Quest'anno i pochi regali che comprerò per noi e per i bimbi dei nostri amici gli acquisterò tutti su Amazon. Se adoro passeggiare in centro città per respirare l'atmosfera natalizia, l'acquisto del regalo vero e proprio preferisco farlo da casa, cercando con tranquillità dal mio computer idee e soluzioni pensate per quella persona. 

Ecco allora 9 giochi Montessori su Amazon da regalare a Natale: alcune idee per regalare giochi montessoriani per stimolare tutte le intelligenze del bambino

 

1. Il cubo algebrico: stimolare la mente del bambino a livello logico-matematico è molto utile. Ecco allora il cubo algebrico Montessori per bambini di età compresa tra i 5 e i 7 anni circa.Questo cubo di legno è composto da 8 pezzi: 2 cubi (rosso e blu) e 6 prismi (nero e rosso oppure nero e blu), il tutto contenuto in una scatola di legno. Puoi acquistarlo su Amazon cliccando QUI. 

 

 

 

2. Scatola dell'infilare: aiuta a sviluppare la cordinazione occhio mano e il movimento fine. Il gioco consiste nell'nserire l'oggetto di una determinata forma nel buco ed è adatto a bambini di età compresa tra i 12 e i 36 mesi. Puoi acquistarlo a su Amazon.

 

 

3. I giochi degli incastri con forme geometriche: come abbiamo spiegato nell'articolo dedicato a questo tipo di proposta di gioco montessoriana, le forme geometriche sono un tipo di gioco fortemente presente nella pedagogia Montessoriana. Ecco alcune proposte:

- Gli incastri blu a forma di cerchio che puoi comprare qui.

 

 

 

- Gli incastri gialli a forma di triangolo che trovi qui.

 

 

 

- I cilindri sensoriali: tra gli incatri geometrici questo è il mio preferito perchè oltre all'incastro dispone anche di materiali diversi per l'abbinamento colore/materiale quindi stimola contemporaneamente la vista, il tatto e la manualità fine. 

 

- Ecco le forme giormetriche del metodo Montessori più famose: Qui puoi acquistarle su Amazon.

 

4. I cilintri e i pesi: Questo gioco è molto interessante in quanto introduce il concetto di pesa attraverso i sensi (sento che un peso pesa più dell'altro) e contemporaneamente quello dell'infilare quindi dell'incastro (coordinazione mano-occhio e movimento fine). Puoi comprarlo qui su Amazon. 

 

 

5. Telai delle allacciature

- Questo orso in legno è sempre sorridente, ma è più felice quando è completamente vestito! Vestirsi non è più un dilemma quando si è imparato a usare la lampo, allacciare la cintura, chiudere bottoni, infilare e allacciare stringhe e altre necessarie attività. Ogni attività è contenuta in un pezzo separato del puzzle per far pratica con facilità. Ottima attività per sviluppare le abilità motorie fini e altre abilità necessarie quotidianamente. Come spieghiamo nell'articolo dedicato ai telai delle allacciature, "secondo i principi del Metodo Montessori, l’indipendenza è fondamentale per il bambino e, per aiutarlo a muoversi con spirito di adattamento e libertà, è necessario aiutarlo con alcuni strumenti, primo fra tutti il telaio per le allacciature". Puoi acquistare l'orsetto delle allacciature qui.

 

 

Casa in legno: questa casetta contiene con vari catenacci e leve, catena di sicurezza, lucchetto ad arco e a cilindro. Per allenare le capacità motorie. Puoi acquistarla qui su Amazon

 

6. Palline da infilare: puoi acquistarle qui su Amazon. 

 

Palle per infilare grosse: puoi acquistarle qui su Amazon.

 

7. La torre rosa: pupi comprarla qui su Amazon

 

8. Gli abbinamenti numerici:

- Ecco la nostra prima proposta puoi acquistarli qui 

- Targhette con numeri e bottoni per contare: puoi acquistarli qui.

- Puoi comprarle qui. 

- Puoi comprarle qui. 

- Introduzione ai decimali: qui li puoi trovare. 

- i cubi matematici: li puoi acquistare qui su Amazon.

