Spero che la maggior parte di voi, leggendo questo articolo, penserà che i contenuti siano scontati e risaputi e non debba minimamente mettere in discussione la propria modalità educativa. Mi auguro che i pochi genitori che invece si troveranno raccontati in queste righe nel loro stile educativo, possano perlomeno fare una riflessione al riguardo e mettere in discussione il fatto che questi metodi portino veramente all'obiettivo desiderato.

Parliamo di educazione violenta, di metodi che legittimizzano la violenza fisica sul bambino e che la vedono protagonista nella relazione genitori-figlio. Non stiamo parlando di quei genitori a cui ogni tanto scappa la sculacciata, in preda ad un raptus di rabbia ed esasperazione, e che poi si rendono conto di aver fallito nel proprio ruolo genitoriale cercando di recuperare la relazione col figlio attraverso parole e gesti amorevoli. Questo capita praticamente a tutti, siamo esseri umani, ogni tanto sbagliamo e anche dai nostri errori i bambini imparano e noi diventiamo genitori migliori.

Parliamo invece di quegli adulti che utilizzano la violenza come cavallo di battaglia, che sono convinti sia utile e necessaria per educare al meglio i figli, che non la controllano e ne abusano.

Sono una persona piuttosto pragmatica, ragiono per obiettivi e metodi . Mi immagino che come genitori ci si prefigga un obiettivo e si cerchi la strategia più funzionale per il suo raggiungimento. Ci sono però obiettivi a lungo termine e obiettivi a breve termine. Cosa intendo? Come genitori abbiamo sicuramente l'obiettivo comune a lungo termine di far crescere i nostri figli garantendo loro equilibrio, serenità e benessere psico-fisico; poi per ognuno di noi può essere più o meno importante operare per raggiungere altri obiettivi, sempre a lungo termine, che possono assumere per ognuno di noi valenze diverse ma che sicuramente tutti ricerchiamo, come: il fatto che sia educato, rispettoso, che sappia relazionarsi agli altri in modo adeguato, che si "comporti bene", che si impegni nelle proprie attività, che sia autonomo e responsabile...

Ci sono poi le situazioni contingenti da gestire in cui il nostro obiettivo è a breve termine: "ora sta picchiando un altro bambino e io ho l'obiettivo immediato di farlo smettere e fargli capire che quell'azione non è adeguata"; "ora mi sta disubbidendo e rispondendo male e devo fargli capire che deve portarmi rispetto". Esistono metodi educativi che spesso portano ad un immediato successo degli obiettivi a breve termine e contingenti, per cui il bambino smette di picchiare, smette di rispondere male al genitore, ma che non tengono conto dell'effetto che possono arrecare più avanti nel tempo. Certo che se intervengo con la violenza fisica mio figlio smetterà di comportarsi come io non voglio, ma non lo farà perché sta interiorizzando come è bene comportarsi, non lo farà perché mi rispetta, lo farà perché mi teme... perchè io posso provocargli dolore fisico!

Siamo sicuri che così facendo non stiamo ottenendo esattamente il risultato opposto a ciò che ci eravamo prefissati, rispetto agli obiettivi a lungo termine? Può un bambino percosso e umiliato diventare un adulto sereno, equilibrato, con un reale benessere interiore? Dove va tutta la rabbia e il risentimento che patisce mentre viene punito con la violenza? Può veramente una sberla essere un mezzo efficace per il mio macro obiettivo ? Penso che non ci sia bisogno che io scriva la risposta a questa provocazione!

La zia Ignazia, che ha vissuto nel periodo post-bellico, quando ancora le dinamiche emotive dell'infanzia non si conoscevano bene e il mondo dei bambini era secondario rispetto a quello degli adulti, potrebbe rispondere di sì... fino a qualche decennio fa l'obiettivo primario era far diventare i bambini adulti nel più breve tempo possibile, in modo che diventassero lavoratori autonomi e produttivi. Le cicatrici che si portavano poi dentro non erano interesse di nessuno.

Per fortuna la specie umana evolve ed impara dai propri errori, si rende conto che violenza porta violenza e che è indispensabile utilizzare gli strumenti giusti se si vuole veramente raggiungere lo scopo. Reprimere con la forza comportamenti infantili di cui ancora i bambini non conoscono il reale effetto, porta inevitabilmente alla chiusura relazionale e all'allontanamento emotivo. ! Sfido chiunque a sentirsi a proprio agio in una relazione costruita sulla paura e sull'autoritarismo.

