Prima di tutto una domanda sorge lecita: perchè fare una colazione salata? Già i nostri nonni dicevano che per rimanere in salute è necessario fare una colazione da re, un pranzo da principe e una cena da povero, per cui effettuare un'abbondante e sopratutto varia colazione può migliorare il nostro stato di benessere a 360°, lo dice una ricerca svolta dall'Università del Missouri. Una colazione contenente all'interno proteine stabilizza i livelli di glucosio nel sangue (quindi a metà mattina avremo meno voglia di dolce per intenderci) e quindi previene l'aumento di peso. Ma una colazione proteica è fortemente utile anche per i bambini affinchè riescano a mantenere costante l'attenzione a scuola.
In particolare è importante limitare cibi raffinati e merendine per evitare picchi insulinici con i conseguenti cali ipoglicemili, brillantemente speigati nel video del Dott. Berrino che trovate qui sotto. Cosa mangiare e cosa proporre ai nostri piccoli allora? La risposta la trovate sul mio libro The Family Food, edito da Mental Fitness Publishing.
Cereali:
- Muesli: prova la ricetta homemade sul mio libro The Family Food
- Latte vegetale di cereale (riso, kamut, miglio, farro etc...)
- Pane integrale in cassetta
- Fette biscottate integrali o di cereali come farro kamut, avena
- Biscotti ma homemade o comunque sani e privi di olio di palma (vedi la nostra sezione dolci e sopratutto il mio libro The Family Food)
- Muffin o torte che trovate nel portale nella sezione dedicata ai dolci e nel secondo capitolo nel mio libro The Family Food, interamente dedicato alla colazione)
- Pancake
Proteine:
- Farinata
- Uovo strapazzato
- Frittata
- Latte di soya
- Yogurt di soya
- Formaggio di soya spalmabile
- Farina di canapa nelle torte o nei pancake
- Semi: ottimo lo yogurt vegetale con semi tritati al momento, oppure il mio adorato Chia Pudding
- pizza fatta in casa (ricetta sul nostro libro The Family Food)
Frutta e/o Verdura
- Estratti
- Frutta fresca
- Frutta secca (prova i nostri biscotti con la frutta secca)
Giulia Mandrino
Quando pensiamo al massaggio al bambino ci viene in mente solo il massaggio con l'olio: in realtà "in India la tradizione prevede nel primo mese di vita un massaggio che si effettua con una pasta che sembra ricordare il contatto che percepiva il bambino all’interno dell’utero: questa palla di pasta delle dimensioni di una mela viene tamponata sul corpo del bambino" (Contiero-Mandrino, Mamme pret a porter, il primo anno insieme, Mental Fitness Publishing).
In india la ricetta tradizionale prevede l'utilizzo di farina integrale, olio di semi di sesamo, acqua e curcuma; la pelle dei nostri piccoli però è troppo delicata e la corposità di questa pasta risulterebbe troppo ruvida per i nostri neonati. Ecco allora la ricetta che io vi consiglio:
- farina 00
- olio di mandorle dolci o di germe di grano
- acqua tiepida
Uniamo nelle stesse proporzioni acqua e olio, poi aggiungiamo la farina fino a creare un impasto compatto e morbido.
Massaggiamo il nostro piccolo tamponando delicatamente la sua pelle con questa soffice superficie per circa 10 minuti. Se volete potete spalmare un po' di olio sul corpo del vostro piccolo prima di passare la pasta. La pasta si conserva al massimo per 24 ore lontano da fonti di calore, poi deve essere buttata e sostituita con una nuova. Seguite le indicazioni che trovate nel mio articolo introduttivo al massaggio infantile.
Se volete imparare e vedere da vicino il corso di massaggio infantile con la pasta e l'autentico shantala vi consiglio i corsi di Tiari Yoga e Ayurveda.
Per chi avesse piacere è possibile aggiungere all'olio prima di essere miscelato con gli altri ingredienti 5 gocce di olio essenziale di lavanda vera e 5 di camomilla.
