Le nuove disposizioni che vogliono scongiurare un altro lockdown e un’altra pericolosa impennata dei contagi hanno messo uno stop anche a tanti sport di squadra che tenevano occupati i nostri bambini nei pomeriggi dopo scuola. Il movimento, però, è importantissimo, e rispettando comunque i protocolli (e facendo così la nostra parte e il nostro dovere contro la diffusione del covid!) possiamo tenere i bambini in forma e in movimento.

Ecco le attività dentro e fuori casa per continuare a stimolare i bambini a livello fisico.

Come tenere i bambini attivi anche in tempo di pandemia e quarantena: gli esercizi e il movimento che possiamo continuare a svolgere con le restrizioni anti-covid

Il moto è fondamentale per la crescita sana e armoniosa dei bambini e soprattutto per la loro salute presente e futura. In periodo di pandemia, però, si ritrovano in una condizione di fermo forzato, con gli sport di squadra rimandati a data da destinarsi. Ognuno di noi deve fare la propria parte e anche se è difficilissimo queste precauzioni sono da accettare, in quanto dovere civico nei confronti delle fasce più deboli.

Certo, è molto difficile, ingiusto e soprattutto sfiancante, e spesso da genitori ci dobbiamo barcamenare tra moltissimi impegni, e cercare di far fare del moto in casa o fuori casa ai bambini quando le scuole di calcio, basket, nuoto e danza sono chiuse non è sempre possibile.

Ma se abbiamo un po’ di tempo possiamo provare a dedicarlo all’attività fisica indoor e outdoor, in modo da dare la possibilità ai bambini di non abbandonare proprio del tutto lo sport e i suoi benefici.

Passeggiare e uscire

Lo possiamo fare nel weekend in mezzo alla natura, oppure possiamo semplicemente sfruttare i tempi che abbiamo e decidere di andare a piedi a scuola invece che in macchina. In ogni caso la camminata, che sembra semplice e “inutile”, è sempre una buonissima idea.

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Comprare una rete per il ping pong

Non serve comprare un tavolo da pingpong, basta la rete da applicare al tavolo della cucina. Attenzione ai vasi, ma i bambini si divertiranno e si muoveranno moltissimo.

Fare yoga e pilates

Su YouTube ci sono un sacco di video per guidare i bambini nello yoga o nel pilates. Possiamo prenderci una mezz’oretta prima o dopo cena, per rilassarci anche in vista della nanna.

Uscire in bicicletta

Sproniamo i bambini a uscire a giocare in bicicletta e a spostarsi con questo mezzo ecologico insieme a noi.

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L’hula-hoop

In casa, in cortile, in giardino: è divertente e semplice, circense e acrobatico! Qui tutti i benefici.

Fare giochi di movimento in casa

Ecco qualche attività di movimento da svolgere in casa senza rompere nullaa.

Giocare a Twister

Un gioco evergreen che un po’ tutti abbiamo in casa e che possiamo sfruttare come “attività motoria” educativa e stimolante quando siamo chiusi in casa.

Ballare

Tappeto e stereo: basta questo per ballare in libertà con i bambini, divertendosi, sfogandosi e tenendosi anche in forma.

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“Gentle parenting” significa soprattutto gentilezza, tempo di qualità, concentrarsi sui propri figli, cercare di non seguire gli scatti istintivi e gestire le cose più razionalmente. Significa sfruttare il potere della calma, del rallentare e del parlare apertamente.


“Gentle parenting”, però, significa anche dire “sì”, e non distribuire solo i soliti e noiosi “no che fanno crescere”. Perché il “sì” è davvero portentoso!

Dire di sì, perché la gentilezza è l’approccio giusto: il potere del sì e il tempo di qualità con i nostri bambini sono il segreto di una crescita armoniosa

Sabato scorso abbiamo seguito sulla pagina di Fattore Mamma la diretta di Fruittella (le caramelle con succo di frutta davvero buonissime e amate da tutti) con la psicologa Carolina Ochsenius e alcune mamme. “Quanti no dovremmo dire ogni giorno ai nostri figli? Non sarebbe bello poter dire anche qualche sì?”: queste sono solo alcune delle domande alle quali la psicologa Carolina Ochsenius ha risposto durante la diretta live, mostrando ai genitori quanto l’approccio consapevole all’educazione sia fondamentale, e non naive.