Fidiamoci dell'importanza che rivestono le nostre parole e il nostro esempio positivo! Parliamo coi nostri bambini di ciò che ci aspettiamo dal loro comportamento, dell'effetto che questo produce su di noi e sugli altri in termini emotivi, e soprattutto forniamo loro un modello a cui ispirarsi. Comportandoci col nostro bambino con rispetto e pazienza così come vorremmo si comportasse lui, gli diamo un modello da imitare, da seguire e soprattutto da stimare e di cui fidarsi. Avremo così adolescenti abituati al confronto verbale, che si sentono liberi di parlare con noi dei loro vissuti e delle loro esperienze, anche quelle più spiacevoli, che potranno contare su di noi durante il loro cammino di vita. Avremo adulti che sanno come relazionarsi agli altri e che sanno gestire le loro emozioni, perché qualcuno glielo ha mostrato.

So che costa fatica, che non porta a risultati immediati, che ci vuole costanza e pazienza, ma pensiamo all'obiettivo finale, pensiamo oltre!

Dott.ssa Monica Contiero

Il latte e i derivati del latte non sono un cibo adatto per l'uomo: allora perchè li mangiamo? Perchè siamo cresciuti con latte vaccino, così come i nostri genitori e i nostri nonni. Ma lo sapevate che l'uomo sapien sapiens, specie alla quale noi apparteniamo, beve latte di altri mammiferi solo da un decimo di tempo della sua permanenza sulla terra? SEmpre più si parla di intolleranza al latte vaccino per cui il campanello d'allarme sta venendo a molti: spesso però lo si imputa all'inquinamento, ai processi produttivi alterati, allo sfruttamento intensivo e alle fisime del 2000, dove tutti o quasi siamo intolleranti a 1000 cibi e se non assumiamo l'integratore per la mattina e quello per la sera non possiamo tirare avanti. Ma se tutti questi disturbi e questi stati emotivi alterati avessero ampie radici in gran parte (anche se non solo) nell'alimentazione? Se cambiassimo le abitudini alimentari che si sono consolidate nel dopoguerra fino ad oggi, diventate insostenibili per il corpo umano?

"Chi beve latte ha nel sangue concentrazioni più alte di fattori di crescita, in particolare di Insulin-like growth factor di tipo uno (IGF-I), e chi ha più alti i fattori di crescita nel sangue si ammala di più di vari tipi di tumori, in particolare di tumori della mammella, dell’ovaio, dell’intestino e della prostata."
"Nello studio EPIC, che segue 500.000 europei che hanno fornito informazioni dettagliate sulla loro alimentazione nella prima metà degli anni Novanta, l’incidenza delle fratture dell’anca aumenta linearmente con il consumo di carne (la carne sottrae calcio alle ossa per tamponare l’acidità causata dall’eccesso di proteine, e le proteine animali acidificano più di quelle vegetali), diminuisce linearmente con il consumo di verdure (che apportano Ca, Mg, K, e soprattutto vitamina K, ritenuti indispensabili per la buona salute delle ossa), e non cambia con il consumo di latte e formaggi (che apportano molto calcio, ma anche molte proteine). Nessuno studio prospettico ha mai documentato una benché minima riduzione del rischio di fratture ossee con il consumo di latte e formaggi (alcuni hanno anzi suggerito un aumento di rischio), ma i risultati degli studi scientifici non sono sufficienti a far crollare i pregiudizi."

Franco Berrino
Dipartimento di medicina preventiva e per la prevenzione, Istituto nazionale dei Tumori, Milano

Fonte: Rivista dell'associazione italiana di epidemiologia
http://www.epiprev.it/rubrica/bevete-pi%C3%B9-latte%E2%80%A6

Dopo aver accennato alle alternative ai formaggi animali e aver introdotto le proteine vegetali ecco che vi dicimo 10 motivi principali per cui il latte di altri mammiferi dovrebbe essere evitato, o quantomeno non assunto quotidianamente (sempre prediligendo quello di capra o di pecora): perchè la tazza di latte al mattino e il grana non sono delle buone idee

1. Il latte di mucca è un latte fatto per i vitellini, come il latte di donna è fatto per i suoi figli. Sappiamo che ogni mamma produce il suo latte specificatamente idoneo per il suo bambino. Anche se subisce lavorazioni, il latte di mucca non diventerà mai adatto alla specie uomo, ma alla specie bovina, che nei primi mesi di vita cresce di circa 30 volte di massa corporea. Siamo l'unico mammifero che beve il latte di un'altra specie.

2. Ormoni: non solo solo presenti naturalmente nel latte di mucca in una concentrazione ovviamente superiore rispetto al latte di mamma, ma glie ne vengono continuamente somministrati altri per "pompare" la loro crescita e la loro produzione. Il nostro sistema ormonale è un complesso delicato di equilibri molto sensibili, e queste interferenze sono altamente dannose. Non a caso nei progetti di prevenzione del tumore al seno (progetto Diana) vengono eliminati i latticini.