- Asta numerica montessori: qui la trovi su Amazon

 

9. Spolette colorate: come abbiamo spiegato nell'articolo delle spolette colorate, "questi materiali sono molto utili per sviluppare il senso della vista del bambino, farlo giocare con i colori e con le combinazioni cromatichele". Le puoi trovare qui.

Il team di mammapretaporter.it

 

 

 

In presenza di muco un utile supporto alla guarigione sono gli oli essenziali: ecco gli oli essenziali da usare contro il raffreddore dei bambini

In commercio troviamo tantissimi mix di oli essenziali, o spacciati per tali da usare per fare i sulfimigi: io vi consiglio vivamente di non acquistarli non solo perchè spesso vi vendono semplici profumi per oli essenziali, secondo perchè come sempre non è "più metti meglio è". Quindi 30 oli essenziali insieme sono meno efficaci di una sinergia o di un solo olio essenziale mirato e di alta qualità. 

Ecco gli oli essenziali da utilizzare per i fumenti in caso di tosse secca e grassa: la ricetta dell'olio per i suffimigi e la tosse

5 giochi ispirati al metodo Munari

Venerdì, 27 Novembre 2015 08:01

Abbiamo parlato del Metodo Munari come approccio educativo vicino a quello montessoriano e ricco di benefici per il bambino. Ispirandosi a lui sia dal punto di vista pedagogico sia da quello artistico più stretto, sono molti gli spunti di gioco!

Ecco allora alcune idee di gioco stimolanti e creative: come creare insieme al nostro bambino 5 giochi ispirati al Metodo Munari

 

1. Il Munari-Mobile per i più piccoli

 

Foto Credits: http://www.lecoinmontessori.com/mobile-de-munari/

Fin dalla prima infanzia, gli stimoli visivi sono fondamentali per lo sviluppo. Lo sapeva e lo incoraggiava Maria Montessori, e lo promuoveva Bruno Munari. Coniugare il metodo montessoriano con l'arte munariana è semplice e, diciamolo, affascinante. Per costruire una giostrina per i neonati partendo dai disegni di Munari bastano

- una pallina trasparente dal diametro di 6 cm

- 3 bastoncini cilindrici di legno, della lunghezza di 36cm, 30cm e 18cm

- forme geometriche su cartoncino ispirate alle forme munariane (scaricabili qui)

- del filo di nylon

Colorando i bastoncini e assemblando tutto con il filo di nylon, il risultato sarà una giostrina davvero unica, tra il modernariato e l'arte cinetica, ma perfetta per il vostro bambino nella culla che, a debita distanza senza poterla toccare (mi raccomando!) osserverà movimento, forme e colore. Alcuni bambini non apprezzano questo tipo di proposta in quanto hanno l'esigenza (più che condivisibile di toccare l'oggetto e di metterlo in bocca: in questo caso non proponiamo questo gioco perchè creerebbe inutile frustrazione. 

 

2. Il "più e meno" fatto in casa

Tra i giochi ideati da Bruno Munari c'è quello del Più e Meno, gioco visivo composto da 72 immagini (l'originale è di Corraini). Con un po' di fantasia lo si può creare in casa, con le immagini che più ci aggradano.
Bastano dei fogli lucidi stampabili e una stampante. Scaricando un po' di silhouette da internet, e stampandone una su ogni foglio lucido (con le impostazioni personalizzate della vostra stampante), si otterranno diversi disegni da sovrapporre tra loro, creando di volta in volta una storia diversa.

 

Foto credits: Corraini

 

3. I timbri di verdura

Nel 1976 Bruno Munari propose, sulla Rai, un gioco tanto semplice quanto divertente per tutti i bambini, che, nel video (https://www.youtube.com/watch?v=wv8u3Geakgk) si mostrano tanto sorpresi quanto lo stesso artista nel vedere i risultati! Verdura, fogli di carta e inchiostro: niente di più! Tagliando a metà, o alla base, peperoni (più la forma è irregolare meglio è), cipolle, mele, radicchi, inchiostrandoli e premendoli su un foglio si creano pattern favolosi, interpretabili a piacimento e ripetibili all'infinito! Vedere per credere.