“Unico fattore predittivo sullo sviluppo positivo oggigiorno”, ha spiegato la dottoressa, “è l’acquisizione da parte del bambino di un senso di sicurezza dato dal sentire una persona per lui durante la crescita”. In altre parole, significa che avere genitori presenti è fondamentale per uno sviluppo armonico futuro! Ecco perché dobbiamo puntare sul tempo di qualità e non alla quantità ed ecco perché dobbiamo sfruttare la razionalità e la calma, cercando di praticare la pazienza e soprattutto di trattare i bambini con rispetto, gentilezza e apertura. Parlare, dialogare, frenare un attimo: anche nei momenti più disperati la genitorialità gentile ripaga.

Perché? Perché la calma e la gentilezza, ha detto la psicologa, aiutano i bambini a tornare nel tempo presente e a incanalare meglio a voce ferma le proprie emozioni. Una volta calmati, e non urlando, possiamo spiegare i comportamenti giusti e sbagliati e mostrare gli altri modi per affrontare le cose.

In generale, poi, è giusto anche concentrarsi sul “sì”. Si parla sempre dei “no”, vero? E invece anche i sì hanno un potere incredibile: il potere di rafforzare il legame, che è fondamentale per la crescita, proprio perché, come detto inizialmente, per i bambini è fondamentale sentire la presenza di una persona che si dedica a loro. Non solo con il compito di educarli, quindi, ma anche vivendo insieme i momenti felici.

Strumento utile è il Barattolo del Sì. Fruittella ha suggerito questo esercizio davvero interessante e utile, soprattutto per i genitori molto impegnati che faticano a ritagliarsi del tempo di qualità con i bimbi! Basta prendere un vecchio barattolo di vetro ed etichettarlo come “il barattolo del sì”. Al suo interno si inseriscono tanti bigliettini diversi, ognuno dedicato ad un’attività che il bimbo vorrebbe fare con la mamma o il papà per passare insieme del tempo di qualità.

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Colorare insieme, guardare un film, andare al parco, fare una camminata in montagna, giocare insieme ai videogiochi, saltare sul lettone, mangiare le caramelle (come quelle monodose di Fruittella La Fattoria, una bellissima scatola che dà felicità piena di caramelle gommose senza gelatina per scoprire tutti gli animali e tanti gusti!). Nei momenti di difficoltà o di noia possiamo usare il barattolo per rafforzare il legame, semplicemente estraendo un bigliettino e dedicando venti minuti (o quanto vogliamo!) solo a quell’attività, senza distrazioni.


Sembra semplice e banale, ma è una scusa per fare qualcosa. Perché spesso le scuse che si trovano sono per evitare qualcosa. In questo caso, non possiamo tirarci indietro! Dobbiamo solo divertirci con i nostri bambini, alimentando il legame positivo in maniera naturale e spensierata.

Come alleviare il dolore delle contrazioni

Mercoledì, 21 Ottobre 2020 09:06

Le contrazioni preparatorie (che sono diverse dalle contrazioni di Braxton Hicks) ci dicono, per prima cosa, che il nostro bambino sta per arrivare. Ma ci dicono anche che il nostro corpo è capace di provocarci moltissimo dolore! Durante il travaglio queste contrazioni dell’utero, che fanno decisamente male, si fanno sempre più regolari e intense, fino ad arrivare al momento dell’espulsione del bambino, che viene spinto lungo il canale del parto proprio grazie a queste contrazioni.

Possiamo tuttavia alleviarle in maniera naturale, tenendole sotto controllo e sentendo un pochino meno dolore durante il travaglio, semplicemente sfruttando certe posizioni e certi rimedi naturali che qui vi presentiamo.

Come alleviare il dolore delle contrazioni: i metodi naturali e le posizioni per sentire meno dolore durante il travaglio

Dondolare

La donna in preda alle contrazioni può, per alleviarle, dondolare il bacino in avanti e indietro. In questo modo, cullata dal movimento, sentirà leggermente meno il dolore e favorirà allo stesso tempo l’apertura del bacino.

Camminare

Anche camminare può essere benefico, soprattutto al momento della contrazione vera e propria. Stare in piedi e muoversi, infatti, fa sentire meno il dolore e la forza di gravità aiuta il bambino a scendere lungo il canale vaginale.