3. La maggior parte delle mucche vengono nutrite con mangimi assolutamente non idonei al loro benessere, e quindi alla produzione di latte sano: spesso contengono organismi geneticamente modificati (soia e mais), prodotti animali, resti di pollo, pesticidi e antibiotici. Che latte possono produrre mucche racchiuse in una gabbia e alimentate in questo modo?

4. I prodotti caseari, come tutti i prodotti di origine animale, quando arrivano all'intestino creano acidosi. Il nostro corpo tenta costantemente di riportare l'equilibrio acido-base più verso il basico, in quando nella nostra alimentazione moderna assumiamo dal 70 al 95% in media di prodotti acidificanti. Se il nostro equilibrio tende all'acido potremmo avere una perdita importante di calcio dalle ossa (il calcio è una delle sostanze alcaline stoccate nelle ossa e chiamato in causa per alcalinizzare il corpo in caso di necessità).Le ricerche mostrano che sono proprio i paesi dove c'è un grande consumo di prodotti caseari che hanno una grande incidenza di osteoporosi.

5. La mucca come una donna per produrre il latte deve avere una gravidanza, partorire, veder stimolare i suoi capezzoli etc... esattamente come noi donne. La diferenza é che a noi lasciano i nostri bimbi, mentre alle mucche li tolgono perché il loro latte é destinato a noi, non ai loro piccoli, che disperati piangono per giorni essendo portati via dalla loro mamma. Questa però passerá la sua vita attaccata a un tiralatte: chi di voi ha provato un tiralatte capirá. I suoi piccoli maschi sono destinati a essere uccisi dopo pochi mesi, perché la carne di vitello ci piace molto. E le femmine faranno principalmente la sua fine e poi sempre macellate. Ricordiamoci che la mucca é considerata animale molto intelligente, alla stregua di un cane, tra le altre cose.

6. La maggior parte delle mucche vivono in condizioni disumane, confinate in gabbie buie, in capannoni; l'habitat della mucca è il prato, la mucca ha necessità di muoversi: il problema oltre che di spazi, è che la mucca che corre nel prato e mangia erba fa meno latte e sopratutto la sua carne non è morbida e tenera. Quindi, essendo la sua vita esclusivamente orientata alle nostre esigenze, deve vivere nelle condizioni suddette così da essere ottimale per il mercato.

7. Il latte vaccino viene pastorizzato per eliminare i possibili batteri dannosi per l'uomo. Durante la pastorizzazione le vitamine, le proteine, e gli enzimi vengono circa al 98% distrutti. Essendo il latte pastorizzato privo di enzimi è naturalmente difficile da digerire. 

8. Il latte e i suoi derivati facoriscono la produzione di muco, quindi disturbi che possono coinvolgere a vario livello l'apparato respiratorio. Se non abbiamo intenzione di eliminare i latticini all'interno della nostra alimentazione evitiamo almeno di mangiarli (e farli mangiare ai nostri figli) in presenza di muco e patologie respiratorie. Spesso inoltre le dermatiti atopiche scompaiono o sono drasticamente ridotte eliminando latte e derivati. Molti bambini che soffrono di insonnia e di incubi notturni, hanno grande sollievo se questo alimento viene ridotto.

9. Latte e derivati aumentano lo stato infiammatorio del nostro corpo, quindi riducendoli nella nostra dieta possiamo prevenire numerose patologie e migliorare quelle in corso, in particolare le artriti.

10. I pesticidi presenti nei mangimi arrivano chiaramente al latte: nel nostro corpo i pesticidi interferiscono con il sistema endocrino alterando il sistema ormonale.

Se delle alternative ai formaggi le abbiamo ben illustrate nell'articolo dedicato agli squisiti formaggi vegetali, il latte vegetale o meglio la bevanda vegetale che più si avvicina al gusto del latte vaccino é il latte di avena. Possiamo però anche alternarlo se abbiamo piacere con latte di soia, riso, migli, farro, kamut etc... mandorla, ricchissimo di calcio (controlliamo che negli ingredienti ci sia solo bevanda di mandorle, non zuccheri e sostanze stamibilizzanti).

Molti di voi queste cose le sanno già. Magari qualcuno di voi ne ha ridotto l'assunzione. Altri hanno addirittura sostituito il formaggio stagionato grattuggiato con alimenti di origine vegetale:al posto del grana, ad esempio, basta utilizzare mandorle tritate e/o del pan grattato. 

