I rimedi naturali contro la sudamina

Martedì, 21 Luglio 2015 13:21

La sudamina è un alterazione dello stato naturale dell’epidermide causato dalla stasi dei sali e degli acidi organici del sudore: lo strato epidermico del bambino nei primi anni di vita ha uno spessore di circa ¼ rispetto a noi adulti: è infatti ancora molto delicato e immaturo.

In estate capita spesso che il bambino manifesti arrossamenti di lieve o di media intensità causati proprio dal sudore. Non dobbiamo allarmarci ma possiamo seguire alcuni consigli per diminuire o eliminare del tutto questa problematica e sopratutto prevenirla: spesso infatti alcune abitudini errate e sopratutto creme, burri e oli non fanno che peggiorare la situazione. 

Ecco i rimedi naturali e i miei consigli utili per prevenire e lenire i disturbi causati dalla sudamina nei neonati e nei bambini.

I rimedi naturali contro la sudamina

  • Non lavare troppo il bambino: bagnando continuamente l’area contribuiremo a indebolire ulteriormente l’equilibrio epidermico;
  • Lasciare il più possibile nudo il bambino e vestirlo solo ed sclusivamente con indumenti di cotone o lino;
  • Far sì che il bambino beva moltissima acqua e che assuma il più possibile cibi alcalinizzanti come frutta e verdura basica (pesche, prugne, mele, pere, zucchine, carote, patate, broccoli, spinacini crudi etc). Ottimi gli estratti con frutta e verdura basica.

La crema

Per combattere la sudamina è bene utilizzare una crema protettiva (del sederino per intenderci) sulle aree interessate: io ho scelto per noi la crema protettiva alla Calendula Weleda.

La pasta protettiva mantiene “asciutta” l’area mentre la calendula lenisce gli arrossamenti. La crema protettiva non permette un perfetto meccanismo di sudorazione ma da almeno tregua alla pelle e le consente di rigenerarsi: non può quindi essere considerata un prodotto da utilizzare quotidianamente sul corpo del bambino a scopo preventivo (ad eccezione dell'area del pannoino) ma è davvero l'unico sistema efficace che ho trovato per eliminare gli arrossamenti da sudamina. C'è chi consiglia l'aloe o creme a base di vitamina D: personalmente non le ho provate sui mei figli, per cui non sono in grado di darvi un mio parere personale. Sconsiglio invece vivamente oli e burri: surriscaldano e umidificano ulteriormente una zona che necessita al contrario di essere tenuta asciutta e fresca.

Il bagno

Aggiungere al bagno la seguente ricetta:

  • 2 cucchiai di amido di riso,
  • 5 gocce di olio essenziale di lavanda,
  • 1 cucchiaio di farina di avena (facoltativo),
  • 1 cucchiaio di maizena (facoltativo; nel caso aggiungessimo sia la maizena che la farina di avena portiamo il numero di gocce di lavanda da 5 a 8),
  • 5 gocce di oleolito di calendula (facoltativo).

Mescolare bene gli ingredienti insieme e solo dopo aggiungerli all’acqua del bagnetto.

I consigli qui riportati si basano sulla mia esperienza personale di mamma. Consultate il vostro medico o la vostra medica per avere informazioni specifiche.

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Con il supporto giusto puoi iniziare a portare fin dalla nascita. Subito dopo il parto vi consiglio di godervi il vostro bebè pelle a pelle, pensando solo a voi. Dopo un po’ (e il “po’” sarete voi a definirlo, non esiste certamente una regola), inizierete a prendere confidenza senza forzare o forzarvi. Aiuterete il vostro bambino a passare più dolcemente dalla pancia al mondo (vedi capitolo 1 del mio libro Lasciati Abbracciare, edito da Mental Fitness Publishing). Fate attenzione alle precauzioni presenti nel capitolo 9 del mio libro e in questo articolo, se avete subìto un intervento cesareo, e condividete la scelta con un medico se il vostro bimbo è prematuro.

Il supporto, se volete provarlo poco dopo la nascita, deve essere morbido per non sfregare sulla pelle delicata del neonato, posto ben aderente al vostro petto e capace di sostenere adeguatamente il suo peso (regola valida per tutti i portabebè, sempre). Per sicurezza, ponete il neonato in posizione verticale (pancia a pancia). Quando il bambino cresce, il consiglio è scegliere portabebè e legature che seguano il suo sviluppo e le sue esigenze; più passa il tempo, inoltre, più vorrà esplorare il mondo: tenerlo come un bozzolo potrebbe farlo sentire costretto e infastidirlo.