A carponi

Questa posizione non solo allevia il mal di schiena del travaglio, ma, come per la camminata, diventa un valido aiuto per far sì che il bambino scenda più facilmente in basso, velocizzando così il parto.

Il bagno o la doccia calda

Sciogliendo i muscoli e le tensioni, l’acqua calda diventa un prezioso alleato per alleviare naturalmente le contrazioni del parto. Molti medici suggeriscono infatti durante il travaglio che la futura mamma faccia una doccia calda (con il getto indirizzato sulla pancia) o un bagno caldo per trovare sollievo e rilassarsi prima della fase di espulsione.

La Gym-Ball

La grande palla che si utilizza in palestra è utile anche ad alleviare il dolore del travaglio. Sedendosi sopra o sdraiandosi e scivolando la partoriente può massaggiare la schiena e la pancia, trovando la propria posizione.

I massaggi

L’ostetrica o i partner possono provare varie tecniche di massaggio che non solo aiutano con i fastidi delle contrazioni preparatorie, ma favoriscono anche dei piccoli spostamenti del bambino che facilitano la sua uscita dal canale vaginale.

Soprattutto nei primi giorni dopo il parto può capitare che il seno fatichi a riconoscere la stimolazione del neonato e che tenda quindi a produrre poco latte. Non c'è da preoccuparsi, soprattutto perché è molto probabile che piano piano la quantità del latte prodotto si stabilizzerà e, non ultimo, perché esistono alcuni semplici metodi per stimolare questa produzione.

Ecco i metodi per aumentare la produzione del latte al seno: come fare per stimolare il nostro latte per assicurare il giusto nutrimento al bambino

La stimolazione del seno per la produzione del latte materno è importantissima soprattutto dai primi giorni di vita del bambino, periodo durante il quale i suoi bisogni aiutano il seno della mamma a produrre il nutrimento giusto per lui.

Stando sempre rilassate e senza farsi assalire dalla paura di non essere all'altezza e di non riuscire ad avere sufficientemente latte – atteggiamento che rischia di essere davvero controproducente dal momento che il bambino lo avverte e, stressato, non riesce a poppare – potete quindi adottare alcuni accorgimenti per stimolare ancora di più questa produzione.

Il primo passo è quello di attaccare il più possibile il bambino nei primi giorni di vita. Come dicevamo, sono i giorni più importanti per il ciclo di produzione del latte, poiché è proprio in questo momento che mamma e bambino iniziano a sintonizzarsi. Più il bambino si attacca, quindi, più il seno capisce di quanto c'è bisogno. L'allattamento va incoraggiato, quindi, e parallelamente va sempre soddisfatto nel momento in cui il bambino sembra richiederlo.

Il secondo suggerimento è quello di non saltare le poppate. È sbagliato ritenere che saltando un pasto a quello successivo il bambino avrà più latte, perché la sua produzione viene stimolata proprio durante la suzione. Insomma, più il bambino poppa più latte ci sarà; meno viene allattato più il latte diminuirà.

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Verificate quindi la posizione del bambino durante la poppata. Anche questa incide sulla produzione del latte, poiché se attraverso una posizione sbagliata il bambino non succhia nella maniera giusta il latte non esce, ed è proprio come il discorso del saltare una poppata. Non importa la posizione, che deve essere sempre quella più comoda per mamma e bambino; l'importante è che la sua bocca succhi da tutto il seno, e cioè sia dal capezzolo che dall'areola compresa. Per farlo il naso del neonato deve trovarsi proprio attaccato al seno (senza ovviamente essere schiacciato), con labbra bene aperte (più sono aperte più l'areola entra nella sua bocca) e nessuno schiocco che indichi passaggi di aria.

Per evitare poi che il bambino perda interesse durante la poppata provate a cambiare seno, girando il bambino. Questo “movimentare la situazione” stimolerà sia il suo interesse sia la produzione del latte.

Alcune mamme trovano che anche i massaggi possano essere efficaci. Soprattutto uno: quello eseguito sui seni con le nocche e le mani chiuse a pugno. Parendo dalle costole (quasi sotto alla ascella) proseguite fino al capezzolo, ripetendo varie volte.