Articolo tratto da: http://www.care2.com/greenliving/11-reasons-to-stop-eating-dairy.html#ixzz38Gpmk365, 

Giulia Mandrino

 

Immagine tratta da http://rawveganliving.blogspot.it/

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

 

 

Sarà che vivo la mia terza estate con la pancia e sono quindi avvezza a scoprirla e farle prendere un bel colorito ma sento proprio il bisogno di parlare alle donne del mito della pancia coperta al mare.
Girando per le spiagge italiane e spagnole mi sono accorta che quasi tutte le donne incinta non indossano il bikini… la prima considerazione da fare è che la “pancia è bella” ed è più saggio proteggere la cute dai raggi UVA e UVB con una buona crema ad alta protezione che coprire con un tessuto (che per altro non protegge nelle ore più calde dalla penetrazione dei raggi solari).
Mi sono anche accorta che molte stanno sotto l’ombrellone o rifuggono la vita da spiaggia (racchettoni, bagni tra le onde, castelli giganti con i figli etcetc).
La prima considerazione si riferisce alla qualità della vacanza, se siete tipe attive che amano il caldo e che adorano giocare a volano non vedo perché privarvi del vostro “sapore di mare”.
Non prendere sole e tornare bianche come si è partite equivale a mandare a monte il progetto di Madre Natura ovvero adeguare la produzione di vitamina D alle esigenze del nostro corpo.
Spesso i medici raccomandano non solo i soliti integratori ma quelli – di ultimissima generazione – con Vit D perché… bè perché non si sa mai, Madre Natura con voi potrebbe aver sbagliato qualcosa;-)
Le due fonti di assunzione di Vit D sono alimentare (con scarso successo spesso) e l’esposizione alla luce solare quindi mamme esponetevi al sole, lasciate che il vostro corpo e la vostra mente ne godano!
Postilla: la protezione per la cute deve essere buona e alta anche perchè la melanina è maggiore in gravidanza e il rischio è quello di avere macchie cutanee. Controllate sempre gli INCI delle creme e migliorate la vostra idratazione dopo l’esposizione solare con un buon idratante. Mangiate frutta e verdura di stagione (tipicamente rosse e arancioni) che renderanno l’esposizione al caldo e al sole più tollerata e gradevole.

Ostetrica Veronica Pozza

 

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Shitali: un rimedio contro l’afa e non solo

Mercoledì, 23 Luglio 2014 07:44

Nel periodo estivo, quando la temperatura esterna aumenta e la sensazione di calore ci affatica Shitali Pranayama diventa un ottimo aiuto.
Shitali è un pranayama (vedi il nostro articolo introduttivo sul pranayama) fisico, in termini ayurvedici, ha effetto disinfiammante e rinfrescante. Secondo Hatha Yoga Pradipika (HYP), uno dei testi di riferimento per lo yoga, gli effetti di questo pranayama sono legati ad un freschezza interiore. Bisogna ricordare che anticamente yoga era anzitutto un' esperienza ascetica. Le pratiche avevano lo scopo di sviluppare un ardore, un calore interno, cioè Tapas, a sostegno della disciplina spirituale.
La caratteristica di questo pranayama è soprattutto di ordine fisico, Shitali significa proprio rinfrescante, ma ha anche una valenza medica, può infatti accompagnare la medicina tradizionale in caso di febbre o di altre malattie digestive. "il saggio inspiri l'aria con la lingua, poi compia la ritenzione del respiro, infine espiri lentamente l'aria con entrambe le narici" (HYP, II – 57)
"Shitali annulla il gonfiore di stomaco, i disturbi della milza, la febbre, gli attacchi di bile, la fame, la sete e gli effetti negativi delle sostanze tossiche" (HYP, II – 58 )
La tecnica
Nel pranayama è fondamentale togliere la fretta.Prima di eseguire Shitali stenditi al suolo e prepara la respirazione profonda, per utilizzarla al meglio nel pranayama successivo. Cercate di sentire lo sviluppo infinito del respiro. Quanto ti senti in sintonia portati a sedere, il dorso è ben eretto.
L'inspirazione si effettua a bocca aperta con la lingua allungata all'esterno e atteggiata a U, aspira l'aria attraverso la lingua cosi sistemata, sentirai un suono sibilante (sit).
Al termine della lunga inspirazione ritrai la lingua e con la bocca chiusa sospendi il respiro finché ti senti a tuo agio. Poi espira lentamente dalle due narici. Ripeti, da 6 a 12 cicli, apprezzando l'effetto rinfrescante che il respiro produce.