Licia Negri, Lasciati Abbracciare, Mental Fitness Publishing

JumpingClay è una plastilina modellabile solubile in acqua, leggerissima e provvista di numerose certificazioni internazionali per la sicurezza dei bambini che ci ha davvero conquistato: ha una consistenza completamente differente dalle altre paste modellabili provare fin'ora e ciò consente di sperimentare maggiormente sia a livello di forme che di usi. Infatti possiamo far rimbalzare gli oggetti ottenuti e utilizzarli per effettuare giochi di gruppo. Ha un delizioso profumo di gelsomino ed è innocua per il corpo umano, per cui se un bambino accidentalmente la ingerisce non ci sono danni per la sua salute (questo è importante quando ci sono bambini piccoli in casa)  Circa 20 paesi hanno approvato JumpingClay come prodotto eco-friendly grazie anche alle certificazioni ottenute come Q-mark, SGS (Test ufficiale internazionale per sostanze non tossiche), CE (Certificazione di qualità Europea), TRA,etc.

Ma JumpingClay non è solo una fantastica plastilina: è un format innovativo e unico sul mercato che permette agli STORE e alle ACCADEMIE affiliate, l'utilizzo e la vendita della plastilina JUmping Clay e programmi di modellazione creativi per bambini, ragazzi e adulti che migliora la sensibilità artistica e la capacità di apprendimento. Con oltre 550 centri attivi nel mondo e 6000 istruttori certificati, JumpingClay garantisce  una formazione costante grazie a una ricerca costante della casa madre per sviluppare programmi e attività di gioco dei bambini e adulti, terapia attraverso l'arte della modellazione.

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Giulia Mandrino

http://www.jumpingclayitalia.com/

Affrontiamo ora una delle questioni più delicate e controverse relative al portare: questa prevede che il bambino sia posizionato verticalmente, con la schiena aderente al torso del portatore, rivolto verso il mondo (come nell’illustrazione). 

Quando si porta un bambino in fascia la posizione fronte strada è adatta al benessere del bambino oppure è dannosa per la sua crescita, in particolare per anche e schiena? 

Cerchiamo insieme di comprendere se è una posizione benefica per il bambino o se è meglio evitarla con la ricerca fatta da Licia Negri nel suo libro, Lasciati Abbracciare, edito da Mental Fitness Publishing. 

"La maggior parte della letteratura scientifica e la community del babywearing sono concordi nel considerarla non adatta a neonati e bambini molto piccoli; le opinioni divergono nettamente quando si tratta di bambini più grandicelli: le scuole di babywearing tendenzialmente rimangono ferme nello sconsigliarla in toto; la comunità scientifica invece si divide tra coloro che la considerano non appropriata e altri che la raccomandano da una certa età in poi. Ho ritenuto, quindi, doveroso offrirvi diversi punti di vista indirizzando alcune domande a rappresentanti del comparto scientifico totalmente a favore di questa posizione. Sotto trovate la mia intervista al Dr. Ragnar Olegård, Professore Associato di Pediatria e precedentemente Direttore della TIN presso l’ospedale di Sahlgrenska dell’Università di Gothenburg, in Svezia; di seguito, le testimonianze di altri due specialisti.

Prof. Olegård, secondo Lei, la posizione fronte strada interferisce nello sviluppo della colonna vertebrale del bambino?

“No, la posizione fronte strada non interferisce nello sviluppo della colonna vertebrale del bambino”.

A partire da che età è consigliata?

“Noi raccomandiamo la posizione fronte strada, alternata a quella fronte portatore, a partire dai 4-5 mesi. A questa età il bambino riesce a sostenere la testa e la sua posizione autonomamente. Alla nascita la posizione fronte portatore è importante per consentire un contatto viso a viso nel quale il bambino può rispecchiarsi, imitare la mimica del genitore, parlare e cantare, tutte cose importanti per lo sviluppo psico- motorio del bambino e per il bonding genitore-bebè. Dai 4 mesi, il bambino comincia ad essere interessato anche ad altro che lo circonda e può iniziare a esplorare il mondo nella posizione fronte strada, in stretta comunicazione con l’adulto portatore”.

Che cosa succede alla colonna vertebrale e alle anche di un neonato (0-3 mesi) se viene portato in questa posizione?

“Noi non raccomandiamo la posizione fronte strada prima dei 4 mesi dalla nascita a termine per i motivi sopramenzionati. Non ci sono comunque dati o ragioni che facciano indurre sia dannoso per la colonna vertebrale o le anche. In ogni caso, non la raccomandiamo”.

