L'Ostetrica Angela DiNoia nel suo volume "Il neonato e i suoi segreti" edito da Mental Fitness Publishing scrive: "Il meccanismo del sonno è un evento biologico e psicologico assai complesso che richiede, come è già stato detto, tempo e pazienza per maturare. Il neonato non è affetto da insonnia (condizione frequente tra gli adulti), ma deve semplicemente perfezionare una sua capacità. Con il passare dei mesi imparerà a dormire, a camminare e più avanti perfino a parlare! Bisogna soltanto saper aspettare. Non ci vorrebbe mai in mente di parlare di "educazione al camminare" piuttosto che al "parlare". Perché invece, rispetto al sonno, emeriti studiosi si vantano di aver scoperto un metodo infallibile per insegnare al bambino a dormire? Il piccolo di poche settimane non è un "elettrodomestico" e nep- pure un astuto manipolatore della vita dei suoi genitori. È semplicemente un neonato e come tale va considerato e rispettato. Prima di entrare nello specifico di quelli che sono i suggerimenti, a mio avviso utili, per favorire il sonno del neonato, vorrei riflettere insieme a voi sul significato del termine "rituale" e sul valore che i rituali hanno nella vita con il bambino. Diversi consigli possono considerarsi, infatti, delle vere e proprie ritualità. Significato della parola "rituale" Rituale, dal latino ritum, indica un'azione che si ripete rispettan- do ogni volta un ordine preesistente. Ecco i principali motivi per cui il neonato ama molto i rituali: sc
-scandiscono i vari momenti della giornata, aiutando il neonato a differenziare meglio le azioni del giorno e quelle della notte;
– istituiscono un momento comunicativo più intenso tra la mamma e il suo bambino, interrompendo e rendendo più vivace l'andamento della giornata;
– sono semplici, spesso carichi di emozioni e difficilmente tradu- cibili con un linguaggio parlato (abbracciare, accarezzare, mas- saggiare il bambino);
– diventano parte integrante dell'organizzazione del tempo della famiglia (per esempio il bagnetto serale al rientro del papà dal lavoro);
– rassicurano il bambino, perché sono azioni amorevoli che costantemente ogni giorno si ripetono;
– vengono trasmessi inalterati per tempi lunghissimi e costituiscono un'eredità intergenerazionale carica di affettività.
Si pensi, ad esempio, alla ninna nanna. Il cantarla produce una sorta di incantesimo, di carica energetica tra l'adulto e il bambino. La mamma accompagna istintivamente l'atto del cullare con suoni appena sussurrati, favorendo il rilassamento e il sonno del piccolo. Si tratta di una delle prime esperienze corporee che il neonato sperimenta e che lo fa sentire accolto ed amato."
Angela Dinoia, Il neonato e i suoi segreti, Mental Fitness Publishing
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