Reiki per bambini? Sì, è possibile

Lunedì, 30 Giugno 2014 21:39

Oggi abbiamo intervistato Elisa Cerruti, PhD, Reiki Master e floriterapeuta, con oltre 15 anni di esperienza nell'uso delle medicine alternative e delle tecniche dolci. Fondatrice del metodo Reiki in Culla® (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e del famoso portale latterhumemiele.com.

Prima di tutto, cos'è il Reiki Elisa?

"Il Reiki è una tecnica dolce che agisce sul campo energetico umano armonizzandolo e riequilibrandolo, al fine di ridurre stress e favorire il benessere della persona. Come le altre tecniche bioenergetiche agisce attraverso le mani che entrano in contatto con il campo energetico.
Il Reiki è una antica tecnica giapponese diffusa, come la conosciamo oggi, da Mikao Usui (1875-1926), monaco buddista giapponese e fondatore della Usui Reiki Ryoho Gakkai.
Secondo il National Center for Complementary and Alternative Medicine - NCCAM il Reiki rientra nelle CAM (Complementary and Alternative Medicine) ed è definito come un metodo di guarigione bioenergetico che può essere usato in modo complementare per un ampio spettro di patologie acute e croniche.
Le ricerche riportano che le persone che hanno ricevuto un trattamento di Reiki riferiscono di aver fatto esperienza di uno stato di rilassamento profondo e di una grande pace, così come di numerose percezioni e piacevoli effetti sul corpo e sulle funzioni fisiologiche.
Da oltre 30 anni il Reiki è studiato con rigore metodologico da medici, infermieri e Reiki Master insieme. Oggi la comunità medico-scientifica ha confermato essere sicura anche in soggetti malati, nati prematuri e anziani("Il Reiki come CAM-Complementary & Alternative Medicine. Evidenze empiriche della ricerca scientifica dal 1985 ad oggi" Elisa Cerruti. In corso di stampa).
Il Reiki rilassa e favorisce uno stato di benessere, contribuisce ad alleviare il dolore, la depressione, lo stress. Per i suoi benefici è adottato da numerosi ospedali in tutto il mondo: Stati Uniti - dove tra l'altro rientra nella formazione ufficiale degli infermieri professionali - Australia, Canada, Regno Unito, Germania, Svizzera, Italia.
È bene ricordare che il Reiki non cura in senso tradizionale ma aumenta il benessere nei processi di guarigione perché la soluzione di blocchi sul campo energetico permette all'energia di fluire in modo organico.Secondo alcune ricerche il Reikiè in grado di alleviare la sintomatologia sul piano fisico e si sono anche registrati casi di miglioramento della risposta alle cure mediche convenzionali dovuti al Reiki ("Il Reiki come CAM-Complementary & Alternative Medicine. Evidenze empiriche della ricerca scientifica dal 1985 ad oggi" Elisa Cerruti. In corso di stampa)."

 

Cos'è Reiki in Culla®?


"Il Reiki in Culla® è una tecnica dolce specializzata nell'accompagnare la mamma e il suo bimbo dalla gravidanza sino ai 7 anni di età circa. Il Reiki in Culla® è stato sviluppatoadattando le tecniche del Reiki tradizionale giapponese Usui Shoden alla naturale fisiologia e allo sviluppo del campo energetico del bambino.
Il Reiki in Culla® come il Reiki si pratica vestiti e non è un massaggio."