Quanto tempo è possibile portare un bambino continuativamente (massimo ore/giorno)?

“Potete portare il bambino dell’età raccomandata a seconda della posizione finché si sente comodo. Se non è comodo, toglietelo dal portabebè oppure cambiategli posizione”.

Che caratteristiche deve avere un portabebè per poter portare in modo sano un bambino in questa posizione?

“Un portabebè deve dare un corretto supporto al corpo, alle anche e alla testa, consentire una ‘posizione seduta naturale’, dare la libertà di muovere gambe e braccia. Una sling, nella cosiddetta posizione orizzontale, non è adeguata in quanto costringe le gambe e le anche in una posizione allungata troppo stretta”.

Un altro medico, il Dr. Cesar G. Fontecha, anche lui a favore della posizione fronte strada, sostiene che “non c’è più nessun rischio di displasia all’anca a partire dal terzo mese di vita del bambino”. L’IHDI parla invece di “riduzione”— non “assenza” — del rischio dopo i 6 mesi. Il Dr. Klaus Parsch sostiene che intorno ai 4 mesi, quando i muscoli del collo e della schiena sono sufficientemente forti per sostenere la testa, i supporti possono essere utilizzati nella posizione fronte strada.

Come è evidente, non vi è una posizione univoca sul tema; nell’incertezza, quindi, suggerisco la posizione più cautelativa: aspettare i 6 mesi, praticarla per brevi intervalli di tempo e soprattutto sincerarsi che i supporti utilizzati abbiano le caratteristiche illustrate nel mio libro Lasciati abbracciare, edito da Mental Fitness Publishing, alcune di queste proposte in questo articolo. Fino a non molto tempo fa, infatti, i marsupi che prevedevano di far stare il bambino in questa posizione non rispettavano minimamente la sua fisiologia; ultimamente ci sono stati grandi passi in avanti e sono stati introdotti accorgimenti strutturali importanti.

Ciò detto, personalmente non ho mai amato tale posizione e non solo per ragioni di ordine posturale. Oramai i luoghi in cui viviamo (esclusi pochi fortunati) sono pieni di stimoli improvvisi, rumori, luci. Il bebè potrebbe essere, quindi, sovrastimolato senza ricevere la rassicurazione immediata dello sguardo e del viso della mamma, che in modalità fronte strada non sono più nel suo campo visivo. Una buona alternativa per i bambini curiosi che amano scoprire il mondo, può essere la posizione sulla schiena (mai prima che il bimbo riesca a sorreggere bene la testa autonomamente). Da lassù gli alberi sono più vicini... e si riesce a vedere anche la mamma!

Licia Negri, Lasciati Abbracciare, Mental Fitness Publishing


Potremmo domandarci: portare bene dipende solo dal supporto che usiamo? "Certamente scegliere un buon portabebè è importante" spiega Licia Negri nel suo libro Lasciati abbracciare, edito da Mental Fitness Publishing "ma la risposta è NO. Nessun supporto, se indossato scorrettamente, potrà darvi comfort e sicurezza. Non esiste, infatti, un modello perfetto in sé ma esistono delle condizioni che devono essere soddisfatte per praticare un corretto babywearing. Come in molte altre situazioni che riguardano i nostri figli, ricordiamoci che spesso siamo noi e la nostra vigilanza a fare la differenza."

Scopriamo insieme i punti da tenere in considerazione quando comprate una fascia per portare voi e il vostro bambino 

Nel capitolo 7 del libro di Licia Negri Lasciati abbracciare, dedicato specificatamente ai vari tipi di supporto, troverete le caratteristiche distintive e informazioni più dettagliate su ogni tipologia; nei capitoli 6 e 10 potrete valutarle attraverso delle tabelle comparative. Ancora più importante, da legere con attenzione, sarà il capitolo 8 dedicato alla sicurezza, per essere consapevoli dei rischi legati al portare e di come prevenirli.

Regolabilità

"Il supporto dovrebbe essere progettato per essere regolabile, per adattarsi non solo alla grandezza del bambino ma anche alla vostra corporatura e al vostro abbigliamento. Ad esempio, un conto è portare in estate, quando indossate solo una leggera t-shirt, un altro in inverno, con un doppio strato di maglioni.
Le fasce sono supporti regolabili per definizione, ne vengono proposte di varie lunghezze: controllate prima dell’acquisto che siano sufficientemente lunghe per il tipo di legatura che volete fare, trovate indicazioni in proposito nella tabella del capitolo 7. Nel caso propendiate per altri tipi di supporto, verificate che la regolazione (minima e massima) sia adatta alla vostra corporatura.
Un buon supporto regolabile vi consente di sistemare bene il bambino e fare in modo che anche e schiena siano in una posizione fisiologicamente corretta mentre lo portate; permetterà inoltre di adattarlo alla corporatura vostra e a quella del papà. La possibilità di regolare il supporto vi servirà per seguire la sua crescita, e per ottenere quell’abbraccio confortevole e perfetto per voi e per il bebè.