P.s.: prima di buttarla chiedete al papà di utilizzare la pasta per fare un meravigliso massaggio sulla schiena a voi, mamme super stanche e bisognose (giustamente) di coccole! In questo caso aggiungete alla psta 8 gocce di ylang ylang, 5 di lavanda e 3 di geranio d'egitto per rilassarvi; se invece percepite contratture muscolari potete utilizzare 8 gogge di rosmarino e 10 di lavanda.
Giulia Mandrino
L'arte o l'hai nel sangue o non ce l'hai. C'è poco da fare. E se l'attitudine creativa ti scorre letteralmente nel sangue grazie a genitori artisti a loro volta, beh, a quel punto bisogna approfittarne.
L'ha fatto la bimba di Aaron Zenz, illustratore del Michigan specializzato nei disegni per l'infanzia (date un'occhiata al suo sito! http://www.aaronzenz.com/index.html): respira l'arte tutti i giorni tutto il giorno, e a 10 anni è già sulla buona strada per diventare a sua volta artista.
In un articolo apparso su boredpanda.com, l'illustratore racconta di come dopo aver guardato tutti insieme il documentario del 2010 "Exit through the Gift Shop" (attribuito all'artista di Bristol e basato parzialmente sulla sua biografia; qui trovate il trailer) la figlia ha dichiarato immediatamente di voler diventare una street artist.
Così, non volendo che questa sua idea diventasse puro vandalismo (terreno su cui spesso la street art, quando non fatta con i giusti presupposti, rischia di scivolare) ma evitando nella maniera più assoluta di tarpare le ali creative della figlia, la famiglia ha inventato un modo bellissimo per fare street art tutti insieme.
L'idea è semplicissima, ma il risultato è strepitoso. Un pomeriggio, si sono messi tutti insieme a dipingere dei sassi con delle facce buffe e spaventose, coloratissime e divertenti. Il passo successivo è stato andare in giro per la città a sparpagliarle nei luoghi più impensabili, dai lampioni ai gradini di certe scalinate fino alle bancarelle del mercato, nascondendo i personaggi tra le mele.
Il procedimento è stato così divertente e il risultato così sbalorditivamente bello da portare la famiglia a decidere, qualche mese dopo, di provare lo stesso esperimento cambiando il materiale: sono passati così prima alle foglie e poi a bastoncini di legno recuperati, di tutte le misure.
Di nuovo, hanno appoggiato in giro per la città e in ogni luogo in cui passavano i piccoli mostricciatoli: sugli alberi, alle fermate dell'autobus, su antiche statue, su cartelli stradali e fuori dai locali.
Il risultato è pazzesco: è un'arte delicata e non irreversibile, non invasiva ma dal forte impatto emotivo. Un po' una guerrilla art proprio come quella praticata dal geniale Banksy, ma a misura di bambino e a misura di famiglie, che riesce a portare a tutti colore, sorrisi e incredulità con tenerezza e senza rinunciare al senso civico.
Comoda, bella, pratica: la fascia porta-bebè piace sempre di più a mamme e papà, e anche a noi. Ma non sono solo queste le ragioni della sua diffusione!
Ecco 10 motivi per cui la fascia porta bebè è una figata: un modo diverso di portare il bambino che porta con sé benefici e bellissime conseguenze
1. Baci e abbracci
I bebè amano abbracciare, baciare ed essere baciati, no? Ecco. Grazie alla fascia porta bebè o agli altri metodi per portare il vostro bimbo attaccato a voi i piccoli potranno essere sempre, semprissimo alla portata di bacetti e carezze e potranno in ogni momento avvolgere le loro braccine paffute attorno al vostro collo. Aww!
2. Le conversazioni
Le chiacchierate faccia a faccia con i vostri piccoli appesi alla fascia sono le migliori! Ma anche quando stanno attaccati sulla vostra schiena è bellissimo: la loro vocina farà capolino dalla vostra spalla direttamente nelle vostre orecchie, parlandovi di tutto ciò che vedono (che da quella posizione è ciò che vedete anche voi). Questo è un magnifico modo per chiacchierare con i piccoli, e se fatto per una mezz'oretta al giorno stimola anche le loro capacità verbali.