Infine, se il latte continua ad essere apparentemente poco, consultate la vostra ostetrica. Vi saprà sicuramente dare indicazioni calibrate sulla vostra situazione, saprà dirvi se effettivamente c'è bisogno di maggiore stimolazione, oppure saprà consigliarvi e prescrivervi alcuni rimedi naturali, come ad esempio le tisane al finocchio, alla galega e al fieno greco (da assumersi però come sempre durante la gravidanza e l'allattamento sotto il controllo del vostro medico curante).

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I diversi tipi di argilla

Lunedì, 19 Ottobre 2020 12:57

Serve a disinfiammare dopo gli infortuni sportivi, a depurare la pelle, a dare una spinta alla pelle spenta, a combattere i radicali liberi… L’argilla è conosciuta da secoli per le sue proprietà benefiche sull’organismo, e non solo come materiale per creare manufatti artistici. E anche se si fa di tutta l’argilla un fascio, ne esistono moltissimi tipi, ognuno con i suoi benefici e, soprattutto, con il suo colore specifico. Si va dalla bentonite all’argilla gialla, passando per quella rosa, e ognuno può trovare quella perfetta per la propria situazione.

I diversi tipi di argilla: dalla bentonite all’argilla gialla, tutte le tipologie di argilla e le relative proprietà benefiche

L’argilla bianca

È l’argilla più diffusa ed è quella utilizzata soprattutto per le maschere di bellezza contro le impurità. Essendo, infatti, un battericida naturale e un elemento purificante, è consigliata per regolare la pelle particolarmente sebacea e grassa. È abbastanza delicata ed è quindi adatta anche alle pelli sensibili, e la si utilizza semplicemente mischiando la polvere di argilla bianca con dell’acqua, formando una cremina e spalmandola sul viso.

L’argilla rossa

Dal colore intenso, quasi mattone, l’argilla rossa è ancora più purificante e oltre a regolare il sebo elimina anche le tossine della pelle.

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L’argilla rosa

Si tratta di un mix tra argilla bianca e argilla rossa ed è quindi un potente detossinante e un validissimo seboregolatore. Idrata e allo stesso tempo regola il grasso ed è quindi ottima anche per il cuoio capelluto. Come sempre, la si utilizza mischiandola con dell’acqua.

La bentonite

Questa argilla può essere utilizzata a livello topico come le altre oppure essere ingerita (sotto consiglio del medico o dell’erborista): è infatti molto depurativa e, a contatto con i liquidi, attira le tossine, che vengono poi espulse dal corpo insieme alla bentonite.

L’argilla gialla

Tra le sue proprietà c’è quella cicatrizzante, oltre alle classiche depurativa e purificante. La si può usare quindi come maschera per il visto e per il collo. È perfetta per tutti i tipi di pelle, anche la più sensibile e soprattutto quella matura che presenta già qualche segno del tempo, ed è ricchissima di minerali.

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Le fuoriuscite notturne di pipì e pupù sono l’incubo delle mamme e dei papà di tutto il mondo. Primo: perché il bambino si sporca tutto. Secondo: perché il lettino si sporca tutto. Terzo: perché noi ci sporchiamo tutti!

Questi inconvenienti, tuttavia, sono evitabili: basta seguire qualche regola base e, soprattutto, scegliere i giusti pannolini (e scegliere la giusta tecnica di chiusura!). Ecco dunque i nostri consigli su pannolini, trucchi e regole.

Pannolini e fuoriuscite notturne, i consigli e quali scegliere per evitarle: quali pannolini scegliere per non trovare i bambini pieni di pipì e pupù

La prima regola per evitare le fuoriuscite di liquidi e solidi dal pannolino è utilizzare i pannolini della giusta taglia, sempre. Se troppo grandi, beh, chiaramente non tengono al meglio, dal momento che gli elastici risultano allentati e non ben tirati; se troppo piccoli, invece, scivolano via e non coprono le zone che dovrebbero coprire.

Un consiglio è quindi quello di affidarsi a servizi di pannolini in abbonamento che ci permettano di ricevere tutti i mesi i pannolini a casa (super comodità) e di avere sempre la taglia giusta. Lillydoo, ad esempio, permette di mandare indietro le scatole di pannolini chiusi quando il bambino cambia taglia, modificandola con un clic e ricevendo così subito la taglia giusta. In questo modo eviteremo lo spreco di dover buttare via o donare i pannolini di taglia troppo piccola, oppure di utilizzarli per non sprecarli, rischiando così le fuoriuscite notturne, oltre che il fastidio dei bambini (che si sentono stringere, irritando anche la pelle).

