Le chips di verdure sono un ottimo modo sia per far mangiare le verdure ai bambini, sia per eliminare le patatine confezionate. E se pensate che siano di difficile preparazione, beh, non è così: essendo al forno, basta prepararle e poi lasciarle cuocere, sfornandole una volta croccanti.
Ecco, ad esempio, la ricetta delle chips di batata rossa, o di patata dolce, la patata americana che si trova sui banchi del mercato nel periodo invernale. Più dolce rispetto alla classica patata, ha anche più proprietà benefiche!
Si chiamano Lillydoo Green e sono i primi pannolini dell’azienda Lillydoo certificati a basso impatto ambientale: alla classica qualità Lillydoo si unisce quindi la coscienza ecologica, per tutti i genitori che puntano sulla qualità, sul risparmio, sulla comodità e sull’ambiente.
Perché l’abbonamento Lillydoo non è solo comodo (e anti-spreco! Le confezioni non aperte, quando i bimbi crescono, si rimandano indietro tranquillamente), ma anche consapevole ed ecosostenibile (sia per quanto riguarda la produzione, sia per la spedizione).
Se già conoscete Lillydoo, saprete che si tratta di un marchio di pannolini innovativo e di qualità: nato in Germania, permette di ricevere ogni mese la giusta quantità di pannolini necessari per i nostri bambini, senza così sprecare e risparmiando allo stesso tempo sul prezzo della confezione. La comodità smart è quindi al primo posto insieme alla qualità dei pannolini (e dei prodotti complementari come l’olio di mandorle e le salviette igieniche), pannolini che sono studiati per evitare le irritazioni perché privi di lozioni o di profumi.
La buona notizia, però, è un’altra: la novità del 2021 sono infatti i pannolini Lillydoo Green, una linea a basso impatto ambientale che segna il primo passo di Lillydoo verso un futuro ecosostenibile.
I pannolini Lillydoo Green (sempre acquistabili in abbonamento sul sito di Lillydoo sono innanzitutto confezionati nella carta, riducendo così il consumo di plastica, e, per quanto riguarda i pannolini in sé, anche lì la plastica viene ridotta il più possibile, utilizzando, invece, della cellulosa grezza non sbiancata altrettanto assorbente (ed ecco da dove arriva il colore beige naturale).
Per quanto riguarda la restante plastica inevitabilmente usata, Lillydoo la rimuove dall’ambiente grazie alla collaborazione con Plastic Bank® e compensandone così l’utilizzo.
Anche la spedizione è green: i pannolini Lillydoo Green in abbonamento, infatti, vengono spediti a casa attraverso spedizioni carbon-free (grazie alla collaborazione con ClimatePartner ,che compensa le emissioni).
Come sempre, i genitori che sceglieranno Lillydoo Green sapranno poi che la qualità è altissima: i pannolini, oltre che ecologici, sono altamente assorbenti e pensati per tutti i tipi di pelle, anche le più sensibili. Essendo privi di sostanze aggiuntive (e in questo caso essendo anche non sbiancati), sono molto più delicati (e certificati MADE IN GREEN, OEKO-TEX® e Dermatest).
E non dimentichiamo la bellezza (che ci permette di usare i pannolini anche senza copripannolino, tanto sono belli!): i Lillydoo Green sono disponibili in due nuove fantasie deliziose (“Watch me grow” e “Up, up and away”), che ricordano la natura a cui si ispira la linea.
E il prezzo? Acquistando la confezione singola i genitori pagheranno 14,40 euro, mentre abbonandosi la stessa confezione costerà 10,80 euro (dalla taglia 1 alla 7), con abbonamenti mensili (comodissimi!) a partire da 54 euro.
Solitamente i personaggi famosi arrivano in prima pagina per la stramberia dei nomi che scelgono per i loro figli:: a volte sono bizzarri, altri unici. Ma di certo non sono noiosi. E, tra chi sceglie nomi semplici e tradizionali e chi preferisce nomi per bambini unici e stravaganti, possiamo trovare un sacco di spunti.
Ecco quindi i nomi per bambini e bambine scelti dai VIP, da cui prendere ispirazione per il nome del nostro bebè nel 2021.
È il nome scelto qualche anno fa sia da Bianca Baldi, sia da Alessia Marcuzzi e Francesco Facchinetti per la loro figlia, e da allora è molto amato dai genitori.
Meno gettonato di “Chanel”, è il nome della terza figlia di Ilary Blasi e Francesco Totti.
È il nome di una delle figlie di Adriano Celentano e Claudia Mori, è tradizionale e sempre molto dolce.