3. Viaggi più rapidi
Certo, è bellissimo camminare al ritmo dei bambini, fermandosi per ammirare ogni singola foglia e annusando tutti i fiori sul cammino. Ma altre volte bisogna solo andare direttamente da qualche parte, con un po' di fretta e magari con alcuni bagagli: ecco, in quel caso la fascia risolve tutti i problemi, e potrete camminare tranquillamente con il piccolo senza passeggini in mezzo ai piedi.
4. Pisolini
I bambini hanno bisogno dei loro pisolini, chissà dove e chissà quando. Quando arriva quel momento in cui le palpebre non stanno proprio aperte, i porta-bebè fanno correre ai ripari in un attimo. Accoccolandosi comodi comodi, i piccoli possono schiacciare quel pisolino ristoratore senza che i genitori cambino i piani in corso.
5. Un calmante naturale
I bimbi cadono, rotolano, si sbucciano le ginocchia, prendono qualche botta. E piangono, e strillano, e fanno un po' di capriccetti anche se il dolore non è così lancinante. Appena accade qualcosa del genere, indossare il proprio bambino ha il potere di calmarlo e di farlo sentire molto più al sicuro di un semplice abbraccio o un bacio sulla bua!
6. Andare nei bagni pubblici non è più un pasticcio
Siete in giro con il vostro bimbo, solo voi e loro. Da soli. Dovete andare nel bagno del ristorante portandovelo appresso per non lasciarlo solo e prevedete già che le sue manine (o, peggio, la loro lingua!) finiranno dappertutto, sulla tavoletta, sul pavimento e sui muri, e che la sua testa farà capolino tra un bagno e l'altro. Con la fascia questo problema non esisterà più. Finalmente!
7. Shopping
Fare shopping senza passeggino e con le mani libere è bellissimo. Sembrerà quasi di non avere con sé il proprio piccolo, che in questo modo non potrà sfuggirvi e scappare a nascondersi sotto gli appendi abiti. Unico consiglio per evitare spiacevoli sorprese: controllate sempre le manine del bambino prima di uscire dal negozio: quando sta sulla vostra schiena, attratto com'è dal mondo, può tranquillamente toccare e prendere i prodotti dagli scaffali e dagli appendini. Non vorrete certo suonare alla cassa, no?
8. Sicurezza
Usare la fascia per tenere il proprio bambino è un modo di tenerli al sicuro divertendosi allo stesso tempo. Un esempio: quando insegnerete alla sorellina maggiore ad andare in bicicletta, il piccolo potrà stare attaccato a voi senza rischiare di sgambettare per strada senza controllo, e allo stesso tempo sentirà di stare svolgendo quella divertente attività insieme a tutta la famiglia.
Stessa cosa quando fate la spesa: scaricare le buste dalla macchina insieme al bambino (anche se nel passeggino) è davvero una sfida; ma quando il piccolo sta letteralmente con voi, non c'è nessun pericolo! La sicurezza prima di tutto.
9. Mai più stanchezza!
Spesso i bambini vogliono uscire a piedi e camminare per la maggior parte della giornata, ma a voi tocca comunque portare un piccolo passeggino perché, lo sapete già, prima o poi si stancherà e non vorrà più muoversi se non in braccio o nel passeggino. Basta ripiegare la fascia e tenerla in borsa! Pochissimo ingombro (figuratevi se paragonato al passeggino!) e tanta comodità.
10. Una relazione unica
A volte i bambini hanno solo bisogno di riconnettere con la mamma. Dopo una lunga giornata di lavoro o qualche ora passata lontano, la fascia permette di "indossare" i bimbi mentre si cucina, mentre si porta il cane a passeggio o mentre si ripiegano i panni stesi. Oltre ad una gratificante, seppur stressante, giornata lavorativa riuscirete anche a finire quei piccoli lavoretti che in casa non mancano mai e allo stesso tempo a godere di attimi preziosi insieme al vostro bambino, mai come in quel momento (e in quel modo) vicino a voi.
Se volete scoprire il magnifico mondo del babywearing ecco il libro che vi consigliamo: Licia Negri, Lasciati Abbracciare, Mental Fitness Publishing
Sara Polotti
Ah, maternità, quelle immagini di una ragazza bella, con capelli lunghi e corpo snello e tonico, il viso rilassato che allatta con goia in un campo di grano con la luce rosa del tramonto... Anche voi avevate quell'immagine lì della maternità?