 

Foto Credits: Associazione Pikaboo


4. La tavola tattile

Per stimolare la multisensorialità e il senso del tatto così importanti per Bruno Munari, basta ispirarsi alle sue Tavole Tattili.
Con delle tavolette di legno, vari materiali di recupero (dalla stoffa alla plastica, dalla carta, alla lana, alle spugne, alle piastrelle, ai cartoni delle uova a quelli fustellati: chi più ne ha più ne metta) e un po' di fantasia si otterranno delle tavole tattili perfette per imparare a conoscere i vari materiali divertendosi durante la costruzione.
Basta incollare i vari elementi alla base in legno, che verrà poi toccata ed esplorata ogni volta che si vorrà.

 


Foto Credits: lapulcecuriosa  


5. Il libro illeggibile

Come vi abbiamo già spiegato nell'articolo dedicato al Metodo Munari, l'artista e designer pensò ai suoi libri illeggibili e ai pre-libri come a strumenti che avvicinassero il bambino ancora non-lettore alla conoscenza del libro-oggetto. Partendo dalla sua idea, i bambini insieme ai genitori potranno provare a creare il loro personalissimo libro illeggibile, senza frenare le idee.
Un po' di fogli (di vari colori e fattura: accostare quelli semplici da fotocopiatrice ai cartoncini colorati o ad altri supporti improvvisati renderà il tutto ancor più bello), forbici, colla, pastelli, pennarelli e colori di ogni tipo, materiali recuperati in casa che stimolino tutti i sensi (si potrebbero profumare le pagine, ad esempio!). Un po' come per la tavola tattile, basta assemblare il tutto, ma stavolta sottoforma di un libro le cui pagine, sebbene rilegate tra loro, saranno ognuna diversa dall'altra per forma, dimensione, contenuto e materiale.

 

Foto credits: Grafolea

Sara Polotti

Non dico che ho dei rimpianti, ma sicuramente avessi la possibilità di tornare indietro a 7 anni fa (quando il 18 dicembre scoprivo due enormi linee rosse sul test di gravidanza) prenderei delle scelte differenti. 

Ecco allora le 5 cose che farei se tornassi indietro alla prima gravidanza: i consigli che mi sento di dare a future e neomamme in base alla mia esperienza

1. LA REGOLA DELLA REGINA: la donna in gravidanza è una regina e deve comportarsi come tale. Deve essere aiutata, coccolata e messa anche un po' al centro dell'attenzione per cui se tornassi indietro mi metterei nell'ordine di idee di essere trattata come una vera regina.

2. FIDUCIA NELLA NASCITA: avessi la possibilità di ripetere il travaglio e il parto dei miei figli mi approccerei a questi eventi con maggiore fiducia nelle mia capacità e meno paura nei confronti degli imprevisti. 

3. NON MANGIARE PER 2: ok qualche sfizio ma sicuramente non mi lascerei andare come ho fatto a quantità impressionanti di dolci (ancora oggi mia suocera ricorda con rassegnazione teglie di pesche ripiene spazzate via in pochi minuti dalla madre dei suoi nipoti. Eh si perchè non tutte dopo aver preso 25 kg tornano dei fuscelli in pochi giorni: vorrei poter dire alla me stessa di allora che è difficilissimo quando si ha un bimbo piccolo perdere peso per cui CALMA, CALMA, CALMA CON IL CIBO!

4. RELAX AND TAKE IT EASY: sia in gravidanza sia una volta nato il bambino non me la prenderei comoda, di più. Non penserei a dare orari, a controllare peso, a valutare la crescita. Passerei le mie giornate tra divano, tè con le amiche e grandi passeggiate. Farei un controllino al consultorio  e dal pediatra e per il resto seguirei il mio istinto e le richieste del mio bimbo, fiduciosa nell'intelligenza della maternità.

4. OCCHIO ALLO SHOPPING: posso affermare con certezza che almeno il 40% delle cose acquistate prima della nascita del mio primo figlio non sono state usate. Da deliziosi e scomodi jeans a giacchine immettibili. Per non parlare di attrezzi e aggeggi vari: insomma, non comprerei praticamente nulla. 

5. QUESTIONE PASSEGGINO: come spiego nel mio libro Mamme pret a porter ci sono alcuni criteri fondamentali per valutare l'acquisto del passeggino. In generale cercherei un passeggino leggero, non ingombrante e con i manubri sufficientemente alti. 

