Vacanze di Natale, quanta gioia! E quanta attenzione focalizzata sui bambini! “Attenzione, Babbo Natale ti vede, gli elfi gli dicono se sei stato Bravo. Guarda che se ti comporti così Babbo Natale non ti porta i regali!”
Credo che queste attenzioni dal risvolto positivo siano uno dei motivi principali per cui molti bambini nei giorni precedenti al Natale sclerino di brutto. E di conseguenza anche noi.
“Non piangere, è Natale!”
Nella “modalità Natale” i bambini non devono piangere, perché devono essere grati, devono essere felici e sprizzare obbedienza. Star seduti per tempi infiniti a cene e adattarsi a luoghi non idonei ai bambini, magari con collezioni di cristalli qua e là, e tutto ciò deve essere fatto con gratitudine. Non sono permesse giornate no in questo periodo, nonostante siano giorni molto stressanti e faticosi per i bimbi, e il tutto perché siamo nel magico mondo del Natale. Ma sono proprio queste grandi aspettative a rovinare le vacanze di Natale: dobbiamo fare delle scelte e moderare le nostre aspettative.
Ma la buona notizia è che le vacanze di Natale possono essere un momento davvero stupendo per tutta la famiglia, sopratutto se ci organizziamo bene ed entriamo nell’ordine delle idee di dedicare molto tempo ai nostri piccoli facendo cose semplici e dai ritmi molto lenti, quindi adatte a loro.
Ecco allora come godersi le vacanze di Natale con i bambini: istruzioni per l'uso per mamme e papà che seguono un approccio educativo consapevole
1. Per crescere figli grati bisogna avere tempo di spiegare loro la gratitudine:
Il bambino ha infatti bisogno non solo di vivere un’evento ma anche di rielaborarlo con il genitore: quindi è utile la sera prima di andare a dormire ripercorrere le cose belle fatte durante la giornata, magari evidenziando le piccole difficoltà superate per ottenerlo. E sopratutto inondare i piccoli di oggetti, gite ed eventi non consente loro di comprendere davvero cosa sia accaduto e il valore che ne sta dietro. Se al mattino andiamo al museo, a pranzo dalla nonna, al pomeriggio dalle cuginette, la sera un apricene avrete al 90% bimbi inkazzati, di sicuro non grati.
2. Moderiamo i regali:
Credo che dare a un bambino più di 5 regali sia puro spreco e fortemente diseducativo. Il bambino sarà sovrastato dall’emozione e non sarà in grado di apprezzare nulla o quasi; anzi spesso percepirà un senso di frustrazione proprio perché si aspettava di provare grande gioia e invece ora sente solo un senso di “troppo” che non riesce a gestire. Meglio mettere piuttosto i regali da parte ed eventualmente farli portar dalla Befana o da qualche elfo post natalizio nelle settimane successive.
3. Manteniamo le nostre aspettative realistiche:
Ricordiamoci che abbiamo a che fare con bambini e che noi siamo gli adulti: quindi NOI ADULTI possiamo trascorrere 10 ore a tavola, un bambino quando ha finito di mangiare deve alzarsi e sopratutto non può attendere 40 minuti tra le varie portate. Ricordiamoci che i bambini si stancano e si stressato con molta facilità per cui cerchiamo di essere comprensivi. Ora vi starete chiedendo: “ Ma io stavo anche 5 ore a tavola quando ero piccolo”. E io rispondo certamente, ma domandati anche se i tuoi genitori hanno stimolato te quanto tu hai stimolato tuo figlio. Se scegliamo un approccio di un certo tipo con il bambino dalla nascita non possiamo cambiare le nostre aspettative a seconda del momento: è importante essere coerenti con le nostre scelte educative e le nostre routines. E sopratutto quando decidiamo di cambiare queste ultime spieghiamo chiaramente ai bambini cosa faremo passo per passo.
4. Scegliamo la NOSTRA famiglia:
Se il contesto delle varie cene è “kids frindly” bene, altrimenti decliniamo l’invito: questi momenti non tornano, scegliamo la NOSTRA FAMIGLIA, non quelle degli altri. Festeggiare, ma anche preparare insieme il menu, fare la spesa e poi preparare cena per noi sarà un momento per insegnare ai nostri piccoli il valore del “lavoro” per la propria famiglia. Cosa c’è di meglio?
5. Rallenta!
Non importa se le persone si offenderanno, è un problema loro non tuo, ma rallenta, non mettere più di un impegno al giorno.
6. Fermati e usa parole chiare e semplici
Spesso noi adulti quando siamo in mezzo ad altri adulti inconsapevolmente cambiamo modo di parlare ai nostri bambini e in generale comunichiamo loro in modo diverso, incrementando le nostre aspettative. Allora fermiamoci, ricordiamoci che abbiamo davanti un bambino e parliamo scegliendo semplici frasi che loro possano comprendere a pieno.
7 Limiti, perché prevenire è meglio di curare
Prima di andare a cena dal nonno mettiamo un limite di caramelle and co da mangiare: per esempio “non si mangiano più di due caramelle oggi dal nonno”, frase detta quando siamo ancora a casa in un contesto ben famigliare al piccolo. Dare dei limiti al bambino non è solo una questione di rispetto, ma è uno strumento di grande sicurezza e contenimento necessario per il piccolo che ancora non sa autoregolarsi
8. Quando non ce la si fa più
Se togliamo i nostri bambini dalla loro routine e li inseriamo in contesti stressanti accettiamo il fatto che abbiano momenti no: è un problema nostro, non loro. Noi dobbiamo avere spirito di adattamento, non un bambino di 3 anni.
9. Evitiamo di cambiare per troppo tempo l’orario della nanna
Sembra banale, ma fa la differenza. Un bambino stanco è meno collaborativo per cui cerchiamo di non esagerare con i cambiamenti di orario.
10. Lo zucchero eccita i bambini
Come abbiamo spiegato lo zucchero bianco crea dipendenza, in quanto crea dei picchi di insulina a cui segue ina fase di ipoglicemia caratterizzata dalla necessità di reintrodurre nuovamente zuccheri nel sangue. I bambini sono particolarmente sensibili a questo processo, per cui quando nella loro dieta sono presenti alti tassi di zuccheri raffinati oltre a richiederne sempre di nuovi (il classico "voglio altre caramelle"), i più piccoli tendono ad essere sovraeccitati e sicuralmente più nervosi. Per cui, consapevoli di questo, aumentiamo la soglia della nostra tolleranza durante cene in cui vengono propinati dolcetti a gogò e non esageriamo con la quantità di zucchero!
Giulia Mandrino