Le principali caratteristiche del Reiki in Culla® sono:

1) Il Reiki in Culla® tratta mamma e bambino come una unità bioenergetica.
Per questo motivo i trattamenti si svolgono sempre in coppia, il bimbo non è mai solo con l'operatore e riceve il trattamento dalla madre o attraverso di lei. Per questo motivo il beneficio di tutti i trattamenti Reiki in Culla® è avvertito sia dalla mamma sia dal bambino. Nel Reiki tradizionale invece l'operatore svolge direttamente tutti i trattamenti, anche quelli su neonati e bambini.
2) Il Reiki in Culla® lavora sulla relazione energetica tra mamma e bambino.
In quanto elementi di unità bioenergetica strettissima mamma e bimbo condividono dinamiche fondamentali che si sviluppano solo in presenza l'uno dell'altro. Il Reiki in Culla® è strutturato in maniera tale da favorire il manifestarsi di queste dinamiche e di risolvere, là dove ce ne sia bisogno, situazioni di blocchi o ristagni energetici.
3) Il Reiki in Culla® è un sistema di trattamento dinamico.
Mentre nel Reiki tradizionale, infatti, chi riceve il trattamento è sdraiato o seduto, nei trattamenti Reiki in Culla® mamma e bimbo sono liberi di muoversi e interagire anzi, il movimento, soprattutto in alcune fasi della crescita è terapeutico e permette ai flussi e alle dinamiche bioenergetiche di liberarsi e manifestarsi.
4) Il Reiki in Culla® può essere praticato da tutte le mamme sul proprio bimbo.
I principi e il sistema su cui si basa il Reiki in Culla® consentono a tutte le mamme, anche se non hanno mai ricevuto attivazioni di Reiki o di Reiki in Culla®, di apprendere e usare le tecniche del Reiki in Culla®.
5) Il Reiki in Culla® è sempre sicuro e può essere tranquillamente usato insieme ad altre cure.
Il Reiki in Culla®, come il Reiki e molte altre medicine complementari allopatiche o complementari non ostacola l'azione di cure e trattamenti medici. Favorendo il rilassamento aiuta nella gestione del dolore e sciogliendo i blocchi energetici facilita i processi di guarigione. Il Reiki in Culla® può essere usato unitamente al massaggio infantile.

Gli obiettivi del Reiki® in Culla sono:
- favorire il benessere naturale di mamma e bimbo
- aiutare mamma e bimbo a stringere un saldo e sereno legame energetico-emotivo
- accompagnare naturalmente la mamma e il bambino in ogni fase del loro cammino, dal concepimento fino al settimo anno di vita del bambino
- favorire la naturale capacità di ascolto della mamma e restituire fiducia al suo sentire
- rendere consapevoli del naturale scambio energetico tra la mamma e il bambino
- offrire alla mamma un metodo naturale, concreto e sempre a portata di mano per accompagnare il proprio bimbo durante la crescita
- incentivare il bimbo ad ascoltarsi in modo profondo, a riconoscere e affrontare il proprio mondo interiore di bisogni ed emozioni e a saperle esprimere in modo costruttivo e positivo"

Quando si può effettuare il Reiki in Culla®?

"E' indicato in ogni fase della crescita, soprattutto nei primissimi mesi e anni di vita quando il campo energetico dei piccoli è completamente permeabile dall'esterno e il contatto con il genitore rappresenta la protezione e un filtro rispetto al mondo esterno.

Il Reiki in Culla® aiuta in ogni fase della vita del bambino e della mamma.

In gravidanza e per la mamma può aiutare i processi di sviluppo del feto e favorisce il benessere naturale della mamma. È utile in caso di nausee e iperemesi, insonnia, stanchezza, stitichezza e diarrea. In generale il Reiki in Culla® è un valido alleato per superare i momenti delicati ed è provato scientificamente il suo beneficio nella gestione del dolore durante gli screening invasivi come l'amniocentesi e durante il parto.
Aiuta a superare il trauma del distacco dalla mamma dovuto alla nascita e aiuta mamma e bimbo a stringere un legame intimo ed emozionale forte e sereno. Aiuta in caso di Baby Blues e depressione Post Partum. Aiuta dopo il parto a recuperare energia e favorisce l'allattamento.