Bene, già dopo il parto quando hanno dovuto letteralmente ricostruirmi il perineo con il punto croce ho capito che le cose non stavano proprio in quel modo. Ma poi sopratutto, avevate immaginavato che vostro figlio avrebbe pianto come un disperato senza apparente motivo per una quantità di tempo che alle vostre orecchie sarebbe parso infinito? Cacchio, io ero convinta che solo i figli degli altri, erroneamente educati, piangessero a gogò.
1. Sentirsi svenire dal sonno: dopo la nascita del mio secondo figlio ho trascorso notti in cui credo che l'intervallo di tempo più lungo in cui ho riposato è stato di 15 minuti. Voi lo sapete vero che una delle torture che utilizzano nelle peggiori prigioni del mondo è quella di togliere il sonno? Ecco, io, come credo tante di voi, l'ho provata. Però noi sei in prigione, non hai commesso stermini di massa, sei a casa tua, e quelle persone che commettono questa tortura ai tuoi danni sono le creature che più tu ami al mondo.
2. Pianti quando in televisione danno Bamby: perchè diciamocela chiaramente, non si può piangere a 30 anni per un cartone animato. Eppure anche Terminator quando diventi mamma ti commuove, così come la pubblicità del panettone o il post su Facebook strappalacrime.
3. Aspettare che arrivi il loro momento: a tutte quelle future mamme con il loro pancione piene di consigli e verità su tuo figlio di 6 anni, a quelle mamme con un solo figlio magari con uno strascico di nonni al seguito ti dicono che devi organizzarti meglio, a quelle con il bambino pacifico e dormiglione, a loro ho mandato le mie maledizioni "Vi auguro di dormire 15 minuti per notte e di avere due terremoti in casa come i miei così da capire il tutto" quando ai giardinetti alle 6 di sera dopo notti insonni mi hanno travolto con i loro sguardi di compassione dopo aver visto il mio mascara colato, la mia maglietta spiegazzata e sporca e i miei figli che sembravano usciti da mesi di trascuratezza igienica.
4. Piangere dalla stanchezza e pensare di non farcela davvero più: si perchè nessuno te l'aveva detto che avresti superato di almeno 10 volte la tua soglia massima di stanchezza raggiungibile e che in quelle condizioni avresti dovuto fare sforzi sovraumani. Così mi sono trovata a piangere al supermercato perchè davvero non ce la facevo più.
5. Pensare di non aver la forza di farsi una doccia: come ai bei tempi delle medie quando pensavi di non avere la forza e sopratutto la voglia di farti la doccia, passi dei periodi in cui persino lavarti ti pare uno spreco di energie e di tempo. Ma si può?
6. Ma chi me l'ha fatto fare? L'avete pensato tutte, e tutte vi siete vergognate, ma è giusto ammetterlo.
7. Mi avete rovinato la vita! Ok, non sei lucida, anzi sei proprio fuori come un balcone, ma dopo due settimane chiusa in casa a causa di influenze alternate a figlio 1 e figlio 2 dove non dormi la notte perchè hanno il naso chiuso o ancor peggio vomitano ovunque come se non ci fosse un domani sei autorizzata a pensare queste cose bruttissime. Ti fai un giro sul balcone per prendere una boccata d'aria e via, si ricomincia.
8. Ma non ti basta mai? Lo penso spesso tutt'ora quando mia figlia grande mi chiede 15 cose al minuto e mentre io inizio a fare la prima lei è già alla quarta richiesta. E lo pensavo anche all'inizio dopo 12 ore non stop di tetta.
9.Piangere dal male all'inizio dell'allattamento: per alcune è semplice, ma io per entrambi i miei figli all'inizio avevo un male atroce e mi scendevano gocciline di dolore dagli occhi. Tremendo!
10. Pensare di avere una malattia che porta la perdita della memoria: in questi anni ho dimenticato di tutto, dalle bollette, a compleanni, a cose da portare a scuola. Ho davvero collezionato figure terribili con persone che mi dicevano: "ma non te lo ricordi, te l'ho detto ieri e tu mi hai anche risposto!". Hai presente il vuoto totale, ecco, io non mi ricordavo neppure di aver visto quella persona il giorno precedente.
