nostri bimbi.

2. Che giocattoli abbiamo?

Date un'occhiata in casa: i giocattoli del vostro bambino appartengono ad una sola etnia o ad un solo genere sessuale? Le bambole, ad esempio, esistono di tutti i generi e di tutte le razze. E, soprattutto, non impantanatevi nel regalare bambole alle bambine e macchinine ai maschietti: chissà, a vostra figlia piacerà il camion dei pompieri, al vostro bambino l'ultima Barbie.

3. Si inizia anche dai libri

Integrate la libreria della cameretta con libri che, attraverso parole semplici e un linguaggio adatto alla loro età, raccontino il rispetto per le diversità, le diverse famiglie, i diversi orientamenti sessuali, i diritti civili. Iniziate con "Piccolo Uovo" (scritto da Francesca Pardi e illustrato, proprio come i libri per bambini di quando eravamo piccoli noi, da Altan): lì ci sono davvero tutti i tipi di famiglia, da quella tradizionale a quella adottiva, da quella monogenitoriale a quella arcobaleno. Tutte bellissime, comunque! "Una zuppa di sasso" di Anais Vaugelade li sensibilizzerà invece sull'andare oltre la prima impressione. Provate poi, con i bimbi un po' più grandi, con "Il pianeta dei calzini spaiati" della Pina (sì, la Pina di Radio Deejay), e magari, quando arrivano alle scuole medie, se avranno voglia potranno leggere "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman, classicone ma sempre bellissimo, nonché "Il buio oltre la siepe" di Harper Lee. Capolavoro.

4. Parlatene sempre

Insegnare il rispetto verso le altre culture e le altre persone non deve essere occasionale: fatelo sempre, ogni giorno, ad ogni occasione!

5. Il silenzio non aiuta

Accanto all'educazione, valore da insegnare sempre, ci dev'essere anche il rifiuto dell'omertà. Il silenzio è il miglior alleato dell'odio, e il vostro bambino deve imparare che è bene essere educati e rispettosi, ma che è giusto anche sostenere con forza le proprie idee con argomentazioni solide (soprattutto in presenza di soprusi), ascoltando comunque gli altri punti di vista.

6. Vietato dare nomignoli

Arrabbiatevi, e molto, quando danno nomignoli disprezzanti a qualcuno. O quando scivolano nel bullismo. Scherzare e deridere attraverso nomignoli può solo aumentare d'intensità quando lo si crede un comportamento accettabile. Ma accettabile non lo è.

7. Mischiate!

Sia gli educatori a scuola, sia i genitori a casa, devono evitare di far frequentare gli stessi amichetti. A scuola è bene cambiare le coppie frequentemente quando si svolgono lavori di gruppo, o quando si formano le file, e a casa è consigliabile (e divertente) invitare gente sempre diversa, o farsi invitare in luoghi differenti: oltre a conoscere meglio tutti (e quindi a imparare a rispettarli perché persone come noi), i bambini impareranno che esistono case e ambienti di ogni genere, in cui potrà imparare tante cose nuove.

8. Rendeteli curiosi sulle altre religioni

Indipendentemente dalla religione alla quale appartiene la famiglia, insegnate al vostro bambino la storia e i precetti degli altri culti (intendendoli comunque come parte di una grande famiglia). Che si creda o meno, la religiosità è un valore importante per molte famiglie, e questo aspetto è degno di rispetto assoluto.

9. Viaggiate

Viaggiare è uno dei modi migliori per aprire la mentalità e le prospettive dei bambini. Non serve andare lontano: prendere l'aereo o spostarsi in automobile non è importante, basta uscire dalla propria comfort-zone e capire che si sta andando in un luogo diverso, con abitudini, paesaggi e persone diverse.

10. Rendete la vostra casa un luogo aperto senza giudizi

Se vostro figlio capirà che la casa è un luogo in cui poter fare tutte le domande che vuole senza essere giudicato, allora sarà in grado di aprirsi e di confrontarsi al meglio. Ogni giorno i bambini vedono e sentono cose difficili, brutte, che non li fanno sentire a proprio agio. La tranquillità della casa deve diventare il luogo ideale dove esprimere tutto ciò che si ha dentro. E, quando i genitori in prima persona mostreranno la loro vulnerabilità, allora il bambino sentirà che quello è il luogo adatto a chiarire ogni suo dubbio senza vergogna.