Per i neonati e lattanti rappresenta un aiuto naturale e amorevole che li supporta nel loro processo di crescita. Aiuta il piccolo a radicarsi alla vita e a esprimere e soddisfare i propri bisogni primari. Allattamento, pipi e popò, nanna e svezzamento sono bisogni primari e fisiologici che possono essere agevolati grazie all'uso del reiki in Culla®. Favorisce il rilassamento e uno stato di benessere e serenità che aiutano il neonato a stabilire un fisiologico rapporto sonno-veglia. E' inoltre un ottimo alleato nelle cosiddette coliche del neonato. Supporta la mamma e il bambino durante le varie fasi dell'allattamento.

Nella prima infanzia è un supporto che aiuta la mamma ad accompagnare il bambino nelle fasi della crescita dei primi anni di vita, promuovendo uno sviluppo armonico e naturale. È utile per alleviare irritazione, nervosismo, tristezza, eccitazione, riequilibrando il sistema energetico. Il Reiki in Culla® offre alla mamma strumenti naturali e dolci per accompagnare il piccolo nelle varie fasi della nanna. Il Reiki in Culla®è ancheun acceleratore dei processi in questo può aiutare a superare le fasi della dentizione e ad alleviare i disturbi che questa comporta. Rappresenta inoltre un ottimo alleato durante l'impegnativo processo di conquista delle proprie capacità motorie, sociali e del linguaggio. È di supporto durante l'inserimento all'asilo, facilitando i processi di conquista della propria indipendenza. Il Reiki in Culla® incentiva il bimbo ad ascoltarsi in modo profondo, a riconoscere e affrontare il proprio mondo interiore di bisogni ed emozioni e a saperle esprimere in modo costruttivo e positivo.

Nel periodo prescolare e scolareaiuta il bambino ad affrontare le fasi della crescita che accompagnano il suo sviluppo dai 4 ai 7 anni circa. Contribuisce a fortificare l'autostima e a superare altri piccoli e grandi problemi della quotidianità, come l'inserimento a scuola. Può essere di supporto per elaborare in modo costruttivo l'approccio al nuovo e il senso che a volte ne deriva oppure le difficoltà nello sviluppo delle relazioni sociali esterne alla cerchia familiare. Aiuta a superare problemi di stanchezza, svogliatezza, concentrazione. Prepara il bambino ad entrare nella fase della pubertà."

Parlaci dei trattamenti di Reiki in Culla®.

"I trattamenti sono pensati in base alle esigenze di mamma e bambino. Durante il trattamento mamma e bimbo sono liberi di muoversi e interagire tra loro e con l'ambiente. Le mamme possono allattare, cambiare il bimbo, giocare ed esplorare l'ambiente e gli oggetti messi a disposizione.
I trattamenti Reiki in Culla® si sviluppano sempre in coppia mamma-bimbo fino ai 7 anni di vita del bambino.
I trattamenti durano fino a un massimo di 50 minuti.
I trattamenti Reiki in Culla® sono sempre svolti da Operatori Reiki in Culla® certificati e competenti."

Quale formazione prevede il tuo metodo? 

"Il Reiki in Culla offre due tipi di corsi. Uno rivolto alle mamme, l'altro rivolto a Operatori Reiki che desiderino apprendere questa tecnica per uso personale o per professione.

Corso Reiki in Culla® per mamme
Si tratta di una formazione di base che ha lo scopo di fornire alle mamme le tecniche di base del Reiki in Culla®. Il Corso Reiki in Culla® per mamme si compone di tre parti:
1) una prima parte introduttiva sul Reiki, sulla ricerca scientifica sul reiki e sul Reiki in Culla®
2) una seconda parte teorica con la spiegazione delle tecniche di base del Reiki in Culla®
3) una terza parte pratica di esecuzione delle tecniche con l'aiuto di una bambola didattica

Per le caratteristiche del Reiki in Culla® questo corso è strutturato in maniera tale da consentire la partecipazione sia alle mamme che hanno già un primo di livello di Reiki sia alle mamme che non hanno Reiki."