Rachele Brambilla, insegnante di yoga e formatrice di insegnanti yoga presso la scuola AIPY

Immagine tratta da http://otramedicina.imujer.com/

 

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Pranayama, l'arte del respiro

Mercoledì, 23 Luglio 2014 07:36

In situazioni confuse e cariche di tensioni, non prendere decisioni affrettate, fermati, respira a pieni polmoni e sorridi.
Nello yoga la respirazione ha un'importanza fondamentale. Ciascuno di noi è marcato dal tempo e l'elemento che regola e misura il nostro tempo è la respirazione.
Il respiro è la nostra energia vitale.Secondo la tradizione indiana "Pranayama" è la padronanza del soffio vitale, cioè una serie di tecniche che possono agire sui processi biochimici governati dal respiro.
Nello yoga la struttura umana è vista come un insieme di parti interdipendenti, costituita dal corpo fisico/anatomico e vari "corpi" via via più sottili.
Il respiro ha un riflesso non solo sul corpo fisico, ma diventa più penetrante e si aggancia ad elementi sottili. Tutti abbiamo sperimentato, almeno una volta, come l'agitazione della mente produca una variazione nel respiro. Ugualmente anche il nostro stato emotivo influenza il nostro modo di respirare.

Pranayama è una pratica molto antica e in origine aveva un significato rituale, consisteva nell'offrire al creatore il proprio respiro, la propria energia vitale.
Nel tempo gli antichi Yogin hanno osservato come l'energia del respiro potesse influenzare le fluttuazioni della mente, hanno così utilizzato questa disciplina per ricercare uno stato di armonia e unione tra corpo e mente.
L'arte del respiro yogico era completamente sconosciuta in occidente, solo in tempi recenti il pranayama è diventato argomento di interesse anche per noi e con il rispetto della sacralità che il respiro sottintende, beneficiamo di queste tecniche per migliorare la nostra salute psicofisica.
Le tecniche di pranayama sono molto articolate, alcune hanno una valenza maggiore sul corpo fisico. Altri pranayama hanno un effetto più mentale e avvicinano il praticante allo stato meditativo.

La pratica yoga è sempre accompagnata da una respirazione profonda e consapevole, dove i pranayama più fisici sono adatti a inizio seduta perché, tra le varie funzioni, riducono la fatica fisica e favoriscono un atteggiamento mentale positivo, mentre quelli di tipo meditativo sono indicati a fine seduta.

Rachele Brambilla, insegnante di yoga e formatrice di insegnanti yoga presso la scuola AIPY

 

Immagine tratta da ohmanda.com  

 

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Borsa estiva per mamme natural: baby version

Martedì, 22 Luglio 2014 13:56

Ecco i prodotti selezionati per voi per vacanze all'insegna del benessere e della sicurezza:

PROTEZIONE SOLARE 50+ AVENE


Non è certificato icea e contiene prodotti sintesi ma è una protezione solare ottima per i bambini. Ho deciso di scegliere questo prodotto in quanto spesso i solari di biocosmesi utilizzano come protezione lo zinco, non semplicissimo da spalmare e per pelli atopiche e allergiche non particolarmente adatto, che già si irritano con la sabbia e l'acqua di mare: in natura infatti non sono per ora stati scoperti altri strumenti per conferire una protezione altissima al solare se non l'ossido di zinco appunto.
Il solare Avene contiene un complesso di principi attivi fotoprotettori complementari e sinergici che assicurano un numero minimo di filtri chimici nelle formule
Contiene inoltre acqua termale Avène, dalle naturali proprietà lenitive ed addolcenti ed ha una azione seboregolatrice grazie alla Curcurbita pepo.
In farmacia.
15,00 euro circa.

 

LATTE-CREMA IDRATANTE BIOBABY ANTHYLLIS


Con Aloe vera e Crondo Crispo
Lo abbiamo scelto perchè è certificato Icea, perchè è particolrmente delicato, anche adatto a pelli con tendenza atopica.
La presenza di Aloe Vera gli conferisce le sue proprietà lenitive e adatte dopo l'esposizione al sole. L'Estratto di Alghe Marine permette alla pelle sensibile di ritrovare morbidezza e benessere.
Aiuta a lenire le irritazioni dell'epidermide riducendo così i pizzicori e le sensazioni di malessere.
Contribuisce ad aumentare la resistenza della pelle contro i fattori irritanti esterni.
Lo potete trovare da Biogiorno, negozio di Biocosmesi di Seregno e innumerosi ecostore online.
7,60 euro

OLIO DI NEEM + OLIO ESSENZIALE DI LAVANDA IBRIDA LA SAPONARIA


E' un ottimo repellente per gli insetti, in particolare per formiche e zanzare. Il suo odore non è molto gradevole neppure per noi per cui vi consigliamo di aggiungere qualche goccia di olio essenziale di lavanda, che potrete poi utilizzare per bagnetti, massaggi e aromadiffusione.
Lo potete trovare da Biogiorno, negozio di Biocosmesi di Seregno e nell'online store della Saponaria e su ecostore online come Macrolibrarsi. 
7,90 euro costo dell'olio di neem.