11. Andare in giro con la macchina in condizioni devastanti: la discarica ha un livello di immonzia minore della mia macchina. Non so come ma si accumula una quantità di immondizia davvero imbarazzante tra merende e succhi dei bambini, disegni, magliette e giochi...
12. Disperarsi e sentirsi delle pessime madri: quante volte mi è capitato di non sentirmi all'altezza, di guardarmi allo specchio e di vedere solo una pessima madre. Ma poi passa, e ricominci a ballare con loro e a farti travolgere nel bene e nella stanchezza dal loro mondo di gioia.
Papavero3
E' infatti adatto per adulti ma anche per bambini e naonati a partire dal primo mese di vita. Il burro di karitè e la vitamina E contenuti nell'unguento donano un profondo nutrimento mentre l'olio essenziale di lavanda equilibra mente e corpo: la lavanda infatti non è solo un olio essenziale "rilassante" come si può comunemente pensare, ma favorisce un vero e proprio riequilibrio fisico e psicologico del nostro organismo.
La lavanda è poi utile in caso di arrossamenti ma anche di piccole micosi, in questo caso meglio se unita al tea tree.
Rescue Remedy è la sinergia di emergenza appunto creata dall'ideatore della floriterapia, il medico anglosassone Edward Bach. E’ una miscela pronta per l’uso in casi di difficoltà importanti e che necessitano un intervento immediato: da una febbre alta a una caduta, da uno spavento a un litigio, Rescue Remedy è davvero un aiuto di pronto soccorso per grandi e bambini.
La sinergia è composta da 5 Fiori di Bach: Cherry Plum, Clematis, Impatiens, Rock Rose e Star of Bethlem. Lo troviamo in commercio sottoforma di gocce, spray o di crema e lo possiamo acquistare in farmacia o nei negozi bio.
Vediamo singolarmente le proprietà dei 5 fiori contenuti in Rescue Remedy:
- Cherry Plum: è il rimedio adatto a chi soffre per il timore di perdere il controllo ed è utile per coloro che hanno paura di non essere all'altezza della situazione, di un evento particolarmente difficile o di un dolore fisico importante. E' utile quando si ha il timore di impazzire o ci si sente travolti dagli eventi a tal punto perdere la padronanza di sè.
- Clematis: all'interno di Rescue Remedy svolge un ruolo di sostegno nel caso la persona si percepisca priva di energia, o così sotto shock per un evento da sentirsi svenire o essere in uno stato confusionale. Clematis aiuta a ritrovare la lucidità mentale per affrontare un evento forte e complesso.
- Impatiens: nella miscela del Rescue, Impaties aiuta a trovare appunto la pazienza, la calma e ad attenuare il nervosismo e l'agitazione. E' il fiore più utile quando si attende una notizia importante e potenzialmente negativa.
- Rock Rose: e’ il fiore specifico per stati d'animo in cui si è persi nel terrore e nel panico. Da un incidente a una semplice caduta per i bambini, ma anche una visita medica o un esame clinico che ci incute particolare timore, o un esame scolastico che spaventa i nostri figli. Questo terrore sembra paralizzarci, allora Rock Rose aiuta a trovare fiducia in se stessi e il coraggio necessario per affrontare la situazione.
- Star of Bethlem: è il fiore del trauma, per cui è indicato nei casi di lutto ma anche di incidenti ed eventi improvvisi. Aiuta a lenire il dolore fisico e mentale e facilita la rielaborazione di lutti o eventi traumatici.
In caso di esigenza, quindi qualsiasi piccola, grande situazione di emergenza, possiamo utilizzare Rescue Remedy in gocce sublinguali (qui trovi le indicazioni sull'utilizzo dei Fiori di Bach per i bambini), in crema (ottimo per neonati, ma anche in caso di contusioni e piccole escoriazioni), o in spray circa 4 spruzzi. Per quanto concerne la frequenza, inizialmente possiamo assumerlo ogni trenta minuti per poi diradare a circa 4 volte al giorno per almeno 15 giorni in caso di evento traumatico: chiaramente in caso di visita medica, esame, o altro evento che una volta superato non ha ripercussioni sul nostro benessere possiamo interrompere la somministrazione.