Corsi per Operatori Reiki in Culla®

"Il percorso di formazione per Operatori Reiki in Culla® si rivolge a Master Reiki e a Operatori Reiki di I, II livello. Ha lo scopo di formare Operatori certificati e competenti. Il percorso di formazione è strutturato in 3 livelli: Operatore Reiki in Culla® I livello, Operatore Reiki in Culla® II livello, Master Reiki in Culla®.

L'elenco aggiornato degli Operatori Reiki in Culla® è disponibile sul sito Reiki in Culla®(l'elenco è disponibile qui: http://latterhumemiele.com/reiki-in-culla)"

Cosa prevede il tuo metodo Reiki in Culla® per coliche, reflusso, aerofagia e stitichezza, quindi per i disturbi principali del neonato?

"Questa è una tecnica semplice che ogni mamma può sperimentare da subito con il suo bimbo senza bisogno di alcuna preparazione particolare.
Si chiama Mulinello per la forma circolare discendente che si descrive con la mano. Ha la principale funzione di accompagnare l'energia trattenuta a livello addominale verso il basso. È particolarmente utile per facilitare i processi di guarigione in caso di coliche, reflusso, meteorismo, aerofagia, stitichezza, rigurgiti molto abbondanti.
Segui con attenzione ogni passaggio, soprattutto i primi due passi.

Mulinello - Reiki in Culla®

1) rilassati, chiudi gli occhi, metti le mani sul tuo petto e ripeti dentro di te "Io mi riempio di luce amore ed energia", continua a ripeterlo finchè non ti senti calma e rilassata,
2) quando sei rilassata e senti le mani calde e/o formicolanti stacca la mano destra e portala sull'addome del bambino
3) lentamente e amorevolmente disegna un cerchio in senso ORARIO (mi raccomando solo in senso orario) intorno al suo ombelico, ampio a piacere, l'ideale è che descriva un bel cerchio che circoscriva tutto il pancino
4) disegna 3 cerchi e alla fine del terzo scendi con la mano lungo la gambina sinistra
5) quando allunghi la mano lungo la gamba sinistra ripeti dentro di te io porto l'aria e il dolore verso Madre Terra
6) se riesci accompagna il movimento con gli occhi, cioè guarda la mano mentre compie i movimentiripeti diverse volte,
7) puoi farlo a contatto con la pancia del bimbo oppure a distanza di qualche centimetro". 

 

Giulia Mandrino

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale. 

 

Storie di adozioni e di amori infiniti

Lunedì, 30 Giugno 2014 20:46

Ed ecco il racconto di un'altra mamma del mondo! Rita, un donna italiana che ci racconta la sua bellissima storia con le sue due figlie brasiliane.

Sono la mamma di Jessica e di Beatriz incontrate nel mio cuore nel 1999, quando avevano solo 7 anni e mezzo e 5 anni, ma con già tanta sofferenza nei loro occhi.

Le abbiamo incontrate in Brasile, a Sorocaba, il 2 dicembre, in una giornata di estate. Il ricordo del loro primo abbraccio rimarrà indelebile nella mia mente e va a cancellare la delusione avuta nell'apprendere che non eravamo idonei ad adottare un bimbo straniero con le sue difficoltà e specificità secondo il Tribunale dei Minori di Milano.

Siamo andati avanti facendo ricorso, sicuri che il nostro cuore non mentiva. A metà novembre del 1999, l 'Aibi, l'associazione alla quale ci eravamo rivolti e che ci aveva preparato ad affrontare l'incontro con dei bimbi "soli", ci avvisò che entro il 1 dicembre si doveva partire per il Brasile dove ci aspettavano due sorelline.

Il poco tempo a disposizione per l'organizzazione non ci diede il tempo per avere paura. E partimmo con le valigie colme di vestitini estivi, giochi e colori per le bimbe e tanto desiderio di iniziare una nuova storia. Rimanemmo in Brasile per 48 giorni nei quali iniziammo ad annusarci, a tastarci, a conoscerci ad entrarci nei rispettivi cuori.

