Sviluppare un’intelligenza emotiva è semplice: basta capire che i bambini hanno bisogno di entrare in contatto con le loro emozioni, per comprenderle e per saperle sfruttare al meglio nella vita.
Per farlo ci sono diverse attività, che passano però prima di tutto dal dialogo e da un approccio aperto all’emozionalità di ognuno: i bambini devono essere stimolati sin da subito ad abbracciare le proprie emozioni, senza soffocarle, ma soprattutto devono essere abituati a capirle. Quando sono felici, quando sono tristi, quando sono arrabbiati, quando si sentono in colpa, quando sono nervosi, quando si intristiscono per lo stato d’animo e per le situazioni di qualcun altro… Abbracciando le loro emozioni e sapendole gestire svilupperanno infatti un’intelligenza diversa, che vista accanto a quella “normale”, accademica, e che gli tornerà utile nella vita tanto quanto questa.
Spesso i bambini provano in particolare un sentimento, durante l’infanzia: la rabbia. Una rabbia semplice, pacata, che però a volte esplode. Questa rabbia è dovuta al fatto che i bambini stanno capendo il mondo e a volte non riescono a coglierne appieno le sfumature e le regole, sentendosi quindi frustrati.
Le attività e i giochi emozionali, accanto al dialogo, diventano quindi uno strumento importante per fare capire loro che le arrabbiature fanno parte della vita, così come la non comprensione totale di ciò che ci accade, e che questi momenti si possono gestire, controllare e abbracciare, trasformandoli in un’opportunità.
Noi, per fare le cose per bene (ma in maniera divertente!), abbiamo deciso di raccogliere in una vecchia valigia tutti gli strumenti utili per affrontare i momenti di rabbia: i nostri bambini, quando sono arrabbiati, hanno imparato ad andare a prendere dallo scaffale la loro “valigia della rabbia”, per trasformare questo sentimento in qualcosa di costruttivo.
Un gioco per l’intelligenza emotiva: la valigia della rabbia, per gestire il nervoso e le arrabbiature nel momento in cui compaiono
La “valigia della rabbia” semplicemente raccoglie tutti quegli oggetti che stimolano un’attività riflessiva, e tutti i giochi relativi all’intelligenza emotiva.
Partiamo scegliendo una vecchia valigia, magari una di quelle vecchie in cartone che i nostri nonni hanno ancora in cantina. Pensano poco, sono piccole e ai bambini piacciono moltissimo. Su uno dei lati appiccichiamoci quindi un cartoncino con una scritta colorata: “la valigia della rabbia di …”.
Questa valigia della rabbia raccoglierà oggetti e giochi perfetti per accompagnare il bambino nella comprensione della rabbia e nel "sentire" rabbia, un'emozione legittima e utile quanto tutte le altre, come la gioia e la tristezza. Utilizzando la valigia si troverà in una sorta di bolla, un ambiente dedicato a questa emozione, che potrà ascoltare e sfogare senza fare del male a se stesso o agli altri.
Ecco perché il primo oggetto da inserire nella valigia potrà essere un bel cuscino, utile da prendere a pugni o da mettere a terra per creare il proprio angolino della rabbia (o, ancora, per urlarci dentro per sfogare del tutto il sentimento).
Prendiamo quindi per prima cosa le carte della rabbia, i cartoncini disegnati con attività che i bambini amano fare per abbracciare l'arrabbiatura o alleviare lo stress. È un gioco semplice: da una scatola o da un anello raccoglitore i bambini pescano o scelgono una delle carte e decidono di intraprendere l’attività scritta. Queste attività sono tutte calmanti o sfoganti e scelte proprio dal bambino: disegnare, tirare i pugni ad una porta, giocare con la pasta modellabile, fare un bagnetto, correre in giardino… Raccogliamole in una scatola e infiliamole nella nostra valigia.
Il secondo “gioco” da introdurre in valigia sono le bolle dell’autocontrollo. Altro non sono che delle bolle di sapone etichettate come “dell’autocontrollo”. I bambini non devono giocarci normalmente, ma devono vincere la sfida: sono capaci di lasciare che le bolle scoppino da sole senza toccarle e senza scoppiarle con le mani o con il corpo? Ecco spiegato, piano piano, l’autocontrollo: se riusciamo a vincere questa sfida, allora possiamo provare a controllare tutte le emozioni e i nostri impulsi nei momenti non opportuni, per continuare poi a sfogarci o a urlare.
Passiamo quindi al gioco dell’empatia, messo in una scatola e riposto in valigia. È un’attività molto semplice che però distrae il bambino, lo concentra, lo diverte e allo stesso tempo gli insegna a riconoscere le emozioni, quelle degli altri e le sue.
Infine, ecco la calming jar, il barattolo della calma. Costruirla è molto semplice e ai bambini piace molto. Lasciategiela sempre nei momenti di rabbia, iperattività, di emozione, e ogni qualvolta ci sia la necessità di calmarsi. Diventerà un punto di riferimento per il bambino, che apprezzerà sempre il senso di sicurezza che gli dona.
Non reprimiamo quindi la rabbia, ma lasciamo che i bambini la ascoltino e la accolgano, affrontandola come meglio credono e facendo capire loro, sempre, che non è mai un sentimento sbagliato, che loro non sono sbagliati, e che noi genitori ci saremo sempre per abbracciarli quando il momento passa (e anche mentre lo stanno vivendo, se vogliono!).
Giulia Mandrino