 

Foto Credits: https://www.flickr.com/photos/57570482@N06/5299266966

Non basta la lettura dei principi della Costituzione, dei diritti, dei doveri. I bambini a scuola prima o poi li affrontano, certo, ma come li recepiscono? Come sentono la democrazia? Come la faranno loro, se sentiranno di poterla fare loro?

Riccarda Viglino, insegnante di scuola primaria con alle spalle un percorso lungo e ricco, impegnata anche nella formazione degli adulti, s'è fatta queste lecite domande. Ma soprattutto si è chiesta: "La nostra scuola è davvero democratica come dovrebbe essere?".

Il senso civico è importante, e lo si può portare nelle classi in maniera più efficace: ecco come costruire la democrazia a scuola, un valore fondamentale.
In una società, e di conseguenza in una scuola, che va verso l'essere sempre più multietnica e multiculturale, il bisogno di garantire una convivenza civile è all'ordine del giorno. In questo senso, la scuola si deve fare garante dell'insegnamento della diversità come valore. 

Spesso questa sensibilità, all'interno delle scuole manca; ci si lamenta che manchino vere competenze sociali, che ci sia troppo egocentrismo, che il decentramento e l'assunzione di punti di vista diversi siano carenti. Ma bisogna sempre tenere presente che la scuola (in generale) ha il compito di formare cittadini attivi e consapevoli, e ogni complesso scolastico ha il diritto di trovare il modo più adatto in relazione alla propria realtà.
L'obiettivo deve essere quindi quello di trasformare la scuola in una palestra di democrazia: rispetto, clima positivo, attenzione alle emozioni, valorizzazione delle differenze culturali e personali intese come occasione di crescita devono divenire la base su cui costruire tutto.

In questo senso, metodo fondamentale diviene l'insegnamento (e l'apprendimento) attivo e collaborativo che favorisca i diversi stili e tempi di comprensione e le diverse esigenze: il piano di studio si fa personalizzato di classe in classe, e il lavoro di gruppo è consigliato vivamente per far sì che gli alunni interiorizzino il concetto del vivere insieme, imparando il rispetto. Il tutto attraverso un processo naturale che non impone nulla né obbliga ad uniformarsi.

È il Cooperative Learning, l'apprendimento Cooperativo, e le conseguenze in positivo sono davvero molte: si stimolano le abilità interpersonali, si apprendono competenze sociali e ognuno condivide ciò che impara.

 

Nel Cooperative Learning gli studenti imparano in piccoli gruppi per raggiungere obiettivi d'apprendimento comuni. Facendo ciò, imparano il valore dell'aiuto reciproco e capiscono che ognuno ha un ruolo fondamentale nel percorso collettivo. Il ruolo dell'insegnante diviene quello di coordinatore, ma a lavorare concretamente sono gli alunni, che così facendo imparano attraverso un percorso di problem solving continuo, confrontandosi attivamente e integrando con ogni apporto personale. Tutto questo funziona perché, grazie a questo metodo, i bambini sviluppano le competenze e le abilità sociali, necessarie tanto a suola quanto nella vita. Insomma, una causa-effetto continua e reciproca.

Nello specifico, se il Cooperative Learning è efficace lo si deve ad alcuni punti chiave:

- l'iterdipendenza positiva (quando i ragazzi si impegnano per migliorare l'apprendimento di ogni membro del proprio gruppo),

- la responsabilità individuale e di gruppo, l'interazione costruttiva (e cioè l'effettiva partecipazione di tutti, il dialogo e il supporto, le lodi reciproche e le relazioni),

- l'attuazione di abilità sociali specifiche (per creare un clima di fiducia reciproca e collaborazione attraverso competenze specifiche)

- la valutazione di gruppo, fondamentale perché il gruppo, dopo essersi dato degli obiettivi, valuti come procedere al meglio per ottenere risultati migliori o ottimali.