Ecco queste sarebbero diciamo le basi... a cui se possibile aggiungerei:

6. DORMIRE, DORMIRE, DORMIRE: altro che pisolini pomeridiani, tornassi indietro non prenderei quasi appuntamenti con nessuno per essere libera di dormire con il mio bimbo quando e come capita. 

7: AIUTI PER LA GESTIONE DELLA CASA: chiederei aiuto ai nonni e a chiunque di passaggio per la gestione della casa. Quando è nato il mio primo figlio invece avevo la tendenza al martirio, dovevo fare tutto io, dimostrare tutto io, insomma ma chi me l'ha fatto fare? E poi per che cosa? 

Giulia Mandrino

 

Sarà la stanchezza di accudire due figli, una casa e lavorare, saranno gli anni che passano, sono spuntati numerosi capelli bianchi, e con essi l'esigenza di coprirli. Così a causa delle tinte e dello stress i miei capelli hanno incominciato a indebolirsi e diventare più secchi e crespi. Ho provato diversi oli, ma nessuno mi convinceva al 100%: volevo poi sfruttare i benefici degli oli essenziali anche per i capelli, perciò ho creato questo olio che mi sta dando risultati davvero ottimi.

Ecco la mia ricetta dell'olio per capelli secchi: come utilizzare gli oli essenziali per creare un impacco per capelli crespi e rovinati

L'olio di cocco ammorbidisce i capelli e dona loro lucentezza mentre l'olio di argan nutre, stimola la crescita e li rende più forti.
Per quanto riguarda gli oli essenziali quello di lavanda nutre il capello, dona lucentezza e riduce la forfora; l'olio essenziale di rosmarino come abbiamo visto stimola la crescita e incrementa l'irrorazione sanguigna sulla cute. Il sandalo, il prezioso olio delle donne indiane, aiuta in caso di doppie punte, dona brillantezza al capello e gli da un profumo gradevole.
Il geranio d'Egitto invece protegge e rinforza il capello dalla cute fino alle punte.

Come spiegato nell'articolo dedicato alla possibile connessione tra deodoranti e tumore al seno, i parabeni e l'alluminio contenuti in essi non sono certamente un toccasana per la nostra salute. 

I deodoranti in commercio privi di queste sono davvero tanti (io uso questo di Fantastika),ma possiamo anche valutare l'ipotesi di farlo noi comodamente a casa con un grande risparmio.

Ecco allora la ricetta di un deodorante 100% naturale ed economico: come creare il deodorante spray in casa

Il Muba di Milano

Giovedì, 26 Novembre 2015 03:56

C'è un'oasi museale, proprio nel centro di Milano, dedicata interamente ai nostri bambini. È bellissima, coloratissima e super artistica. Parliamo del MuBa, il Museo dei Bambini situato all'interno della Rotonda di via Besana, nella cornice settecentesca del palazzo a due passi dal tribunale.

Andiamo quindi alla scoperta del MUBA: vediamo insieme le attività proposte da questo meraviglioso museo per bambini!

Aperto dal martedì alla domenica e visitabile da famiglie e gruppi organizzati, si rivolge ai bimbi dai 12 mesi ai 12 anni e alle loro famiglie. Attraverso attività artistiche a loro dedicate, i ragazzi visitando questo centro permanente impareranno attraverso il gioco, la sperimentazione e l'esperienza diretta.
Con l'aiuto costante degli educatori, i genitori e gli accompagnatori seguiranno insieme ai bimbi tutte le fasi della visita: la condivisione e l'esperienza insieme sono fondamentali per il processo di crescita, come in ogni momento della vita del bambino.

Ogni anno, il museo organizza tre grandi mostre gioco (l'ultima, "Childrenshare - tavole dal mondo", che in linea con Expo proponeva la scoperta dei cibi e delle abitudini alimentari in giro per il mondo attraverso giochi, ingredienti e colori), propone eventi collaterali per restare al passo con i più importanti eventi della città (come il Salone del Mobile e Bookcity), presenta laboratori dedicati durante le giornate o i mesi mondiali dedicati a determinati argomenti (come l'alimentazione o l'ambiente) e progetta campus estivi, natalizi e pasquali per bimbi interessati alle loro attività.
Punta di diamante delle attività del MuBa è ReMida Milano.