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
I Fiori di Bach sono un sistema di rimedi particolarmente adatto per i bambini in quanto sono assolutamente privi di effetti collaterali e manifestano su questi una spiccata efficacia. I più piccoli sembrano infatti rispondere in maniera più immediata all'utilizzo dei fiori grazie anche al loro backgroung di traumi ed esperienze ancora (fortunatamente) limitato. Proprio per questo motivo è più semplice anche il processo di scelta del fiore più adatto per gestire una difficoltà come può essere la timidezza o eventi più impegnativi da sostenere come l'iserimento all'asilo o l'arrivo del fratellino.
I Fiori di Bach agiscono eliminado i blocchi emozionali attraverso un processo di rafforzamento della qualità opposta: per esempio se un bambino manifesta insicurezza si utilizzerà un fiore per incrementare la sua autostima, se ha il timore del distacco dalla mamma all'asilo si sceglierà un fiore che aiuti l'indipendenza e che rafforzi il coraggio.
Non esiste alcun pericolo nella somministrazione di Fiori di Bach ai bambini, per cui possiamo proporli fin dalla nascita, o ancor meglio in gravidanza. Se la scelta dei fiori non è corretta non avremo mai un aggravamento, ma semplicemente l'assenza di effetto.
Per quanto concerne i dosaggi si utilizzano gli stessi metodi degli adulti, quindi 4 gocce 4 volte al giorno, meglio se sublinguali. L'unica differenza sta nella preparazione dei rimedi: se negli adulti si utilizzano 4 gocce del rimedio singolo contenente brandy, oppure una miscela di fiori preparata con una base metà di acqua e metà di brandy, per i bambini preferisco procedere come segue.
- Modalità sublinguale: 4 gocce 4 volte al giorno sotto la lingua. In questo caso consiglio di non utilizzare mai il rimedio puro o la sinergia diluita normalmente in brandy e acqua. Suggerisco invece di diluire il singolo o la sinergia di rimedi in un boccettino d'acqua che potrà essere conservato in frigorigero al massimo per 5 giorni. La sinergia verrà creata dal vostro erborista o farmacista oppure potete acquistare i rimedi singoli e poi prepararla da voi in questo modo: sterilizzate il boccettino di vetro e la pipetta in una pentola d'acqua, poi versate acqua naturale e aggiungete due gocce per ogni rimedio (4 gocce di Rescue Remedy nel caaso sia necessario). Conservate in frigorifero per un massimo di 5 giorni.
- Diluito in acqua: 4 gocce 4 volte al giorno in un bicchiere d'acqua (bastano anche 2 dita d'acqua) del singolo rimedio o della sinergia di rimedi. Consiglio sempre per creare la sinergia di seguire il procedimento di diluizione solo in acqua e non in brandy.
- Sulla pelle: possiamo utlizzare direttamente la Rescue Cream sui bambini se siamo in una situazione di emergenza oppure mettere 4 docce del singolo fiore o della miscela di fiori in un cucchiaino di crema che sarà poi spalmata sul braccio, sulla schiena o sull'addome del bambino.
- Sul seno della mamma: alcuni consigliano per somministare i fiori ai neonati di versare le 4 gocce sul seno della mamma prima della poppata. Personalmente preferisco le modalità precedenti ma nel caso siano impossibili teniamo questa in considerazione
Nel caso di disturbi acuti come febbre alta o influenza intestinale si versano due gocce di Rescue Remedy in un bicchiere d’acqua e se ne somministra al bambino un sorso ogni 15-30 minuti al massimo per poi diradare quando ci sono segnali di miglioramento.
Va bene anche aggiungere 4 gocce del fiore in un biberon di acqua o di latte vegetale a temperatura ambiente (MAI IN BEVANDE CALDE PERCHè DIMINUISCONO L'EFFICACIA DEI RIMEDI).
Generalmente i primi effetti si possono avere dopo 4-5 somministrazioni nei casi di emergenza con Rescue Remedy, mentre quando si utilizzano fiori per problematiche specifiche come la timidezza o l'ansia da distacco o incubi notturni solitamente la situazione migliora in un intervallo compreso tra i 5 giorni a 3 settimane al massimo: fondamentale è la costanza, quindi far si che il piccolo assuma i fiori 4 volte al giorno tutti i giorni.