Ma i benefici sono anche altri, anche più concreti: gli allievi raggiungono migliori risultati (sviluppando il pensiero critico e soffermandosi di più sugli argomenti), si instaurano relazioni più positive tra tutti e il benessere psicologico, in un ambiente così confortante ed esente da stress, migliora notevolmente.

Altro punto focale per una scuola democratica: i dibattiti e i confronti devono essere incoraggiati. Non deve esistere un solo punto di vista nella classe, così come non esiste un solo punto di vista nel mondo. Non in maniera sterile, certo: è bene che i bambini, fin dalla prima infanzia, imparino ad argomentare le proprie idee e ad approfondirle (metodo che, oltre al pensiero democratico, stimola la capacità di ragionare e di sviluppare un pensiero critico e implementa l'utilizzo del linguaggio), e ad ascoltare la prospettiva di chi, con un'altra idea, gli sta di fronte. I bambini impareranno naturalmente il confronto, che non significa abbarbicarsi sulle proprie idee, ma giungere ad una conclusione che tiene conto di tutte le considerazioni emerse tra i partecipanti al dibattito.

Da parte degli insegnanti, la democrazia può passare anche dalla valutazione. Ciò che deve emergere, è un "dare voti" che non sia solo quantitativo e qualitativo, ma anche e soprattutto formativo. Attraverso una scala che tenga conto non solo dei saperi appresi, ma del percorso fatto, il bambino (che partecipa attivamente alla sua costruzione) avrà dei benefici enormi (dall'autostima all'autonomia), e lo stesso avrà l'insegnante: la valutazione sarà sì del ragazzo, ma anche sua, e capirà se e dove aggiustare il tiro.

Quando coinvolti attivamente e socialmente, attraverso questi semplici metodi, i ragazzi sapranno far sì che le diversità emergano senza clamore. A questo punto rispetto e valorizzazione arriveranno da soli. Ed ecco il primo passo verso una scuola democratica che crescerà adulti consapevoli!

Sara Polotti

Foto Credits: "CORI Middle School Reading" by John Guthrie - http://www.corilearning.com/. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikipedia - https://en.wikipedia.org/wiki/File:CORI_Middle_School_Reading.jpg#/media/File:CORI_Middle_School_Reading.jpg

Una volta la sera mi coccolavo con il cioccolato, ora mi coccolo con il magico trio: tisana, candelina e aromadiffusione. Niente male eh? Se poi ci aggiungiamo una crema mani, magari alla mirra e al sandalo davvero il relax è stratosferico!

Ecco allora la ricetta della tisana per favorire il sonno: un infuso per facilitare l'addormentamento e il rilassamento adatta anche a bambini a partire dai 12 mesi

Immagine tratta da https://commons.wikimedia.org/wiki/File%3AHibiscus_Delight_tisane.jpg

Chi mi segue sa l'amore enorme che provo per la cucina indiana, i suoi colori e le sue mille spezie. Ecco una ricetta meravigliosa che potete personalizzare a seconda della verdura che i vostri figli mangiano. Io vi racconto la mia!

Ecco una ricetta super semplice per creare gustose gallette di riso, cioccolata e tanti ingredienti a vostra scelta!

 

Il tuo bebè si fida di te. Tu fidati di lui.

Mercoledì, 02 Dicembre 2015 14:22

Starà mangiando abbastanza? Ogni quanto devo allattarlo? Il mio latte basterà?

Neomamma, non preoccuparti: è difficile, a volte, non scoraggiarsi di fronte alla bilancia che dichiara che il tuo bimbo non prende peso, o non agitarsi pensando che non nutri abbastanza il tuo bebè. Soprattutto nei primi giorni di ritorno dal reparto maternità. Ma stai tranquilla: sarà lui a farti sapere quando è l'ora della pappa.

Non serve allarmarsi, i bambini sanno quando devono mangiare: con tranquillità, è possibile vivere più serenamente l'ora della pappa, perchè il tuo bebè si fida fida di te. Tu fidati di lui. 