URTICA GEL BY WELEDA


Urtica Gel è la soluzione naturale in caso di puntura da insetti, contatto da medusa e cause urticanti in genere. È una speciale composizione a base di Urtica urens e Arnica montana che dona benessere e sollievo immediato.
In erboristeria e in farmacia.
9,00 euro circa.

GEL ALL'ARNICA WELEDA


Il gel all'Arnica si può applicare localmente per far sparire lividi ed ematomi, e in generale subito dopo piccoli traumi che non necessitano l'utilizzo del ghiacchio oppure in combinazione con questo.
ricco di preziosa arnica montana proveniente da raccolta spontanea certificata in terreni che vengono gestiti e curati in modo sostenibile. Il fiore giallo dell'arnica montana è una rimedio naturale per i piccoli traumi e le contusioni superficiali. Weleda ne utilizza un estratto purissimo per questo gel non grasso che regala un sollievo immediato e favorisce il naturale processo di guarigione.
In erboristeria e in farmacia.
8,00 euro circa.

UNGUENTO ALLA CALENDULA BY WELEDA


L'Unguento alla Calendula è invece il rimedio perfetto in caso di ferite, escoriazioni ed infiammazioni superficiali della pelle e dei tessuti sottostanti.
A base di olio d'arachidi, lanolina e cera d'api naturale sostiene le funzioni fisiologiche della pelle. La calendula officinalis di Weleda proviene esclusivamente da coltivazioni biodinamiche controllate, viene raccolta e lavorata nei laboratori dell'azienda, pressata e filtrata con grande attenzione per ottenere un estratto ricchissimo di principi attivi in grado di mitigare la reazione che si produce in una ferita fresca, favorendo un rapido processo di guarigione.
In erboristeria e farmacia.
8,00 euro circa.

RIMEDI OMEOPATICI E FIORI DI BACH


1. Rescue remedy o auxilium in spray: sono rimedi di floriterapia in spray specifici per le urgenze e i traumi.
3. Arnica 30 ch GRANULI: fantastico via orale per i traumi!
4. Apis 6 ch GRANULI: da utilizzare in caso di punture di insetto
5. Ledum palustre: rimedio per prevenire le punture di zanzara e da utilizzare in caso di ferite per prevenire infezioni e tetano

Giulia Mandrino

 

Perineo. In che senso? E' quel nuovo blush waterproof vero?

Martedì, 22 Luglio 2014 06:24

 Che ne abbiate sentito parlare o no, sappiate che esiste, e che anche voi ne avete uno. Il perineo è la regione anatomica che comprende il nostri genitali, come ne si parlava nello scorso articolo dedicato all'anatomia genitale femminile. Una cosa importantissima da sapere a proposito di perineo, è che in questa sede – così come in tutto il nostro corpo, del resto – gli organi non vivono slegati gli uni dall'altro o sommariamente appiccicati uno all'altro, ma convivono in una speciale e spettacolare rete di muscoli che formano il pavimento pelvico.

Per darvi un'idea dell'importanza di questi muscoli, provate mentre fate la pipì a fermare il getto. Ci siete riuscite? Ecco, quello che vi consente di trattenere la pipì, così come le feci e i gas, è proprio il pavimento pelvico con la sua funzione di 'chiusura'. Ma non solo: esso ci consente anche di contenere al loro posto gli organi pelvici (vescica, uretra, vagina, utero, intestino) senza perderli per strada quando camminiamo. Tutto ciò che si chiude, inevitabilmente può anche aprirsi: ed ecco che entra in gioco l'altra funzione del pavimento pelvico, ovvero quella di aprire gli sfinteri e gli orifizi del nostro corpo quando dobbiamo urinare o defecare, quando dobbiamo aprirci per fare l'amore, o per mettere al mondo il nostro bambino.
Il pavimento pelvico, formato da tre meravigliosi strati muscolari situati a diverse profondità nel nostro corpo, non è inerme: è infatti vivo, respira e si muove con noi. Possiamo considerarlo una "spugna emozionale", essendo frequentemente sede di somatizzazione dello stress, pensieri, ansie, problemi, difficoltà di ogni sorta. Così come accade che il giorno in cui sono particolarmente di fretta, impegnata, agitata, in ansia mi si blocchino collo e schiena, ecco che anche il mio pavimento pelvico, importantissimo centro di tutta la vita femminile, può risentire di cambiamenti di vita, umore, o variazioni ormonali. La gravidanza, il parto e la menopausa sono i momenti fisiologici della vita di una donna che portano più frequentemente a modifiche, a volte causando veri e propri problemi meritevoli di un controllo.