Aldo Montano ha chiamato così la sua bimba, omaggiando tanto l’Olimpo degli dei quanto le Olimpiadi.
Courtney Cox ha scelto il nomignolo della stilista Gabrielle Chanel per la sua prima figlia, ispirandosi al mondo della moda.
Un nome semplice e breve, ma molto particolare: si tratta di quello della figlia di Vincent Cassel e Monica Bellucci.
Lyra Belacqua è un personaggio di “Queste oscure materie”, trilogia di Philipp Pullman che inizia con “La bussola d’oro”. È il nome di una bambina determinata, forte e intelligente ed Ed Sheeran e la moglie Cherry Seaborn hanno chiamato così la loro figlia. Un nome che unito al secondo nome e ai cognomi dei genitori suona benissimo: Lyra Antarctica Sheeran Seaborn, ovvero Lyra Antartica Sheeran Nata dal Mare.
Michelle Hunziker ha scelto un tema, per i nomi delle sue figlie. Una curiosità che potrebbe ispirare i nomi dei tuoi bambini: puoi scegliere dei nomi mitologici, oppure presi dalla Bibbia, dei nomi che contengono un colore (come le figlie di Fabio Novembre, Verde e Celeste), dei nomi di cantanti, oppure di fiori…
È il nome della figlia di Pablo Picasso, significa “Colomba” ed è dolcissimo.
Se dovessimo tradurlo in italiano, è un nome tradizionale e molto bello, caduto in disuso: Santo. Ma Kim Kardashian e Kanye West l’hanno scelto per il loro secondo figlio e potrebbe tornare alla ribalta (speriamo!).
Altro nome scelto da una coppia straniera (Victoria e David Beckham), che tuttavia suona parecchio italiano (e che è molto, molto bello).
È il secondo nome di Nathan Falco, figlio di Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore.
Si tratta del nome di uno dei figli dati da John Elkann e Lavinia Borromeo ai loro figli. L’altro bambino? Si chiama Leone, proprio come Leone Lucia Ferragni.
Ormai è famoso quanto il padre e il nonno. Basti sapere che il cognome è De Sica.
In italiano è un classico e bellissimo “Marcello”: si tratta del figlio di Marion Cotillard.
È l’erede della dinastia Angela: è infatti figlio di Alberto (a sua volta figlio del grande Piero).
Il nome del figlio di Sarah Felberbaum e Daniele De Rossi ha un’origine ebraica e oltre ad essere tradotto in “Noè” significa “riposo” e “quiete”.
Ecco il nome del primo figlio di Laura Chiatti e Marco Bocci!
Cosa c'entrano verdure e gelato, direte? C'entrano, quando sfruttiamo il gelato e il "fatto in casa con i bimbi" per riuscire a far mangiare più verdure ai nostri figli.
Recentemente ho sperimentato un metodo: lasciare che i bambini selezioninino gli ingredienti tra la frutta e la verdura a disposizione e "fargli preparare il gelato" con questi ingredienti (sì, tra virgolette: dopo capirete perché) li rende più propensi a mangiarlo, e quindi a mangiare la frutta e la verdura che hanno scelto.
Insomma: la base è sempre un gelato basico (con pochi zuccheri), ma poi ci si sminuzzano all'interno ingredienti variegati. La "preparazione"? Semplicemente, frullare tutto nel mixer! Ma, come sappiamo, quando i bambini cucinano poi hanno la tendenza ad assaggiare tutto. E, in questo caso, anche le verdure.
Come ingannarli per scegliere gli spinaci? Basta dirgli che il gelato diventerà verde! Puntiamo sui colori, quindi, e vediamo che succede.
La cameretta e la nursery nel 2021 saranno chiare, naturali, belle da vedere e confortevoli da vivere: i trend 2021 relativi alla cameretta, infatti, prevedono tanto vimini, giocattoli di legno, colori chiari e divertimento. Ecco come trasformare la cameretta o la camera del neonato in una stanza cool e di tendenza per questo 2021!
Un materiale un po' boho-chic che è tornato negli ultimi anni e che ci piace perché naturale e dal sapore rustico. Ottimo per la culla, ma anche per i mobiletti e le piccole librerie.
Come il vimini, il legno e il cartone riciclato sono materiali riscoperti nell'ultimo periodo e speriamo restino di tendenza per molto, molto tempo: sono naturali, versatili, molto più belli della plastica e decisamente ecosostenibili.
A castello, a forma di casetta, di tenda... Non c'è una regola: per i bimbi più grandi, basta che il letto sia divertente (e preferibilmente arrampicabile!).