Giulia Mandrino
Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.
La manualità, l'abilità e l'indipendenza sono punti chiave montessoriani per la crescita di bambini capaci nella vita. Attraverso alcune attività a loro dedicate, è possibile quindi accompagnarli nel percorso che li porterà a destreggiarsi nella vita con indipendenza e agio.
1. Il trasferimento di liquidi e solidi
Preparando come sempre i materiali su in vassoio in maniera ordinata e accattivante, sono molte le attività di travaso che divertono i bambini aiutandoli al contempo a prendere confidenza con i recipienti e ad allenare la presa. Due tazze con i manici fanno al caso nostro, meglio ancora se con un beccuccio da travaso: riempiendone una con del riso (inizialmente: si potrà poi passare all'acqua colorata) il bambino si eserciterà a travasare il contenuto nella seconda tazza, e viceversa.
Il secondo step per allenare presa e travaso è ancor più divertente: il materiale necessario saranno dell'acqua, una ciotola e una pompetta per la salsa dell'arrosto. Inizialmente i bambini possono esercitarsi con una presa della pompetta a piene mani, passando poi alla presa a C tra pollice e indice. E, una volta presa confidenza con questo attrezzo, potranno passare a contagocce sempre più piccoli, esercitandosi anche con precise quantità di liquidi.
Gli stessi esercizi si possono rivisitare anche con materiali solidi da trasferire da un recipiente all'altro, ad esempio dei cubetti colorati da prendere con delle pinze da cucina da trasferire da una ciotola ad un portaghiaccio (un cubetto per buco), fino ad arrivare ad utilizzare delle pinzette da estetista con del riso.
2. Le onde
Quelli di seguito sono esercizi amatissimi dai bambini e utilissimi a sviluppare capacità motorie fini, come l'andare avanti e indietro con le dita o il dentro e fuori.
L'elemento base è la creazione di lavoretti che includono l'"onda". Ad esempio: utilizzando un nastro per regali e uno scolapiatti orizzontale, inserendo il nastro sopra e sotto le asticelle si formerà una specie di onda. E, continuando a inserire nastri colorati, ne uscirà un pattern davvero carino.
Quando la manualità si sarà perfezionata, i lavoretti possibili saranno davvero infiniti: guardate (e provate!) questo. http://ourhouse.typepad.com/full_circle/2008/04/over-under-over.html
3. Vestirsi
Vestirsi è davvero importante, e i bambini lo sanno. Imparare a farlo da soli è un'impresa ardua! Mamma e papà aiutano sempre, ma prima o poi, anche se il bambino considera il ricevere aiuto come un'occasione per passare momenti insieme, è bene rendere indipendente vostro figlio anche in un'attività importante come questa. Molti bambini vogliono fin da subito vestirsi e svestirsi da soli, altri proprio no. In ogni caso, li si può aiutare verso l'indipendenza.
Prima di tutto, non bisogna farlo in mattine frettolose: serve calma. Anche per imparare: si può partire dalle calze, semplici semplici, e passare il giorno successivo ai pantaloni, poi alla maglietta, al maglione e così via.
Un altro consiglio è quello di organizzare i vestiti in maniera ordinata, magari inserendoli in un cestino dedicato ogni mattina. Avendoli lì, sott'occhio e ordinati, ai bimbi verrà voglia di provare a fare da soli.
4. Cucinare
Anche qui, bastano vassoi e composizioni ordinate per stimolare la manualità. Spellare una patata, sbucciare un uovo sodo, spalmare il burro sulla fetta di pane: andando per gradi secondo le abilità del bambino, basta comporre vassoi ordinati che focalizzino la sua attenzione sugli strumenti per aiutarli a prendere confidenza con queste attività quotidiane che gli torneranno utili non solo in cucina!
5. Composizioni floreali
Sono colorate e profumate, oltre che ordinate; niente di più accattivante! Sul vassoio basta posizionare da un lato i fiori recisi, dall'altro il contenitore (un barattolo per marmellate, un cestino, e, successivamente, la spugna per comporre vere e proprie opere d'arte floreali). Si stimola sì la creatività, sì il senso del colore; ma anche la manualità e l'ordine.