 

Supporto per la testa del bambino

"Marsupi ergonomici e Mei Tai devono prevedere un supporto per la testa del bambino, soprattutto se il produttore li presenta come destinati a un utilizzo fin dalla nascita. Nelle fasce la funzione di supporto viene assolta dal tessuto stesso e quindi bisogna prestare attenzione, quando si esegue la legatura, a portarne un lembo fino al punto in cui lo stesso sorreggerà la testolina del bambino. Il supporto (o il tessuto) fa sì che questa non sia “a ciondoloni”, e vostro figlio non sia letteralmente sballottato quando vi muovete. Ricordiamo che fino a circa 4 mesi un bebè non è in grado di sostenere il peso della testa autonomamente, perciò la presenza di un adeguato sostegno è fondamentale; a mio avviso il reggitesta è importante anche quando, crescendo, riuscirà a reggere il peso della testa da solo: spesso capita che il bambino si addormenti e così sarà protetto.


Baricentro del portatore

Il baricentro del portatore non deve essere spostato dal peso del bambino. Per comprendere meglio ciò che scrivo, fate una prova: prendete in braccio una borsa della spesa (o un altro oggetto pesante) e fate qualche passo tenendola ben aderente al vostro corpo; ora provate a fare altrettanto ma staccandola anche solo di 10 cm dal petto. Sentite la differenza? Il vostro corpo si piegherà all’indietro per controbilanciare il peso e la schiena non vi ringrazierà... Il bambino deve essere, quindi, abbracciato ben aderente a voi (avete presente come fanno i koala?), non a penzoloni di lato, davanti o dietro. Ricordate quanto stava stretto nella pancia... quindi non preoccupatevi!
Non dimentichiamo di controllare i lati del portabebè, soprattutto nei modelli in cui vi è un pannello centrale che viene alzato sul corpo del bam- bino (es: marsupio ergonomico e Mei Tai): devono essere ben aderenti a lui, per evitargli di scivolare lateralmente o di accasciarsi in posizioni non sicure.

 

Un occhio alle indicazioni su peso ed età

Le confezioni dei portabebè riportano indicazioni su peso ed età. Sappiamo bene quanto la loro combinazione non sia un indicatore sempre attendibile: alla nascita troviamo bimbi molto piccoli o molto grandi. Alcuni crescono tanto in una prima fase, altri presentano i cosiddetti scatti di crescita più tardi. Suggerisco, quindi, di prestare maggiore attenzione al peso che all’età: è un indicatore più attendibile. Molti supporti vengono indicati come idonei fin dalla nascita. Abbiamo visto nei paragrafi precedenti che il neonato tendenzialmente assumerà la posizione fetale rannicchiata nel primo periodo di vita, quindi è importante che un portabebè con questa indicazione sia in grado di supportare bene tale posizione. Le fasce, nel primissimo periodo, sono le più indicate.

 

Comfort di mamma e papà

Non dimentichiamo la nostra comodità. Più il bambino diventa pesante, più è importante che il supporto consenta una distribuzione del peso su una superficie ampia del torso del portatore. Le bretelle che poggiano sulle spalle devono essere sufficientemente larghe o ben imbottite, in modo che il muscolo vicino al collo, il trapezio, non sia iper sollecitato; la larghezza delle stesse, per i modelli e le posizioni che prevedono un incrocio sulla schiena del portatore (es: posizione davanti nel Mei Tai), deve essere mantenuta per 3⁄4 della bretella, in modo tale che il peso del bambino sia ben distribuito sulla schiena dell’adulto. Tra i modelli con la cintura in vita preferiamo, inoltre, quelli che offrono un buon supporto lombare. Se scegliete fasce che caricano il peso su una sola spalla (es: sling ad anelli, Pouch), ricordate di cambiare spesso lato e sinceratevi anche in questo caso che il peso sia distribuito su una superficie ampia di tessuto, in modo da non caricarlo tutto su un unico punto (altrimenti ahi!). Sconsiglio vivamente, non solo per il benessere del bambino.