Geometrica o floreale, la carta da parati è tornata: ottima notizia, dato che permette di arredare anche le stanze più minimal rendendole super affascinanti e ricche di personalità.
Bianco, beige, grigio, cipria: questi i colori su cui puntare. E sono pure unisex e gender-free, che è un'altra tendenza 2021 per le nursery (finalmente, basta azzurro o rosa).
Non solo per il salotto, ma anche per la nursery: i cassettoni recuperati possono diventare un perfetto fasciatoio. Li si possono trovare in cantina, oppure da rigattieri e presso i mercatini dell'usato.
Siamo già al 2021 e lo scorso anno, oltre ad essere stato tremendamente difficile, ha rappresentato per molti un periodo di riscoperta della lettura. L'editoria, quindi, non si è fermata, ma ha sfornato, al contrario, titoli interessanti e fenomeni editoriali. Anche nel caso dei libri per bambini e dei libri per ragazzi ci sono state tante novità: abbiamo selezionato per voi le migliori del 2020 per un 2021 ricco di letture, passatempi rilassanti e insegnamenti attraverso avventure coinvolgenti e trame avvincenti.
Al di là delle dichiarazioni poco condivisibili di J.K. Rowling, la scrittrice brittanica autrice di Harry Potter resta una delle penne più piacevoli da leggere. Stavolta è uscita con un libro che aveva da tempo nel cassetto, dedicato ai bambini più piccoli, che ha deciso di pubblicare a puntate durante il lockdown e di pubblicare in autunno. Si intitola The Ickabog.
Continuano, per L'ippocampo, le uscite dedicate ai classici della letteratura per bambini illustrate dai MinaLima, il duo di graphic designer responsabile dei mondi visivi di Harry Potter e Animali Fantastici. Sono versioni curatissime, molto belle da vedere e da curare, interattive e quasi da collezione. Bellissime! Qui ne trovate un paio.
Per i bambini che amano i libri interattivi e illustrati ecco "Occhio agli egizi", una sorta di "Dov'è Wally" per scoprire tutti i segreti dell'Antico Egitto.
Questo libro è scritto da Francesco Barberini e Davide Bonadonna ed è un volume davvero interessante e completo che risponde a tutte (ma proprio tutte!) le domande dei bambini sui grandi lucertoloni preistorici.
Non c'è ancora in italiano, ma se i vostri bambini già leggono in lingua inglese, sappiate che è uscito "Serpentine", un sequel della trilogia di Philipp Pullman dedicata a "Queste oscure materie".
Per togliere l'aura di "tabù" che ancora aleggia attorno al tema del ciclo mestruale, ecco una graphic novel per ragazzi e ragazze che, oltre a parlare delle scuole medie e delle amicizie, spiega bene e senza vergogna (né scandalo) le mestruazioni. Ve ne ho parlato in questo articolo.
E sempre parlando di scuole medie, dopo il "manuale di sopravvivenza senza genitori", Sarah Spinazzola ha scritto il "Manuale di sopravvivenza alle scuole medie", romanzo per ragazzi divertente, semplice e coinvolgente, che parla delle "loro cose" con la loro voce.
Se i vostri bambini e ragazzi sono fan di Fairy Oak (la serie fantasy della scrittrice Elisabetta Gnone), vi interesserà sapere che è uscito l'ultimo romanzo, "Fairy Oak - La storia perduta", su una storia perduta e recuperata dalle gemelle Vaniglia e Pervinca.
Fausto Gilberti negli ultimi anni sta illustrando e narrando in maniera favolosa la vita degli artisti contemporanei ai bambini (ma anche a noi adulti!). L'ultimo titolo è dedicato a Banksy, che non ha bisogno di presentazioni.
Nei giorni scorsi è stato l’assalto al Campidoglio negli Stati Uniti d’America, ma le notizie cattive e spaventose sono ormai all’ordine del giorno. Il COVID, le bare trasportate nei camion militari, gli attentati, gli stupri, la violenza, l’omofobia, le uccisioni… Insomma, guardare il telegiornale non è semplice. Ma dobbiamo mettere in conto che i nostri figli verranno a conoscenza delle notizie, anche di quelle più tremende, e per questo dobbiamo prepararci a parlarne nella maniera migliore.
Tendenzialmente con i bambini il telegiornale non si guarda, vero? È così, perché si cerca di proteggerli dalla crudezza delle notizie. Ma quando le notizie sono estremamente risonanti, è impossibile evitarle. In primis perché se parla, e poi perché è normale tenere la tele accesa quando vogliamo informarci su quello che sta accadendo. È successo in questi giorni con il tentativo di colpo di stato dei sostenitori di Trump a Capitol Hill, era successo con gli attentati al Bataclan, con l’incendio di Notre Dame, con il Covid… E in generale, i bambini possono captare anche le notizie minori ma che comunque influenzano la nostra società e la nostra vita, come le violenze.