Ideato nel 1996 a Reggio Emilia, è un progetto dell’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia del Comune di Reggio Emilia e di Iren Emilia, gestito dalla Fondazione Reggio Children Centro Loris Malaguzzi. Il messaggio del progetto è ecologico, etico, estetico, educativo ed economico. 5 "E" che dicono molto sul progetto. È promotore della cultura del riuso e del riciclo, e rinnovandosi costantemente propone processi lavorativi creativi per bambini e adulti attraverso la sperimentazione dei materiali.

Il riciclo si fa protagonista e diviene strumento creativo, quindi. Grazie a rimanenze di magazzino, scarti o ritagli di produzione, i bimbi anche a Milano (con le scuole o con la loro famiglia) possono divertirsi a fare i "ReMida del riciclo": come gli oggetti toccati dal mitico Re si tramutavano in oro, così i materiali di scarto diventano preziose risorse creative. Ceramica, carta, stoffe, legno, plastica, cordame: tutto è artisticamente utilizzabile e trasformabile.

Insieme agli educatori e ai genitori (invitati a mettersi in gioco in prima persona), i bimbi più piccoli (dai 2 ai 5 anni) inizieranno a conoscere i materiali (in quantità davvero enorme!) sperimentandoli attraverso i sensi. Quelli più grandicelli creeranno partendo da materiali abbandonati e snobbati e incanalandoli in temi svariati, dall'arte alla scienza, dall'ambiente alla logica. Gli educatori, preparati ad ogni livello (psicologico, pedagogico, artistico, teatrale o scientifico) staranno al loro fianco favorendo il processo creativo, non imponendolo o indirizzandolo.

Durante tutto l'anno è possibile organizzare anche le feste di compleanno dei nostri bambini (maggiori di 5 anni) all'interno del museo (http://www.muba.it/it/attivita/feste-di-compleanno): il laboratorio Remida Milano e la merenda al Bistro possono essere un'alternativa creativa, divertente e coinvolgente rispetto alla solita festicciola.

Per quanto riguarda le mostre temporanee, fino al 10 gennaio 2016 i bimbi dai 4 agli 11 anni potranno visitare "Il mercato delle storie", spazio allestito come un vero e proprio mercato, con bancarelle e merce in vendita. Particolarità del mercato è proprio la merce: in vendita saranno le storie. Di chiosco in chiosco, i visitatori creeranno man mano la loro narrazione prendendo i componenti necessari al loro racconto. Ci saranno il banco del titolo, quello dei personaggi, dei mezzi di trasporto, dei paesaggi. Alla fine, coronando il percorso, starà la condivisione delle storie, scambiate tra i bambini, narrate e ascoltate.

Sara Polotti

Il mio no alle violenze sulle donne

Mercoledì, 25 Novembre 2015 19:33

25 novembre. Giornata internazionale della consapevolezza sulla violenza delle donne. Il titolo del mio post si intitola violenze, infatti credo sia importante sottolinare che la violenza perpetrata quotidianamente sulle donne è al plurale: violenza infatti non è solo violenza fisica, è violenza verbale, è violenza emotiva. Noi donne siamo infatti soggette a tanti tipi di violenza, e spesso si parla solo del primo tipo che in effetti è davvero terribile, perchè raggruppa tutti e tre i tipi. La domanda da porsi non è tanto quella del perchè un uomo arrivi a picchiare una donna, è chiaro che si tratta di disturbo comportamentale importante: ma piuttosto perchè questi reati non vengano denunciati dalle donne e vengono da loro considerati come piccoli incidenti che possono capitare, perchè alla fine "lui è una persona buona, mi ama alla follia, solo che non sa tanto controllare le sue emozioni" e "in effetti io lo faccio arrabbiare". Come può una donna legittimare qualsiasi tipo di violenza, sia essa fisica o psicologica? 

I perchè sono tanti, ma credo che uno sia più grande di tutti: queste donne non hanno autostima, l'amore che provano nei confronti del partner è più forte di quello che provano per loro. Così queste donne sono convinte che "alla fine se le cercano, in qualche modo se le meritano quelle parole o quelle sberle". 

Così non esistono limiti, non esistono barriere e tutto viene continuamente perdonato. 