I bambini piccoli, in età da poppata, non muoiono di fame: ci hai fatto caso? Be', se non ti è ancora chiaro, è così. Perché quindi preoccuparsi più del dovuto in situazioni assolutamente normali che sarebbe meglio, e più piacevole, vivere con serenità?
I bambini sanno quando mangiare. Cioè, quando ne hanno bisogno. Ogni circa due o tre ore il loro pianto significa proprio questo: è ora della poppata.

Certo, allattando naturalmente è più difficile calcolare la quantità di latte ingerita dal neonato, rispetto al biberon, quindi in effetti il peso è il miglior indicatore, nei primi giorni di vita. Lo controllerà anche il pediatra, e se ci sarà qualcosa di sospetto provvederà a capire il problema. Solitamente, però, è tutto in regola, anche se in certi periodi, magari, il vostro bambino faticherà un pochino di più ad acquistare peso, o ne prenderà troppo rispetto ai coetanei.

Nei primi giorni di vita, appena tornati a casa dall'ospedale, i neonati perdono un po' di peso, dal 5 all'8% di quello alla nascita. È normale e fisiologico. Tutto questo accade nella prima settimana di vita; nella seconda, invece, riacquisteranno il peso perso.
Crescendo, piano piano, nelle settimane successive il peso dovrebbe aumentare in maniera abbastanza omogenea. Pesato ogni giorno alla stessa ora (meglio se a digiuno) il bimbo dovrebbe prendere ogni settimana dai 150 ai 200 grammi, suppergiù.

Indicatori di buona crescita sono anche i pannolini: di media, nei primi mesi di vita dovrete cambiare 5/6 pannolini sporchi di pipì, e un paio di pupù (ancora molto liquida, fino allo svezzamento).
Detto questo, le variabili sono moltissime, ogni bimbo è diverso e ogni mamma idem. Ogni poppata è differente per portata e durata, l'afflusso di latte non è sempre costante (e variano anche i nutrienti in base al momento: il latte più ricco e grasso, più denso, arriva verso la fine della poppata!), ogni bambino si attacca e si stacca quando vuole, facendo le pause che più ritiene opportune.

Insomma, stai tranquilla: sarà il tuo bambino a dirti quando è ora di mangiare. Non sei tu, non è il pediatra, non è quella mamma dell'amichetto del fratellino "che ti ha detto che le hanno detto", non è nessun altro al di fuori del tuo bambino a decidere quando e quanto deve mangiare: sarà lui che saprà autoregolarsi, sarà lui ad avere i suoi ritmi, sarà lui a farti capire, di mese in mese, di quanto dilatare i tempi tra le poppate. È naturale, ed è istintivo.

Lui si fida di te. Tu fidati di lui.

La redazione di mammapretaporter.it

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Nel Berkshire, contea dell'Inghilterra sud-orientale, centinaia di scuole primarie hanno introdotto nei loro programmi delle ore di meditazione per i piccoli studenti. Stranezza? Innovazione?

Vediamo insieme in cosa consiste e quali sono i benefici della meditazione in classe: uno strumento davvero utile per aiutare il bambino a concentrarsi e a rilassarsi. 

Queste scuole inglesi hanno deciso di introdurre la meditazione allo scopo di aiutare i bambini con la loro concentrazione, il loro comportamento e il contenimento dell'ansia e dello stress. Un proposito davvero ammirevole: oggi più che mai i bambini sono costantemente esposti a situazioni che potrebbero compromettere il loro rendimento a scuola e la loro personalità. Perché allora non provare uno strumento già efficace sugli adulti?

Modificando naturalmente le modalità e adattandole alle esigenze dei bambini in età scolare, la meditazione può avere benefici evidenti.
Gli esercizi che le scuole propongono sono molto semplici e rilassanti: concentrarsi sul proprio respiro, lasciare andare i pensieri più brutti e pesanti, ascoltare le sensazioni del corpo, gestire emozioni e comportamenti. Il tutto all'interno di un ambiente rilassante e intimo, che fa sentire a proprio agio il bambino, libero di esprimersi e di ascoltare.