Purtroppo, dobbiamo pensarci, anche se è difficile farlo. Perché se la prima regola è limitare la visione dei telegiornali con i più piccoli, ci sono casi in cui è impossibile non farlo. E a farci riflettere su questo argomento è stato il presidente eletto degli USA Joe Biden, che ha affermato in conferenza stampa: “Pensate a ciò che stanno pensando i bambini guardando la televisione”, riferendosi alla distruzione di una cosa pubblica molto importante. Chissà che pensano, in effetti…
Come fare, quindi, per parlare di queste cose tremende? Come affrontare le cattive notizie del TG con i bambini quando è inevitabile nascondergliele? È meglio introdurre noi gli argomenti o è preferibile attendere che siano loro a fare domande? Non c’è una risposta definitiva o corretta, ma qui proviamo a sintetizzare un approccio che potremmo adottare.
Prima di tutto è bene avere bene a mente il ruolo fondamentale che come genitori abbiamo: essendo i primi educatori dei nostri figli, è nostro compito aiutare i bambini a processare le informazioni che risultano per loro difficili o traumatiche.
Dopodiché, quando i bambini vengono esposti a queste notizie la prima cosa da fare è osservarli per capire come prendono la notizia. Non solo a livello primario, ma anche secondario. Ciò significa che la reazione potrebbe arrivare più tardi, sotto forma di domande, di stress, di ansia, di paura, di pipì a letto… Non c’è una regola e di conseguenza è improntante osservare i dettagli e la comunicazione non verbale dei bambini.
In seguito, fondamentale è parlare apertamente ai bambini, chiedendo se hanno visto immagini che li hanno turbati e cosa ne pensano. In questo modo sapranno che possono parlare di tutto con noi, e non prendere le informazioni da qualcun altro. Il dialogo, infatti, è sempre consigliato. Ma solo se per primi noi genitori abbiamo già processato la cosa: meglio essere sicuri di ciò che proviamo e di cosa diremo, per evitare di sbottare, dire cose di cui ci pentiremo e mostrare ai bambini il pregiudizio.
Importrante, tuttavia, è anche chiedere cosa sappiano. Perché un conto è afferrare qualche notizia, un altro è costruirne una in testa con i pochi elementi captati. Se hanno capito di che si tratta, parliamone; se invece hanno un’idea sbagliata di ciò che sta accadendo, proviamo a raddrizzare quest’informazione con dati esatti e corretti, con parole adatte ai bambini.
A questo punto, chiediamo loro come si sentono, dicendogli che le emozioni ammesse non hanno limiti, che è normale provare sensazioni strane e che è normale avere domande, che possono farci in libertà e senza paura delle conseguenze. Solo così sapremo che le informazioni ricevute dai bambini sono corrette, mitigate da noi e calibrate per la loro mente, e i bambini non si rivolgeranno ad altri per comprendere meglio ciò che non capiscono. Perché prima o poi, se non lo fanno con noi, si apriranno con qualcun altro, statene certi.
Non dimentichiamo, poi, di parlare della notizia e di confrontarci, in maniera però positiva e propositiva e arrivando insieme alla “morale” e all’insegnamento che possiamo trarre.
Infine, facciamoli sentire al sicuro con le parole e con i gesti, parlandogli con parole adatte alla loro età, coccolandoli e dicendo apertamente che sì, il mondo è cattivo, ma mamma e/o papà saranno sempre lì per loro e con loro.
I cipollotti sono diversi dal porro: piccoli e sottili, sono altrettanto dolci e saporiti e danno quel tocco in più a moltissimi piatti. A volte, tuttavia, possono essere anche protagonisti, come nel caso di questa zuppetta davvero deliziosa, delicata e gustosa allo stesso tempo e, soprattutto, perfetta per scaldare le serate più fredde.
Santa Lucia, Babbo Natale, le feste... Un bailamme di dolcetti, no? E i nostri bambini si ritrovano a guardare a tutto quel ben di Dio senza poterlo sbafare, perché, diciamocelo, se lo mangiassero tutto ci ritroveremmo dei mostri iperattivi fino a Pasqua! E ora arriva anche la Befana... E se invece dei classici cioccolatini e caramelle optassimo per qualcosa di più sano? Che non significa rinuncia, ma semplicemente qualcosa di alternativo che può comunque entusiasmare i bambini! Ecco dunque qualche idea di dolcetto alternativo da fare trovare nella calza della Befana nel giorno dell'Epifania.