Licia Negri, Lasciati Abbracciare, Mental Fitness Publishing

 

Poiché le meduse sono parte del plancton, nonostante abbiano capacità natatorie (in particolare utilizzando una propulsione verticale), non riuscendo a contrastare il moto delle correnti spesso possiamo trovarle in una buona concentrazione sotto le nostre coste, in corrispondenza con le aree dedicate alla balneazione.

Se ne avvistate, è probabile che ne dobbiate sgradevolmente avere a che fare durante la vostra nuotata
Come in tutte le circostanze, la prevenzione sarà la principale cura evitando di esporre voi stessi e i bambini ad una spiacevole esperienza.
Inoltre il fatto di vederle ad una data distanza dalla vostra posizione potrebbe non essere una certezza del fatto di non entrarvi in contatto, in quanto alcune di esse hanno tentacoli molto lunghi (fino ad alcuni metri).

Scopriamo insieme cosa è necessario fare per prevenire, curare e gestire le escoriazioni causate delle meduse con la dottoressa Laura Scarpa.

 

Una volta venuti in contatto di una medusa cosa conviene fare ?
Ad oggi non ci sono segnalati casi di vittime dovute a punture di medusa nel Mediterraneo, anche se spesso le persone punte finiscono per ricorrere alle cure ospedaliere, in particolare a causa del panico provocato dal forte dolore.

Si possono toccare le meduse non orticanti?

Meglio evitare sempre il contatto diretto e frenare la nostra curiosità, anche se il loro veleno, per noi, è quasi innocuo.
Anche i tentacoli delle meduse innocue, infatti, hanno i cnidocisti ( piccoli organi cellulari che contengono veleno) che una volta trasferiti sul palmo della mano , se non rimossi a mezzo di lavaggio accurato, possiamo involontariamente trasferire a varie parti del corpo provocando un'infiammazione.

Qual 'è la composizione del liquido orticante delle meduse?

Si tratta di una miscela di tre proteine, che corrispondono a tre differenti reazioni : paralizzante, infiammatoria e neurotossica.
Non esistono in commercio antidoti specifici per questi veleni , tuttavia si è scoperta l'azione degradante per esposizione alle alte temperature, quindi una reazione termolabile.
Per una volta, a patto di trovarsi esposti in un ambiente sufficientemente riscaldato dai raggi solari, la soluzione sarà a portata di mano.

La reazione è di tipo infiammatoria locale e genera un forte bruciore e dolore.
Avremo un arrossamento in corrispondenza delle parti corporee venute a contatto con i tentacoli della/delle medusa/meduse , con comparsa di pomfi che dopo circa 20 minuti inizieranno ad esaurire la sensazione di bruciore per lasciare spazio ad azione pruriginosa.
Chiaramente la gravità dell'evento è direttamente proporzionale alla quantità di superficie corporea colpita, che nel caso del 50% inizia ad essere insopportabile.

Cosa fare quando si è punti?

Mantenere la calma, cercare di respirare normalmente ed uscire subito dall’acqua, guadagnando rapidamente la riva.
Non restate per nessun motivo immersi in mare per evitare, in caso di shock anafilattico, complicanze ulteriori come l'annegamento.
Lavare la parte colpita con acqua di mare, in modo da diluire la tossina non ancora penetrata. Evitare accuratamente utilizzo di acqua dolce perché potrebbe favorire la rottura delle nematocisti (strutture orticanti che le meduse usano per difendersi) rimaste sulla pelle.
Cercare di pulire la pelle dai filamenti residui, utilizzando una tessera di plastica rigida, come bancomat o carta di credito, oppure un oggetto piatto.
Per calmare il dolore, applicare sulla parte interessata sabbia bollente appena prelevata dalla spiaggia oppure pietre calde presenti vicino agli scogli, proprio in virtù della reazione termolabile.

Applicare un gel astringente al cloruro d’alluminio.

Serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine.
Recarsi al pronto soccorso più vicino o allertare il 118 nel caso in cui si manifestino ulteriori complicazioni, come reazione cutanea diffusa, difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, mal di testa, nausea, vomito, vertigini, confusione.
Infatti nelle persone particolarmente sensibili, la puntura di una medusa, ma anche di un’ape o di una vespa, può innescare una reazione allergica estrema al veleno, lo shock anafilattico; in questo caso la tempestività di intervento risulta fondamentale.

Dott.ssa Laura Scarpa

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Il maschio colpisce ancora

Lunedì, 20 Luglio 2015 07:06

Non voglio fare la femminista ma certe pubblicità sono lo specchio del cervello maschile... insensate, incomprensibili, inveritiere... una pirlata!