6. Martellare
A quale bambino non piace? E a chi non fa l'effetto di calmante naturale che libera tutto lo stress accumulato? Parliamo del martellare, antistress tanto per gli adulti quanto per i bambini, che se stimolato nel giusto modo diviene strumento perfetto per allenare la manualità e le abilità motorie, la coordinazione occhio-mano e il riconoscimento delle forme.
Con qualche chiodino di plastica, un martello giocattolo e una spugna per fiori (o un panetto di pasta modellabile) il bambino potrà iniziare questa attività nella maniera più delicata. Si passerà poi ad una scatola di cartone pre-bucherellata nella quale infilzare i chiodini, e, successivamente, ad una tavola di sughero sulla quale poter martellare delle forme geometriche di tessuto con chiodini sottili, per creare, oltre all'antistress naturale, delle belle opere d'arte.
Sara Polotti
Foto Credits: http://www.bluebirdkisses.com/resources/featured/montessori-at-home-bean-transfer/
Il Mudec di Milano, il Museo delle Culture, dal 28 ottobre di quest'anno ha aperto uno spazio permanente dedicato ai più piccoli per un'educazione interculturale ad hoc. Percorsi e mostre per i più piccoli (ora dedicate alla scoperta del Marocco) sono visitabili tutti i giorni dalle 9 alle 19. Ma il Museo non si dimentica dei baby visitatori nemmeno durante le mostre "adulte" ospitate durante tutto l'anno.
Sarà visibile fino al 21 febbraio 2016 e ripercorre la strada artistica del grande maestro accostandola ad artefatti polinesiani e immagini documentative dei luoghi ritratti e visitati dall'artista, per mostrarne l'approccio peculiare e la tendenza al primitivismo.
Per farne godere anche ai più piccoli, il Mudec ha predisposto audioguide a loro dedicate. Nessuna frase complicata o studi dettagliati delle opere nella maniera più tradizionale. La guida si rivolge loro con tono dolce e semplice, per immergerli nell'arte di questo artista che dai bambini può essere davvero apprezzato, grazie ai suoi colori piatti e accesi, ai suoi soggetti semplici e naturali e al suo approccio sintetico.
I bambini si muovono tra le settanta opere in mostra e tra i paesaggi bretoni, polinesiani, francesi ed esotici con le loro cuffiette alle orecchie, passando per le opere più consone a loro immergendosi in una sorta di gioco che sdrammatizza la serietà dell'esposizione. In ogni opera analizzata devono riconoscere un personaggio particolare che accompagna dalla prima all'ultima pittura e che di volta in volta si trasforma in un elemento presente nel dipinto.
È la fragolina appoggiata tra le donne tahitiane sdraiate dell'omonimo dipinto, è la pecorella del "paesaggio costiero della Martinica", è una nuvola, è un profumo di fiori; e alla fine si ritrovano con una sorpresa solo per loro nel finale del percorso espositivo.
L'approccio è davvero interessante e porta i bambini a osservare le opere, analizzarle, riflettere su di esse nel modo a loro più congeniale. Nelle orecchie due voci che si confrontano sui dipinti: "Guarda la pelle della modella, guarda le sue fattezze". Oppure su concetti come la nudità: "Oddio, che oscenità, è nuda", "Ma no, anche gli angeli sono nudi, la nudità non è per forza oscena". E così via. I bimbi si siedono a gambe incrociate di fronte alle opere, le osservano, le ascoltano, le guardano forse meglio di come farebbero gli adulti frettolosi.
La domenica, poi, i bambini possono fermarsi al Mudec Lab. Si tratta di attività relative alla mostra permanente o a quelle temporanee. Nel caso di Gauguin, è possibile prenotare la visita e il laboratorio Mudec Lab: i bambini scoprono il mondo del pittore prima attraverso le opere in mostra e poi attraverso le attività proposte nell'ambiente a loro dedicato, ricostruendo i mondi del pittore e tracciando nuove rotte. (http://www.mudec.it/ita/gauguin-3/)