Il perineo nelle culture orientali è la sede del primo chakra, il primo centro energetico, ed è dunque importantissimo. Noi in Occidente lo stiamo riscoprendo solo in questi ultimi anni, specie relativamente a problematiche che le donne vivono e dunque riportano al proprio medico o ostetrica.

Ma in che maniera il mio pavimento pelvico può modificarsi, portando a disturbi?
Un insieme di muscoli, se possiede un buono tono ed una buona elasticità, continuerà a svolgere il proprio compito di "chiudi-trattieni" ed "apri-rilascia" senza problemi. Se invece il tono è diminuito (ipotono, fino al prolasso degli organi pelvici, ovvero un cambiamento della loro sede naturale dal momento che non sono più sostenuti a dovere dai muscoli) oppure aumentato (ipertono, quando il muscolo è molto "duro", a volte da far male) è chiaro che qualcosa può iniziare a funzionare meno bene.

Come mi accorgo del benessere del mio pavimento pelvico?
Posso pormi domande sul mio benessere quotidiano legato alla minzione, ovvero al fare pipì:
- mi capita di perdere pipì sotto sforzo (colpo di tosse, starnuto, salto, risata, sollevamento di un peso)?
- mi capita di dover correre in bagno quando sento lo stimolo, altrimenti ho la sensazione di non riuscire a trattenerla?
- mi capita di perdere pipì improvvisamente?
- soffro di cistiti?
...domande legate alla mia sfera sessuale o al benessere della vagina:
- fatico ad inserire e/o trattenere un assorbente interno?
- provo dolore quando faccio l'amore?
- mi capita di avvertire secchezza vaginale?
- mi capita di sentire rumori di aria che esce dalla vagina durante uno sforzo fisico?
- mi capita di sentire acqua che fuoriesce dalla vagina dopo aver fatto un bagno?
- soffro di candida o altre infezioni vaginali?
...domande legate al proprio benessere intestinale:
- sono stitica?
- faccio molta fatica a scaricarmi e devo spingere molto?
- Mi capita di avere la sensazione di non aver svuotato bene l'intestino dopo aver defecato?
- Soffro di emorroidi?

Se avete risposto SI anche a solo una di queste domande, forse il vostro pavimento pelvico ha bisogno di un po' di attenzioni! E' importante dunque contattare un'esperta di riabilitazione del pavimento pelvico, per poter iniziare un percorso – in gruppo o singolarmente - di consapevolezza del proprio corpo, imparare a riconoscere quei muscoli ed allenarli con una ginnastica specifica, per ritrovare il proprio benessere.

Ostetrica Eleonora Bernardini

www.acasaconte.com

immagine tratta da www.thedylanlove.com

 

 

Gnam, l'arte a tavola a Lissone

L’Amministrazione Comunale di Lissone, provincia di Monza e della Brianza, insieme al suo Museo d’Arte Contemporanea presenta ai visitatori più piccoli e alle loro famiglie il progetto “Gnam! L’arte a tavola”, un percorso creativo per bambini dai 3 ai 10 anni attraverso il food design, realizzato in collaborazione con l’Ippogrifo Azzurro di Besana Brianza.
22 incontri da marzo a dicembre 2014, previsti il sabato pomeriggio presso la sede museale lissonese in due fasce orarie: dalle 15.00 alle 16.15 per i bambini dai 3 ai 6 anni e dalle 16.45 alle 18.00 per i bambini dai 7 ai 10 anni.
Il progetto nasce dalla consapevolezza dell’importanza del ruolo educativo che un museo contemporaneo deve possedere all’interno del territorio di riferimento nonché dalla volontà di ampliare l’offerta didattico-educativa rivolta alla cittadinanza e a tutto il pubblico del museo.
I laboratori espressivi hanno l’intento di proporre ai bambini e ai genitori una sperimentazione personale e conoscitiva diretta che, partendo da numerose suggestioni artistiche, dia una nuova connotazione alla parola "nutrizione", vista non solo come sostentamento vitale, ma anche come espressione di gusto, gioco e curiosità.
Valorizzando la manualità e la creatività dei bambini si vuole stimolare la loro curiosità verso il cibo e quel che concerne la sua preparazione e il consumo, in modo artistico e divertente.
Per questo motivo si presterà attenzione all’utilizzo di alimenti naturali, di sostanze atossiche e biodegradabili, proponendo all’elaborazione artistica degli stessi nelle nostre tavole e di come si sia trasformata la cultura del cibo nel tempo, fino ai nostri giorni.
La scelta di utilizzare il tema del food design, l’applicazione del design al cibo, collega in maniera diretta i laboratori alla sede museale lissonese, interpretando al tempo stesso, in maniera più ampia, l’attuale tematica proposta da Expo2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la Vita”.
Ai laboratori creativi per i bambini si affiancano inoltre quest’anno sia delle attività specifiche rivolte ai genitori/accompagnatori – ad esempio la possibilità di effettuare delle visite guidate alle mostre temporanee, la presentazione del volume “Genitori fatti ad arte” di Sara Baistrocchi, incontri tematici sul disegno del bambino – sia dei laboratori di lettura e rappresentazione teatrale riguardanti l’arte e il cibo.
Per questi ultimi e per alcuni laboratori creativi è prevista la partecipazione attiva dei genitori insieme ai più piccoli.