SI tratta dello spot di uno sgrassatore e già la dice lunga: come si può affidare la pubblicità di un prodotto a chi non sa nemmeno a cosa cavolo serve, diciamocelo, sarebbe come affidare la vendita di un motore o attrezzatura meccanica ad una donna!

Allora diciamo che lo spot più o meno fa così: lui e lei che si lasciano andare ad un bacio decisamente appassionato, lui la solleva, la mette sul piano della cucina ma... ops è sporco, lei tira fuori dalla borsa uno sgrassatore e via, si danno alla pulizia di mille cose per poi consumare serenamente il loro amore.
Questo è quello che passa alla tv, ora vi dico cosa vedo io.

Lui con pantalone scuro a dorso nudo, molto stile Patrick Swayze.
Lei carina con abitino nero ma abbastanza semplice, coda di cavallo e borsetta a spalla.

Si prendono e si slinguano come se non ci fosse un domani e già mi chiedo perché lei non si è tolta la borsa dalla spalla; ed ecco il perché. Lui la prende per le chiappe e la solleva, la siede sul piano della cucina in una scena un po’ spinta e che fa preludere a sconcerie peggiori ma... no, il piano della cucina è lordo, appiccicoso (a dire il vero bastava un colpo d’occhio), unto e bisunto, colore della cropa che si forma in anni di non pulito ma... lei dalla sua mini borsina che ancora tiene a tracolla tira fuori: lo sgrassatore.

Certo perché noi tutte giriamo con la borsa con dentro lo sgrassatore! E’ vero che abbiamo l’abitudine di portarci molte cose nelle nostre gerle a tracolla, ma questo è un pochino troppo: sarà una frecciatina?

Comunque, lei porge a lui lo spray, si guarda intorno e gli fa un cenno complice, lui perspicace come una faina capisce che casa sua è lorda come una discarica abusiva e ci piglia gusto (certo ti fai prendere la mano quando certe cose non le fai spesso, prova a pulire tutti i giorni, poi vediamo se ridi ancora!) inizia a pulire le scarpe da tennis inzaccherate di nero e spruzza qua e spruzza là e finito il lustrare si ridanno al loro amore slinguaccioso.

Penso che questa visione dello sgrassatore sia già di per sé estremamente indicativa della mascolinità dell’inventore di detto spot ma vorrei anche soffermarmi un secondo sul nome: KH7... devo aggiungere altro?

Una donna lo avrebbe chiamato: pulito immediato, per dare l’idea del risultato ottenuto; splendido splendente per accattivare il cliente; profumoso e pulitoso, una rima azzardata ma che invoglia all’acquisto, minima spesa massima resa, attirando l’attenzione sul quello che ricerca il cliente o in mille altri modi... Nooooooo l’uomo lo ha chiamato KH7, come fosse un fucile d’assalto, come un aereo della marina militare statunitense, come un principio chimico da laboratorio. Semplice segnarlo sulla lista della spesa no? Ah già, è vero, dimenticavo, gli uomini non vanno al supermercato, loro non fanno la lista della spesa e comunque se ci vanno non comprano detersivi (sarebbero capaci di fare il bucato, lavare i piatti e pulire casa con un unico prodotto) ma soprattutto loro non fanno le pulizie, quindi? E’ per questo che si chiama così, come se fosse un missile? Avete presente quando parlano dei militari che hanno sparato un missile intelligente? Un missile intelligente? Ma se a spararlo fosse un pirla, avremmo un KH7?

Elena Vergani, autrice di Il Mondo è bello perchè è Variabile, Albatros edizioni

In estate propinare una pappina al nostro piccolo sembra essere una punizione invece che un momento di gioia. In realtà possiamo creare delle meravigliose vellutate fresche che con un tocco di fantasia diventano ottime anche per noi.

Ecco le mie ricette di pappe estive fresche e deliziose per lo svezzamento a base di verdura e proteine vegetali, che possono essere facilmente convertite in creme rinfrescanti per noi adulti.