Arrivammo in Italia il 18 gennaio del 2000, dopo aver festeggiato l'inizio del nuovo millennio in una "fazenda brasileira" immersa in una vegetazione rigogliosa. Ho goduto della "maternità" , perché comunque si tratta di questo, obbligatoria e facoltativa.

Ho seguito passo passo il crescere delle mie bimbe con tante difficoltà, ma anche con immense gioie. Il "tu non sei la mia mamma" gridato da Jessica durante le sue crisi, lasciò il posto alla domanda, ripetuta decine di volte durante la giornata, a " Mamma mi vuoi bene? " , per poi passare nel corso dell'adolescenza a momenti più bui nei quali bisognava contenere la sua rabbia.

La piccola Beatriz cresceva anche lei, ma più spensierata e gioiosa.

Jessica ha scritto un libro per dipanare le sue nebbie. Si intitola "Le nuvole non sono poi così lontane" ed. Acar. Aver messo su carta, le sue paure, le sue ansie, il suo perdono verso i genitori biologici, l'ha aiutata a "rinascere".

"Tutto il mondo mi passa davanti, ognuno prende il suo treno e le proprie opportunità, ma due persone si fermano con me. Le stesse che non mi giudicano, ma che lasciano nell'aria consigli, dicendomi che tocca a me scegliere; che mi dettano perle di saggezza; che cercano di ricomporre la mia vita quando non ci credo più ; che tengono a galla i miei sogni ; le stesse persone che 10 anni fa hanno percorso un nuovo sentiero per conoscermi. Grazie mamma e papà, che mi importa se non mi assomigliate.
Voi mi prendete per mano e mi fate raggiungere le nuvole.
Il vero sogno siete voi. Vi voglio bene! "

Questa è la parte finale del suo libro!

L'hanno scorso Beatriz ha manifestato il suo bisogno di conoscere le sue origini. Desiderava sapere se i suoi genitori pensavano ancora a loro. Pensieri legittimi per un'adolescente alla ricerca del suo vero sé e del proprio futuro.
L'abbiamo aiutata e supportata e abbiamo ricontattato Aibi nella figura della dott.ssa Susani. Ora Beatriz si sta preparando alla maturità e la sua video tesina si intitola : My roots, le mie radici. Alla ricerca delle sue origini.
Anche per Bea, questa ricerca rappresenta una "rinascita".

Ed io sono immensamente grata a Jessica e a Beatriz di avermi "scelto" come madre per il loro cammino di vita.

Ora Jessica ha 22 anni e Beatriz 19. Sono ormai due giovani donne che guardano al futuro con la consapevolezza di essere amate!

Rita Piazza

Se sei una mamma "del mondo" e vuoi condividere la tua storia con noi, scrivici attraverso la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

La festa dei fidanzati

Lunedì, 30 Giugno 2014 20:31

 

L' altro giorno ho letto una frase che mi è piaciuta molto: "Un bacio tira l'altro e si finisce in sala parto." E siccome siamo a giugno e una cosa tira l'altra, per associazione di idee vorrei raccontarvi la Festa dei Fidanzati in Brasile.

In Brasile, la Festa dei Fidanzati è celebrata il 12 giugno, vigilia del giorno di S. Antonio, Santo portoghese che per tradizione è riconosciuto come il "Santo casamenteiro" cioè il Santo che favorisce i matrimoni.

In Italia, ma anche nel resto dell'Europa e negli Stati Uniti il giorno degli innamorati viene celebrato a S.Valentino - 14 febbraio. Celebrazione la cui storia risale all'Impero Romano dove ad un vescovo cattolico, San Valentino, viene vietato dall'imperatore romano Claudio II di celebrare matrimoni. Tuttavia, il vescovo, non rispettando l'ordine imperiale, continua in segreto la celebrazione dei matrimoni, e per questa disobbedienza viene arrestato dai soldati e condannato a morte. Mentre era in prigione, riceve diversi biglietti e lettere, da giovani amanti, che esaltano la passione, l'amore e il matrimonio. Il vescovo Valentino fu decapitato il 14 febbraio dell'anno 270. In suo onore, questa data è stata designata per festeggiare le coppie e l'amore.