Se già non conoscete Lillydoo, l’azienda permette di ricevere un pacchetto prova al solo costo delle spese di spedizione: sono pannolini davvero morbidi, oltre che comodi, e noi ci troviamo benissimo. E poi sono di qualità, una caratteristica imprescindibile quando cerchiamo pannolini che evitino le uscite notturne! Meno qualità, infatti, significa più possibilità di inconvenienti.

Altro accorgimento per evitare le perdite, sembra scontato, ma è cambiare sempre il bambino prima di metterlo a letto, anche quando dorme sereno. Per i bambini che sono soliti dormire molte ore, e che quindi si ritrovano con un pannolino bello pieno, è consigliato evitare di farli bere nell’ora precedente alla nanna, cambiando l’ultimo pannolino della sera proprio a ridosso del coricarsi, in modo da arginare il problema.

Una regola è poi mettere il pannolino nella maniera corretta, con gli adesivi laterali ben saldi, oppure con la mutandina ben infilata. Per capire se abbiamo usato la tecnica corretta, bisogna verificare che tra l’elastico e la coscia non ci siano spazi.

Mantenere la zona ben asciutta è poi un’altra regola base. In questo caso, sia per evitare irritazioni e dermatiti, sia per assicurare la tenuta del pannolino. Dopo il cambio pannolino, quindi asciughiamo molto bene la zona intima e le pieghe del sederino con un panno morbido, oppure, in estate, lasciamo asciugare tutto all’aria.

Non sono solo le donne a cambiare completamente nel momento in cui diventano mamme (è scientifico: gli ormoni e il cervello rivoluzionano completamente una madre). Anche gli uomini cambiano. Moltissimo. E a dirlo è la scienza.

Cosa accade al cervello di un uomo quando diventa papà: perché diventare papà rende gli uomini delle persone diverse

Innanzitutto, questo cambiamento è un cambiamento provato e fisico. Si dice sempre che una mamma diventa mamma nel momento in cui vede le lineette sul test di gravidanza (e in effetti gli ormoni sono già in circolo), mentre un papà diventa papà nel momento in cui vede il proprio bambino al momento del parto (o, possiamo ipotizzare, al momento dell’adozione, dal momento che le emozioni sono altrettanto forti).

Questo perché non sono solo le emozioni a giocare un ruolo importante: nel momento in cui vedono loro figlio o loro figlia, gli uomini subiscono un cambiamento psicologico importante, dovuto soprattutto all’abbassamento drastico del testosterone e all’innalzamento dei livelli di prolattina e ossitocina.

A mostrare tutto questo è uno studio del 2011 che spiega come nei soggetti studiati il testosterone si è abbassato del 40% durante il primo mese di genitorialità, aumentando al contempo la propria sensibilità genitoriale e il legame con la propria prole.

Questo studio suggerisce quindi che gli esseri umani maschi abbiano un sistema neuro-endocrino che sappia rispondere alla genitorialità, supportandola, trasformandoli in persone capaci di prendersi cura degli altri. Alti livelli di testosterone, infatti, hanno mostrato che al contrario gli uomini rispondono molto meno al pianto dei bambini e sentono meno l’empatia.

Anche la prolattina, a quanto pare, gioca un bel ruolo (anche se non ci si aspetterebbe di trovarla negli uomini!). In questo caso, comincia a salire nelle settimane precedenti al parto anche nei futuri papà (cresce del 20%!), stimolando così i “comportamenti paterni” proprio come aumenta la sensibilità materna nelle donne. E in effetti altri studi hanno mostrato che gli uomini con i livelli di prolattina più alti sono più propensi ad occuparsi dei bisogni dei bambini rispetto agli altri.