Il programma ha avuto inizio lo scorso anno: si iniziò con tre classi (quelle più "grandi"), per passare quest'anno a tutte quelle primarie, dai 5 agli 11 anni, dopo aver notato un netto miglioramento della concentrazione dei bambini e dei loro comportamenti. Le tecniche sono quelle tipicamente orientali, e mirano a dare ai bambini una consapevolezza su se stessi che li aiuti nel percorso scolastico e nella vita.
Basta una mezz'oretta a settimana inserita tra le altre materie, assicurano, e i benefici sono tantissimi. Oltre a stimolare positivamente le cellule cerebrali e a migliorare l'autocontrollo, la meditazione affina l'auto-consapevolezza, fondamentale per la crescita: fa sì che il bambino capisca la sua unicità, e l'unicità di ogni suo simile, sviluppando quindi anche un'empatia fortissima verso l'altro.

Nel mondo sono molte le scuole che propongono programmi di meditazione. In Connecticut, in una scuola superiore (la New Haven Accademy), hanno reso obbligatorio lo yoga tre volte a settimana per le classi prime: il risultato è stato una significativa diminuzione del cortisolo nel sangue degli studenti, un ormone responsabile dello stress. Questo anche grazie al fatto che, indipendentemente dal caos esterno, entrare nella palestra per iniziare la lezione di yoga implica lasciare tutto lo stress all'esterno.

A Dubai un college privato, il Dubai College, propone da tempo un corso per imparare la meditazione, affiancandolo ai corsi tradizionali di studio. Lo scopo è quello di gestire attraverso questa tecnica la gestione di stress e ansia che durante il periodo del college rischiano di compromettere la salute. È il periodo peggiore per loro: è quello che precede le iscrizioni all'università, e gli esami rischiano di essere corrosivi se presi per il verso sbagliato. Ma le lezioni di meditazione, insegnando il distacco dal mondo, ridimensionano le preoccupazioni e aiutano a guardare i problemi e le sfide dalla giusta prospettiva.
A San Francisco una scuola partecipante dal 2007 al programma "Quiet Time" (che prevede 15 minuti di meditazione al mattino e 15 nel pomeriggio) ha ottenuto una riduzione del 45% di sospensioni già nel primo anno, per arrivare ad oggi con il 98%.

Un bel risultato no?

Sara Polotti

Aromaterapia per la candida

Mercoledì, 02 Dicembre 2015 08:17

La Candida albicans è un fungo che si manifesta con chiazze biancastre in varie parti del corpo: può comparire sulla lingua e sulle guance, ma può essere anche la causa della candidosi vaginale o l'evoluzione di una dermatite da pannolino. Spesso sono segni di un deficit immunitario, per cui potete valutare con il vostro pediatra l'utilizzo di acerola in polvere, ottima quella del Prodigi della terra: il mio consiglio è di assumerne un cucchiaino da caffè in 250 ml di latte vegetale una volta al giorno a partire dagli 8 mesi di età. Con la vitamina C non abbiamo rischio di sovraccarico in quanto l'eccesso viene automaticamente eliminato dal corpo. 

Gli oli essenziali utili contro la candida sono il tea tree e la lavanda: ecco due modi diversi di utilizzare l'aromaterapia per la candida

 

1. Bagno aromatico: 

- 1 cucchiaio di olio vegetale (mandorle, jojoba, germe di grano)

- 2 gocce di lavanda ibrida

- 2 gocce di tea tree

Mescoliamo insieme l'olio e gli oli essenziali, poi ggiungiamo questa miscela all'acqua del bagnetto

 

2. Crema per il sederino:

- pasta all'ossido di zinco da 250 g

- 8 gocce di tea tree

- 8 gocce di lavanda vera

Mescoliamo molto bene prima del suo utilizzo. Il mio consiglio è sempre quello di testare prima i prodotti sull'avambraccio del bambino in una zona circoscritta, attendere circa due ore e se non emergono eruzioni cutanee o prurito procedere con l'utilizzo della crema in zone più estese. 

Giulia Mandrino

 

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Il lavoretto di Natale degli Elfi della Gentilezza

Mercoledì, 02 Dicembre 2015 08:01

Le tradizioni di Natale sono tante. L'albero, Babbo Natale (o Santa Lucia in alcune zone d'Italia), il calendario dell'avvento, il presepe, la Befana. Perché non inaugurarne un'altra, quest'anno?