In Brasile, però, questa festa ha una storia molto diversa, legata al frate portoghese Fernando de Bulhões (Santo Antonio). Il frate nella sua predicazione religiosa ha sempre sottolineato l'importanza dell'amore e dei matrimoni. Grazie al valore dei suoi messaggi e delle sue prediche, viene canonizzato, guadagnando la fama di "Santo casamenteiro". E così, il Brasile ha scelto la data del 12 giugno, la vigilia di S. Antonio (13 giugno). Per essere la data di commemorazione dell'amore. Come in molti paesi del mondo, anche i Brasiliani hanno la tradizione di scambiarsi regali, fiori e dei bigliettini tra le coppie innamorati.

E poiché stiamo parlando della Festa dei Fidanzati, è appropriato parlare del santo del giorno dopo, Sant'Antonio, il quale è considerato il "Santo casamenteiro". Nel suo giorno sono comuni le pratiche di piccoli incantesimi fatti dalle donne single che vogliono sposarsi. Così, il 13 giugno, le chiese cattoliche distribuiscono il pane di Sant'Antonio, che secondo la tradizione deve essere messo insieme agli alimenti di casa, in modo da scongiurare la mancanza di cibo. Esiste anche la tradizione della torta benedetta di Sant'Antonio che deve essere mangiata dalle donne che vogliono sposarsi, per trovare "l'uomo giusto" in quell'anno; la più fortunata delle commensali sarà quella che troverà in mezzo alla torta anche la medaglietta con l'immagine del Santo.

In Brasile i giorni 12 e 13 di giugno sono giorni di festa per tutti l'innamorati, quelli che hanno già trovato la loro anima gemella e quelli che ancora devono trovarla....

Sposati, ricordate questo modo di dire Brasiliano: "Os casados são eternos namorados" – Gli sposati sono eterni fidanzati....

 

Vuoi raccontarci la tua esperienza di mamme nel mondo? Scrivici attraverso la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Immagine tratta da love4humtum.blogspot.com

 

Tutti noi vorremmo mangiare solo bio ma... i costi sono proibitivi! Nasce allora a Padova un'iniziativa davvero fantastica nata da tre realtà venete: consorzio Sefea (Società europea Finanza etica e alternativa), gruppo EcorNaturaSì spa (la più importante azienda di distribuzione prodotti biologici in Italia) e la società agricola Kilometri Zero. Ultimo minuto bio è un negozio di alimenti biologici e naturali a prezzi bassi (sconti fino al 70%)ma prossimi alla scadenza, per cui è necessario consumarli in fretta. Infatti i prodotti di EcorNaturaSì rimasti invenduti o con scadenza ravvicinata vengono selezionati e venduti nel negozio Ultimo Minuto Bio.
«Il nostro obiettivo» spiegano il direttore generale di Sefea Fabio Salviato, il presidente di EcorNaturaSì spa Fabio Brescacin e Francesco Carraro, socio fondatore di Kilometri Zero «è quello di promuovere il consumo dei prodotti biologici e i valori dell'alimentazione sana, ma anche di agire concretamente nella lotta allo spreco e di ridurre i costi della spesa quotidiana per le famiglie, ora più che mai attente ai consumi».
Nel caso avanzi qualcosa le rimanenze saranno donate alle mense popolari e ad associazioni del territorio.
Ottima iniziativa davvero, non solo per rendere accessibile il mondo del biologico a tutti ma anche per evitare inutili sprechi di cibi davvero preziosi.
Giulia Mandrino

In questa ricetta, essendoci le mandorle, abbiamo un'ottima fonte proteica oltre che di calcio senza parlare del ferro dalle spezie! Anche le varianti proposte mantengono una buona base proteica. 