Lo stesso vale per l’ossitocina, l’ormone conosciuto da sempre come l’ormone responsabile del “senso materno”. Qui, allo stesso modo, diventa fondamentale per il “senso paterno”, in un circolo virtuoso: il nostro corpo, infatti, la produce quando interagiamo con il bambino, rafforzando quindi il legame tra padre e figlio, come accade per quello tra madre e figlio. Nel caso dei papà, questo ormone aumenta quando giocano con i bambini, più che quando li cambiano o li nutrono. Questo significa che l’ossitocina sarà preziosa per tutta l’infanzia, con le occasioni di gioco che aumenteranno sempre di più, aumentando allo stesso tempo la forza del legame.

L'allattamento non è semplice e i problemi sono normali, e non straordinari. Dopotutto, allattare è un duro lavoro. Ma è bene conoscere il proprio corpo per capire quando qualcosa non va e provare a rimediare prima che sia troppo tardi.

Uno di questi problemi è certamente l'ingorgo mammario, che è parecchio doloroso ma che non è da confondere con la mastite. E che è risolvibile attraverso un rimedio naturale, semplice e indolore: gli impacchi con argilla.

L'argilla verde ventilata e la sua efficacia contro l'ingorgo mammario: l'aiuto in caso di infiammazione, ingorghi e stasi del latte

Innanzitutto, come capire se qualcosa non funziona? Il seno può apparire rosso, può esserci un po' di dolore, il latte fatica ad uscire, si avverte male durante la poppata, esce un po'di sangue dal capezzolo a causa delle ragadi... Oppure compare un po' di febbre. E sì, allora forse c'è qualche problema.

Il primo consiglio è come sempre affidarsi alle cure di un'ostetrica specializzata: saprà certamente indirizzarvi verso la cura più adatta a voi dopo aver individuato con certezza il problema.

Quando in corso c'è però un ingorgo mammario potreste trovare sollievo con un rimedio semplice come quello dell'argilla verde ventilata (diversa dalla bentonite).

Prima di tutto è bene che capiate però se si tratta effettivamente di un ingorgo oppure della mastite. In quest'ultimo caso si tratta di un'infezione, e non di un'infiammazione dovuta al semplice ristagno di latte (nel qual caso il seno diviene gonfio e dolente, è accompagnato da brividi e assume una forma a palla, tondeggiante; il bambino non riesce ad attaccarsi bene perché scivola). Il trattamento dovrà quindi essere differente e concordato con il proprio medico.

Spesso la causa degli ingorghi sono le poppate eseguite regolarmente a orari e con durata prestabiliti. Può sembrare strano ma non lo è: il motivo è che il bambino non viene lasciato libero di succhiare quando vuole, quando ne sente il bisogno, e il latte rischia di ristagnare. Il primo passo è recarsi da un'ostetrica che aiuterà, attraverso la spremitura manuale o con il tiralatte, a svuotare l'ingorgo. Tuttavia per decongestionare il seno molte mamme trovano sollievo attraverso l'utilizzo dell'argilla verde ventilata, dalle proprietà terapeutiche davvero molto efficaci (decongestionanti, disinfettanti, antinfiammatorie, antianemiche, antidolorifiche) e dall'azione depurativa molto forte (assorbe le tossine e rilascia minerali!).

L'argilla verde ventilata riesce a portare così in superficie l'infiammazione, decongestiona e disinfiamma la zona colpita dall'ingorgo e restituisce sollievo. Per sfruttarla preparate in una ciotola l'impacco, mischiando l'argilla verde ventilata con dell'acqua tiepida fino ad ottenere un composto denso e omogeneo. Spalmate quindi questa crema fangosa sulla parte del seno interessata (oppure su tutta la zona mammaria) e lasciate agire per venti minuti (tempo dopo il quale l'azione si capovolge e le tossine vengono restituite al corpo). Terminati i venti minuti lavatela con dell'acqua tiepida.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

I benefici della canapa e del CBD

Giovedì, 15 Ottobre 2020 13:36

La canapa non è solo un tessuto (sostenibile!) e non è solo il cannabinoide conosciuto ai più per questa sua caratteristica. La canapa è la pianta da cui si ottiene il composto CBD, un cannabidiolo che influenza una vasta rete di recettori che influenzano il sonno, l’appetito, l’umore e tanto altro.

E no, non è tossico: il CBD è infatti uno dei tanti composti organici presenti nelle piante di canapa ed è molto tollerato dal nostro corpo. E non è un composto psicoattivo come si penserebbe; ovvero, non c’entra niente con il THC presente nella marijuana, responsabile dei famosi effetti collaterali psicotropi. In altre parole:il CBD è la sostanza non psicoattiva (ma terapeutica) della cannabis.