Ecco che allora la comunicazione non dovrebbe forse solo essere che quella sberla non è amore perchè in questo modo il baricentro è sempre spostato sul lui, non sul lei: e invece urliamo a queste donne che loro esistono, che loro valgono, che come ogni essere umano hanno il diritto di vivere una vita priva di violenza, senza ma e senza se. Aiutiamole a vedere la linea netta che separa il mondo della negoziazione, il mondo del recuperabile, del perdono, dell'amore incondizionato e quello della violenza: spieghiamo loro che separarsi da una persona violenta è il minimo che si possa fare, e che non può non essere fatto anche se la si ama ancora perchè la violenza è senza se e senza ma e non c'è nessun motivo mai per cui possa essere accettata, mai. 

Giulia Mandrino

La tana, spazio magico per il vostro bambino

Mercoledì, 25 Novembre 2015 17:37

Alzi la mano chi da bambino non ha mai costruito nascondigli e tane. Nessuno? Eh già. Il bisogno di costruirsi uno spazio chiuso tutto per sé è insito nella natura infantile.

La tana, spazio magico per il vostro bambino, è importantissima: un luogo apparentemente banale che risponde in realtà a bisogni psicologici primari

Rami, scatoloni di cartone, lenzuola e manici di scopa sono da sempre gli alleati perfetti del bambino che tenta giocosamente di isolarsi dal mondo. Casotti, tende, fortini e nascondigli sono un gioco economicamente povero ma educativamente ricco, ricchissimo.
Fin dalla prima infanzia, i bambini tendono spesso a nascondersi: dietro ad una tenda, sotto il tavolo, dentro all'armadio di mamma o sotto le coperte. All'interno della tana il bambino può decidere di dedicarsi a qualunque attività lo aggradi in quel momento: leggere da solo, pensare e meditare, parlare con fratellini e amichetti dicendosi segreti off-limits agli adulti.
È naturale e terapeutico: se inizialmente, per i più piccoli, la tana è vista come luogo personale nel quale rannicchiarsi al riparo del giudizio adulto, in intimità con il proprio Io, crescendo diviene anche vero e proprio gioco di progettazione.

Un bastone che regge il lenzuolo trasformando il letto in una tenda canadese all'interno della quale leggere avventure di pirati armati solo di una pila; scatoloni nell'angolo del salotto per nascondersi agli occhi adulti; anche solo una fitta cupola di rami in giardino, strutturata naturalmente in modo da potersi nascondere e prendere il tè con le amichette: dentro o fuori casa, il bambino prima o poi sente la necessità di creare questi piccoli luoghi isolati. E, mano a mano prosegue con la crescita, le strutture si fanno sempre più complesse e accoglienti. Il tutto in scala "bambina", progettato per essere a misura di piccini e "vietato-ai-grandi".

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Ecco perché non serve ricorrere a casette prefabbricate e arredate così minuziosamente da far crepare i nostri appartamenti d'invidia. Anzi. Meglio lasciare fare alla fantasia. Con pochi elementi e materiali trovati in casa il vostro bambino potrà mettersi all'opera con le sue mani, costruendo un luogo magico che lo farà sentire protetto e al sicuro, libero di esprimersi senza costrizioni.
All'interno del nascondiglio, vostro figlio si sente a suo agio. Può comportarsi come meglio crede, magari facendo qualche strappo alle regole quotidiane da rispettare in casa e fuori casa: dentro la tana tutto è possibile, grazie alla protezione di queste pareti così effimere eppure psicologicamente solidissime.

Soprattutto, la tana è uno luogo tutto suo. Suo personale. Lì, è lui il capo. Solo persone fidate e autorizzate possono entrarci. Questo perché, tra i sei e gli undici anni, la personalità del bambino inizia a svilupparsi e a marcare un forte senso del Sé, ad acquisire autonomia psichica. I confini della tana marcano metaforicamente quelli della sua vita interiore: qualcosa sta dentro, altro sta fuori, e finisce così per simboleggiare la sua interiorità.

Un gioco sono apparentemente banale, dunque, ma necessario allo sviluppo del bambino come persona, come individuo. Fisicamente, utilizzando le proprie mani per la costruzione, e mentalmente, il piccolo creerà i suoi confini. Un bozzolo accogliente per crescere rilassato, mantenendo un equilibrio perfetto con il mondo esterno. Perché ancor più consapevole.

Scopri 10 idee per costruire semplici tane per bambini nel nostro articolo

 

Sara

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Cecilia

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