 
 

Questa è una ricetta fantastica! Ho provato questa deliziosa cremina al mio aperitivo preferito all'Hafa Cafè di Torino, nel quale propongono sfiziosissime salsine vegan tra cui una alle carote, una alle zucchine e una ai ceci, l'hummus appunto! I benefici dei ceci e in generale dei legumi sono moltissimi e sempre più fonti autorevoli nel campo scientifico consigliano di diminuire in maniera consistente la quantità di proteine animali a favore di quelle vegetali, in particolare con i legumi.  

 

Ho utilizzato come titolo di questo post "la scoperta della farinata" perchè per noi mamme la farinata è davvero una cosa spaziale! I bambini normalmente la adorano, fa un gran bene in quanto è fatta di ceci e acqua, con gli amici si fa sempre una bella figura e si presta a tantissime personalizzazioni, sia a livello di ingredienti, sia a livello di forme (basta utilizzare delle formine sulla farinata cotta per ottenere magnifiche stelline o animali). 

 

Domenica sera sono andata con un'amica a vedere la presentazione del libro Las Vegans di Paola Maugeri; lei bravissima a intrattenere il pubblico ma sopratutto davvero preparata in temi di alimentazione naturale e benessere. Alle sue spalle c'era la chef Karin Ranzani, naturopata, allieva dello chef vegano stellato Simone Salvini,specializzata in alimentazione naturale ed energetica, titolare con la dott.ssa Raffaella Ravasso di Vegusto.it, azienda che produce e vede meravigliosi formaggi veg e molti altri sfizietti naturali.Ma torniamo a noi. Durante la presentazione Karin ha preparato numerosi assaggini tra cui una crema di tofu e rape rosse che ci ha servito spalmata su crostini decorati con erba cipollina. Deliziosa, tanto che oggi ho deciso di provarla, modificandola un po' per renderla più gradevole al mio palato super goloso: gli ingredienti base sono comunque Tofu sbollentato e poi frullato con sale, rapa rossa cotta (barbabetola) e decorata con erba copollina. Nella mia variante invece gli ingredienti sono:

- 2 pezzi di tofu al naturale

- 2/3 di rapa rossa (le trovate già cotte al supermercato)

- 1 cucchiaio di acidulato di umeboshi (varietà di albicocca giapponese molto benefica)

- 3 cucchiai di yogurt di soia

- due cucchiai di formaggio No-muh crema http://vegusto.it/shop/it/no-muh-formaggio-vegetale-fomaggio-vegan/8-no-moo-sauce-7640144054090.html

-erba cipollina fresca

 

Sbollento il tofu e poi lo frullo con tutti gli altri ingredienti ad eccezione dell'erba cipollina: travaso il composto e aggiusto di sale. Trito finemente l'erba cipollina e la metto sopra la cremina.

Ottima abbinata ai crostini ma anche con verdura cruda. Le bimbe adorano questo rosa intenso (e anche le loro mamme)!

Enjoy

 

Giulia Mandrino

 

 