Vellutata estiva di zucchine

- 3 Zucchine
- 1 gambo di sedano
- 1 ½ di cipolla rossa
- Coriandolo in grani


Laviamo e tagliamo le zucchine, il sedano e una cipolla intera poi tagliamoli e pezzetti. Facciamo cuocere possibilmente a vapore per un massimo di 10 minuti le nostre verdure, poi frulliamole con due cucchiai di olio extra vergine di oliva e del sale integrale. Ed ecco pronta la pappa per il nostro piccolo: possiamo aggiungere un cucchiaio di parmigiano vegetale homemade.
Per convertirla in un gaspacino estivo per adulti basta lasciar marinare il sedano e la zucchina (quindi non le cuoceremo) in olio extra vergine, succo di 1 limone, e sale per circa 2 ore. Tagliamo a striscioline sottili la mezza cipolla rimasta, versiamola in una ciotolina e aggiungiamo due cucchiai di olio extra vergine e un pizzico di sale e mescoliamo bene; stendiamola su una teglia ricoperta da carta da forno e facciamola cuocere in forno per 5 minuti a forno ben caldo. Poi versiamo la vellutata nelle nostre ciotole, aggiungiamo mezzo cucchiaino di coriandolo in polvere, e appoggiamo le cipolle cotte al forno sopra la vellutata.

 

Vellutata estiva di piselli

- 1 bustina di piselli freschi surgelati bio
- 2 zucchine
- 2 foglie di salvia
- ½ confezione di tofu (o 1 caprino piccolo)
Laviamo le zucchine e tagliamole a pezzetti, poi facciamole cuocere in poca acqua con i piselli, così da non doverla gettare via alla fine (nell’acqua di cottura si depositano quasi tutte le sostanze nutritive degli alimenti) ma allo stesso tempo prestiamo attenzione a non farle rosolare. A cottura ultimata frulliamo i piselli, le zucchine, la salvia con un cucchiaio di olio d’oliva e il tofu (o il caprino).

 

Vellutata estiva alla menta

- 2 zucchine
- 10 fagiolini
- 10 spinacini
- 20 piselli
- 10 foglioline di menta

Laviamo e tagliamo a pezzettini le verdure (ad eccezione degli spinacini), poi facciamole cuocere a vapore per circa 15 minuti, infine frulliamo con olio extra vergine di oliva, sale e menta. Se necessario, allunghiamo con un cucchiaio di acqua

 

Vellutata fresca al basilico e pinoli

- 3 zucchine
- 2 cucchiai di panna di avena
- 10 foglioline di basilico
- 15 pinoli
- 4 cucchiai di parmigiano homemade

Laviamo le zucchine e tagliamole a pezzetti, poi facciamole cuocere a vapore, infine frulliamole con tutti gli altri ingredienti con due cucchiai di olio extra vergine di oliva e un pizzico di sale integrale.

 

Cremosa di carote e mandorle

- 3 carote
- 20 mandorle
- 20 ceci
- 5 cucchiai di panna di avena
- ½ spicchio d’aglio
- 6 foglioline di prezzemolo
- 1 cucchiaio di semi di papavero

Facciamo cuocere i ceci con un pezzettino di alga Kombu (1 cm circa); schiacciamo lo spicchio d’aglio estraendone il succo, poi frulliamolo insieme a carote, mandorle, ceci, 3 cucchiai di olio d’oliva extra vergine, panna di avena e un pizzico di sale integrale. Così otterremo una deliziosa crema con carote crude: se abbiamo piacere possiamo far cuocere la nostra crema in un pentolino per 5 minuti mescolando però continuamente affinchè non attacchi. Se riteniamo il gusto delle carote crude troppo forte possiamo prima farle cuocere a vapore e poi frullarle come indicato in precedenza.
Per la versione per noi adulti tritiamo finemente il prezzemolo e versiamo la crema in una ciotola: poi decoriamo con il prezzemolo, semi di papavero (ottimi anche i semi di chia) e un filo d’olio extra vergine.

 

Crema di tofu, fagiolini e maggiorana

- 50 fagiolini circa
- 2 zucchine
- 120 g di tofu (o una ricotta di capra)
- 20 foglioline di maggiorana
- ½ spicchio d’aglio
- 3 pomodorini datterini

Laviamo le verdure e togliamo le punte ai fagiolini; facciamole cuocere a vapore, poi spremiamo l’aglio per ottenere il succo. Frulliamo così il succo d’aglio con le verdure, il tofu (o la ricotta di capra) e la maggiorana.
Per noi adulti possiamo tagliare a cubetti piccolissimi i pomodorini e appoggiarli sulla nostra vellutata con un filo d’olio oliva ed eventualmente del sale di Cipro in fiocchi.