Vi raccontiamo una nuova tradizione gentile, educativa e tenera i cui protagonisti sono carinissimi folletti: il lavoretto di Natale degli Elfi della Gentilezza

Un po' come per il calendario dell'avvento, si possono utilizzare questi piccoli elfi per tutto dicembre, per accompagnare l'arrivo del Natale e di Babbo Natale.

L'idea è quella di fare trovare due o tre elfetti (magari quelli così carini di stoffa che avete trovato al mercatino di Natale l'anno scorso, o le decorazioni per l'albero a forma di folletto natalizio!) in giro per casa ai vostri bambini. Ogni giorno, al loro risveglio, li troveranno in posti inaspettati, sempre diversi: un mattina in bagno, il giorno successivo sulle mensole della cucina, quello dopo ancora sulla scrivania in cameretta.

Peculiarità degli Elfi della Gentilezza sono i messaggi che portano con loro. Ogni giorno, su un bigliettino che li accompagna, gli Elfi propongono al bambino, per prepararsi bene a questo importante periodo dell'anno, un suggerimento per esercitare una virtù fondamentale che spesso viene lasciata al caso o, ahinoi, all'oblio: la gentilezza.

Vedendoli suggeriti da questi simpatici elfi, i bambini eseguiranno i compiti assegnati volentieri, con gioia, in maniera giocosa, ed eserciteranno la loro gentilezza. Non solo: attraverso questo "gioco" (che gioco non è) vedranno quanta felicità può portare un piccolo gesto, e si abitueranno a compierne anche durante l'anno. Gentilezza e compassione implementeranno nel loro cuoricino, è assicurato!

I messaggi possono essere di ogni tipo. Dopo aver fatto la loro comparsa nei primi giorni di dicembre, accompagnati da una letterina in cui spiegano cosa ci fanno lì e qual è il loro compito, nelle mattinate successive gli Elfi della Gentilezza porteranno messaggi come "portare un sorriso ad un anziano", "preparare dei biscottini per i nostri vicini di casa", "donare dei giocattoli all'ospedale pediatrico", "esprimere la nostra gratitudine a qualcuno".

Se il compito della giornata è preparare della marmellata per gli anziani della casa di riposo, ad esempio, gli Elfi potranno comparire sul tavolo della cucina accanto alla ciotola della frutta, o dentro ai barattoli per confetture, esclamando "Ehi! Perché oggi non facciamo un po' di marmellate da portare ai nostri amici più anziani che vivono nella casa di riposo del paese? Porteremo loro una cosa deliziosa e loro ci regaleranno un sorriso e un ricordo!"; quando i bimbi si troveranno a dover "leggere un libro insieme alla sorellina che ancora non sa leggere", sarà perché hanno trovato gli Elfi proprio su quel libro aperto; oppure, quando li troveranno accanto ai loro dentifrici e spazzolini, sarà perché gli Elfi staranno dicendo loro di "lavarsi i denti in maniera perfetta finché non brillano: oggi è la giornata giusta per portare SORRISI a tutti coloro che incontreremo!".

Non datevi regole precise: il compito degli Elfi è quello di stimolare gentilezza e compassione, non quello di fare sentire i bimbi obbligati a svolgere compiti noiosi. Usate la fantasia e la conoscenza del vostro bambino, quindi, e provate, a volte, a lasciare messaggi riguardanti il giorno prima, oltre all'attività per la giornata. Sarà bellissimo per i bambini leggere ciò che gli Elfi pensano di loro, ad esempio di quanto fossero contenti nel vederli, il giorno prima, fare la buona azione: "è stato bellissimo vedervi donare i vostri vecchi giocattoli a qualcuno più sfortunato di voi - avete portato un sorriso a un bambino, ed uno al giocattolo: anche lui si sentiva stufo di non essere più utilizzato"!

Ecco dei bigliettini stampabili gratis con idee di gentilezza che potete far trovare ai vostri bimbi. 