Non avevo mai sentito parlare delle bambole empatiche, così quando mi è stata svelata la loro esistenza sono subito andata ad informarmi ed, ovviamente, me ne sono innamorata!
Sono giocattoli? Sì e no. Sono strumenti per imparare a relazionarsi con gli altri, oggetti morbidi a cui affezionarsi ed anche cura per chi ha bisogno di rimanere agganciato ad una piccola porzione di sé.
Cosa vuol dire?
Facciamo un passo indietro, negli anni 90, in Svezia. La terapista Britt-Marie Egedius-Jakobsson capisce che la terapia della bambola o "dolltherapy", aiuta a migliorare il benessere delle persone che hanno difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno, affette ad esempio da autismo, demenza senile o da alcune gravi patologie psichiatriche.
L'accettazione e l'accudimento di queste bambole, portava i suoi pazienti a migliorare il loro stato di salute, a gestire meglio i loro stati di stress ed a diminuire sensibilmente il ricorso ai farmaci.
Per questo motivo Britt-Marie Egedius-Jakobsson contribuì ad ideare la linea Joyk, costituita da bambole di diverse misure ma tutte con le medesime caratteristiche di base. Una lunghezza tra i 34 ed i 50 cm, un peso che varia dai 700 ai 1000 grammi, ben bilanciato su tutto il corpo, tanto da permettere alle bambole di stare sedute senza sostegno, una morbidezza che richiama quella della pelle di un bambino, tratti aperti e guance paffutelle, gambe morbide ed un po' arcuate che non intralcino in fase di abbraccio, capelli morbidi da accarezzare, mani con cinque dita che le bambole possono mettersi in bocca e organi genitali rispondenti al vero, nonché, nella versione "neonato" una testolina che necessita di essere sorretta. Il tutto fatto a mano, così che, pur nel medesimo modello, non ci siano due bambole perfettamente identiche, al contrario di quanto succede con le classiche bambole provenienti dalle catene di produzione.

            

 

Alcuni modelli di Joyk hanno anche una taschina nel pancino nella quale inserire erbe aromatiche od un accessorio che riproduce il suono del battito cardiaco, per aumentare la sensazione di benessere che si percepisce tenendole in braccio e renderle ancora più simili a dei bambini veri.

 

Oltre alle Joyk, con le medesime caratteristiche possiamo trovare le bambole Rubens Barn, sempre svedesi e forse create più rivolte ai bambini che pensate per essere usate come bambole terapeutiche. Sembrano anche più “modaiole”, nel senso che dal loro sito emerge una maggior ricerca sull’abbigliamento delle bambole proposte nonché la disponibilità di vestiti di ricambio, ma il concetto è il medesimo, anche qui abbiamo neonati e bimbi più grandicelli. Sul loro sito, per ogni modello è possibile vedere “l’effetto che fa” la bambola in braccio ad un bimbo vero, così da poter percepire le reali dimensioni dell’oggetto che stiamo andando ad acquistare. Trovo che sia molto utile!


I prezzi sono abbastanza allineati tra le due aziende, si parte da un minimo di circa 40 euro per le bambole più piccole fino ad un massimo di 65 euro per le più grandi e pesanti. Non pochissimi, ma non distanti dai vari Cicciobello & co.

In che cosa può fare la differenza un giocattolo del genere in mano alle nostre bambine ed ai nostri bambini? Perchè dovremmo preferirlo ad altre tipologie di bambole?
Perché sembrano vere, mettono allegria, sono morbide e, soprattutto, aiutano i nostri piccoli ed esternare le proprie emozionied a meglio gestirei propri sentimenti. E questo è tanto utile in quei passaggi della vita già per loro complicati per via di un grande cambiamento, come l'arrivo di un fratellino, o nelle fasi come i "terribletwo", i difficili due anni (sia per loro che per noi genitori!). I piccoli si immedesimano nelle bambole più grandi e si prendono cura di quelle che rappresentano un neonato, arrivando istintivamente a capire concetti complicati da spiegare a parole.
Si tratta di una bambola pensata realmente per tutti, senza limiti di età né di sesso. Viene utilizzata sia dai piccolissimi che dagli anziani, da maschietti e femminucce, così come da donne o da uomini e tutti ne traggono beneficio, ciascuno a seconda della propria necessità del momento. Ci sono anche in Italia molti centri geriatrici che ne fanno uso con successo per i propri pazienti, così come migliaia di bambini che ci giocano quotidianamente e questa transgenerazionalità, così come la sua adattabilità alle esigenze del suo utilizzatore, rendono queste bambole uniche nel loro genere.
Ecco perché me ne sono innamorata e vi consiglio di pensare a questa alternativa la prossima volta che i vostri figli vi chiederanno una bambola.

So Mummy

 

 

Per le nostre serate con pochi o zero caroidrati le nostre polpettine di ceci sono una vera delizia!

Sara

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Cecilia

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