 

Vellutata estiva di erbette e noci

- 10 foglie di erbette (ottime le biete)
- 2 zucchine
- 1 vasetto di yogurt di soya
- 5 noci + 4 noci

Laviamo le zucchine e le biete e tagliamole: facciamole cuocere in poca acqua per 15 minuti circa, poi frulliamole insieme con lo yogurt, 5 noci, 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva e un pizzico di sale integrale.
Per noi adulti possiamo sbriciolare le noci sulla nostra vellutata con un filo di yogurt, un cucchiaio di olio extra vergine e del parmigiano vegetale oppure della ricotta salata in scaglie.

 

Vellutata pink dolce di barbabietole e yogurt

- 1 barbabietola (possibilmente cruda)
- 20 mandorle
- 2 vasetti di yogurt di soya (o normale)
- 1 cucchiaino di zucchero integrale di canna

Laviamo e peliamo le barbabietole, poi tagliamole a cubetti e facciamole cuocere a vapore per circa 30 minuti: frulliamo poi tutti gli altri ingredienti insieme con un pizzico di sale e un cucchiaino di olio di oliva (non extra vergine).
Per noi adulti possiamo aggiungere dei semi di papavero e un cucchiaio di panna acida (basta unire un formaggio cremoso tipo philadelphia con dello yogurt o per la versione veg un formaggio cremoso tipo soyananda e dello yogurt di soya al naturale con una punta di succo di limone).

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Gli estratti sono una risorsa preziosissima per la nostra salute: come dice la parola stessa "estraggono" il succo vivo di frutta, verdura, semi oleosi, frutta secca e piante ed erbe aromatiche e officinali. Qui potete trovare le differenze tra un estratto e una centrifuga. 

Durante lo svezzamento è davvero utile dare estratti ai nostri bambini. 

 

Consigli pratici: 5 motivi per dare estratti durante lo svezzamento

 

1. gli estratti forniscono vitamine, minerali e aminoacidi per la crescita in quantità molto elevata;

2. i nutrienti presenti negli estratti vengono immediatamente assorbiti dall'intestino del bambino perchè questo non deve effettuare il processo di separazione dei nutrienti dalla fibra;

3. in estate consentono una integrazione immediata di sali utili per idratare il bambino;

4. il bambino nel primo anno di vita deve limitare il consumo di fibra: il suo intestino è ancora poco sviluppato e la fibra contenuta in frutta, verdura e cereali integrali rischia di alterare il delicato equilibrio della sua mucosa intestinale, provocare stitichezza paradossa e spesso impedire il pieno assorbimento degli alimenti. Per questo è importante evitare il consumo di cereali integrali fino al secondo anno di vita e preparare molti brodi ed estratti vegetali che consentono il pieno assorbimento dei nutrienti senza sovraccarire l'intestino.

5 il bambino si abitua a gusti e colori differenti: difficilmente infatti un bambino di 7 mesi mangerà insalata e spinacini crudi. Inserendoli in un estratto si abituerà a percepire il gusto e a "fidarsi" ad assaggiare cibi di tutti i colori. 

Qui potete trovare le mie ricette di estratti: seguite la stagionalità per scegliere gli ingredienti e ricordatevi di evitare solanacee (pomodori, peperoni, melanzane e patate) fino all'anno di vita del bambino. Come infatti spieghiamo nel mio libro Mamme pret a porter, il primo anno insieme, edito da Mental Fitness Publishing, le solanacee contengono solanina, una sostanza che può interferire con lo sviluppo neurologico del bambino che fino ai 12 mesi è davvero immaturo. E' bene quindi aspettare il compimento del primo anno. 

Ci sono molti estrattori in commercio con fasce di prezzo differenti: io ho scelto Estraggo Pro per la qualità del prodotto, perchè ha 3 cestelli per l'estrazione, per la capacità di estrarre verdura a foglia larga, piante officinali e semi e per la possibilità di non fare solo succhi ma anche latti vegetali, passati di verdura a crudo, frullati, smoothies, gelati etc...

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

Questa è davvero la miglior ricetta per fare la pasta modellabile. Ne ho provate molte ma alla fine questa è quella che mi soddisfa maggiormente e i miei figli ne vanno pazzi.

 

Ingredienti

- 1 tazza di acqua tiepida

- 1 tazza di farina bianca 

- 1/2 tazza di sale

- 1 cucchiaino di olio di mandorle o altro olio

- 2 cucchiaini di cremor tartaro (si acquista in farmacia)

- coloranti naturali (facoltativi)

 

Procedimento:

Mescolate insieme tutti gli ingredienti, infine aggiungete dei coloranti naturali che potete estrarre con il vostro estrattore o centrifuga (rosso con la barbabietola, verde con gli spinaci...)

Giulia Mandrino

Sara

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Cecilia

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