Se i vostri bambini vorranno scrivere a loro volta dei messaggi agli Elfi, lasciateli fare: anche loro possono suggerire ai piccoli amici attività che piacerebbe loro svolgere.
Ecco, funziona un po' così. Una tradizione semplice, divertente, commuovente ed educativa, fattibile con pochissimo e dai risultati meravigliosi.

 

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C'è un gruppo di genitori, su Facebook, che ha creato la pagina "Bimbi sani in un mondo sano". Preoccupati per la salute del mondo che influisce su quella di noi stessi e dei nostri bimbi, hanno deciso di confrontarsi e condividere esperienze, dubbi, consigli e punti di vista.

Quella proposta da Bimbi sani in un mondo sano è una petizione importante: con "Via gli alimenti cancerogeni dalle mense scolastiche" si vuole sensibilizzare e provare a cambiare la situazione attraverso le firme di tutti.

I bambini passano davvero molto del loro tempo dedicato alla nutrizione nelle mense dei loro complessi scolastici, spesso ingurgitando cibi non propriamente salutari.

Che senso ha quindi fare attenzione all'alimentazione casalinga quando la maggior parte delle volte le regole a cui i genitori tengono non vengono seguite o rispettate?

I genitori ideatori della petizione, leggibile e firmabile su change.org (https://www.change.org/p/ministero-della-salute-via-gli-alimenti-cancerogeni-dalle-mense-scolastiche), vogliono far pressione direttamente sul Ministero della Salute, le cui raccomandazioni a questo proposito sono parecchio obsolete e non tengono conto degli ultimi sviluppi in materia di alimentazione.

Ciò che il Ministero dovrebbe fare è adeguarsi alle linee guida più recenti per la prevenzione delle malattie croniche e del cancro, come quelle proposte dal Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), dall’European Society of Cardiology (ESC), dall’American Heart Association (AHA) e dall’OMS (WHO).

Queste linee guida prevedono:

- porzioni giornaliere di alimenti vegetali come cereali integrali, verdura e frutta fresca;

- eliminazione delle carni processate e limitazione dell'assunzione di grassi saturi, carni rosse e zuccheri semplici.

I rischi di un'alimentazione scorretta sono sotto gli occhi di tutti, e allarmano quando scopriamo che, alla luce dell'ultimo rapporto OCSE, un bambino italiano su 3 è in sovrappeso, mentre 1 su 10 è già dichiarabile obeso.

Ecco cosa recita quindi la petizione, a cui aderiscono anche una cinquantina di medici e nutrizionisti:

"Noi genitori chiediamo che nelle mense scolastiche italiane siano eliminati gli alimenti considerati cancerogeni, come le carni conservate, e ridotti gli alimenti di origine animale a vantaggio di quelli di origine vegetale
in ragione delle seguenti motivazioni:

— i ripetuti allarmi sulla situazione sanitaria dei bambini italiani, tra i più obesi in Europa;

— la consapevolezza che l’obesità predispone alle malattie croniche, come diabete e malattie cardiovascolari, e al cancro; e che troppi tra i nostri bambini mostrano già segni di queste malattie in età pre-scolare;

— i reiterati appelli a ridurre il consumo di carne delle Nazioni Unite e degli enti di protezione ambientale;

— le raccomandazioni degli esperti in nutrizione del World Cancer Research Fund, che esortano a:

- basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un'ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta

- limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate

e del Ministero dell’Ambiente, che sia al fine di tutela ambientale che della salute umana sottolinea l’importanza di:

- promuovere il consumo di alimenti vegetali in alternativa a quello degli alimenti di origine animale

Questo il testo e le richieste della petizione, consultabile al seguente indirizzo (https://www.change.org/p/ministero-della-salute-via-gli-alimenti-cancerogeni-dalle-mense-scolastiche) e firmabile attraverso un semplicissimo form sulla destra.

Ad ora 5.391 genitori e interessati hanno firmato. Manca però ancora qualche passo: restano ancora 2.109 firme per dare validità alla richiesta, che verrà quindi inoltrata al Ministero della Salute solo in seguito al raggiungimento del traguardo.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Sara

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Cecilia

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