Diventa quindi molto benefico per il nostro organismo, il nostro sistema immunitario e la nostra mente, soprattutto sotto forma di olio di CBD, e ora vi spieghiamo come.

I benefici della canapa e del CBD: perché questo cannabidiolo è un toccasana per il nostro organismo

Il CBD deriva dalla pianta della canapa e agisce sul sistema endocannabinoide, o SEC, un sistema che hanno tutti i mammiferi e alcuni non mammiferi e che regola alcuni organi (come il cervello), il sistema immunitario e il sistema nervoso. Osservando questi sistemi e facendo sì che funzionino, il SEC assicura che questi organi e sistemi ricevano ciò di cui hanno bisogno nel momento di necessità.

Cosa c’entra il CBD? Il CBD della canapa può diventare un “direttore generale” del sistema endocannabinoide (che si attiva proprio con l’assunzione del CBD), assicurando che gli enzimi e i composti chimici del corpo siano dove devono stare.

Quali sono dunque i benefici dell’assunzione di CBD tramite integrazione? Grazie al CBD il nostro corpo aumenterà la sua capacità di mantenere tutto in equilibrio, in modo da funzionare alla perfezione. Allo stesso tempo, è rilassante, antinfiammatorio e antidolorifico, stimola la guarigione, quieta l’ansia e aiuta contro disturbi quali epilessia, vuoti di memoria e schizofrenia.

Questo CBD può essere assunto in vari modi. Il prodotto più conosciuto è l’olio di CBD, come quello di Cibdol, azienda seria e affidabile, da dosare a piacimento a seconda delle indicazioni del proprio medico o erborista. Ne bastano poche gocce al giorno.

Esistono anche le capsule: in questo caso sono predosate e sono mischiate ad un olio vettore, l’olio d’oliva. Sono utili a chi non apprezza il gusto dell’olio di CBD e a chi preferisce assumere questa sostanza già dosata. In generale, la dose da assumere varia da persona a persona, poiché gli organismi sono unici e poiché i recettori si comportano in maniera soggettiva.

Le creme con CBD servono invece a concentrare gli effetti del cannabinoide su una zona precisa del corpo, agendo sui recettori della pelle.

E in allattamento si può assumere il CBD? Purtroppo non esistono ancora studi che chiariscano la situazione. In generale, il CBD è ben tollerato dagli adulti e non tossico sul loro organismo, e potrebbe quindi avere molti benefici sulla madre, combattendo anche, ad esempio, la depressione post parto o la stanchezza estrema che caratterizza i primi mesi di vita del bambino. Ma non essendoci ancora studi che analizzino a fondo gli effetti sui neonati (che tuttavia ricevono già dei cannabinoidi attraverso il latte materno: sono quelli prodotti dal sistema endocannabinoide della mamma), è consigliato rivolgersi al proprio medico prima di assumere CBD in gravidanza o allattamento al seno.

 

Mamma Pret a Porter non è una testata medica e le informazioni fornite hanno scopo puramente informativo e sono di natura generale, esse non possono sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico o di un pediatra (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione), o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, fisioterapisti, ecc.) abilitati a norma di legge. Le nozioni sulle posologie, le procedure mediche e le descrizione dei prodotti presenti in questo sito hanno un fine illustrativo e non devono essere considerate come consiglio medico o legale.

L'autunno è la stagione perfetta per sfruttare gli ingredienti di stagione più buoni (la zucca, i broccoli, i cavoletti di Bruxelles...) e proporre così in tavola verdure deliziose in maniere diverse e apprezzate da tutti. Le vellutate, ad esempio, spesso piacciono anche ai bambini, perché non hanno i "pezzettoni" del minestrone e perché hanno colori accesi e invitanti. Proprio come questa zuppa vellutata al broccolo viola (che ormai troviamo in tutti i mercati e supermercati più forniti) aromatizzata con rosmarino e salvia.

Vellutata di broccolo viola ed erbe aromatiche: la ricetta della zuppa vellutata a base di broccoli viola, rosmarino e salvia

 

Sara

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Cecilia

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