Si possono fare o con l'essiccatore o in forno e sono deliziose: le girelle di frutta sono dolcetti a base di frutta fresca essiccata, dolci, zuccherini e molto gustosi (oltre che ricchi di vitamine vere!). La ricetta è questa.
Anche queste possiamo farle in casa e sono davvero deliziose, oltre che belle da vedere!
Se non abbiamo tempo, possiamo comprarle: esistono già confezionate. Basta scegliere le caramelle fatte con frutta vera, al 100% (come ad esempio queste), preferibilmente senza zuccheri aggiunti).
Sarà che sono bellissime, con quella loro aura vintage: le pastiglie Leone sono davvero deliziose, e ora esistono anche senza zucchero.
Buoni, semplici e pieni di vitamine e minerali (sono a base di datteri!), i cioccolatini senza cottura possono essere preparati anche il giorno prima.
Anche dei semplici sacchettini di sfiziosa frutta secca possono essere graditi, se i bambini ne sono golosi!
Infine, la ricetta dei lecca lecca alla frutta da preparare in casa, più semplici da realizzare di quanto si creda.
L’inizio dell’anno nuovo è spesso e volentieri l’occasione per fare un bilancio dell’anno passato e per stilare una lista di buoni propositi per il nuovo anno (soprattutto nel 2021, dopo l’anno della pandemia che ha devastato il mondo!). Buoni propositi che puntualmente si frantumano alla seconda o terza settimana. Perché? Perché li vediamo come costrizioni.
Eppure un modo per mantenerli c’è. Un modo semplice, leggero e per niente pesante.
Che tu voglia imparare ad accettarti di più, che tu voglia darti maggiormente allo sport, pensare di più a te stessa o a te stesso, smettere di fumare, dimagrire, ingrassare, leggere di più, usare meno l’automobile, stare di più con i tuoi figli o i tuoi genitori… Qualunque siano, insomma, i tuoi buoni propositi per il nuovo anno, sappi che c’è un metodo per mantenerli davvero. E non è la classica e semplice “forza di volontà”.
I “buoni propositi”, in ogni caso, sono molto diffusi. Così diffusi che sono moltissimi gli studi psicologici e scientifici che sono stati condotti attorno a questo tema. Ad esempio? Questo o questo. Ma quello che ci interessa più di tutti si intitola “A large-scale experiment on New Year’s resolutions: Approach-oriented goals are more successful than avoidance-oriented goals”. Traduzione: “Un esperimento su larga scala attorno ai buoni propositi per l’anno nuovo: gli obiettivi propositivi sono più efficaci degli obiettivi per evitamento”.
Cosa significa? Significa che a volte basta davvero guardare al proprio obiettivo in una luce e una prospettiva diversa per ottenere lo scopo. O, semplicemente, cambiare la frase.
In altre parole, per mantenere davvero i buoni propositi basterebbe cambiare l’approccio. Invece di dire: “Voglio smettere di…”, dobbiamo cominciare a dire: “Voglio cominciare a…”.
Dal “Devo evitare” al “Voglio iniziare”.
Questo approccio, secondo la ricerca, è molto più efficace. Se, infatti, i buoni propositi “evitativi” sono stati raggiunti dal 47% delle persone studiate, nel caso degli obiettivi propositivi questa percentuale sale al 60%. Il 13% in più, che è tantissimo.
Nella pratica, come per le dipendenze (e le abitudini, se ci pensiamo, un po’ lo sono), anche i buoni propositi possono beneficiare della sostituzione. In altre parole, se eliminare un’abitudine o un comportamento radicato è pressoché impossibile, sostituirlo con altro è di certo più semplice e benefico.
Qualche esempio.
Dobbiamo smettere di fumare? Meglio provare a rendere la propria quotidianità più sana, puntando su comportamenti benefici come la dieta equilibrata e le camminate. Oppure, darsi l’obiettivo di “arrivare a 500 sigarette non fumate” (e ci sono app molto belle, come Kwit, che permettono di tenere il conto in maniera attiva a propositiva).
Dobbiamo dimagrire? Invece di dirci “Devo smettere di mangiare schifezze”, poniamoci l’obiettivo di mangiare più verdure gustose e fare più movimento.
Dobbiamo leggere di più? Invece di vederlo come un sacrificio, cerchiamo di trovare dei momenti vuoti che possiamo riempire con questo piacevole passatempo, come la metropolitana o la sera prima di dormire.