Programma completo:
www.museolissone.it

Informazioni e prenotazioni obbligatorie: t.3403402368 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Costo singolo laboratorio per i bambini € 9
Per i genitori: incontri tematici e visite guidate € 5
Laboratori artistici e di teatro € 7

E' una ricetta molto pratica quando le banane stanno per diventare vecchie. 

immagine tratta da www.telegraph.co.uk 

 

Il termine Chakra, il cui significato è cerchio,ruota, è un concetto che indica quegli elementi del corpo sottile nei quali secondo le tradizioni religiose dell'India risiedono i centri dell'energia. Nell'Haṭha Yoga i chakra sono considerati i centri attraversati dalla Kuṇḍalinī, energia ascendente che si "attiva" grazie alla pratica yogica.

Ecco come praticare la visualizzazione dei chackra per rigenerarsi: anche per mamme in carenza di sonno e con difficoltà a rilassarsi

Nei testi sacri della tradizione i chakra sono descritti con precise valenze simboliche e vengono raffigurati ognuno con il proprio colore e come dei fiori di loto visti dall'alto, con petali aperti.

Vogliamo qui proporvi una pratica di "rilassamento" e una visualizzazione molto semplice, ma con ottimi effetti benefici sul nostro corpo: richiede inoltre solo 5-10 minuti, per cui possiamo farla in treno, metropolitana, prima di andare a dormire o al nostro risveglio. Chi pratica da anni yoga la troverà sicuramente banale, ma la nostra mission è più quella di portare piccole pillole di benessere alle donne e alle mamme nella quotidianità: ovviamente per chi ha la possibilità una bella lezione di yoga la settimana è davvero un toccasana.

Troviamo una posizione comoda, cerchiamo di sciogliere le tensioni che riconosciamo nel nostro corpo (possiamo immaginare un nodo che si scioglie o un tessuto infeltrito che noi distendiamo, aprendo le maglie). Poi concentriamoci sul respiro, inondiamo il nostro corpo di aria, inebriandoci, poi espiriamo dal naso con forza (una sola volta). Ora concentriamoci su una respirazione lenta e profonda, inspiriamo ed espiriamo solo con il naso: a ogni espiro l'aria scende verso il basso, "gonfiando" la nostra pancia in maniera visibile.
Poi visualizziamo il primo chackra, quello situato sul nostro osso pubico: è di colore nero e lo possiamo immaginare come un fiore di loto sbocciato, con i petali aperti. Se preferiamo possiamo anche immaginarli come semplici fasci di luce colorata che entrano nel nostro corpo (rispettiamo però i colori corrispondenti a ogni chackra, vedi immagine in basso).Poi passiamo al centro del nostro addome, dove il colore diventa rosso.
Poi passiamo alla bocca dello stomaco, dove il colore sarà l'arancione; visualizziamo dopo il centro del nostro petto, dove il colore sarà verde e rosa, ossia una spirale di fasci di luce verde e rosa(i colori non si mischieranno mai); andiamo successivamente alla nostra gola, dove il colore sarà un azzurro cobalto molto intenso; dopo saliremo sulla fronte, circa tra un sopracciglio e l'altro, un paio di dita più in alto e troveremo il nostro penultimo chackra: qui visualizzeremo il colore indaco. Infine, sulla sommità del nostro capo immaginiamo una luce bianca, che ci inonda come una cascata di energia, da capo a piedi.
I flussi di luce partono dall'esterno e vanno verso l'interno.
Ovviamente dobbiamo allenarci un po' nel praticare questa visualizzazione per ottenere buoni risultati: saremo così in grado di effettuarla in tempi brevi senza risentirne in efficacia.

E' un vero toccasana per chi ha bimbi piccoli e non riesce a riposare bene, oppure per chi soffre di insonnia o ancora in periodi di forte stress.
Questo rilassamento è anche molto utile in gravidanza e durante il parto tra una contrazione e l'altra.

Giulia Mandrino

immagini rispettivamente tratte da:http://www.meditationoasis.com/ e da www.amadeux.net 

 

 

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Sara

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Cecilia

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